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Autore: Violet Sparks    22/12/2021    4 recensioni
Storie a tema natalizio e non, su diverse coppie del mondo di Haikyuu!
1. Yuu non godeva affatto di buona memoria - [Asahi/Nishinoya]
2. "Ti ho già detto che secondo me è una pessima idea?" - [Kiyoomi/Atsumu, post!Timeskip]
3. “Secondo me, ci va la farina!” “La farina? Nella cioccolata calda?” [Kageyama/Hinata + sorpresa]
4. “Sposami!" gli era andata di traverso la coca-cola. [Bokuto/Akaashi]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Asahi Azumane, Atsumu Miya, Koutaro Bokuto, Shouyou Hinata
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: spoiler timeskip!Haikyuu; linguaggio; rating giallo; possibile OOC
 
MEET ME UNDER THE MISTLETOE

A SkyDream, 
Buon Natale dottoressa


 
“Ti ho già detto che secondo me è una pessima idea?”
Atsumu incassò il colpo con classe, sollevando un angolo della bocca in uno sorrisetto bonario, quindi schioccò la lingua contro il palato e continuò a sistemare il fiocco rosso e oro della ghirlanda che stringeva fra le dita, come se niente fosse. 
La risposta era sì, Samu gli aveva già ripetuto ben cinque volte, quel pomeriggio, quanta trovasse la sua idea pessima – e imbecille e folle e pericolosa-  d’altronde però, come suo fratello gemello, avrebbe dovuto sapere che le pessime idee gli scorrevano nel sangue insieme ai globuli rossi, per cui sottolinearlo con quella lena era soltanto fatica sprecata.
“Secondo me invece è una cosa molto carina! Vedrai che a Omi piacerà un sacco!” ribatté Hinata, in bilico dall’altra parte della scala, intento a sistemare alcune foglie di plastica della ghirlanda in modo che pendessero nella giusta direzione.
“Grazie, Shoyo! Sei l’unico che mi capisce qui!”
“Ehi! Guarda che anche io ero d’accordo!” esclamò Bokuto, sbucando all’improvviso dalla porta degli spogliatoi. A giudicare dai capelli bagnati e dalla camicia semi aperta, doveva essere uscito dalla doccia da appena qualche minuto: quello scemo non se lo toglieva mai il vizio di andarsene in giro semi nudo, a discapito della sua stessa salute e, soprattutto, dell’umana decenza!
“Sì, ma non hai aiutato per niente! Te ne sei scappato in palestra!” gli fece notare Atsumu. 
“L’importante è il pensiero!” ribatté prontamente l’altro, mentre finiva di agganciare la fibbia della cintura e si infilava un maglione celeste da sopra alla testa “Akaashi invece è d’accordo con Osamu!”
“Grazie! Ricordami di mandargli una scatola di onigiri più tardi!” rispose dunque il secondo gemello Miya, prendendo a dondolarsi all’indietro sui piedi della sedia della portineria, dove era rimasto comodamente spaparanzato a osservare il fratello lavorare. 
In quel momento, le porte del palazzetto si aprirono in una gelida folata di vento, introducendo la figura mastodontica di Ushijima Wakatoshi. 
Il nuovo arrivato ebbe un secondo di stordimento nel notare le condizioni in cui verteva l’androne dell’edificio dove si allenavano gli MSBY Black Jackals, ma Atsumu non si sentiva di dargli torto: ogni singolo angolo, ogni singolo oggetto che potesse fungere da sostegno era stato addobbato con delle ghirlande natalizie, variopinte e luccicanti, da cui pendevano almeno una quarantina di piantine di vischio strategicamente posizionate. 
Meno male che, con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie, il loro staff tecnico aveva lasciato ai ragazzi l’uso incondizionato della palestra e aveva promesso di ripresentarsi solo a gennaio, perché Atsumu non osava immaginare le urla del coach o degli inservienti di fronte a quel tripudio di porporina e foglie di plastica. 
“EHI-EHI-EHI! Ushiwaka! Come mai da queste parti?!” proruppe subito Bokuto, quasi sbracciandosi pur di attirare l’attenzione del super asso. 
“Sono venuto a prendere Hinata.” fu la risposta laconica dell’interpellato, mentre scrollava dalle spalle del cappotto qualche spruzzata di neve “Certo che voi ragazzi prendete seriamente questa faccenda del Natale, noi Adlers ci siamo limitati a comprare delle luci intermittenti.” 
“Non è per Natale, è perché mio fratello è un cojone.” sbottò Osamu, .
“Non vi seguo, mi dispiace” rispose Ushijima con la solita educazione, camminando verso il gruppetto di ragazzi.
A quel punto, fu Hinata a prendere la parola e fornire una spiegazione decente al suo fidanzato. 
“Ti ricordi quella tradizione di cui ti ho parlato? Quella secondo cui due persone dovrebbero baciarsi ogni volta che si ritrovano sotto ad una piantina di vischio? Ecco, Atsumu ha deciso di piazzarne un po' ovunque per costringere Sakusa a baciarlo appena arriva!”
“Mi sembra una pessima idea.” sentenziò la giovane aquila, corrugando la fronte. Si avvicinò alla scala su cui Hinata se ne stava ancora abbarbicato, quindi gli circondò le cosce con un braccio e lo aiutò a scendere senza il minimo sforzo, come fosse fatto di piume. Dal canto suo, Hinata emise una risata musicale e quando fu a terra, prima di staccarsi da Ushijima, gli diede un veloce bacio sulle labbra. 
Atsumu non poté impedirsi di roteare gli occhi al cielo davanti a quella scenetta, “Vi odio! Vi odio dal profondo dal mio cuore!” esclamò prima di balzare giù dalla scala – senza l’aiuto di nessuno! “Shoyo ha Wakatoshi, Kotaro ha Keiji, perfino quell’idiota di mio fratello ha qualcuno!”
“Bada a come parli, scemo!” 
“Voglio anche io la mia bella e sexy storia d’amore! Se stasera il vischio non funziona e non riesco a dichiararmi a Kyoomi, non ne uscirò mai!”
“DAI TSUMU VEDRAI CHE ANDRÀ ALLA GRANDE! FACCIAMO TUTTI IL TIFO PER TE!” esclamò quindi Bokuto, saltellando sul posto “Cioè più o meno tutti! Ma non importa! Vedrai che andrà bene!” 
“Dai Tsumu! Sono sicuro che gli piacerà!” gli fece eco Hinata, sventolando i pugni per incoraggiarlo.
“Io non credo.” affermò invece Wakatoshi, tuttavia, dopo essersi piegato in due per sentire ciò che Hinata desiderava bisbigliargli nell’orecchio, distese le labbra nel sorriso più forzato e inquietante che Atsumu avesse mai visto e “Magari potrebbe tenere conto dello sforzo.” aggiunse, senza un briciolo di convinzione.
“Grazie ragazzi! Io…”
“Cosa sta succedendo qui?”
Atsumu si gelò sul posto. 
Kiyoomi Sakusa, il destinatario – o meglio, la vittima- del mirabolante allestimento che aveva preparato con fatica e dedizione, aveva appena fatto il suo ingresso nella struttura, infagottato in un giubbotto giallo acceso e una voluminosa sciarpa nera. 
L’espressione sul suo volto era ancor più eloquente di quanto non fosse stata quella di Ushijima pochi istanti prima, nonostante metà di esso, di fatto, fosse coperto dalla solita mascherina chirurgica. 
Dietro di sé, Atsumu avvertì gli altri ragazzi dileguarsi in silenzio verso le macchinette dalla parte opposta dell’androne - forse per concedere loro la dovuta privacy o, più probabilmente, per lasciare solo e soltanto a lui la responsabilità di quella pagliacciata!- comunque, quello fu l’ultimo pensiero coerente che l’alzatore riuscì a partorire, prima che la sua mente fosse invasa da una valanga di puro, autentico panico. 
“Buon Natale, Omi-Omi!” esclamò ugualmente, simulando una spavalderia che non possedeva “Un regalino in anticipo per te!”
“Per me?” domandò il giovane giocatore, sollevando un sopracciglio talmente in alto da congiungersi con i due nei che aveva sulla fronte. 
“Sì, consideralo un piccolo suggerimento natalizio…” lasciò intendere Atsumu, avvicinandosi a Kiyoomi con la lenta sinuosità di una volpe. Si fermò giusto innanzi a lui, incrociò le braccia dietro la schiena e protese il viso, fin quasi a sfiorare la protuberanza del naso, coperta dalla mascherina, con il proprio. 
L’altro non retrocesse né diede segno di disagio, piuttosto si limitò a fissarlo dritto negli occhi, in attesa.
“Un suggerimento di che tipo?” 
“Secondo me, se ti impegni, ci arrivi da solo.”  
E detto questo, Atsumu sollevò lo sguardo, trascinandosi dietro quello di Kiyoomi ancorato al proprio, finché l’attenzione di entrambi non si focalizzò sul ceppo di vischio che dondolava, innocuo e scintillante, in mezzo alle loro teste. “Le tradizioni sono tradizioni, no?” scandì l’alzatore, suadente, rivolgendo al compagno di squadra un sorrisetto sfrontato, carico di promesse. 
A quel punto, Kiyoomi si abbassò la mascherina. 
Atsumu rabbrividì, lo stomaco che si attorcigliava su se stesso, il cuore che aveva preso a rimbalzargli tra le costole come una fottuta palla da basket. 
Non poteva credere che, dopo tanta attesa, dopo mesi e mesi di malcelata tensione, il momento fosse finalmente arrivato. 
Socchiuse le palpebre, mentre Kiyoomi si avvicinava così tanto da non poter più metterlo a fuoco, allora ingoiò il suo respiro caldo, buono, e protese le labbra in attesa del suo bacio.
Peccato però che la bocca di Kiyoomi non entrò affatto in collisione con la parte del corpo che aveva sperato.
“Sei un idiota.” soffiò infatti il giovane, contro il lobo del suo orecchio. 
Quando Atsumu trovò il coraggio di riaprire gli occhi, non c’era più nessuno davanti a lui. 

 
***
 

“Sei un idiota.”
“Sei un idiota.”
“Sei un idiota.”
Atsumu serrò il pugno, batté le nocche contro le piastrelle della doccia e guaì, profondamente frustrato.
Non riusciva a togliersi dalla testa quella risposta; la voce di Kiyoomi continuava a rimbombargli nel cervello in un loop infinito che lo stava buttando giù, sempre più giù, nella più torbida paranoia. 
Come gli era venuto in mente di mettere in scena quella buffonata? 
Ma soprattutto, come aveva anche solo potuto pensare che uno come Kiyoomi Sakusa avesse potuto davvero essere interessato a lui? 
Aveva toppato!
Aveva toppato su tutta la linea!
Tutti i segnali che pensava di aver colto – il loro continuo stuzzicarsi, gli sguardi intensi, i messaggi, gli sfioramenti non troppo casuali, le battutine, l’intensa in campo, le conversazioni a tarda notte - non erano altro che stupidaggini che la sua testa bacata aveva frainteso, gesti amichevoli su cui aveva ricamato una storia d’amore senza alcun cazzo di fondamento! Kiyoomi era sempre stato così, algido, disinteressato… e lui, presuntuoso come al solito, aveva pensato davvero che quel briciolo di confidenza e di cura che mostrava di avere nei suoi confronti, fosse stato in realtà indice di qualcosa di molto più profondo, magari lo stesso sentimento che aveva sempre provato. 
Ruotò appena il capo, assottigliando gli occhi sotto il getto d’acqua. 
Il centro dei suoi pensieri era quattro docce più in là, intento ad insaponarsi i capelli scuri, dandogli le spalle.
Dopo aver mandato gli altri a casa, Atsumu era rimasto a disfare tutti i festoni che aveva allestito, sfogando su di loro la sua rabbia, strappando foglie e stracciando fiocchi e nastrini, cacciando i rami di vischio nei sacchi della spazzatura con indicibile violenza. Non pensava che avrebbe trovato Kiyoomi nelle docce – il piano era evitarlo il più a lungo possibile, magari fino alla tomba!- ma una volta nudo e sotto il bocchettone della doccia, tornare indietro lo avrebbe fatto soltanto sembrare un moccioso viziato. 
Dannazione, la sfiga si stava accanendo su di lui, a quanto pareva.
Non solo doveva starsene lì con il cuore spezzato insieme al suo carnefice, ma doveva anche farsi forza per distogliere lo sguardo dalla curva soda del suo culo perfetto e proibire al suo cervello di imbastire l’ennesima, inutile, fantasia erotica che li vedeva scopare come conigli in calore dopo che Kiyoomi aveva accettato di buon grado la sua sorpresa.
Aveva ragione lui, era un fottutissimo idiota!
Scosse la testa, chiuse il rubinetto e afferrò la boccetta di shampoo, versandosene una generosa dose sul palmo della mano. 
Prima che potesse arrivare a toccarsi i capelli, tuttavia, una mano gli agguantò la spalla e lo fece voltare di scatto, dopodiché un corpo duro e scivoloso lo spalmò contro il muro, facendogli sbattere la testa. 
Atsumu ebbe appena il tempo di riconoscere il proprio aggressore, che il suo singhiozzo di sorpresa venne ingoiato da un paio di labbra morbide che si avventarono sulle sue, le aprirono di prepotenza e vi si insinuarono dentro, senza chiedere permesso. 
Il bacio fu passionale, eccitante, violento; andò al di là di qualsiasi cosa Atsumu avesse mai sperato o immaginato nei suoi sogni più sporchi, e distrusse la sua razionalità pezzo dopo pezzo. 
Dopo un attimo di stordimento, il giovane alzatore si ridestò, allora affondò le dita tra le ciocche bagnate di Kiyoomi – Dio, erano secoli che voleva farlo!- le strattonò brutalmente e rispose con altrettanta intensità, mentre la sua pelle si trasformava in un campo elettromagnetico troppo sensibile, dove ogni schiocco delle loro bocche procurava una nuova scarica di brividi. 
Si divorarono ancora e ancora, assaggiandosi l’un l’altro, scambiandosi gemiti come caramelle in mezzo alle loro lingue intrecciate. 
Atsumu avrebbe potuto continuare per ore e fare molto, molto di più, trasformando quelle docce nel set di un film porno, complice la sua carne ormai risvegliata dalla passione, invece una presa ferrea sulla sua mascella lo costrinse a fermarsi e rimanere immobile, avido e insoddisfatto.
Gli occhi di Omi, fissi nei suoi, luccicavano simili a due frammenti di ossidiana.
“Punto primo, detesto fare le cose in pubblico, sono un tipo riservato.” scandì lentamente il giocatore, per far assorbire ad Atsumu ogni singola parola “Punto secondo, se vuoi una cosa, parla di meno e prenditela, Miya. Non nasconderti dietro a certe pagliacciate!”
E così, Kiyoomi Sakusa si allontanò - gocce d’acqua trasparenti che si rincorrevano sulla sua schiena nuda, un sorrisetto minuscolo a increspargli le labbra gonfie di baci.

Atsumu sospirò, ancora troppo shockato per riuscire a reagire correttamente.
Una volta a casa, non avrebbe dormito, ne era sicuro.
Avrebbe mandato un messaggio pieno di punti esclamativi a Hinata, Bokuto e suo fratello, poi avrebbe abbracciato il suo cuscino e ripercorso gli eventi appena trascorsi come una stupida teenager stracotta, fino a che non gli si sarebbero chiuse le palpebre. 
Sì, sarebbe andata proprio così.
Dopo, però.
Prima doveva occuparsi del piccolo problema tra le sue gambe. 




NOTE AUTORE

Tanti auguriii cara Sky! 
Buon Natale e Congratulazioni (in ritardo) per la tua laurea!
Spero che questa sciocchezza sia di tuo gradimento, ci tenevo a farti un pensierino! :) Ovviamente non potevo non dedicarti una storia sui mitici SakuAtsu, che tu stessa mi hai fatto scoprire e amare (vi consiglio le sue storie, sono dolcissime)! È sempre un piacere sclerare con te su di loro ahahah Come sai, non sono ferratissima su nessuno dei due, purtroppo, per cui mi auguro di non essere andata eccessivamente OOC ^^’’ abbi pietà!

La storia partecipa all’iniziativa #regalidiinchiostro del gruppo Facebook “L’angolo di Madama Rosmerta”!   



   
 
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