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Autore: Stekao    07/12/2021    9 recensioni
Ed eccomi tornata alla mia croce e delizia... Ennesimo what if che riparte dal post Kaibara perché che quel capitolo è il mio cruccio, ormai lo sanno anche i muri.
E mi diverto nell'immaginare mille reazioni di Kaori, mille modi in cui se ne va, mille tentativi di Ryo di riprendersela e mille situazioni diverse in cui tutto questo accade.
Stavolta alcune ALLEANZE, più o meno strane, la faranno da padrone...
Una storia leggera, che spero vi farà anche un po' divertire.
Non resta che scoprire cosa accadrà.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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7. SOLI

“Mick!” urló Kaori richiamando l’amico.

“Lascia perdere, l’interfono è spento, durante l’accensione era evidente un leggero ronzio ed era apparsa una piccola luce rossa da quella parte. Adesso la luce non c’è più e nemmeno il ronzio… Se ne sono andati e a questo punto non resta che aspettare che tornino domattina…”

“Non posso crederci… ma guarda in che guaio ci dovevamo cacciare” sbuffó Kaori sedendosi affranta sulla piccola poltrona posizionata in un angolo.

“Beh, con i nostri incarichi ci è capitato di peggio…” ribattè Ryo rimanendo fermo, in piedi, in mezzo alla stanza.

“Sì è vero, ma…” Kaori si bloccò. Come dirgli che avrebbe preferito mille dei loro vecchi incarichi piuttosto che trovarsi da sola, bloccata in una stanza con lui?

Anche Ryo, d’altro canto, era sommerso dai pensieri. Se davvero i suoi amici avevano fatto tutto quello per lui, per loro, non avrebbe dovuto sprecare un solo secondo del tempo che gli era stato concesso con Kaori. Ma da dove iniziare? Era tutto così maledettamente difficile.

Kaori continuò a rimanere seduta, con lo sguardo perso nel vuoto, in silenzio.

“Sai… sai di che tipo di incarico dovevamo occuparci?” chiese Ryo all’improvviso spezzando quella pesante finta quiete che era calata su di loro.

“È un caso spuntato all’ultimo minuto… è stata un’amica di Reika a contattarla, le ha parlato di uno strano giro di droga nella casa di moda dove lavora come modella. Io non ero in casa quando si sono incontrate e quando sono rientrata mi ha subito detto che dovevamo partire per parlarne tutti qui nel dettaglio”

-Come immaginavo…- pensó Ryo.

-Altro che incarico… non c’è alcun incarico…tutto troppo vago… quelli si sono messi d’accordo alle nostre spalle per tirarci un tiro mancino… che amici meravigliosi!- sorrise beffardo e a quel sorriso Kaori lo guardó stranita.

“Che ci trovi da ridere? Ah no aspetta… Conosco quel sorriso. Appena ti ho parlato di un’amica di Reika che fa la modella sei andato subito in fibrillazione. Dovevo aspettarmelo… scusa la domanda retorica” disse Kaori alzando gli occhi al cielo, cercando di nascondere il suo profondo fastidio di fronte a quell’assurda presa di coscienza. Erano rinchiusi in un bunker e l’unica cosa a cui riusciva a pensare erano le donne… sempre e solo le donne.

Volse lo sguardo altrove, rimanendo nuovamente in silenzio.

“Ma no Kaori, cosa vai a pensare…” cercó di recuperare Ryo, rammaricato nel constatare quali fossero i pensieri di Kaori su di lui. Non che ci fosse da stupirsi in merito, del resto…

“Non ti preoccupare Ryo, ben per te anzi che potrai lavorare per una bella donna alla luce del sole, senza i giochetti scemi a cui sei ricorso in tutti questi anni” disse di getto stizzita, pentendosi un secondo dopo delle sue parole. Non voleva mostrarsi ancora arrabbiata o affranta per ciò che era accaduto fra loro…

Ryo, però, non potè che sentirsi enormemente dispiaciuto per l’osservazione di Kaori…

“No no, dico davvero, non stavo sorridendo per quello e comunque Kaori, in realtà beh…riguardo ai giochetti… io non…” cercó di giustificarsi l’uomo, vinto dall’imbarazzo e dal senso di colpa.

“Non mentirmi Ryo… per favore…” disse lei abbassando lo sguardo…

“Umi… Umi ha detto che quel gioco che hai messo su con quella al Cat’s eye, ti è riuscito altre volte… quindi… non mentirmi, non servirebbe a niente. Va bene così, ne abbiamo già parlato… scusami, non avrei dovuto tirare di nuovo fuori l’argomento, è che siamo rinchiusi qui dentro… mi sento… beh, ho lasciato che il nervosismo prendesse il sopravvento. Lasciamo perdere ok?” disse ammutolendosi all’istante, triste, volgendo nuovamente il suo sguardo nel vuoto.

La delusione e lo sconforto che notó nei suoi occhi, rappresentarono per Ryo un’ennesima stilettata in pieno petto.

Deglutì.

“In questi anni…beh, non è… non è successo molte volte, ecco…forse solo tre o quattro…” sussurró lui in imbarazzo fissando un punto imprecisato del soffitto e non capendo il perché avesse deciso di ammettere la verità così apertamente. Forse, per la prima volta, il bisogno di essere davvero onesto con lei, stava prevalendo su tutto il resto…

Sarebbe riuscito ad abbattere totalmente tutte le sue difese?

Kaori, nel sentirlo per la prima volta rivolgersi a lei con onestà, si voltó, guardandolo stupita.

“SOLO tre o quattro eh?” ripeté lei rimanendo per alcuni istanti in silenzio pensierosa, prima di riprendere…

“Lo dici come se il fatto che sia successo poche volte, possa avere una qualche importanza, ma la verità è che per tre o quattro volte hai svolto un incarico senza parlarmene, sei tornato a casa e guardandomi negli occhi non hai sentito niente… nessun senso di colpa, nessun dispiacere per avermi mentito, per avermi tenuta all’oscuro…”

L’uomo, immobile nell’ascoltare le sue parole, ancora una volta realizzò quanto meschino fosse stato il suo comportamento.

Kaori in quell’istante, di fronte a quell’ulteriore consapevolezza, si rabbuió.

“Ma apprezzo che tu sia voluto essere sincero con me… anche se…” disse bloccandosi, indecisa se continuare a parlare o meno. Ma ci pensò Ryo a toglierle ogni dubbio.

“Anche se…?” la incalzó.

“Beh… in questi giorni me lo sono chiesta tante di quelle volte… io… io in definitiva non ho mai intralciato in alcun modo la tua vita privata. Hai sempre potuto frequentare tutti i locali che volevi e…” fece una leggera pausa prendendo un lungo respiro prima di trovare la forza di continuare…

“… e Dio solo sa com’è che trascorri le tue notti in giro e con chi decidi di trascorrerle…hai sempre potuto avere tutte le donne che volevi, io non…” e qui si interruppe nuovamente cercando di reprimere le lacrime che stavano per emergere prepotenti… ma non avrebbe ceduto davanti a lui, piangere era fuori discussione, e dopo un nuovo, profondo respiro, proseguì.

“Era davvero così importante per te uscire proprio con quelle clienti…? Così importante al punto da… ?” un’ulteriore pausa e un ulteriore colpo al cuore per lo sweeper.

“Dovevano essere proprio speciali eh? Del resto lo posso capire… la ragazza al Cat’s eye era meravigliosa” sorrise tristemente.

Quelle parole colpirono lo sweeper nel profondo…cosa avrebbe potuto dirle? Kaori aveva ragione… maledettamente ragione. Solo su un unico punto si era sbagliata… quelle donne non avevano alcun valore ai suoi occhi. L’unica donna davvero speciale che avesse mai incontrato nella sua vita era lei, ma era sempre stato troppo vigliacco per riuscire ad ammetterlo.

“Beh, ma lasciamo perdere…” riprese tentando di ostentare una finta indifferenza ma senza comunque riuscire a guardarlo negli occhi.

“Anzi scusa di nuovo, non dovevo tirare ancora fuori quest’argomento… ci siamo già chiariti, va bene così…” gli disse tornando a fissarsi le scarpe, imbarazzata.

“In realtà…ecco…io e te non abbiamo mai parlato davvero di quello che è successo…” disse Ryo a disagio guardando un punto imprecisato della stanza.

“A volte le parole sono superflue, sono i fatti che contano e per me è stato tutto molto chiaro…ma non ha senso continuare a parlarne. Non preoccuparti Ryo, te l’ho detto…in definitiva ho capito il perché del tuo comportamento e non te ne faccio una colpa… è solo che… che è più forte di te, ecco tutto” proseguì Kaori.

“Io… beh, ecco…” farfuglió lui, incapace di esprimere a pieno i mille pensieri che avevano preso a vorticare furiosamente nella sua testa.

“Non preoccuparti, non importa più… è evidente che abbiamo priorità diverse. Non è stata mai mia intenzione essere un peso per te…”

“Tu non sei mai stata un peso per me Kaori… è che io…insomma, dopo quanto successo con Kaibara…” Ryo inizió ad agitarsi diventando sempre più nervoso… ma quanto diamine poteva essere difficile ammettere di amare qualcuno?!

“No Ryo… per favore… non mettiamo in mezzo quanto accaduto con Kaibara… lo so che in quel momento eri… beh, hai sfiorato la morte, è normale che fossi un po’ confuso…

Del resto in certe situazioni è l’istinto che ci guida…ci ho pensato molto ed ecco, ero l’unica donna presente in quel momento e credo che tu sia stato appunto guidato da… chiamiamolo l’istinto di sopravvivenza della specie…” sorrise lei tristemente continuando ad evitare di guardarlo.

“Istinto di sopravvivenza della specie?” Ripeté Ryo pensieroso di fronte a quell’assurda versione dei fatti…

“Sì, tu del resto sei sempre stato un tipo istintivo… ma l’ho capito, non devi preoccuparti… per me è tutto dimenticato ok? Non parliamone piu” mentì lei sforzandosi di fare buon viso a cattivo gioco, ma sentendosi morire dentro nel dover esprimere ad alta voce, la consapevolezza alla quale era dolorosamente giunta in quelle settimane lontana da lui.

“Adesso proviamo a riposare… sperando che domattina riescano a farci uscire di qui in fretta. Prenditi pure la branda, io resterò qui sulla poltrona… tanto non riuscirei comunque a dormire granché…” continuó lei cercando di defilarsi definitivamente dalla discussione che avevano intrapreso.

“Mi dispiace” disse lui ad un tratto lasciando la ragazza piuttosto sorpresa. Mai in anni di vita insieme, Ryo le aveva dimostrato rammarico per i suoi stupidi atteggiamenti.

“Come?” chiese lei convinta di non aver capito.

“Ho detto che mi dispiace… il mio comportamento… ecco… mi dispiace” riuscì solo a ripetere lui tentando di sbarazzarsi dei grossi pesi che portava sulle spalle da ormai troppo tempo.

“In questi anni… beh, so che non deve essere stato facile avere a che fare con un tipo come me… tu… tu sei riuscita a sopportare a lungo tutte le mie stranezze e a starmi accanto come nessuno aveva fatto mai…”

Kaori rimase colpita da quelle parole.

“Io sono stata felice in questi anni con te Ryo…” sussurró di getto tornando a fissare distrattamente il pavimento.

A quella affermazione il cuore dello sweeper si fermó.

“Certo è vero, non è stato sempre facile, ma io non rimpiango nulla della mia vita con te… abbiamo vissuto tante belle avventure e… ci siamo sostenuti a vicenda… quello che è successo non cambierà mai quello che penso di te. Sei una brava persona Ryo…Avresti potuto mandarmi via tante di quelle volte in questi anni e non lo hai mai fatto… avevi una promessa da mantenere e dopotutto Hide non poteva scegliere persona migliore alla quale affidarmi…”

Ryo continuò a fissarla, profondamente toccato dalla dolcezza delle sue parole.

“È solo che… che tu non sei fatto per gli impegni e io… ci ho solo messo un po’ per capirlo… non ho mai voluto che la mia presenza fosse una limitazione per te. Adesso sono abbastanza grande per riprendere in mano la mia vita e… lasciarti libero di vivere la tua… ma ti sarò per sempre grata per quello che hai fatto per me”. Disse infine cercando di celare il suo profondo dolore.

Ryo invece, nel percepire il suo reale stato d’animo, si sentì incapace di parlare. Per la prima volta nella sua vita, sentì un groppo formarsi in gola.

Che razza di ignobile essere abietto era stato in tutti quegli anni per averle fatto credere di essere una zavorra da trascinarsi dietro anziché la persona più importante della sua vita, l’unica che davvero contasse per lui?

“Ti ho ingannata e ti ho fatta soffrire…molte volte. Ti chiedo perdono anche se so che le mie scuse non cambieranno quello che ho fatto…” riuscì a dire con fatica, schiacciato dal senso di colpa.

Kaori sorrise, Ryo non era poi così diverso da un bambino… non aveva mai avuto nessuno che gli insegnasse a chiedere scusa ed il fatto che per lei ci fosse riuscito, la intenerì.

“Io ti ho perdonato Ryo… adesso sei libero da qualunque impegno e io dopotutto sto bene con Reika… ognuno di noi vivrà la sua vita ma… rimarremo sempre amici e questa… beh, questa è l’unica cosa davvero importante no?” disse lei cercando di trattenere il più possibile tutte le emozioni che sentiva scoppiarle nel petto… forse non era riuscita a conquistare il suo cuore, ma avrebbe sempre voluto bene a Ryo e non gli avrebbe mai negato in alcun modo la sua amicizia.

L’uomo, d’altro canto, nel sentire quelle parole, rimase turbato.

Amici? Voleva davvero che fossero solo amici?

“Sai, nonostante tutto sono felice che sia capitata questa stramba situazione… non ci è mai successo di parlare in maniera tanto tranquilla… e ti ringrazio per essere stato finalmente sincero con me, per avermi detto che ti dispiace… in tanti anni insieme non me lo avevi mai detto…”

Ryo sentì come un pugno in pieno stomaco.

Anni e anni di vita comune in cui Kaori era stata costretta ad incassare i suoi continui colpi da vigliacco senza essersi mai degnato di scusarsi con lei nemmeno una volta.

E poi…sincero?? Non era stato affatto sincero… non del tutto almeno.

Certo, aveva ammesso i suoi inganni ed aveva finalmente trovato il coraggio di scusarsi per il suo pessimo comportamento… ma c’erano ancora molte cose da confessare prima che potesse definirsi davvero sincero…

“Adesso riposiamo un po’ ok?” riprese Kaori avvicinandosi all’interruttore per spegnere la tenue luce presente nella stanza e sperando che il buio riuscisse a celare il suo profondo tormento nell’aver dato l’ultimo e definitivo addio al suo sogno con Ryo.

Per quanto doloroso, aveva, se non altro, chiuso definitivamente il cerchio…

Tornó a sedersi sulla poltrona e chiudendo gli occhi, avvolta dal buio, speró che il sonno arrivasse in fretta ad alleviare, almeno per un po’, la profonda inquietudine del suo cuore.

   
 
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