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Autore: Donatozilla    23/12/2021    2 recensioni
[Ambientato dopo la Saga dello Shie Hassaikai]
Dopo la sconfitta di Overhaul e la salvezza di Eri, Izuku Midoriya e i suoi compagni della 1-A possono finalmente passare un periodo di tranquillità e serenità. Ma la pace è interrotta dopo l'apparizione di un misterioso e violento vigilante con mostruosi poteri che non si fa scrupoli ad uccidere i criminali nelle maniere più brutali... e che sembra nutra un profondo odio e disprezzo nei confronti di Katsuki Bakugo. Chi è questo misterioso vigilante? E perché odia così tanto Bakugo al punto da volerlo uccidere?
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 22: Pianificare

Nella sala riunione della Commissione vi era, nuovamente, molta agitazione da parte dei presenti.

Alcuni Heroes erano stati nuovamente chiamati dalla Commissione e, considerando che giusto il giorno prima erano stati richiamati per parlare riguardo il vigilante conosciuto come Venom, sospettavo che questa nuova riunione potesse riguardare lui.

Gli Heroes lì presenti erano Fat Gum, Fourth Kind, Shishido, Gang Orca, Gunhead e Mr Brave e stavano aspettando l’arrivo della Presidente.

Fat Gum si guardò intorno “Uh. Curioso che siamo solo noi presenti.”.

“Vero” annuì Mr Brave “Se questa improvvisa riunione avesse a che fare con Honda, allora perché non ci sono tutti gli Heroes? Perché solo noi?”.

“Forse non si tratta affatto di Honda” ponderò Gang Orca “Forse si tratta di qualcos’altro, spiegando anche come mai siamo solo noi qui.”.

“Avrebbe senso.” Ponderò Fourth Kind portandosi una delle sue quattro mani stato il suo mento.

“Però se non si tratta di Honda” disse Gunhead confuso “Allora qual’è il motivo per cui siamo stati chiamati qui?”.

Fu proprio allora che la porta della sala venne aperta, attirando l’attenzione dei presenti che videro entrare la Presidente accompagnata da altri tre Pro Heroes and una che recentemente si era ritirata: Mandalay, Pixie Bob, Tiger e Ragdoll i Wild, Wild Pussycats.

Ma non erano i soli.

Insieme loro vi era il detective Naomasa ed un uomo in manette: era Konishi.

I Pro Heroes lì presenti notarono immediatamente il tatuaggio del drago nero sul suo braccio destro.

“Che diavolo…?!” Fece Fourth Kind alzandosi di scatto, riconoscendo subito quel simbolo.

“Un membro del Dragone Nero!” Continuò poi Mr Brave.

La Presidente alzò una mano dicendo “Calmatevi. So che avete molte domande, ma lasciateci spiegare.” Continuò la donna mentre si dirigeva verso al capo del tavolo, seguita dal gruppo dei quattro Heroes, il detective e il criminale ammanettato.

“Bene” iniziò la Presidente “Immagino che vi stiate chiedendo il motivo di questa chiamata improvvisa, giusto il giorno dopo che abbiamo avuto un altra riunione.”.

I cinque eroi annuirono.

“Bene. Vi ho chiamati qui perché quest’oggi costui è venuto qui” indicò Konishi, che osservava nervoso i presenti “Il suo nome è Ayumu Konishi e, da come avete già capito, èè un membro del Dragone Nero.”.

“Lo avete arrestato?” Chiese Gang Orca.

“No” ripose la Presidente “Si è costituito. Voleva dare una confessione.”.

“Una confessione?” Ripetè Fat Gum spostando lo sguardo verso Konishi.

“Sì” stavolta fu Konishi a rispondere “La gang di cui faccio parte… il Dragone Nero… è qui a Musutafu.”.

“COSA?!” Esclamarono i sei Heroes da poco arrivati.

“Proprio così” ripose stavolta Naomasa “Il qui presente Ayumu Konishi è venuto fin qui per rivelarci il motivo per cui il Dragone Nero si trova qui… e non solo” spostò lo sguardo verso Konishi “Inizia a parlare.”.

“Certamente detective” annuì Konishi che spostò lo sguardo verso i cinque Heroes ora presenti “Come ben sapete noi del Dragone Nero, negli ultimi mesi, abbiamo avuto dei problemi con un Vigilante che conoscete molto bene…”.

“Ryo Honda.” Disse Shishido con espressione seria.

“Venom.” Annuì Konishi come per dare conferma “Il nostro capo, Herman Schultz conosciuto anche come Shocker, ha deciso di venire qui a Musutafu con gran parte delle sue forze per ucciderlo una volta per tutte.”.

“Shocker dici?” Fece Fat Gum inarcando un sopracciglio “Ho sentito di lui. Non è il Villain che anni fa ha…” si bloccò ricordandosi che con loro vi erano i Pussycats e con uno sguardo dispiaciuto disse “… scusate, forse è meglio se non dico nulla.”.

“Non preoccuparti Fat Gum” scosse la testa Mandalay “Non ci hai offeso, se è questo di cui ti stai preoccupando. Comunque sì, stiamo parlando dello stesso Shocker che causò quell’incidente undici anni fa.”.

“Se ben ricordo era un pesce piccolo” disse Mr Brave “Come ha fatto a salire ad avere una gang tutta per sé?”.

“Non saprei dirvelo. Non è mai andato nei dettagli su ciò” spiegò Konishi “Ma è certamente cambiato da come era in passato, diventando più crudele che mai. E questo si va anche a collegare con ciò che… noi del Dragone Nero facciamo con le nostre attività criminali…”.

Questo attirò l’attenzione di tutte e sei gli Heroes.

Konishi tirò un sospiro.

Sapeva come i Pussycats avevano reagito.

I nuovi sei non l’avrebbero presa certamente meglio.

“Schultz ha finito con entrare in contatto e con l’avere un accordo col vecchio leader della Lega dei Villains… All For One.”.

I presenti furono attraversati da un brivido nel sentire il nome del Villain.

“Loro… beh… sono arrivati ad un accordo. Voi conoscete i Nomu, giusto?”.

“E chi non li conosce…” disse Gunhead.

“Beh… questo accordo riguarda proprio loro. Credo che voi sappiate della brutta reputazione del Dragone Nero in fatto di rapimenti, no?” Tirò un altro sospiro “Beh… l’accordo riguardava questo: noi raiamo persone e bambini per poi venderli alla Lega dei Villains… che poi li usa per trasformarli in Nomu.”.

Ci fu un sussulto da parte dei sei Heroes lì presenti.

Fat Gum strinse i pugni mentre un espressione furiosa appariva sul suo volto.

Non aveva sentito una rabbia del genere da quando venne a sapere ciò che veniva fatto alla piccola Eri da parte dello Shie Hassaikai.

“Stai dicendo… che tutte quelle persone… tutti quei bambini… li avete venduti a quei bastardi della Lega per trasformare in mostri?! Solo per guadagnare qualche soldo?!”.

“Non sono affatto fiero di quando ho fatto” rispose immediatamente Konishi “Non c’è giorno in cui non mi vergogno di quanto io abbia fatto. Non c’è giorno in cui non mi senta in colpa per tutte le vite che ho rovinato facendo parte di questa gang… ho deciso di venire qui a confessare tutto questo perché non ne potevo più di questo senso di colpa. Non servirà a cancellare tutto ciò che ho fatto, lo so bene, ma il rivelare tutto questo… e il vedere il Dragone Nero essere fermato una volta tutte, riuscirà almeno a darmi un pò di pace.”.

Passò qualche secondo di silenzio, con Fat Gum che osservava ancora furioso Konishi. Il silenzio fu poi interrotto da Tiger che disse “Quando Konishi ci ha rivelato questo, noi dei Pussycats abbiamo deciso di intervenire e fermare Schultz una volta per tutte. E la Presidente ha poi deciso di chiamare voi… per darci una mano.”.

“Mmmm capisco…” disse Fourth Kind “E credo di capire anche il motivo per cui siamo stati chiamati solo noi sei.”.

“Vero” annuì Gunhead “Con solo noi sei attireremo poco l’attenzione e i tre membri attivi dei Pussycats.”.

“Ed eviteremo anche che gli altri Heroes fermino le ricerche di Honda” continuò Mr Barve “Dopotutto lui è ancora una massima priorità.”.

“Esattamente” annuì la Presidente “Inoltre, grazie al detective Naomasa, riceveremo aiuto da parte delle forze di polizia per la cattura di Schultz e dei suoi complici.”.

“Ma basterà?” Domandò Shishido “Dopotutto Konishi ha appena detto che Schultz è venuto qui a Musutafu con la maggioranza delle sue forze. Basteremo noi nove e le forze di polizia?”.

“Certamente” rispose stavolta Konishi “Il resto dei Pro Heroes non sono gli unici che stanno dando la caccia a Honda. Schultz ha ordinato a tutti i suoi uomini, compreso me, di andare alla ricerca di Honda, anche giorno e notte se necessario. La base in cui si sta rifugiando sarà priva di difese, rimarranno solo lui e i suoi cinque secondi in comando. Con voi nove e la polizia riuscirete a batterli e ad arrestarli. Con Schultz sconfitto insieme ai suoi secondi in comando, sarà solo questione di tempo prima che il Dragone Nero venga smantellato per sempre.”.

“Cosa fari tu, però?” Chiese Fourth Kind a Makoto “Senza offesa Ragdoll, ma… tu non ha più un Quirk.”.

“Non significa che non potrò aiutare dall’ufficio dei Pussycats” rispose la donna con tono di fatto “Aiuterò tutti voi a sconfiggere Schultz e a metterlo dietro le sbarre una volta per tutte.”.

Pixie bob annuì risoluta “Sì! Non lasceremo che ci scappi come successe anni fa.”

“Il piano, dunque, è questo. Nei prossimi giorni attaccheremo la base in cui si trova Schultz e lo prenderemo di sorpresa” disse la Presidente “Ovviamente se accetterete di far parte di questa operazione.”

“Ovviamente signora Presidente” rispose immediatamente Fat Gum “Col cavolo che lascerò che una feccia del genre stia a piede libero! Aiuterò in questa operazione con piacere!”.

“Concordo!” Annuì Mr Brave “Credo che parlo a nome di tutti i presenti che aiuteremo con l’operazione!”.

Tutti gli Heroes presenti annuì.

Sia la Presidente che Naomasa non poterono lasciarsi sfuggire un sorriso “Perfetto” fece il detective “Avviserò immediatamente le forze di polizia riguardo questa operazione. Vi avviseremo poi del giorno in cui avverrà nelle prossime…”.

Il detective fu interrotto dallo squillo del suo cellulare “Scusate un secondo.” Si scusò lui prendendo il suo cellulare dalla tasca, rispondendo e avvicinandoselo all’orecchio “Pronto?”.

Il detective annuì mentre sentiva le parole di chi stava parlando dall’altra parte del telefono, mentre le altre persone presenti lo guardavo incuriositi.

Lo sguardo di Naomasa si fece d’un tratto molto più serio mentre i suoi occhi si sbarravano leggermente. “Capisco. Arrivo subito.” Disse semplicemente mentre chiudeva la chiamata.

“Chiedo umilmente scusa, ma devo andare.” Disse mentre si dirigeva verso la porta della sala per andarsene.

“Uh? E perché?” Chiese Ragdoll confusa.

“Detective, si tratta per caso di Honda? O del Dagone Nero?” Chiese la Presidente con tono serio.

Naomasa si fermò un secondo per guardare la donna “Nessuno dei due, presidente. Si tratta di un caso completamente diverso. Nulla di così grave da richiedere la vostra attenzione, non preoccupatevi. Ci penseremo noi della polizia. Parlerò anche dell’operazione di cattura di Schultz e vi farò sapere.”.

La Presidente semplicemente annuì “Molto bene detective. Può andare.”.

“Grazie mille presidente.” Ringraziò il detective, per poi uscire dalla sala sotto gli occhi confusi degli Heroes presenti.


Nel bel mezzo di Musutafu una macchina se ne stava ferma vicino ad un marciapiede, con i suoi cinque occupanti che stavano discutere tra di loro mentre osservavano la strada intorno a loro.

C’era una cosa che li accumunava: il tatuaggio di un drago nero sui loro bracci destri.

“Cristo, certo che è una noia mortale cercare per questo Honda…” disse uno di loro con uno sbuffo, un uomo dai capelli verde acido.

“Puoi ben dirlo, Morishita” gli fece eco uno dei compagno, un uomo dai capelli neri e lunghi fino alle spalle “Con tutti i nostri uomini che sono là fuori a cercarlo mi sarei aspettato che lo avremmo trovato a questo punto…”.

“Lo troveremo Nakai, non preoccuparti” gli rispose un altro compagno al posto di guida, un uomo senza capelli e con una cicatrice orizzontale che gli attraversava la fronte “Sono sicuro che presto lo troveremo.”

Un altro compagno che gli stava accanto dai capelli bianchi sbuffò “Facile a dirsi, Takeda. È da un giorno intero che lo cerchiamo, e io sono già stufo.”.

“Shirai ha ragione, Takeda” continuò il quinto compagno, un uomo dai capelli biondi “è come cercare un ago in un pa…” l’uomo si bloccò quando i suoi occhi puntarono fuori dalla macchina.

“Shibuya? Qual’è il problema, amico? Perché ti sei bloccato?” Chiese preoccupato Morishita.

“Ohhhh, sembra proprio che le nostre preghiere siano state ascoltate ragazzi” rispose Shibuya con un sorriso predatorio mentre puntava un dito fuori dall’auto “Guardate laggiù!”.

I suoi quattro compagni puntarono i loro sguardi verso il punto in cui Shibuya stava indicando, e sbarrarono gli occhi.

Videro un ragazzo coi capelli viola, appuntiti e sparati in aria con una giacca di pelle nera, che camminava con le mani in tasca.

Non c’era alcun dubbio.

Era Ryo Honda.

“È proprio lui!” Disse Nakai con un sorriso “Non riesco a credere che lo abbiamo trovato!”.

“Presto Takeda, seguilo! Ma senza dar troppo nell’occhio.”.

Takeda annuì ed accese la macchina, iniziando a seguire il ragazzo che continuava a camminare.

Avevano intenzione di seguirlo a debita distanza fino a quando non avrebbero visto dove sarebbe arrivato, se fosse stato un suo nascondiglio e quant’altro. E allora avrebbero chiamato i rinforzi e il loro capo.

Chissà che ricompensa sarebbe loro stata data?

Seguirono Ryo per quasi cinque minuti, quasi sorpresi del fatto che non li avesse neanche notati.

Alla fine arrivarono in un area isolata della città piena di magazzini abbandonati, non molto diversa dall’area dove si trovava la loro base. Si fermarono a debita distanza, vedendo Ryo entrare in uno dei magazzini.

“Sarà quello il suo nascondiglio?” Si chiese Shirai.

“Probabile. Certo che in gusti di nascondigli il capo e questo ragazzino non sono poi così differenti…” scherzò Shibuya.

“Se il capo ti avesse sentito ti avrebbe spaccato la testa…” mormorò Nakai.

I cinque criminali uscirono dall’auto e presero con loro le loro armi, dall’aspetto simile a piccoli cannoni argentei. Iniziarono ad avvicinarsi con cautela verso il magazzino, mentre Takeda prendeva con la mano libera un walkie talkie che teneva attaccato alla sua tasca. Era stato designato per contattare Schultz in persona, ed ognuno di essi era stato dato ai leader di ogni gruppo della gang che si stava occupando della ricerca di Honda.

Una volta arrivati dinanzi alla porta del magazzino la aprirono con cautela ed entrarono. 

Cominciarono a guardarsi intorno. La luce del sole pomeridiano entrava dalle finestre illuminando, seppur lievemente, l’interno del magazzino e dando ai criminali armati la possibilità di vedere.

“Dove diavolo è?” Sussurrò Morishita.

“Non lo so” gli rispose Takeda “Ma sarà meglio avvisare il capo. Dopotutto ci ha detto di avvisarlo una volta che avemmo trovato Honda.”.

Fece per attivare il walkie talkie ma un rumore di una porta che veniva chiusa violentemente fece voltare i cinque. Videro la porta chiusa e circondata da una sostanza nera, probabilmente per bloccarla e impedire la fuga.

“Che dia…” tentò di dire Takeda ma fu interrotto quando un tentacolo nero gli prese il walkie talkie e lo portò al legittimo proprietario del suddetto tentacolo: Ryo.

Egli uscio dalle ombre con un sorriso quasi divertito mentre il tentacolo, che gli usciva dalla schiena, gli poggiava il walkie talkie su una mano.

“Tsk tsk, mi spiace ma non potete chiamare aiuti qui.”disse strafottente il ragazzo dai capelli viola, mentre il tentacolo rientrava nella sua schiena.

La sua mano fu avvolta da quella sostanza nera e schiacciò il walkie talkie, distruggendolo.

“NO!” Fu ciò che i cinque criminali urlano contemporaneamente. 

“Pensavate che non avessi notato voi che mi seguivate?” Disse Ryo con un tono divertito “Cioè, dovevo essere proprio un idiota se non vi avessi notato. Ma devo comunque ringraziare il mio partner per avermi avvisato di voi.”.

Ryo inclinò la testa, notando i tatuaggi sui bracci destri dei criminali “Ohhhh siete dei membri del Dragone Nero. È da un pò che non vi vedevo.” Disse facendo un passo in avanti.

I cinque criminali gli puntarono contro le loro armi “Fermo dove sei brutto bastardo! Non ti avvicinare!” Urlò Takeda.

“Ohhh ma io mi avvicino comunque” rispose divertito Ryo, mentre il suo corpo cominciava ad essere circondato da una sostanza nera.

Dal suo simbionte.

Da V.

“Sapete, se voi siete qui devo immaginare che anche il resto della vostra gang sia qui.” Continuò a parlare Ryo mentre cominciava ad aumentare di altezza.

I cinque indietreggiarono.

“E dunque devo immaginare… che anche il vostro capo sia qui.” Continuò Ryo mentre la sua voce cominciava d avere due toni.

Alla fine i criminali sbarrarono gli occhi presi dal terrore quando videro Ryo completare la sua trasformazione.

Ryo ora era diventato… Venom.

“Quindi spero non vi dispiaccia se ci diciate esattamente chi sia e dove si trovi la sua base” Sorrise Venom mettendo in mostra le sue zanne “Quindi decidete… parlerete con le buone… o dovremo farvi parlare con le cattive?”.


Naomasa arrivò alla scena del crimine che si trovava in un vicolo alla cui entrata vi erano molte macchine della polizia. Ad attenderlo vi era un poliziotto con la testa di gatto, Sansa Tamakawa.

“Detective” salutò Tamakawa “Ben arrivato.”.

“Agente Tamakawa” ricambiò il saluto Naomasa per poi entrare nel vicolo seguito dall’agente.

“Scusate se vi ho chiamato all’improvviso…”

“Nessun problema. Ma dopo dovremo parlare proprio di ciò Alcuni Heroes avranno bisogno dell’aiuto delle forze di polizia per un operazione di vitale importanza.”.

“Assolutamente, detective. Ma prima bisognerà dare un occhiata a ciò” Disse Tamakwa puntando dinnanzi a sé.

Lì vi era un cadavere, quello di una donna. La sua gola era stata tagliata ed era stata accoltellata molteplici volte allo stomaco, e i suoi occhi vuoti erano puntati al cielo mentre gli agenti della scientifica facevano foto ed erano in cerca di prove.

Naomasa non potè stringere i pugni dinnanzi a quello spettacolo.

Puntò poi lo sguardo verso il muro vicino cui si trovava il cadavere “Allora è proprio lui…”.

“Sì signore. Non riesco a credere che abbia ricominciato a uccidere dopo tutto questo tempo. Alcuni pensavano addirittura che si trattasse di una leggenda dopo la sua scomparsa.”

“Eppure rieccolo qui… che ricomincia ad uccidere dopo così tanto tempo… lasciando anche la sua inconfondibile firma.”.

“Mii chiedo solo perché nessun Hero lo abbia ancora catturato. Insomma… non si può lasciare a piede libero un mostro del genere.”.

“Sono d’accordo, Tamakawa. Ma questo assassino non ha un Quirk. Non ha alcun potere speciale, dunque è competenza della polizia occuparsi di lui. Certo, ci sono alcuni Heroes che hanno provato a catturarlo, ma alla fine siamo noi della polizia che dobbiamo fermarlo e catturarlo… una volta per tutte.” Finì il detective, osservando la firma lasciata dal killer sul muro.

Una firma scritta col sangue della sua vittima.

Una firma che recitava: C.K.

   
 
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