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Autore: LittleGypsyPrincess    04/12/2021    1 recensioni
Cosa succede se un'irriverente, sarcastica e letale spia russa incontra un leale, rigido e travagliato soldato?
Come il giorno e la notte che si mischiano in un tramonto, come l'oceano e il cielo che si sfiorano all'orizzonte, Steve e Natasha sono così opposti ma così simili da non riuscire a smettere di rincorrersi.
Raccolta di one-shots Romanogers
Genere: Hurt/Comfort, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di questa storia non vado particolarmente fiera, la trovo scritta piuttosto male tuttavia non so come "correggerla" senza perdere quello che voleva essere il suo significato. In sostanza mi piace l'idea ma non come l'ho espressa, ho deciso di pubblicarla comunque non so nemmeno io il perché. Se avete voglia di lasciarmi il vostro pensiero al riguardo sarei felice! Adios ;)

 

-Post Avengers Age of Ultron-

"Prendi il costume Steve, ci vediamo alla piscina" sibilò nel microfono mentre si nascondeva per non farsi scoprire dai noti criminali. Quel maledetto hotel era un labirinto, ma almeno aveva ottimi posti dove imboscarsi per ascoltare le conversazioni altrui. Era riuscita a capire che ci sarebbe stato un incontro alla piscina e, per quanto non amasse l'idea di mettersi in costume, non vedeva l'ora di vedere Steve in imbarazzo.

Appena la via fu libera sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio liberandosi, frettolosamente, dei vestiti di troppo, gettò loro in una delle enormi ceste del bucato lasciate in giro da quelle delle pulizie. Usò il foulard per crearsi una sorta di pareo e infilò gli occhiali da sole. Per fortuna aveva tenuto il costume da bagno sotto i vestiti, cosa che faceva sempre quando di mezzo c'erano hotel con piscina e criminali amanti dei cocktail. 

Prese svelta l'ascensore, decise di non avviarsi direttamente al luogo di incontro in modo da non destare sospetti. Il suo giretto però fece sì che Steve fosse il primo a giungere al luogo di incontro stabilito . Si guardò intorno, quel posto era davvero enorme, la piscina centrale, dalle forme tondeggianti, aveva immensi trampolini e fontanelle a fungo, poi vi erano altre vasche, più piccole, con idromassaggio e qualsiasi altra forma di relax. Non c'era moltissima gente, per fortuna pensò il biondo, perciò ci mise davvero poco a rendersi conto che la sua partner non fosse ancora arrivata.

Rimase fermo, decisamente a disagio, per alcuni minuti fino a che notò mezza piscina voltarsi, d'istinto anche lui si girò verso l'entrata chiedendosi cosa ci fosse di tanto speciale, era Natasha. 

Steve si trovò a sorridere, era così bella che tutti la guardavano, sempre non solo in quell'occasione, sembrava un angelo eppure era a dir poco letale. 

La rossa si avvicinò a lui togliendo gli occhiali da sole e stampandogli un dolce bacio sulla guancia, la loro copertura era quella di una coppia, dunque il gesto era più che lecito, tuttavia Steve si ritrovò ad arrossire come un ragazzino. 

"Niente bikini eh" scherzò poi, guardando il sensuale costume intero della collega.

"Te l'ho detto che non li metto"

"Se mai troverò Bucky questa cosa la dovrà pagare" 

"Se proprio ci tieni per te potrei fare eccezione" gli fece l'occhiolino mentre si allontanava.

Steve rimase immobile incapace di ribattere, possibile che quella donna sapesse sempre come spiazzarlo. Si perse a guardarla lasciando scivolare lo sguardo sulla schiena della collega, che nel mentre si era tolta il pareo, fino al suo fondoschiena e alle gambe perfette. La ragazza si sedette al piccolo chiosco ordinando un cocktail e attaccando, abilmente, bottone con il tizio tatuato accanto a lei. 

Quando lui fece per abbracciarla però lei si scansò indicando Steve e facendogli cenno di avvicinarsi, era chiaramente una tattica anche se non sapeva cosa frullasse nella testa della russa.

"Oh hai un fidanzato" 

Natasha ridacchiò "sì...però sei molto carino" si alzò e prese Steve per mano allontanandosi.

"Che stai facendo Nat?"

"Faccio quello che fanno tutti, bevo cocktail e faccio amicizia. Non puoi stare impalato a guardare in giro, sei sospetto. Ora lui penserà che siamo solo una normale coppietta e magari i suoi amici laggiù smetteranno di tenerti d'occhio"

"Sai che non sono bravo con le coperture. Questo era un lavoro per te e…"

"Siete tutti piuttosto scarsi in materia, cioè siete ok ma…"

"Sei tu che sei troppo brava in questo"

Natasha si sedette sul bordo della piscina, dove l'acqua era piuttosto alta, Steve la seguì sedendosi accanto a lei con le gambe immerse nell'acqua azzurrina. 

La ragazza si lasciò poi cadere leggera nell'acqua "vieni anche tu?"

"Non mi piacciono le piscine"

Natasha gli schizzò un po' d'acqua per poi nuotare via ridacchiando dell'espressione infastidita di Steve. Era chiaro volesse avvicinarsi all'altro gruppo di tizi tatuati che stavano chiacchierando a bordo piscina. Purtroppo però non solo Natasha aveva deciso di nuotare in quella zona, un gruppo di ragazzi infatti si diresse verso il trampolino, poco lontano dai loro obiettivi, obbligando così i trafficanti a spostarsi.

Steve fece una faccia contrariata ma notò, e apprezzò, l'abilità della collega che senza battere ciglio continuò a nuotare facendo tutta la vasca.

Steve sapeva che era il suo turno.

"Tesoro" si mise a fare gesti per attirare l'attenzione della russa che, arrivata al bordo, si fermò osservandolo

"Vado nell'idromassaggio vieni?"

"Faccio ancora una vasca e arrivo amore" gli gridò sorridendo radiosa.

Steve si diresse verso la vasca, un po' titubante, sperava che non lo notassero e i loro obiettivi rimanessero lì a parlare.

Entrò e si sedette sul primo scalino,  aveva sempre amato nuotare però le piscine moderne lo mettevano terribilmente a disagio, non sapeva la ragione. Non appena entrò toccando l'acqua il suo corpo si irrigidì.

"Scendi di uno scalino" gli sussurrò una voce nel suo orecchio, mentre due piccole mani si appoggiavano delicate sulle sue spalle.

"Nat…"

"Ci sono io qui, non può succedere nulla"

La ragazza lasciò scorrere le braccia lungo le spalle di Steve portando le mani al suo petto e i loro corpi a scontrarsi.

Il capitano sospirò e fece quanto gli era stato richiesto così Natasha si sedette dietro di lui, sullo scalino più alto. Le gambe della rossa gli cingevano i fianchi, il petto di lei contro la sua schiena e il mento sulla sua spalla, sembravano davvero una coppietta. 

"Meglio?"

"Umm" rispose lui, certo ora la piscina non era più un problema perché ne aveva uno più grande. Era troppo vicina, sapeva lei lo stesse facendo solo per copertura però non poteva negare che quel contatto gli scaldasse il cuore più del dovuto.

La ragazza si allontanò leggermente iniziando a fargli un massaggio alle spalle.

"Oddio Steve hai i muscoli davvero rigidi, ricordami di farti un massaggio serio a fine missione" gli bisbigliò nell'orecchio facendogli venire la pelle d'oca.

"Andrò da una massaggiatrice allora, non voglio disturbarti" riuscì a sbiascicare mentre sentiva le spalle sciogliersi al tocco delle sue mani.

"Oh be' come preferisci. Io lo faccio volentieri, mi piace fare i massaggi" avrebbe voluto aggiungere che le piaceva particolarmente se quelli a cui doveva farli avevano il suo corpo ma evitò, sapeva lo avrebbe imbarazzato. 

"Dio Nat hai delle mani magiche" 

La ragazza sorrise soddisfatta, questa volta però non riuscì proprio a trattenere un commento "oh non ne hai nemmeno idea" 

"Be' allora mostramelo"

 Si aspettava che il suo tono malizioso lo mettesse in imbarazzo invece si era trovata lei in una posizione decisamente scomoda. 

 Steve dal canto suo non sapeva cosa gli fosse preso, forse passava troppo tempo con lei tanto da aver assorbito un po' di malizia, il fatto che avesse un corpo da paura e un viso perfetto poi non aiutavano. Era pur sempre un essere umano certe cose mancavano anche a lui.

Natasha fece scendere le mani ad un altro punto continuando a sciogliere i possenti muscoli del capitano, il massaggio era così piacevole che Steve lasciò andare la testa leggermente all'indietro e la rossa non riuscì più a trattenersi, appoggio le labbra poco sotto l'orecchio del biondo lasciando una scia di sensuali piccoli baci sul suo collo mentre lasciava scorrere le mani sui suoi addominali scolpiti.

Poco dopo con un balzo Natasha salì a cavalcioni sulle gambe del capitano, le cose si stavano facendo davvero interessanti dietro di loro, aveva bisogno di una visuale migliore quindi approfittò del momento, o almeno disse a se stessa che fosse solo quello il motivo del gesto che aveva appena fatto.

"Nat..cosa...cosa.. c'è..ge.."

"Sta zitto"

"Ma ci sono...perso...Nat scendi"

"Taci Steve per favore"

"Ma…" il ragazzo continuò a bisbigliare cose incomprensibili così Natasha stampò le sue labbra su quelle del capitano.

Steve ci mise un secondo a capire cosa stesse succedendo ma non esitò a rispondere a quel bacio tanto inaspettato quanto, doveva ammettere, desiderato. Le sue mani scivolarono sui fianchi della rossa, che sorpresa si lasciò completamente andare buttando le braccia attorno al suo collo.

Quello che era nato come un diversivo diventò presto un bacio passionale, le mani di Steve scorrevano sulla schiena di Natasha che ormai stava giocando con i capelli del biondo dimenticando tutto quello che c'era attorno.

Quando si separarono, per mancanza di ossigeno, si guardarono entrambi decisamente spiazzati dall'accaduto.

"Sam mi ricevi?" Bisbigliò la rossa nel microfono di Steve.

"Nat? Perché stai parlando nel…no anzi sai che ti dico non lo voglio sapere"

"Ecco. Ho l'indirizzo della spedizione è nella zona industriale, fuori città, domani alle 20"

"Ottimo lavoro" questa volta fu Fury a parlare intromettendosi nella conversazione. 

"Natasha che diavolo…" Steve era decisamente pietrificato e un po' scioccato da quanto accaduto.

"Usciamo da sto posto Rogers, il nostro lavoro qui è finito" 

 

***

"Steve? Posso farti una domanda?"

"Fammi indovinare posso anche non rispondere tanto sapresti comunque la risposta?"

"Umm sì, direi che è proprio così"

"Perché ho uno strano senso di deja vu?"

"Non saprei" la ragazza sorrise tirando un veloce sguardo all'amico senza distogliere troppo gli occhi dalla strada. 

"Be' almeno questa volta guidi tu"

"Ci puoi giurare se no a casa ci arriviamo domani!"

"A proposito forse dovresti rallentare"

"Smettila sembri mio nonno!"

"Be' potrei esserlo come età"

"Ti prego dai! Ci siamo baciati da troppo poco per certe assunzioni! E a tal proposito…"

"Cosa? Era così terribile?" 

"Oh no tutt'altro...hai fatto pratica?"

"Mi stai chiedendo se ho baciato altre donne in questi due anni?"

"No, non è quello che volevo dire mi stavo solo chiedendo se avessi seguito il mio consiglio"

"Il che equivale a chiedermi se ho baciato altre visto che dovresti sapere che non ho fatto pratica con te"

"Quindi?"

"Non ho fatto pratica no, come ho detto non ne bisogno"

"Sto iniziando a pensare tu abbia ragione"

"Be' anche tu non sei niente male" avrebbe aggiunto che lei pratica ne aveva probabilmente fatta più di lui tuttavia non voleva toccare tasti dolenti e tanto meno sapere cosa avessero fatto lei e Bruce  a casa di Clint o prima.

"Niente male eh… questa risposta me la potevo aspettare dopo il primo bacio non questo"

"Era un complimento"

"Be' non baci una persona la seconda volta se non ti piace, almeno non come hai fatto tu"

"Sei stata tu a baciarmi entrambe le volte"

"Per delle missioni, la prima volta per mimetizzarci la seconda per farti stare zitto. Poi sei tu che ci sei andato pesante"

"Andato pesante?"

"Mi hai infilato tu la lingua in bocca"

Steve arrossì, non poteva nemmeno darle torto anche se lei glielo aveva lasciato fare

"Non mi sembrava ti dispiacesse"

"Non l'ho mai detto infatti"

Anche le guance di Natasha si colorarono leggermente, le era piaciuto fin troppo, anzi per fortuna quei cretini avevano sputato l'ora e il luogo della consegna prima che il bacio si facesse serio, altrimenti nemmeno avrebbe capito da quanto era presa. 

"Mi stai dicendo che se lo rifacessi non mi prenderesti a sberle?" Sussurrò il biondo.

Nel frattempo erano arrivati al parcheggio del condominio dove abitava Steve e Natasha, avendo fermato l'auto, poté girarsi a guardare il suo interlocutore.

I due si guardarono per qualche secondo poi il capitano decise che assaggiare ancora le labbra di Natasha sarebbe valso un paio di schiaffi dalla suddetta donna.

Le prese il volto tirandola leggermente verso di sé baciandola. 

A sua grande sorpresa la rossa ricambio il bacio che questa volta sfociò subito in una lotta tra lingue e labbra.

"Dio Steve devi smetterla di baciarmi così" Bisbigliò Natasha sulle sue labbra, prendendo poi il suo labbro inferiore e mordendolo, piantando i suoi splendidi occhi verdi in quelli di lui. 

"E se invece ti chiedessi se vuoi salire?"

"Non finisce bene Steve, non se mi baci così ancora"

"Parcheggia, ti aspetto su" il biondo scese lasciando Natasha piuttosto confusa a parcheggiare l'auto.

Spense la macchina, appoggiò le mani al volante, confusa. 

Per un secondo pensò di andare via ma il solo pensiero di fare del male a Steve la devastava e in più nemmeno lei voleva andare via. Per una volta decise di seguire il suo cuore, aprì la portiera e si diresse all'entrata del condominio.

Steve nel mentre si stava dando dello stupido per ogni singolo gesto che aveva fatto, dal bacio in piscina a quello poco prima in macchina e soprattutto per averla lasciata lì. Natasha sarebbe sicuramente andata via e non poteva nemmeno darle torto, alla fine stava uscendo da una storia parecchio turbolenta. Non le aveva mai chiesto cosa fosse davvero successo con Bruce, tuttavia era certo che la sua dipartita l'avesse distrutta abbastanza. Quello che aveva fatto era inappropriato, però non riusciva nemmeno a pentirsene del tutto e comunque lei non si era tirata indietro.

Mentre continuava ad automaledirsi la rossa bussò alla porta.

"Nat...mi dispiace. Sono stato in.." cercò di dire mentre le apriva ma fu brutalmente interrotto.

"Sta zitto e baciami"

  
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