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Autore: Gaia Bessie    02/12/2021    2 recensioni
C’è un ricordo che mi tormenta e non lo so scacciare – la curva della strada, dove t’allontanavi tornando a casa: non sentivo il rumore dei tuoi passi, ma potevo immaginarmelo. Penso che ogni passo abbia una cadenza propria.
La tua andava al ritmo dei nostri sogni (infranti).
[Tom Riddle senior/Cecilia | Flashfic | Partecipa alle iniziative "Calendario dell'Avvento" (indetto da Cora Line sul forum Ferisce più la penna) e "Regali di inchiostro" (indetta sul gruppo Facebook "L'angolo di Madama Rosmerta")]
Per MusicDanceRomance.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cecilia (fidanzata di Tom Riddle Sr), Tom Riddle Sr.
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Per MusicDanceRomance.
Non penso di avere altre parole per spiegare quello che ho detto su Facebook. Nel dubbio, ancora una volta, grazie.


Dietro la curva
 
[Ricordo]
 
C’è un ricordo che mi tormenta e non lo so scacciare – la curva della strada, dove t’allontanavi tornando a casa: non sentivo il rumore dei tuoi passi, ma potevo immaginarmelo. Penso che ogni passo abbia una cadenza propria.
La tua andava al ritmo dei nostri sogni (infranti).
 
Si vede dalla mia finestra – la curva della strada, da dove uscivi alla mattina e scomparivi alla sera, quando iniziava a essere sconveniente per una signora rimanere da sola con un uomo celibe: sorridevi e mi strappavi un bacio, non potevo immaginare. Penso che ogni fantasia abbia un suono e, le mie, sapevano tutte di marce nuziali.
 
Sei sparito dietro la curva, non sei tornato più. E ora sei ricomparso, con un anello e delle scuse – quella strega mi ha maledetto, hai detto, s’è ficcata un figlio dentro la pancia per incastrarmi.
Ho sorriso, non hai compreso che ti stavo cercando tra i miei ricordi spiegazzati – per confrontarti con quell’immagine stravolta che avevo davanti, un principe stracciato fino a divenir ladro di galline: avessi preso la tua mano, mi avresti rubato il braccialetto d’oro o anche il cuore?
 
Ti ho mandato via, verso la curva della strada, dicendoti che non c’è cura per le speranze in frantumi.
Mi hai detto: ti amo ancora, Cecilia.
Ma, quando i tuoi passi si sono avviati oltre la mia visuale, mi sono resa conto che non li riconoscevo già più.
 
[233 parole]

 

Eccomi qui.
Questa storia è molto importante, per me, ma non penso di saper dire a parole quanto. Spero solo che, in fondo, possa piacere a qualcuno.
Ci vediamo domani con un regalo, una storia a capitoli e, se riesco a scriverlo in tempo, un altro regalo.
Un abbraccio a chi è arrivato qui,
Gaia
   
 
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