Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: Angel TR    08/12/2021    1 recensioni
Una storia per ogni fiore.
{Raccolta partecipante alle Challenge "Solo i fiori sanno" indetta da Pampa313, "I like that quote, said the month" indetta da Mari Lace e "Things you said" indetta da Juriaka sul forum di Efp}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

32. Peonia: timidezza e vergogna.
La porta dell'enorme stanza da letto di Lili era ancora chiusa; di tanto in tanto, Asuka le lanciava un'occhiata dubbiosa quasi temesse di veder entrare un mostro a tre teste. Pensandoci bene, avrebbe decisamente preferito l'ingresso di tale mostro invece di quello di Lili, specialmente se teneva fede alle terribili promesse che le aveva fatto.
Perché la Bionda è terribilmente fuori di testa.
«Stasera avrai l'onore di vedermi in tutto il mio splendore. Bada bene che questa dama è stata implorata da una schiera di gentiluomini… che mai hanno avuto una chance!» le aveva detto Lili in un sussurro che voleva essere seducente – e Asuka, suo malgrado, era arrossita fino alla punta delle orecchie nonostante avesse tentato di nasconderlo in tutti i modi possibili.
«Ma chi ti vuole vedere nuda, Oca?» aveva dunque abbaiato.
Con suo enorme disappunto, le sue parole avevano scatenato una risatina di gusto e uno scintillio divertito aveva cominciato a danzare negli occhi azzurri di Lili. «Vedo che fai volare la fantasia, Kazama… io non ho mai detto "nuda" ma semplicemente "in tutto il mio splendore"! Sei tu che tratto le dovute conclusioni…» aveva fatto notare, astutamente.
Asuka non aveva mai desiderato tanto che la terra la inghiottisse come in quel momento. Che vergogna! Che disonore! Che scandalo!
{217 parole}

29. Orchidea: armonia, celebrazione d’amore
La porta si schiuse con esasperante lentezza. Una gamba snella ed elegante fasciata in calze autoreggenti neri fece capolino dal rettangolo creatosi tra la porta e lo stipite, arcuandosi e slanciandosi come nel più consumato spettacolo di burlesque.
Asuka roteò gli occhi. La Bionda si crede Dita Von Teese, pensò ma non poté fermare un angolo delle sue labbra che si piegò spontaneamente verso l'alto mentre assisteva a quello spettacolino un po' imbarazzato, di chi è alle prime armi ma ci mette tutto il suo impegno.
La gamba snella fu sostituita da un braccio pallido, anch'esso avvolto da un guanto lungo di velluto nero, che si allungò, la mano ben tenuta, con le dita tese come quella di una ballerina al suo primo saggio; l'altra mano lo carezzò velocemente, in punta di dita, così allusiva che Asuka si schermò gli occhi con le mani. Quante volte avrà visto lo spogliarello di Sophia Loren su Youtube per preparare questo teatrino?
La porta finalmente si spalancò, rivelando il corpo slanciato di Lili, parzialmente esposto in un sapiente gioco di vedo-non-vedo, in una posa quasi marziale per la sua precisione ma che conservava la grazia e la delicatezza della danza classica. Lili inclinò appena la testa e i suoi lunghi capelli biondi scivolarono lungo la spalla nuda. Nonostante avesse le guance chiazzate di rosso dall'imbarazzo, ebbe la faccia tosta di continuare imperterrita la sua esibizione: abbozzò un sorriso lascivo e riuscì a far danzare una luce provocante nei suoi occhi azzurri che vi scalzò il più visibile accenno di vergogna.
Asuka allargò le dita per poter sbirciare. «Copriti, svergognata!» bofonchiò, sorprendendosi della sua voce stranamente roca.
Lili si concesse una risatina divertita. «Vedo che il mio spettacolo sta avendo effetto!» chiocciò, tutta pomposa come un piccione nella stagione dell'amore. Avanzò, sollevando con precisione e lentezza marziale una gamba dopo l'altra, seguendo una linea immaginaria come la più consumata delle modelle, senza mai staccare lo sguardo da Asuka sebbene il rossore si stesse diffondendo prepotentemente sulle guance.
«Stai galoppando, Oca?» la canzonò Asuka, mettendo su una faccia beffarda per nascondere lo strano effetto che quella lenta sfilata stava avendo su di lei.
Le gambe si fermarono di botto.
Il rossore sul viso di Lili si acuì, virando verso una sgradevole tonalità di fucsia. «Come osi, rozza camionista!? Ora dovresti svenire, con le convulsioni, chiedendoti come sia possibile che una tale dea ti stia segnando delle sue attenzioni!» abbaiò, battendo un piede a terra, rabbiosa come una iena alla quale hanno sottratto la sua gustosa carogna. Sbuffò, indignata, e incrociò le braccia al petto, dandole le spalle e sollevando il mento, altezzosa. Ogni tanto gettava un'occhiata verso di lei per controllare la sua reazione.
Bionda senza cervello.
E a quel punto, Asuka dovette piegarsi. Roteando gli occhi, si gettò dal fondo del letto con le ginocchia sulla morbida moquette, fingendosi disperata. «Oh, mia dea, perdona questa ignobile miscredente!» supplicò teatralmente.
Lili se la tirò per un po' ma non poté nascondere il sorriso che stava fiorendo sulle sue labbra. «Ah, ora sì!» cinguettò, scuotendo i capelli.
I loro occhi – un paio azzurro e l'altro scuro, entrambi scintillanti – si incontrarono e fu in quel momento che fu impossibile trattenere una risata che esplose dalle loro guance in un allegro gorgoglio simile al rombo di una moto.
Era quello il loro rituale: fare finta di rifiutarsi, prendersi in giro e ritrovarsi sempre allo stesso punto, in totale armonia.
{585 parole}

34. Rosa rossa: amore e passione (Avvertimento: Lime)
Cuscini di pellicciotto bianco, lenzuola di raso, un profumo di rosa appena invadente da impregnare l'aria, facendole girare la testa.
Finalmente riverita come si confà a una principessa.
Il silenzio nella villa Rochefort era rotto da leggeri sospiri. Distesa sul suo maestoso letto, abbastanza morbido da affondarvi, Lili sprimacciò un pomposo cuscino con una mano.
La Mediatrice di Osaka aveva perso lo scontro fuori dal ring anche quella volta.
Le sfuggì un sospiro soddisfatto dalle labbra: alla fine, si arrendeva sempre all'evidenza che era impossibile starle lontano, rifiutare i suoi tocchi delicati eppure fermi, convinti; certo, non si abbandonava subito, era necessaria una battaglia all'ultimo sangue prima che Asuka Kazama ammettesse la sconfitta e si lasciasse trascinare sul letto dove si dedicava a lei come se non esistesse un domani.
I suoi baci erano furiosi e giungevano in una sequenza così rapida che Lili si sentiva tempestata; le sue carezze erano veementi come colpi di karate ma riuscivano comunque a strapparle dei gemiti per l'impeto e la passione che trasportavano.
Ma il bello viene dopo.
Voltò la testa per soffocare un urlo quando sentì il respiro caldo e appena affannato di Asuka soffiare sul suo punto più sensibile. Allora, non poté far altro che infilare una mano fra quelle disordinate ciocche castane e attirarla a sé per domandare la sua più totale attenzione.
E, appena Asuka soddisfò il suo ordine, lambendo proprio dove maggiormente richiesto, la schiena di Lili si inarcò e si tese come una corda di violino. Poi si abbandonò completamente, scivolando in uno stato delirante che si concluse in un'esplosione dei sensi, i pensieri completamente scollegati come mille schegge, che la lasciò fluttuante in una bolla di pace dove non esistevano preoccupazioni o problemi.
Era quello il paradiso?
{290 parole}

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: Angel TR