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Autore: pampa98    08/12/2021    4 recensioni
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Missing moment da "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban"
«Hai pensato di provare a fare colpo su Lily Evans in un altro modo?» chiese Sirius, sporgendosi verso James che era – stranamente – chino sul suo libro di pozioni, nessun boccino a volteggiargli intorno. Il ragazzo gli rivolse uno sguardo stizzito.
«Certo che ci ho provato, ma ti pare abbia funzionato? Devo tentare l’approccio “bravo ragazzo diligente”.»
«Buon fortuna» gli disse Remus.
«Altro che fortuna. Qui serve un miracolo, una pozione magica o robe simili. Esiste qualcosa che faccia al caso suo, Lunastorta?»
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Prompt 8: Mappa
 
Una mappa di speranze
A Cora, buon Natale ❤




Rimasto solo, Remus si sedette alla sua scrivania con la mappa tra le mani. Era strano sentire di nuovo quella carta vecchia e ruvida sotto i polpastrelli. Un piccolo sorriso comparve sul suo volto: ricordi adombrati di tristezza affiorarono alla sua mente, dove erano custoditi con gelosia, al riparo dal tetro presente. Sfiorò le pagine ripiegate, ripensando a quando tutto aveva avuto inizio, quando erano giovani e la loro unica preoccupazione era passare gli esami e non farsi espellere – anche per lui, che era riuscito a mettere a tacere quella voce che gli ricordava sempre la sua anormalità, perché per loro era semplicemente speciale. Posò la punta della bacchetta sulle pagine bianche. Aveva rimproverato Harry per averla usata, ma lui ne era l’ideatore e il legittimo proprietario – l’unico rimasto.
«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.»

 

🐶 🐺 🦌

 

«Mi annoio, James! Facciamo qualcosa.»
«Stiamo già facendo qualcosa, Felpato.»

Sirius emise uno sbuffo teatrale che fece sorridere Remus, occupato a svolgere i suoi compiti di Trasfigurazione.
«Hai pensato di provare a fare colpo su Lily Evans in un altro modo?» chiese Sirius, sporgendosi verso James che era – stranamente – chino sul suo libro di pozioni, nessun boccino a volteggiargli intorno. Il ragazzo gli rivolse uno sguardo stizzito.
«Certo che ci ho provato, ma ti pare abbia funzionato? Devo tentare l’approccio “bravo ragazzo diligente”.»
«Buon fortuna» gli disse Remus.
«Altro che fortuna. Qui serve un miracolo, una pozione magica o robe simili. Esiste qualcosa che faccia al caso suo, Lunastorta?»
Remus scosse la testa. «Abbiamo studiato la Felix Felicis solo la settimana scorsa, Sirius. Ogni tanto potresti sforzarti di impegnarti e prendere almeno un paio di appunti in classe.»
Sirius fece spallucce. Scivolò con la sedia verso di lui e gli mise un braccio intorno alle spalle, attirandolo a sé. «Scusa se ero impegnato a scrivere cose più interessanti degli stupidi dosaggi di stupidi ingredienti.»
Remus si sentì avvampare e nascose il volto dietro il libro per non farsi vedere, mentre il suo compagno scoppiava a ridere di gusto.
«Sì, bravi voi due» disse James. «Amoreggiate pure mentre io mi faccio in quattro solo perché la Evans mi guardi.»
«Non è colpa nostra se sei venuto male. Ma sul serio, Ramoso, dovresti tentare un altro approccio» disse, chiudendo il libro su cui James stava studiando e allontanandolo da lui. Il Cercatore sospirò e si accasciò sulla sedia.
«Illuminami, Felpato. Sono tutto orecchie.»
«Fai come abbiamo fatto io e Remus» gli suggerì. Remus guardò James da sopra il libro di Trasfigurazione e scosse la testa: l’approccio di Sirius era andato a buon fine, ma partiva già da un solido rapporto di base. E comunque non credeva che intrufolarsi nel letto di Lily Evans in piena notte per baciarla fino a toglierle il respiro fosse una buona idea.
Sirius captò i loro sguardi e sospirò. «Okay, pensiamo a qualcos’altro.»
«Peter potrebbe avere qualche idea?» suggerì Remus.
Gli altri due ragazzi si scambiarono un’occhiata dubbiosa.
«No» rispose James. «Avevamo riflettuto anche su come voi due vi poteste dichiarare e le sue idee purtroppo erano state anche peggiori di quelle di Felpato.»
Remus deglutì a vuoto, chiedendosi cosa avrebbero progettato quei due se non ci fosse stato James a sorvegliarli.
Trascorsero i successivi minuti in silenzio, ognuno assorto a escogitare un piano. In realtà, Remus avrebbe voluto suggerire di seguire il consiglio che gli aveva sempre dato: chiedile un appuntamento. James era sempre molto diretto, ma non particolarmente gentile – e il fatto che non perdesse occasione per schernire il suo migliore amico di certo non lo aiutava. Poiché nessuno sembrava proporre idee valide – quelle di Sirius erano tutte eccessive – Remus approfittò del periodo dell’anno in cui si trovavano per fare la sua proposta.
«So che hai già rifiutato in passato, ma perché non la inviti ad andare a Hogsmeade con te? È quasi Natale, le vie e i negozi saranno decorati a tema. È uno scenario molto romantico.»
«È vero, ma lo sai che lei va sempre con Mocciosus al villaggio» sbuffò James, tirando fuori il boccino dalla tasca e cominciando a giocarci. «Però...» disse, il volto illuminato in un modo che fece subito andare Remus sulla difensiva.
«Non faremo del male a Severus, James!»
«Odio quando pronunci quel nome» borbottò Sirius. «Sembra quasi che ti piaccia.»
«Non mi piace, ma non lo odio nemmeno. E sono serio, ragazzi.»
James annuì e Sirius fece altrettanto, anche se con evidente dispiacere.
«Be’...» tornò alla carica James. Alzò le mani in segno di pace davanti allo sguardo torvo di Remus. «No, no, ascoltami. La gita è la prossima settimana e io non riuscirò mai a evitare che quei due vadano insieme in così poco tempo. Ma potremmo far sparire lui quando siamo già là, e a quel punto lei dovrà per forza restare con me.»
«Non necessariamente in realtà» commentò Remus, «ma non è questo il punto. Ti ho detto che non voglio che facciate del male a quel ragazzo.»
«E chi ha parlato di fargli del male?»
Sirius si sporse verso James, un sorriso complice a illuminargli il viso. «Ramoso, qualunque cosa tu abbia in mente, mi piace.»
James sorrise. Lanciò il boccino in aria e lo afferrò per poi rimetterselo in tasca. Si sporse verso di loro, una luce malandrina a brillargli negli occhi, ed espose il suo piano.

«Tu sei un genio, Ramoso!»
«Sì, solo tu potevi avere un’intuizione così geniale.»

«Io continuo ad avere qualche dubbio.»
«Lunastorta» Sirius gli mise un braccio intorno alle spalle, «ti abbiamo giurato che al tuo adorato Mocciosus non verrà torto un capello. Rilassati e aiutaci: il cervello geniale è Ramoso, ma tu sei il nostro cervello pratico.»
Gli diede un bacio sulla guancia e Remus sbuffò, mentre sentiva il volto scaldarsi.
«Siete sicuri che funzionerà?» chiese per l’ennesima volta.
«Lo spero bene. Oh, amici miei, non sto più nella pelle!» James mise una mano sulla spalla di Sirius alla sua sinistra e l’altra sulla spalla di Peter alla sua destra. Entrambi si erano subito mostrati entusiasti per la proposta di James e Remus, seppur con qualche riserva, era ugualmente eccitato.
I quattro si misero in cerchio. Remus estrasse un lungo foglio di pergamena e lo mise in mezzo a loro, poi a turno posarono la punta della bacchetta sulla carta bianca. Remus portò un braccio intorno alla vita di Sirius e il ragazzo gli diede un colpetto con la spalla, rivolgendogli un sorriso incoraggiante.
«Siamo tutti pronti?» chiese James.
Gli altri tre annuirono e poi, tutti insieme, declamarono ad alta voce: «Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.»

 

🐶 🐺 🦌

 

Una lacrima bagnò la pergamena, facendo sbiadire per un momento l’immagine dell’ufficio di Silente. Remus si asciugò gli occhi, sentendosi uno sciocco per volersi cullare in quel passato che mai più sarebbe tornato.
James e Peter erano morti. E Sirius…

C’era stato uno sbaglio, si era detto. Voldemort aveva scoperto il rifugio dei Potter riuscendo a eludere il Custode Segreto. Ma Silente aveva scosso la testa e con quel gesto tutto il suo mondo era andato in frantumi.
“Ho visto Peter Minus sulla mappa.”
La mappa non mentiva e non era difettosa. Sicuramente Harry si era lasciato suggestionare, immaginando di vedere un nome là dove non c’era niente. Tuttavia, prima di richiudere la mappa, Remus scorse tutti i corridoi del castello – per assicurarsi che non vi fossero altri studenti fuori dai letti che rischiavano di imbattersi in Severus o in Gazza. E fu allora che lo vide. Sbatté le palpebre più volte, chiedendosi se anche lui non si fosse semplicemente fatto suggestionare. Eppure il nome di Peter c’era su quella mappa. Stava percorrendo a gran velocità le scale che conducevano alla Torre di Grifondoro e, quando giunse nei dormitori, si avvicinò al letto di Ronald Weasley e lì si fermò.
«Fatto il misfatto.»
L’inchiostro svanì dalla pergamena, mentre Remus combatteva per rallentare il suo respiro. Ciò che aveva appena visto non aveva alcun senso. Così come non lo aveva ciò che era accaduto quel 31 ottobre: Sirius non avrebbe mai condannato a morte i suoi amici. Qualcosa era accaduto quella notte, qualcosa di inaspettato che nemmeno Silente aveva potuto prevedere. Si lasciò sfuggire un sospiro – di tristezza, di speranza – mentre con le dita sfiorava un’ultima volta quella pergamena piena di ricordi e di risposte. Sperò solo che i suoi dubbi non fossero arrivati troppo tardi.

   
 
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