Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: eli_mination    10/12/2021    3 recensioni
[AU Distopico]
Sembrava tutto troppo perfetto per gli abitanti del Satellite. Dopo anni, finalmente si sarebbero riscattati con la costruzione del ponte che collega la zona malfamata alla grande città, Nuova Domino. Qualcosa va però storto, a qualcuno piace giocare con il tempo e inserisce un pezzo mancante nella storia che Allen, neo-diplomato nato nel Satellite che è cresciuto con i cambiamenti del suo luogo, conosce. Perché, improvvisamente, si ritrova in una guerra civile che vuole rivendicare i diritti di quell’isola? Con quale assurda coincidenza si unisce ad una banda di sciroccati del Satellite capitanati da Crow Hogan? E come mai quest’ultimo gli ride in faccia quando Allen gli racconta della lotta contro Z-ONE? In quello che sembra un assurdo sogno, Allen abbraccia la causa e darà un’importantissima mano alla rivoluzione in corso. Il tutto mentre cerca di capire come sia finito in quell’arco temporale a lui totalmente nuovo…
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Allen’s POV

Il porto? Perché proprio qui, tra i tanti luoghi in cui potevamo andare? Eppure, devo ammettere che la sensazione che provo attualmente è… Serenità. Sarà il momento della giornata, la cosiddetta Golden Hour, a rendere tutto così tranquillo? Sarà la consapevolezza di essere qui, tutti insieme, a proteggerci le spalle l’uno dell’altro? Non saprei, sta di fatto che mi sento particolarmente tranquillo.

“Jasper, ti ricordi cosa aveva detto quella Bérin?” domanda Crow, togliendosi il casco. “Al porto ci sono i Jurrac, perché dovremmo stare qui?”

Jasper si prende tutto il tempo di scendere dalla sua moto e sfilarsi dei guanti in pelle nera prima di fornire una spiegazione. L’importante è che arrivi e che, soprattutto, Jasper non si senta all’erta. Perché se c’è anche solo un sentore di allerta da parte sua, vuol dire che c’è da preoccuparsi. Invece, ci manca solo che fischietti qualche vecchia canzone che entrerebbe, successivamente, in testa a tutti.

“Innanzitutto, vecchio mio, hai bisogno di un paio di occhiali. Chiaramente, non vedi quanto è grande questo schifo di posto… Anche se fossero qui e non fossero venuti a cercarci altrove, difficilmente riuscirebbero a trovarci. Soprattutto se muoviamo il culo e iniziamo a girare questo posto per trovare dove nasconderci! Mi hai sentito, Alyssa?”

“Sei stato il primo a temporeggiare, ora non farci la morale!” esclama la ragazza tirata in causa, vedendo Jasper iniziare ad incamminarsi tra i container. Diventa alquanto restia. “Ehm, no, io lì non ci vado.”

Jasper, sentendo quel rifiuto, si ferma, si gira e la afferra per un polso. Mio Dio, quanto è inquietante quando sta per innervosirsi… Già lo è normalmente, poi con quello sguardo assassino…

“Sentiamo, cosa avresti intenzione di fare?” le domanda a denti stretti.

“Ovunque ma non tra i container, mi sembra ovvio… Sai, Bérin ci ha detto che di solito i Jurrac sono lì…”

“Alyssa, non prendermi per il culo. Non è per questo che non vuoi andarci, lo so che non te ne fregherebbe un cazzo di affrontarli uno per uno…” ribatte Jasper. In tutto questo, Alyssa inarca le sopracciglia come colta da uno strano timore. Eh? Perché Alyssa dovrebbe avere paura di questo posto?

“Non voglio che nessuno venga messo in pericolo stanotte.” sussurra.

“Cazzate. Non vuoi andarci perché hai sentito da Bérin un nome in partic-”

“Stai zitto!” urla la ragazza all’improvviso, facendo mollare la presa a Jasper con un movimento del braccio. La sua reazione mi coglie alla sprovvista, non me lo aspettavo!

Crow si avvicina ai due litiganti, mettendosi in mezzo a loro.

“Non posso stare un attimo tranquillo con voi due… Volete smetterla?!” ringhia, guardando prima il corvino… E poi la castana, che ha abbassato la testa e sta facendo dei profondi respiri. È chiaro che c’è qualcosa che non va… Appena nota il suo stato, inizia ad osservarla preoccupato.

“Alyssa…” mi faccio avanti, mettendole un braccio attorno alle spalle. “Che succede?”

Lei si limita a scuotere la testa, come per dire “Niente”. La stringo più forte a me, mentre anche Ruby si avvicina per massaggiarle la spalla. Intanto, Crow si è alquanto innervosito e sta sfogando con Jasper.

“Qualunque cosa tu le abbia detto, dovresti capire che c’è un limite. Non ti rendi mai conto di varcarlo ogni volta, eh?!”

“Stavo solo cercando di farle capire che non deve avere paura di un idiota, diamine… Deve affrontare i suoi traumi, non tenerseli dentro.”

“Di che cazzo parli, Jasper?” domanda Crow. D’istinto, sento Alyssa staccarsi da noi e la noto avvicinarsi ai due ragazzi, sempre a testa bassa.

“Jasper, fatti gli affari tuoi. È la mia vita e decido io cosa farne.” risponde, a denti stretti e tremante. “E se c’è qualcosa di cui non mi va di parlare, io non lo faccio. Quindi, taci.”

Il corvino ruota gli occhi, scocciato.

“Dai, basta così, ragazzi…” fa Tom, intento ad interrompere quel litigio che Jasper ha creato. Eh, già, è stato lui ad iniziare, è innegabile.

“Si, esatto… Adesso basta… Dobbiamo rimanere uniti.” aggiungo. “Quindi, mettiamo da parte i litigi e dimostriamo a tutti che siamo i più forti.”

“Ehi, ehi… Con calma, a chi è che vuoi dimostrare qualcosa stasera?” ridacchia Tom, con la mano davanti alla bocca. “Dovremmo nasconderci!”

Vero… Che stupido! Forse non era la cosa migliore da dire in questo caso.

“Ragazzi, scusate se vi interrompo… Dovremmo andare, non trovate?” ci incita Lucy (anche lei deve averne avuto abbastanza). Annuiamo tutti quanti, iniziando ad incamminarci tra quei blocchi di metallo che sono i container. Mi chiedo se dentro ci sia qualcosa… Magari ci potrebbe tornare utile. Faccio presente la mia idea a Crow, che purtroppo smonta il mio entusiasmo iniziale per avere avuto un lampo di genio… Stupido, ma pur sempre un lampo di genio.

“È raro trovarne uno ancora pieno, purtroppo… Se ci sono, sono pieni di immondizia inutile. Il più delle volte, questi fungono da rifugi per gli abitanti del Satellite.”

Mentre parla, ha accanto a lui Alyssa. Ha un braccio che le cinge le spalle, mentre lei è ancora afflitta dalla conversazione avuta prima. Le chiedo nuovamente se c’è qualcosa che non va.

“Sto a posto, ragazzi…” sbotta. Bugia, si vede che non sta bene…

“Non sembri stare bene…” le dice preoccupato il rosso. “Lo capisco, però, se non ti va di parlarne ora… Anzi, mi dispiace che Jasper stava per dire qualcosa contro la tua volontà.”

“Parlane con noi quando te la sentirai, non sentirti pressata.” aggiungo, mettendomi dall’altro lato. Quelle poche volte che l’ho vista in questo stato mi è dispiaciuto profondamente… Non sono nella sua testa e non posso immaginare cosa abbia passato, però si vede dai suoi occhi tremanti che sotto c’è qualcosa di molto brutto e che deve averla segnata.

“Grazie, ragazzi…” sussurra, tirando su con il naso. Per giunta, sta anche facendo di tutto per non piangere.

“E di che? Siamo una squadra e se uno di noi cadesse lo aiuteremmo tutti a rialzarsi.” ci ricorda Crow. Mai parole furono più vere. Siamo qui apposta, d’altronde. Ci sosteniamo a vicenda, ci proteggiamo e ci rallegriamo, anche… Mi sento in famiglia, in un posto così.

C’è una fortissima umidità in questo posto, quindi mi sembra di avere costantemente la faccia umida e ghiacciata. All’infinito. Mi guardo attorno e i luoghi sono sempre gli stessi… Mi verrebbero i brividi a stare qui da solo, soprattutto con una banda che ci dà la caccia come si dà la caccia ai cervi in montagna. Ci sarebbe da perdersi, sbagliare di continuo la strada e ritrovarsi al punto di partenza, magari con uno dei Jurrac ad aspettarmi lì con un fucile puntato contro di me. Insomma, mi sento a disagio…

“Ho un brutto presentimento…” sussurro. Crow mi guarda, staccandosi da Alyssa.

“I presentimenti non sono da sottovalutare, quindi…” si avvicina a me. “Che succede, Allen?”

Gli spiego tutto quello che sento, ovvero il fatto che qui non è il posto indicato per poter nasconderci da qualcuno. Lui, fortunatamente, non ci mette molto a rassicurarmi.

“Tranquillo, Allen! Conosciamo questo posto a memoria e stai tranquillo che non vi metteremmo mai in condizioni di rischio tali!” mi sorride.

“Non dopo l’ultima volta…” aggiunge Lucy. Crow si incupisce all’istante.

“Non è stata colpa di Crow, Lucy.” la rimprovera Ruby, per quanto la sua voce dia l’impressione opposta.

“Ne sono perfettamente consapevole… Volevo implicare che fosse stato un errore di tutti e quattro.” specifica la combattente, scrocchiandosi le dita.

“Già, abbiamo sottovalutato le nostre capacità e abbiamo sbagliato i calcoli.” si aggiunge Jasper. “Sapere che anche io ho fatto parte di questo fallimento… Che merda.”

Addirittura, anche Jasper ha “contribuito” a questo presunto rischio? Le cose si fanno negativamente interessanti…

“Noi comuni mortali che ci siamo aggiunti dopo… Potremmo sapere che cosa è successo?” domanda Tom, intromettendosi in quei lamenti. In effetti, ha dato voce a quello che stavamo pensando.

“È una lunga storia, ma abbiamo tutto il tempo di raccontarla!” dice Crow, girando a destra e tirando un calcio ad un container, producendo un rumore assordante. “Ok, vuoto. Entriamo qui dentro!”

Lui e Lucy aprono quella serratura, permettendoci di entrare e trovare degli scatoloni ammuffiti all’interno (ok, non è proprio il luogo ideale per i propri polmoni… Ma, d’altronde, quale luogo nel Satellite lo è?). Il capo si siede a terra come se non ci fosse uno strato di polvere spesso quasi un metro, a gambe incrociate. Quando la porta del container viene richiusa, piombiamo nell’oscurità. Alcuni spiragli di luce ci rendono comunque visibili. Si siedono tutti vicini, i quattro coinvolti da quella faccenda di cui siamo all’oscuro, mentre noi altri tre di fronte a loro.

“Ti è passata la paura, Alyssa?” domanda Jasper, a mo’ di frecciatina. Lei reagisce abbastanza infastidita. Il corvino si sporge per dirle una cosa all’orecchio, a cui lei risponde annuendo. Chissà di cosa avranno confabulato… In ogni caso…

“Allora, chi vuole iniziare?” domanda Lucy.

 

Alyssa’s POV

Dannato Jasper… Proprio quando deve tacere, non tace. Pare che lo faccia sempre apposta, il bastardo! Argh, quanto lo odio! Odio essere emotiva quando non devo esserlo, odio che siano gli altri a determinare il mio stato d’animo. La ferita che ho alla gamba quasi sta tornando a bruciarmi per il nervosismo, eppure si è cicatrizzata. Non mi sento per niente a mio agio…

La verità? Io mi dimostro tanto dura e poco timorosa di qualsiasi cosa, eppure nell’interiorità sono estremamente fragile, specialmente per tutto quello che mi è capitato nel corso del tempo… Cerco sempre di nascondere questa fragilità, anche per fare in modo che con il tempo vada via senza lasciare alcuna traccia… Ho solo bisogno di tempo, dannazione…

E poi arriva quel pezzo di merda di Jasper che deve scoprire quel lato di me senza che io glielo chiedessi. Che rabbia, dannazione!

Ora che ci siamo rifugiati dentro questo container, quasi del tutto al buio, mi tocca vedere lo stesso la sua faccia come il culo. Di fronte a me. Ah, è stato lui a mettersi proprio qui!

“Ti è passata la paura, Alyssa?”

Statti zitto, cazzo! Statti. Zitto. Potrei seriamente ucciderlo adesso, se non fosse un ex-poliziotto super allenato. Non lo perdonerò mai per avermi fatta passare per una debole.

Purtroppo, lui è proprio l’unica persona a sapere chi è Grant (e come abbia fatto a saperlo, proprio non me ne capacito). Giuro, stava per venirmi un attacco d’ansia appena ho scoperto che si è anche unito ad una banda, tra l’altro anche nemica… Da quando l’ho visto l’ultima volta, portato via dalla polizia (al tempo ancora non c’era la dittatura), è passato più di un anno. Sono psicologicamente a posto per rivederlo? Assolutamente no. Lo è lui? Non lo so, ho paura di quello che mi potrebbe fare…

Jasper lo sa… Purtroppo lo sa, è andato ad informarsi, il bastardo. Deve aver saputo il perché è stato arrestato, magari è stato lui stesso ad arrestarlo, chi lo sa… Purtroppo, non ho avuto la mente lucida per ricordarmi i volti dei poliziotti, quella notte… L’unica cosa che mi ricordo è lo sguardo assassino di Grant rivolto verso di me mentre lo portavano via… Ho ancora i brividi, dannazione! Poi quella ragazza, Bérin, ha anche detto che ha più confidenza proprio con lui! Mi auguro con tutto il cuore che non le abbia fatto nulla…

Il corvino si sporge. Devo ascoltarlo? Argh, tanto peggio di così non può andare.

“Che cazzo vuoi?” gli sussurro, con le sopracciglia inarcate.

“Nulla, solo assicurarmi che prima o poi quei tuoi traumi ti passino.” bisbiglia al mio orecchio.

“Che vorresti dire?” gli domando.

“Devi affrontarli, non nasconderli nella tua testa e sperare che la abbandonino.”

Che testa di cazzo… Peccato che abbia ragione. Solo che… Non sono come affrontarli. Non ne ho la più pallida idea. Ecco perché li seppellisco tra i ricordi e lascio che rimangano lì, sotto un cumulo di polvere uguale a quello su cui sono seduta adesso.

“Allora, chi vuole iniziare?”

Lucy interrompe tutto quello scambio di battute che stavamo avendo, portando a rivolgere la mia attenzione ai ragazzi che ci devono raccontare un’esperienza avuta con i Jurrac. Jasper mi rivolge un ultimo sguardo, come per dire “Mi sono spiegato?”. Si, Jasper, ho capito… In ogni caso, la storia con i Jurrac, dalle premesse, non mi pare sia stata tanto bella.

“Dunque, da premettere che eravamo davvero stupidi. Pieni di inesperienza, certo… Al tempo eravamo alleati solo con i Flamvell, anche loro con poca esperienza e molti di meno rispetto ad ora…” inizia a narrare Crow, tastando le sue tasche per cercare l’accendino. Nell’altra mano ha una sigaretta, tra l’indice e il medio, pronta ad essere accesa.

“Pensate che loro erano in tre!” aggiunge Ruby, stringendosi nelle spalle per il freddo.

“Ecco, e noi in quattro. Al tempo, eravamo soliti fare le ronde tutti insieme, quindi avremmo lasciato la casa al suo destino se fosse arrivato qualcuno a rubare…”

“Rubare? Se ci fosse andata bene avrebbero solo rubato. Nel peggiore dei casi, ci avrebbero aspettato lì per farci fuori.” si intromette Jasper, interrompendo il racconto del capo e zittendolo con il braccio rivolto verso di lui.  

“Comunque, eravamo venuti a sapere dai pochi Flamvell che erano presenti che un’altra rivolta era in corso. Ci avevano fortemente consigliato di correre in loro soccorso, così abbiamo accolto la loro richiesta di aiuto per sedarla e cercare di portare a casa più rivoltosi che potevamo per salvare loro la vita.”

“Quella è stata la nostra prima esperienza con le rivolte; quindi, non sapevamo assolutamente cosa fare…” sussurra Lucy, con il viso poggiato sulle nocche. “Tuttavia, ci era stato riferito di non fare nulla se non convincere gli altri che mettersi contro la polizia sarebbe stata un’azione suicida. Così ci siamo buttati, non sapendo a cosa stessimo andando incontro.”

“Perché ad aspettarci c’erano-”

“I Jurrac?” domanda Allen.

“No… I Vylon.” conclude Jasper.

Vylon del cazzo… Sempre presenti in qualsiasi storia…

“Un attimo! Non avevate detto che avevate avuto un problema con-”

“Tom, quanto sei impaziente! Aspetta di sentire prima tutta la storia, e che cazzo!” si lamenta Jasper. “Ti ricordo, inoltre, che i Vylon hanno i Jurrac come alleati. Adesso ci arriviamo! Un po’ di pazienza, che diamine!”

Vorrei potergli dire che ci sono modi e modi di- Argh, lasciamo perdere, sarebbe inutile parlare con Jasper di una cosa del genere. Non lo capirebbe, non lo ha mai capito e non lo capirà mai.

Tom sbuffa in seguito a quel rimprovero. Io gli avrei risposto per le rime! Che pazienza deve avere, questo ragazzo…

“Stavamo dicendo, i Vylon erano lì. Ne avevamo sentito parlare e al tempo non pensavamo fossero così stronzi. Difatti, quando siamo giunti lì, eravamo così convinti che fossero lì per aiutarci che… Che…”

Crow esita nel continuare. Poverino, deve essere qualcosa di cui si sente estremamente in colpa…

“È tutto a posto, qualsiasi cosa sia successa!” cerco di tranquillizzarlo, sporgendomi e mettendogli una mano sulla gamba. D’istinto… Oh, perché l’ho fatto? Non credevo che sarei mai arrivata a fare una cosa simile, specialmente con Crow…

“Già, in effetti… Siete tutti qui, dunque scervellarci sopra non ha senso…” confessa lui. “È solo che è difficile… A lungo mi sono sentito in colpa, anche se adesso ho la consapevolezza che, per lo meno, siamo tutti qui e siamo salvi…”

Vero, almeno questo spirito positivo deve contraddistinguerci, anche nel dolore. Potrei imparare un sacco dai miei compagni…

“Comunque, tornando a noi… I Vylon dovevano essere i nostri alleati, per come li vedevamo… Ci siamo ben presto resi conto che erano tutt’altro che quello che pensavamo, nella nostra ignoranza.”

“Hanno iniziato a fomentare quelle persone dall’animo perso a continuare, e lì non ci siamo potuti stare zitti. Siamo andati vicino a loro e gli abbiamo fatto notare che stessero sbagliando. Il problema era uno solo: mettendoci contro di loro, in realtà siamo stati noi a sbagliare.” continua Jasper.

Sapendo queste cose, adesso nessuno si sognerebbe di andargli contro… Immagino che al tempo non si sapessero quanta merda c’è dietro quella banda. Forse il loro ragionamento era “quella è una banda, ergo sono nostri amici”. No, assolutamente… Magari fosse così! A quest’ora saremmo già andati alla volta di Nuova Domino.

“Cosa vi hanno fatto?” domanda Allen.

“Inizialmente ci hanno solo derisi. Ci dicevano che eravamo stupidi a pensare di poter fermare una rivolta, che non sapevamo a cosa andassimo incontro. Ho iniziato ad alterarmi, loro la stessa cosa… Così abbiamo iniziato a prenderci a pugni.” gli risponde Crow, aspirando un tiro di sigaretta.

“Hanno iniziato loro…” specifica Ruby.

“Ed io e Lucy ci siamo dovuti mettere in mezzo per separare i due litiganti, vale a dire Crow e un tizio di cui non mi ricordo il nome…” racconta Jasper. “Ricordo solo che aveva una cicatrice che gli attraversava la bocca e la divideva perfettamente a metà.”

Mentre ce lo descrive, si passa l’indice sulle labbra per farci capire la posizione di quello sfregio.

“In tempo zero, sono arrivati anche i loro amici. Noi ci siamo dovuti ritirare e, in un primo momento, ci hanno lasciato andare. Probabilmente Jasper avrà fatto scattare in loro un po’ di paura premendo il grilletto a vuoto, chissà…” continua Lucy. “Siamo scappati, correndo come dei dannati. Siamo saliti sulle nostre moto e siamo fuggiti a tutta velocità, non potendo fare altro. Ed ecco che arrivano i Jurrac, che ci hanno iniziato a seguire.”

“Quindi, alla fine i Jurrac c’entrano solo per questo?” domando.

“Aspetta di sentire il resto, poi ci dirai tu se si è trattato ‘solo’ di un inseguimento…” borbotta scocciato Jasper. Evidentemente gli sta dando fastidio che non facciamo altro che interrompere il loro racconto.

“Che vorreste dire?” chiedo.

“Beh, diciamo che stavano per farci fuori…”

Con quella frase di Ruby, piomba il silenzio nella stanza.

 

Angolo Autrice

Eccomi qua!

Dai, devo dire che sono soddisfatta! Nel dolore, sono comunque riuscita a portare a termine un capitolo in tempo! Evviva!

Per quanto mi riguarda, devo solo darmi tempo ^^’ Magari riuscirò a stare meglio, anche se proprio stamattina ho avuto un altro mental breakdown (sono all’università hihihi)!

Non dirò molto, volevo solo ringraziare Cyber e Jigo per avermi fornito sostegno morale (a quest’ultima, scusa se ancora non ti ho risposto, appena ho tempo lo faccio subitissimo ^^)! Se io penso che questo mondo non sia completamente da buttare, è anche grazie a voi!

Ci tenevo anche a fare un minuscolo ringraziamento ad Angela ed Ugo, i miei due piccoli amichetti dell’università che sono venuti a sapere (pochi su mille, tra l’altro!) che io scrivo e stanno leggendo Riots. Quando arriveranno a quest’ultimo capitolo, voglio che sappiate che vi voglio un sacco bene! ^^

Nada, vi lascio con la canzone del giorno che è “The Answer Lies Within” dei Dream Theater, dall’album Octavarium ^^ Ve la dedico se anche voi, come me, state passando un periodo un po’ brutto ^^

Ci sentiamo, si spera, la prossima settimana con un nuovo capitolo ^^

  
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