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Autore: KurryKaira    16/12/2021    0 recensioni
Ayame invita Rouge nella sua terra nella giornata del 7 luglio con la speranza che la donna possa dichiararsi al suo amato Ryoma. Rouge decide di portare con sé Edward Falcon con la speranza che la piccola orientale possa fare lo stesso!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Che poi in quella lettera nemmeno parlava di me" pensò decollando. Il sole era alto e il vento dell'elica muoveva forte i lunghi capelli scuri dell'indovina che si tenne forte al sedile di fronte, sedile dove vi era seduto l'amico pilota.
Edward:- Stai tranquilla. Ho controllato le cinture, non rischi di cadere, ma se hai paura, tieniti pure forte al sottoscritto- lo disse in maniera sincera senza doppio fine.
- Non ho paura- rispose lei un po' offesa sfiorando però le spalle del ragazzo che ridacchiò.
"Pensavo di piacere ad Ayame. Ma perché ha scritto a Rouge e non a me?" Pensava senza dar nemmeno troppo peso ai suoi stessi pensieri mentre l'aereo ora alto solcava i cieli diretto verso la terra della sua minuta ma audace amica.
Edward a voce alta per farsi sentire nonostante l'alta quota e l'elica:- Non conoscevi un altro modo per raggiungere la Terra della Luna?? Dovevi per forza chiamare me?-
Rouge:- Pensavo fossi felice di farmi un favore!-
Edward:- Oh lo sono. Ma ho comunque fatto un lungo viaggio per un passaggio, mi pare esagerato!-
Rouge:- Sciocco, Ayame vuole chiaramente vederti!-
Edward:- Piantala con questa storia. Ho letto la lettera, non parlava di me.-
Rouge:- Lo dici con un po' di rammarico- sghignazzò.
Edward sbuffò:- Smettila, non è come credi.-
Rouge:- Come vuoi tu. Ormai sei qui, stai zitto e guida!- Dolce a modo suo.
Era una bella giornata di sole anche in quel quartiere dove si allestiva la festa del 7 luglio, i commercianti preparavano le loro bancarelle e un odore di frittura iniziava già a invadere l'aria. Agli angoli delle strade ogni tanto si potevano vedere lunghe canne di bambù con sopra attaccati alcuni bigliettini. La festa e gli spettacoli sarebbero cominciati la sera stessa ma alcune persone cominciavano già a riempire le strade e soffermarsi su bancarelle ancora in allestimento.
I più giovani giocavano o scrivevano i loro desideri per poi appenderli alle foglie di bambù rimaste libere.
Si respirava un'aria di felicità tra un'esclamazione violenta e l'altra di qualche lavoratore.
Si percepiva un po' di ansia anche nel tendone dove si sarebbe tenuto lo spettacolo intitolato "Tanabata".
Tra una prova e l'altra la famiglia che preparava lo show non riusciva a trovare riposo ma solo qualche litigata dovuta allo stress. In particolar modo la figlia più piccola si muoveva avanti e dietro lungo la fila delle sedie ancora vuote posizionate di fronte il palco. Suo fratello, che come lei vestiva per adesso in tuta, era seduto elegantemente su quel palco guardandola muoversi meccanicamente. Il resto della famiglia sistemava la scenografia.
- Ayame, vuoi calmarti un po'- disse pacato il ragazzo:- Metti in ansia anche me così.-
Lei sbuffò pesantemente:- Uff! Tu non capisci Kikuno! Sono giorni che provo e riprovo la canzone di Orihime ma non riesco più a prendere la nota finale! Non possiamo permetterci una tale figura!-
Kikuno ridacchiò:- La figura la farei io, visto che Orihime la interpreto io!-
Ayame si fermò a guardarlo incrociando le braccia al petto:- Dovresti cantarla tu allora!-
Kikuno:- Sai che non sono bravo come te, quella nota non la prendo nemmeno io!-
Ayame:- E allora! Sai che cambia!-
Kikuno chinò leggermente il busto guardando negli occhi la sorella:- Cambia che tu la prendi eccome quella nota! Ti ho sentita cantare la canzone di Orihime tante volte, sarà un po' l'ansia che ti sta facendo sbagliare.-
Ayame:- Rimane il fatto che sbaglio.-
Kikuno:- Vedrai che l'ansia ti passerà durante lo spettacolo. E mi presterai benissimo la tua voce da dietro le quinte!- Ridacchiò e la sorella mugugnò quasi confortata.
La ragazza, aiutata dal fratello, si arrampicò sul palco sedendosi accanto a lui.
Ayame:- Le coreografie mi riescono bene, anche il gioco con l'acqua che facciamo per far sembrare ci sia davvero il fiume che divide i due amanti. Se non fosse per me questo spettacolo renderebbe la metà- modesta, Kikuno sorrise poggiando la testa su quella della sorella:- Lo ammetto, buona parte di questo spettacolo è merito tuo!-
Lei sorrise:- E' un po' avvilente che tutti si soffermeranno a guardare quanto tu sia bella da Orihime! E' ingiusto che mio fratello sia più bella di me!- Ridacchiò amaramente.
Kikuno:- Che sciocchina. Sai che non è così vero.-
Ayame indispettita:- Che significa "non così vero"?! Non l'hai negato, sai?-
Poi guardò avanti a sé all'entrata del tendone:- Chissà se Rouge è arrivata? E chissà se ha rintracciato Ryoma!-
E proprio in quel momento vide una mano afferrare la tenda dell'entrata per aprirla e spiare all'interno.
Era Rouge! E non era sola!
Il viso della giapponesina prese colore e il cuore le balzò in gola, strinse involontariamente la mano di Kikuno che ridacchiando la spinse giù dal palco.
Lei si voltò a guardare il fratello ancora indispettita. Fece alcune smorfie e cenni come a chiedergli "come sto?? Sono stressata e stanca, sarò inguardabile!"
Kikuno le sussurrò:- Sei bella, quasi quanto me! Vai a salutare i tuoi amici e Falcon soprattutto, prima che lo faccia io!-
Alzò lo sguardo verso i due forestieri poi lui, allungando un braccio in segno di saluto, il volto sereno e un ampio sorriso portò i due ragazzi appena scesi dal cielo a sentirsi a casa.
Dopo i primi passi un po' timidi Ayame si avvicinò ai due di corsa, si lanciò subito tra le braccia della donna senza quasi degnare l'inglese che per un secondo si indispettì ma poi sorrise vedendo la gioia delle due amiche.
Ayame:- Rouge! Sei arrivata! Che bello! Hai già incontrato Ryoma??-
Rouge:- Che accoglienza! Certo che sono arrivata, come potevo rifiutare?- Abbassò timidamente lo sguardo:
- Sono arrivata solo adesso, Ryoma non l'ho ancora cercato...-
Edward:- Pensi di trovarlo per pura fortuna? Insomma... non sai nemmeno sei sia in questa Terra.-
Kikuno alzò la voce per farsi sentire, visto che era ancora seduto lontano da loro:- E' qui! E' qui. Lo abbiamo incontrato pochi giorni fa casualmente, e Ayame ha detto lui che tu saresti venuta. Credo si farà vivo.-
Ayame:- In realtà gli ho detto che saresti venuta ancora prima di scriverti. Ti ho scritto anche apposta!-
Edward:- Col rischio di illuderlo insomma- se ne stava con le mani in tasca ancora vicino quell'entrata non troppo distante dalle due ragazze.
Rouge non riuscì più a dire molto, era immersa nel suo mondo di fantasie, sarebbe stata una splendida notte per giurarsi amore eterno col suo Ryoma. Ayame rise di gusto vedendola così innamorata, poi si soffermò a guardare il ragazzo inglese che le stava di fianco. Era ancora più alto di quanto ricordasse, probabilmente era lei ad essere di piccola statura o tutte e due le cose, non era importante. I loro sguardi si incrociarono e timidamente entrambi guardarono immediatamente altrove.
Rimasero in un imbarazzante silenzio per qualche secondo e il primo a parlare fu lui:- Beh, non mi saluti?-
Ayame:- Potrei dire lo stesso- senza mai guardarlo.
Lui prese fiato e le si posizionò davanti costringendola a un contatto visivo, se non con i suoi occhi almeno col suo stomaco vista la stazza.
Edward:- Ti saluta Apollo!-
Allora lei lo guardò, e poi sorrise così dolcemente da far tornare in lui quei pensieri che lo scherzo di Rouge aveva portato, nonostante indossasse una semplice tuta rosa. Sgranò le pupille e scosse la testa. Diede un colpetto alla fronte dell'araba per riportarla tra di loro:- Ah, Apollo saluta anche te!-
Rouge:- Oh- tornata in sé:- Che carino!-
Edward portò gli occhi al cielo:- Come no- ripensando al fatto che forse era solo un vecchio depravato.
Ayame poi improvvisamente li spinse fuori:- Ora uscite su! Qui ci stiamo preparando! Andate a cercare quel samurai e poi tornate qui sta sera! Vi aspetto! Ci conto!-
Rouge:- Certo!-
Edward:- Siamo venuti apposta- straniti dalle solite pazzie della giovane.
Una volta che i due erano fuori la giapponese si chiuse la tenda alle spalle guardando il fratello, sorrise in maniera forzata per poi, assicuratasi che i due si fossero allontanati, urlare:- C'è Falcon, Kikuno! Stonerò di sicuro!!-
Kikuno saltò giù dal palco per raggiungerla, prenderla quasi di peso, e trascinarla dietro le quinte:- Allora corri subito ad esercitarti ancora! Quante storie!-
Ayame trascinata tra le braccia del fratello:- Tu non capisci! Stonerò e ancora una volta lui noterà quanto tu sia più bella di me!-
Kikuno:- Ancora con questa storia- poi si bloccò, stette un attimo a pensare prendendo il viso della sorella tra le mani:- Mm.-
Ayame:- Che c'è?- Riuscendo a parlare appena con le guance schiacciate dalle sue mani.
Kikuno sorrise:- Niente, lascia stare. Ci pensi?- Disse poi riprendendo a camminare:- Hikoboshi sarà interpretato da papà. Questa cosa fa ridere!-
Ayame:- Lo noti solo adesso?- Ayame era strana, ma Kikuno era più strano di lei.
Nel frattempo Edward e Rouge camminavano piano tra le bancarelle mentre il sole si allontanava a poco a poco. Il ragazzo si guardava attorno, era quasi tutto pronto per la festa, non era interessato a queste cose ma pensò che doveva essere una bella festa. Lo sguardo si soffermava spesso sulle belle orientali in kimono che elegantemente passeggiavano, poi pensò che passeggiava al fianco di Rouge, la bellissima Rouge. La guardò notando che lei era completamente immersa nei suoi pensieri, aveva le mani strette al petto e si guardava intorno con ansia.
L'inglese sbuffò, quella donna era davvero innamorata di quel maledetto samurai, "che invidia" pensò.
- Ehi- le disse poi un po' scontroso attirando la sua attenzione:- Guarda la.-
Allora notò anche lei che dietro uno di quegli alberi di bambù si nascondeva timido un energumeno sospetto, il suo energumeno sospetto!
- Ryoma!!- Urlò allora lei piena di gioia lanciandosi addosso.
Lui singhiozzò colorandosi di rosso, rimase immobile mentre la ragazza, buttando giù per sbaglio le canne verdi dei desideri si ritrovò tra le braccia di lui.
- C... ciao R... Rouge- balbettò, e poi rimettendosi in piedi fiero:- Ciao Edward!-
- Ciao Ryoma- disse l'inglese scontroso aggiustando quel piccolo albero e tutti quei bigliettini appesi.
Rouge rimanendo tra le sue braccia lo guardò negli occhi, mentre i suoi brillavano:- Come stai??-
Ryoma:- Mmm- verso sopra di un ottava rispetto al suo tono naturale.
Edward:- Sta benissimo ora che ci sei tu. Avete quasi buttato a terra i desideri di queste persone.-
Rouge infastidita:- Ma li stai leggendo? Non si fa.-
Edward:- Nemmeno buttarli via.-
Rouge si ricompose mettendo insieme al biondo quei bigliettini al loro posto. Ryoma dopo diversi secondi urlò:
- Falcon! Sfidiamoci!-
Edward:- Ma piantala! Siamo qui per lo spettacolo di Ayame e Kikuno. Vieni con noi o no?-
Ryoma timido:- E' un invito?-
Edward scocciato:- Non da parte mia, per quel che mi riguarda puoi sparire. Ma credo che Ayame ci tenga- guardò l'indovina guardare il giapponese con occhi sognanti.
Edward:- E purtroppo non solo Ayame- sbuffò e Ryoma annuì istintivamente unendosi al gruppo.
Raggiunsero l'hotel dove avevano preso alloggio, Ryoma andò in camera con Edward nonostante l'invito di Rouge.
Edward aprì la sua valigia, prese un paio di pantaloni neri pregiati e una camicia bianca di seta.
Iniziò a spogliarsi mentre il samurai se ne stava serio poggiato al muro della stanza.
Edward:- E tu? Non hai altri vestiti?-
Ryoma:- Sono un samurai, devo essere sempre pronto a combattere.-
Edward:- Come preferisci- non voleva discutere con una persona che considerava stupida.
Si abbottonò l'ultimo bottone della camicia e iniziò ad intrecciare un papillon nero al collo.
Edward:- Sai cosa?- Sputò stizzito all'uomo che poggiava ancora le spalle al muro:- Non sopporto proprio che una come Rouge sia innamorata di uno come te. E tu te ne stai lì come se non te ne fregasse nulla. Non la meriti affatto.-
Il giapponese rimase serio, impassibile, occhi chiusi, non fiatò.
Edward aggiustò il fiocco:- Ma che ti parlo a fare?! Vorrei solo che lei mi notasse e invece...- uscì fuori dalla stanza:- Che mondo ingiusto!-
Ryoma ancora nella stanza aprì gli occhi, il suo viso trattenne a stento una smorfia di compiacimento e una risata quasi depravata per poi tornare serio, asciugarsi una lacrima e uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Seguì l'inglese verso la porta di Rouge che uscì bellissima vestita con un lungo vestito rosso, dietro un velo trasparente arancio brillava come il fuoco e una scollatura vertiginosa sul seno mandava entrambi in visibilio.
Edward d'istinto diede un colpo alla nuca del samurai che troppo distratto dalla donna si accorse di essere stato colpito quando ormai i due amici erano già proseguiti lungo il corridoio da un pezzo.
Rouge si voltò a guardarlo quasi a braccetto con Edward:- Su? Ryoma, caro, non vieni?-
Ryoma:- S... sì!- Disse drizzandosi:- Ma non sono vestito fuori luogo??- Notando l'eleganza degli amici, Edward borbottò pesantemente innervosito.
Fuori ormai il cielo era buio e le stelle bellissime e luminose, una falce di luna rendeva tutto ancora più romantico.
Era estate ma un vento piacevole non li faceva soffocare dal caldo. Era una giornata magica, e quelle luci e quelle bancarelle e tutti quei piccoli desideri appesi a quelle sottili canne di bambù rendevano quella serata davvero magica.
Attorno al tendone c'era davvero tanta gente, lo spettacolo doveva riscuotere successo. Entrarono e si accomodarono tra le prime file dove c'erano ottimi posti che Ayame aveva prenotato apposta per loro.
Partì una dolce melodia, le luci si abbassarono lasciando illuminato unicamente il palco, il vociferare si fermò e tutti si prepararono a gustarsi lo spettacolo. Una cascata d'acqua, come un fiume, divise in due quel palco e dall'entrata sinistra apparve la bellissima Orihime e alla destra Hikoboshi e i suoi buoi di cartone. 
  
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