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Autore: pampa98    04/12/2021    3 recensioni
[Questa storia partecipa al "Calendario dell'Avvento" indetto da Coraline sul forum "Ferisce la penna"]
Post-CK | EverybodyLives!AU
Nina sbuffò e si alzò in piedi. Guardò Jesper che, invece, era rimasto seduto con una gamba piegata sopra la sedia.
«Devi venire anche tu, genio.»
«Perché? Sei solo tu quella che ha sete. Molla il biscotto e vai.»
Nina tornò a sedersi. «Muoio di sete piuttosto.»
«Ragazzi, ma non vi sembra di stare un po’ esagerando?» disse Wylan, avvicinandosi ai due. «Dai, Jes, lasciale il biscotto.»
Jesper lo fissò come se gli avesse suggerito di andare a letto con Jan Van Eck.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Inej Ghafa, Jesper Fahey, Kaz Brekker, Nina Zenik, Wylan Van Eck
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 4: A e B afferrano simultaneamente l’ultimo oggetto sullo scaffale (può essere qualunque cosa) e nessuno dei due è intenzionato a lasciare la presa.


Biscotto al cioccolato



 

«Non credete che dovremmo intervenire?»
Inej sollevò per un momento lo sguardo verso il tavolo della cucina, poi gli sorrise e tornò a concentrarsi sul gioco di carte Suli che stava insegnando a Matthias.

«Sapranno da soli quando è tempo di smettere.»
«Dici?» intervenne Matthias. «Avrebbero dovuto sapere di non iniziarla proprio questa follia.»
«Guarda che ti sentiamo, enorme barbaro!» esclamò Nina. «Invece di startene là a giocare, perché non vieni qui a farmi compagnia? E mi porteresti anche un bicchiere pieno?» aggiunse, scuotendo il bicchiere ormai vuoto.
«Se hai sete, alzati e riempilo da sola» le suggerì Jesper con un sorriso incoraggiante.
Lei gli lanciò uno sguardo di sbieco. «Matthias?»
«Sono impegnato, mia signora» ribattè lui, tenendo lo sguardo basso sul tavolino davanti a sé.
Nina sbuffò e si alzò in piedi. Guardò Jesper che, invece, era rimasto seduto con una gamba piegata sopra la sedia.
«Devi venire anche tu, genio.»
«Perché? Sei solo tu quella che ha sete. Molla il biscotto e vai.»
Nina tornò a sedersi. «Muoio di sete piuttosto.»
«Ragazzi, ma non vi sembra di stare un po’ esagerando?» disse Wylan, avvicinandosi ai due. «Dai, Jes, lasciale il biscotto.»
Jesper lo fissò come se gli avesse suggerito di andare a letto con Jan Van Eck.
«Wylan!» esclamò, ferito. «Tu vuoi far vincere lei? Anziché me, il tuo migliore amico, il compagno della tua vita, il tuo adorabile assistente che come pagamento per i suoi servigi ha bisogno solo del tuo sed-»
Wylan gli artigliò le mani sulla bocca, diventando un tutt’uno con i suoi capelli.
«S-S-Stai zitto!» Inspirò per calmarsi prima di avvicinare le labbra al suo orecchio. «So dove si comprano quei biscotti, te li vado a prendere domani. A Fjerda non hanno dolci, dai, lascialo a lei.»
Jesper ci pensò su e nel farlo si tirò Wylan in grembo. Posò il mento sulla sua spalla e iniziò a mugugnare una melodia, mentre rifletteva su questa difficile decisione.
«Wylan ha ragione, siete esagerati» intervenne Inej. «Vi state comportando come bambini.»
«Lui si comporta come un bambino!»
«Lei si comporta come una bambina!»
«È un no, quindi?» chiese Wylan.
Jesper si strinse nelle spalle. «L’hai sentita? Mi ha dato del bambino, non posso mica passarci sopra!»
Wylan sospirò. Anziché fargli notare che era proprio perché si ostinava a portare avanti quella stupida sfida che era un bambino, si alzò e i suoi occhi si posarono sulla figura di Kaz. Il ragazzo era seduto su una poltroncina vicino alla finestra, le mani nude posate sopra la testa di corvo del suo bastone. Per tutto il tempo si era limitato a spostare lo sguardo dal panorama esterno a Inej e Matthias e non aveva preso parte in alcun modo allo scontro tra Nina e Jesper. Cosa sarebbe successo se avesse chiesto a lui di porre fine a quella situazione?
«Smettila di fissarmi, mi metti a disagio» disse Kaz, fissando i suoi occhi marroni su di lui. Wylan arrossì e sentì le mani iniziare a sudare. Spostò lo sguardo su Inej per chiedere il suo consiglio – e per sperare che lei gli impedisse di risolvere la faccenda uccidendo Jesper e Nina – quando sentì un braccio afferrarlo per la vita e trascinarlo indietro, e si trovò nuovamente seduto sulle gambe di Jesper.
«Kaz, non spaventare il mio mercantuccio o non ti inviterà più a pranzo.»
Le labbra di Kaz si sollevarono in un ghigno. «Mi sembra che invece apprezzi molto la mia presenza, mentre nutre meno simpatia per gli adulti che si comportano come infanti.»
Si alzò, attirando gli sguardi di tutti i presenti.
«Inej, è una bella giornata fuori. Facciamo una passeggiata?»
Inej sorrise. Wylan aveva notato che le interazioni tra i due erano diventate sempre più spontanee e si era chiesto se non si fossero finalmente fidanzati. La ragazza si alzò, seguita da Matthias.
«Ti dispiace se continuiamo più tardi?» gli chiese. Lui annuì e ricambiò il sorriso.
«Non preoccuparti. Credo che sia ora che io mi occupi di una certa strega.»
«Sì, giusto.» Kaz si avvicinò al tavolo. I tre ragazzi seduti lì lo fissarono con un misto di curiosità e apprensione – il classico sguardo di quando avevi a che fare con Kaz Brekker. Senza dire una parola, il ragazzo calò il bastone sul tavolo. Il corvo colpì il biscotto incartato che Jesper e Nina avevano stretto in mano fino a quel momento, trasformandolo in una poltiglia di cioccolato. I due ragazzi evitarono di rompersi le dita perché ebbero il buon senso di ritrarre la mano un attimo prima che Kaz colpisse.
«Ma che cazzo fai?» esclamò Nina, balzando in piedi.
«Non si spreca il cibo così, Kaz!» aggiunse Jesper.
«Sarebbe andato comunque sprecato, ho solo evitato a quei due poveri idioti che vi devono sopportare ogni giorno di portare avanti ancora questa pagliacciata.» Allungò una mano verso Inej, in un tacito invito a prenderla. Lei non se lo fece ripetere. Un’ombra di dolore passò sul volto di Kaz quando la sua pelle entrò in contatto con quella di Inej, ma fu solo per un momento; strinse le dita intorno a quelle della ragazza e si diresse verso la porta di ingresso. «Non c’è di che, comunque» disse, prima che lui e Inej sparissero fuori dall’edificio.
Mentre Nina e Jesper piangevano sul dolce perso, Matthias si avvicinò a Wylan. «Ogni tanto è comodo avere un demjin dalla propria parte.»
Il ragazzo annuì. «Domani vado a comprare due pacchi di quei biscotti, uno a testa, così non litigheranno più.»
«Tu ci credi davvero?» gli chiese con un sopracciglio inarcato.
Wylan sospirò. «Per i biscotti, non litigheranno più.»
«Io lo ammazzo quello stronzo!» sbottò Nina. «Gli faccio uscire tutte le ossa dal corpo e mi ci fabbrico un bastone da infilargli su per-»
«Nina, credo che ora possa bastare» la interruppe Matthias. Le si avvicinò da dietro, mettendole le mani sulle spalle. «Coraggio, domani ti porto a mangiare tutte le cialde che vuoi.»
«Non le voglio le cialde! Sì, va bene, domani prendiamo le cialde ma oggi io volevo questo! E non l’ho potuto avere per colpa di Jesper!»
«Mia? L’avevo preso prima io, mia cara. E sono il fidanzato del padrone di casa, quindi spettava a me!»
«Gli ospiti vengono prima!»
Wylan lanciò uno sguardo di supplica a Matthias, che non si fece pregare oltre. Mise un braccio sotto il sedere di Nina e la sollevò, caricandosela in spalla come un sacco di patate.
«Matthias, che stai facendo?»
«Scusateci per il disturbo. Andiamo in camera nostra» si congedò e si diresse verso le scale per raggiungere la stanza al secondo piano in cui avrebbero soggiornato per tutta la loro permanenza a Ketterdam. Sentirono le urla di protesta di Nina finché i due non si chiusero nell'intimità della loro stanza. A quel punto, Wylan si lasciò cadere su una sedia con un sospiro. Jesper lo imitò, sedendosi con le braccia incrociate sul petto.
«Sono i miei preferiti» disse.
«Lo so, così come so che se a colazione ti fossi trattenuto, come ti avevo suggerito, avreste avuto entrambi il vostro dolce oggi.»
Suo malgrado, Wylan sorrise per il volto imbronciato di Jesper. Spostò lo sguardo sui resti del povero biscotto e provò a togliere l’involucro dal dolce. Passò un dito sull’esterno della poltiglia marrone e se lo portò alle labbra. La consistenza se n’era andata, ma il sapore era rimasto intatto.
«Jes, prendi.» Prese un altro pezzetto di biscotto sulle dita e lo allungò al ragazzo. «È buono.»
Jesper aggrottò le sopracciglia, ma assaggiò comunque. Nel momento in cui le labbra del ragazzo entrarono in contatto con le sue dita al cioccolato, i loro occhi si incrociarono e Wylan si ritrovò a deglutire a vuoto di fronte allo sguardo di Jesper. Aveva commesso un errore di valutazione, ma era ormai tardi per tornare indietro. L’unica cosa che poteva fare era sperare che i loro amici non si facessero vedere per un bel po’ di tempo.


 
   
 
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