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Autore: NymeriaStark    19/01/2022    0 recensioni
Questa è una raccolta di alcune One shot che ho creato partendo dalla mia idea strampalata di usare delle canzoni come base di partenza. Troverete parti di testo mescolate alla storia vera e propria, ovviamente sono evidenziate per evitare di creare confusione. Ogni capitolo è autoconclusivo quindi sentitevi liberi di saltare da uno all'altro nel modo che preferite.
È un lavoro molto sperimentale in cui ho deciso di esplorare anche personaggi che solitamente non uso come Kite e Yuma.
Spero che questo esperimento possa incuriosirvi e di essere riuscita a creare delle storie interessanti o, quantomeno, godibili
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rio, Ryoga/Shark, Thomas Arclight/ Four, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I never thought I'd feel this
Guilty and broken down inside
Living with myself, nothing but lies
… I always thought I'd make it
But never knew I'd let it get so bad
Living with myself is all I have
… I feel numb
I can't come to life
I feel like I'm frozen in time
… Living in a world so cold, wasting away
Living in a shell with no soul, since you've gone away
Living in a world so cold, counting the days
Since you've gone away
You've gone away

Yuma osservò Astral svanire, impotente. Insieme a lui sentì sparire una parte di sé, un pezzo della sua anima che sapeva non avrebbe riavuto indietro. Pianse, senza freni, senza controllo, non gli importava di apparire debole, in quel momento si sentiva fragile, incapace di contenere le sue emozioni.
Le lacrime scendevano incontrollabilmente lungo le sue guance, mescolandosi con la pioggia. I suoi amici tentarono di confortarlo, di strapparlo da quel dolore straziante ma alla fine dovettero desistere.
Tornò a casa, silenzioso e mesto com'era stato solo dopo aver appreso della scomparsa del padre. Ignorò la cena e si chiuse in camera, si sentiva svuotato, privo dell'energia che lo aveva guidato e sostenuto fino a quel momento. Perdere Astral era stato un colpo devastante, inconsciamente aveva sempre saputo dell'esistenza di quel rischio, ogni volta che duellavano, in caso di sconfitta, sapeva che lui sarebbe svanito. Era però riuscito a ricacciarlo in un angolo della sua mente, ad impedire che lo condizionasse troppo ma, ora che era successo, l'enormità di quella perdita pesava su di lui come un macigno.
Tori, Bronk, Flip e Cathy passarono spesso a trovarlo, portavano ogni volta nuovi passatempi, cibi o qualsiasi cosa ritenessero potesse essere in grado di restituirgli il buonumore ma nulla sembrava funzionare. Continuò a vivere in quello stato di apatia per diverso tempo, incapace di affrontare la realtà, di accettare la sua morte.
Una sera, mentre si preparava a trascorrere l'ennesima notte insonne, sentì uno strano rumore provenire dalla sua finestra. Si avvicinò per controllarne l'origine e vide che si trattava di sassolini che venivano lanciati da un albero poco distante. Controllò con più attenzione e riuscì a scorgere Reginald, in equilibrio su uno dei rami. Si affrettò ad aprire, per lasciarlo entrare, preoccupato dalla posizione precaria in cui si trovava. Lo osservò fare il suo ingresso nella stanza, agile e silenzioso come un gatto, con la stessa serenità che avrebbe avuto se fosse salito dalle scale
"Shark... Che cosa ci fai qui? E soprattutto perché non hai bussato alla porta? Sarebbe stato più semplice non credi?" Lui scrollò le spalle come se non ci fosse poi chissà quale differenza tra le due opzioni.
"Sai perché sono qui. Non esci da settimane e, per quanto possa comprendere che la situazione non sia semplice, non puoi permetterti di rimanere in queste condizioni"
"Che cosa ti aspetti che faccia? Astral non c'è più, non posso semplicemente fingere che non sia mai esistito!" Disse, quasi gridando, sentendo gli occhi bruciargli, desiderosi di piangere
"Non pretendo che lo faccia ma, proprio per rispetto nei suoi confronti, dovresti cercare di riprenderti e proseguire la sua battaglia" Yuma lo guardò, smarrito, Reginald gli appariva innaturalmente calmo, non poté fare a meno di domandarsi se qualcosa lo stesse turbando.
"Io...non sono sicuro di esserne in grado..."
"Lo sei, te lo posso assicurare. Hai superato mille difficoltà per arrivare fin qui, ora sarà più complesso ma ce la puoi fare" poi dopo una breve esitazione aggiunse "io credo in te."
Yuma lo guardò, attonito, non era da Shark parlare in quel modo e, nonostante apprezzasse il suo sostegno, non poté fare a meno di preoccuparsi per lui
"Reginald, qualcosa non va?" Gli domandò. Gli occhi blu del ragazzo si incupirono per un istante
"Non ha importanza Yuma, devi pensare a riprenderti, il resto non conta" percepì un velo di tristezza in quelle parole, aveva ammesso candidamente di avere un problema ma si rifiutava di parlargliene.
"Forse, se mi dicessi di cosa si tratta, potremmo aiutarci a vicenda a superare quello che stiamo passando" un sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra prima che gli rispondesse
"Sei incredibile, persino ora, a dispetto di quello che stai provando, continui a preoccuparti più per gli altri che per te stesso..." Sospirò "non è nulla di importante, te lo posso assicurare, sono qui solo per cercare di darti una mano ma è evidente che non sono tagliato per queste cose..." Lo osservò, attonito mentre estraeva il suo deck "Me la cavo meglio con i fatti che con le parole, che ne dici di un duello?" La richiesta lo spiazzò, da quando Astral era scomparso si era categoricamente rifiutato di duellare ma adesso era Shark a chiederglielo, uno dei suoi amici più stretti, la persona che, più di tutti, era in grado di comprendere ciò che stava passando.
"D'accordo..." Disse esitante, preparandosi allo scontro.
Durò più a lungo di quanto si aspettasse, sembrava quasi che Reginald stesse cercando di dilatare il più possibile quel momento, quasi come se temesse di non poterne avere altri... Fu Yuma a vincere ma non trasse alcuna gioia da quel trionfo.
"Shark..." Disse in un sussurro "grazie."
"Per cosa? So di non averti aiutato, è stato egoista da parte mia chiederti di sfidarmi... È evidente che non è ciò di cui hai bisogno in questo momento..." Si interruppe "ma era quello che serviva a me..." Pensò, smarrito.
"Yuma... So come ti senti in questo momento, hai l'impressione che il mondo ti stia crollando addosso, nulla è più in grado di farti provare emozioni, è tutto gelido e vuoto... E continui a vedere ovunque la persona che hai perso, a ricordare i momenti che hai trascorso con lei. I momenti felici diventano malinconici...tristi... E ti senti solo, sopraffatto e sconfitto, incapace di andare avanti... Ho avuto la fortuna di non perdere mia sorella ma ho comunque vissuto tutto questo, vederla in quel letto di ospedale ha sempre avuto il potere di devastarmi. Mi sentivo in colpa... Forse se fossi stato con lei avrei potuto proteggerla, avrei potuto evitare che soffrisse così tanto..." Yuma sentì la sua voce incrinarsi, era raro che Reginald si mostrasse vulnerabile ma era la prima volta in assoluto che gli parlava apertamente di ciò che aveva provato. Ogni sua parola risuonava così familiare... sembrava descrivere alla perfezione ciò che sentiva in quel momento. Tante persone avevano tentato di farlo stare meglio, gli avevano fatto discorsi banali e futili, riempito di parole vuote e di circostanza, senza lasciargli nulla ma con Shark era diverso. Lui aveva vissuto in prima persona il trauma della perdita, sia con i suoi genitori che con la sorella. È vero, lei era sopravvissuta e ora stava meglio ma era stata come morta per mesi, lasciando il fratello in un limbo di sofferenza.
"Come se ne esce?" Gli domandò, ormai al culmine della disperazione
"Non se ne esce mai...si impara a rendere il dolore tollerabile, ad impedirgli di condizionare la tua vita ma lui rimane lì, in agguato, pronto ad assalirti al primo segno di debolezza. Si cerca di controllarlo per evitare che sia lui a controllare noi..."

I'm too young (I'm too young)
To lose my soul
I'm too young (I'm too young)
To feel this old
So long (so long)
I'm left behind
I feel like I'm losing my mind
… Do you ever feel me?
Do you ever look deep down inside
Staring at your life, paralyzed?
… Living in a world so cold, wasting away
Living in a shell with no soul, since you've gone away
Living in a world so cold, counting the days
Since you've gone away
You've gone away
… From me

Rimasero in silenzio per un po', ad osservare le stelle fuori dalla finestra. Nessuno dei due sapeva come confortare l'altro, avevano fatto del proprio meglio, con i mezzi che avevano a disposizione, e ora non gli restava che sperare che le loro parole, i piccoli gesti, avessero avuto un effetto positivo sull'altro, che lo avessero strappato all'abisso in cui si trovava.
Ad un certo punto Shark si alzò
"Credo che sia meglio che vada, è tardi e Rio non ha la minima idea di dove sono"
"Aspetta" disse Yuma, sollevandosi di scatto. Non sapeva bene come ringraziarlo, avevano sempre avuto modi molto diversi di dimostrare la loro amicizia, ma in quel momento non aveva importanza. Gli si avvicinò e lo strinse a sé, percepì chiaramente il disagio dell'altro e il modo impacciato in cui gli appoggiò una mano sulla schiena e l'altra sulla testa. Non lo trattenne a lungo, sapeva che quello era un gesto di cui aveva bisogno lui e che non faceva bene ad entrambi "un po' come il duello di prima... Immagino che ora siamo pari..." Pensò, sorridendo per l'ironia della situazione.
"Grazie Shark, dico davvero"
"Figurati, ho l'impressione di non aver fatto granché ma spero davvero che tu possa stare meglio"
"Non hai intenzione di uscire di nuovo dalla finestra vero?"
"In realtà la mia idea era quella, in fondo è tardi, disturberei se usassi le scale" risero entrambi per l'assurdità di quella circostanza
"D'accordo ma cerca di non cadere, quell'albero è parecchio alto, rischi di farti male sul serio"
"Non preoccuparti, è pieno di appigli, non avrò problemi a scendere" lo osservò salire sul davanzale, raggiungere il ramo da cui era arrivato e percorrerlo agilmente fino al tronco. Rimase in lì per qualche istante, giusto il tempo di salutarlo con la mano, prima di sparire.
Nei giorni successivi Yuma ricominciò a mangiare e a interagire con i suoi amici, il loro splendido gesto di costruire una tomba per Astral lo toccò profondamente, rischiando di farlo ripiombare nel dolore. Riuscì a controllarlo, a impedire che prendesse il sopravvento ma c'erano ancora momenti in cui parlava con lui come se fosse ancora lì, sotto gli sguardi preoccupati della sua famiglia. Non era pronto ad accettare di averlo preso, non lo sarebbe mai stato e quando scoprì che esisteva un modo per raggiungerlo, un sistema per arrivare nel suo mondo e riportarlo indietro, vi affidò tutte le sue speranze. Non scordò mai quella fantomatica notte, quella in cui aveva avuto modo di avere una chiacchierata cuore a cuore con Shark, quella che gli aveva restituito la fiducia e l'energia necessarie ad andare avanti e a compiere l'impresa, agli occhi di tutti impossibile, di riavere con sé Astral.

   
 
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