Sapeva che la sua attenzione si sarebbe dovuta focalizzare su altro. Erano nel bel mezzo di uno scontro a fuoco con i Centesimi di Leone e ogni minima distrazione avrebbe potuto essere fatale, per loro due o per i loro compagni che facevano affidamento sulle bombe di Wylan. Tuttavia, per la prima volta da che ne avesse memoria, in mezzo al caos e agli spari per Jesper non c’erano più solo il freddo metallo delle sue rivoltelle e il boato dei colpi intorno a sé. C’era Wylan, i suoi occhi azzurri come il lago d’inverno che lo guardavano, il rosso dei suoi riccioli che si espandeva sul volto mentre gli metteva una mano sulla spalla e lo pregava: «Non voglio perderti.» E non esisteva più niente al di fuori di loro, tranne la consapevolezza che non aveva mai assaporato le labbra del suo compagno.
Jesper gli prese il volto tra le mani e lo baciò. La sua bocca assorbì la sorpresa di Wylan e si mosse esperta sulla sua, assaporando il mare e il miele che si diffondevano da lui. Lo baciò ancora e ancora e lo sentì sciogliersi tra le sue braccia, la tensione e la paura abbandonare il suo corpo finché non gli portò le mani dietro la nuca e ricambiò il gesto – dolce, famelico – ignorando anche lui tutto ciò che non fosse “Jesper”.
Uno sparo colpì il barile alle loro spalle. La pallottola attraversò il legno accanto alla testa di Jesper, mancandolo per un soffio. Wylan lanciò una bomba luce nella direzione da cui era esploso lo sparo, mentre correvano a nascondersi dietro un altro barile.
Jesper controllò di avere ancora abbastanza proiettili, poi si voltò verso Wylan – le labbra gonfie, i capelli scompigliati – e gli sorrise. Lui non ricambiò.
«Mi dici che ti è saltato in testa?» esclamò. «Potevamo morire!»
«Lo so, per questo ti ho baciato. Sarebbe stato ingiusto se ce ne fossimo andati senza averlo mai fatto, no?»
Wylan aprì la bocca un paio di volte, incredulo, prima di riuscire a parlare.
«Ma se non lo avessi fatto, non avremmo rischiato di morire!»
Jesper mise a tacere le sue preoccupazioni con un gesto della mano.
«Se lo preferisci, allora, vedila così» disse, sporgendosi verso di lui e notando, con un non indifferente piacere, che anche se era arrabbiato riusciva comunque ad arrossire in modo adorabile. «Ti ho dato un assaggio di ciò che ti aspetterà quando torneremo alla Stecca.»
Il volto di Wylan si fece ancora più paonazzo. Scosse la testa, consapevole che l’altro non avrebbe mai smesso di essere così sconsiderato. Infilò una mano nella sua borsa ed estrasse due piccole ampolle.
«Torniamoci tutti insieme, allora. E in fretta.»