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Autore: ScoSt1124    23/01/2022    1 recensioni
[Sterek]
Spesso i conti con il passato li devi fare, che tu lo voglia o no. A volte, però, non è un male.
***dal testo***
Odiava ancora di più il suo collega. Quello, tuttavia, era un dato di fatto. Purtroppo quando Peter gli aveva offerto il lavoro, sapeva già che sarebbe andata a finire in quel modo. Non aveva potuto rifiutare. Non aveva altre soluzioni in quel momento, più avanti forse. [...] Il fatto era che in quegli otto anni era diventato ancora più figo e a lui la cotta non era passata manco per nulla. Però lo odiava, l'aveva già detto che l'odiava?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Peter Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiles si era lasciato andare. Forse anche troppo. Solamente non voleva pensarci troppo, anche perché i suoi pensieri lo tenevano già abbastanza sveglio, quindi aveva preso tutto come veniva. In quei giorni le cose erano abbastanza tranquille, l'incontro con l'emissario - per sapere come procedere - era tra tre giorni e Claudia stava abbastanza bene. Spesso era più stanca del solito ma era una cosa che avevano messo in conto. Non tendeva a fare molto dopo la scuola, per quello quando gli chiedeva qualcosa Stiles cercava di accettare sempre. Era stato così anche quella volta. 

<< Papà, posso andare a casa di Rob domani? >> Gli aveva chiesto mentre facevano merenda. Stiles aveva lasciato stare quello che stava facendo e << Certo, come mai? >> le aveva chiesto. Era solito informarsi su qualsiasi cosa, un po' era anche perché voleva capire se era qualcosa che poteva recare affaticamento, o comportare una trasformazione non voluta, ma principalmente gli interessava sapere quello che faceva. Era sempre stato attento ad ogni cosa. << Dobbiamo fare un lavoro per scuola >> aveva detto la bimba mentre finiva di mangiare l'ultimo spicchio di mela.

<< Okay, magari dopo chiamo la mamma di Rob così ci mettiamo d'accordo >> Ecco, l'unica cosa era che Stiles era abbastanza apprensivo. Questo Claudia lo sapeva, quindi ci aveva messo poco a rispondergli << Ah, papà, non metterle paura >> mentre iniziava a ridere.

<< Ehi! Perché dici così? >> Stiles sapeva perché lo diceva. Il fatto era che né Paige né Derek sapevano a fondo quale fosse il problema, né come gestirlo. In qualche modo doveva almeno dirgli di chiamarlo se c'erano problemi.

<< Perché finisce sempre che fai agitare tutti >> aveva detto la piccola facendogli poi la linguaccia. Stiles non ci aveva pensato due volte prima di avvicinarsi e iniziare a farle il solletico. La piccola aveva riso tanto ed il riccio amava sentire quel suono.

 

Quando il giorno dopo era andato a prendere la bimba a casa di Paige, non si aspettava quell'invito. La donna gli aveva chiesto se volevano fermarsi a cena, omettendo che da lì a poco sarebbe arrivato anche Derek. Stiles aveva chiesto a Claudia se le andasse o fosse stanca. 

Le dava sempre libertà di scelta: se le andava di fare qualcosa, lui raramente le diceva di no. Così era stato anche quella volta.

Paige si era poi avvicinata al riccio e aveva iniziato a parlare << Ascolta, non ti allarmare >> Stiles sapeva già che qualcosa non andava. Insomma, è un po' come quando ti dicono "Ti devo parlare, ma nulla di che" e poi è una catastrofe. Aveva così preso un profondo respiro e aveva fatto un cenno, aspettando che la donna riprendesse a parlare <<È stata bene, l'unica cosa ha avuto un momento in cui era come se fosse assente e quando è passato non si ricordava cosa stavano facendo>>

Appunto.

<< Quanto è durato? >> aveva chiesto quasi subito Stiles, cercando di rimanere il più possibile tranquillo. << Non più di qualche secondo >> aveva poi risposto Paige. Stiles era diventato improvvisamente cupo. La donna non ne capiva il motivo, ma quando aveva visto l'espressione del riccio si era un po' preoccupata. << Non è un buon segno, vero? >> aveva cercato di essere il più delicata possibile, ma non aveva trovato altro modo. Stiles l'aveva guardata, si era passato una mano sulla faccia e << No, tranquilla. Ne parlerò con l'emissario. Grazie per avermelo detto >> Paige gli aveva sorriso e gli aveva messo una mano sulla spalla. << Mi aiuti a cucinare? >> gli aveva chiesto, sperando di distrarlo. Stiles aveva accennato un sorriso e annuito.

 

<< Derek mi ha detto che lavorate insieme >> aveva detto dopo un po'. Paige stava preparando per loro la cena quando il castano l'aveva guardata e si era un attimo fermato da quello che stava facendo.

<< Già, una bella sfortuna >> aveva detto ridendo.

<< Doppia dopo quello che ti sto per dire >> aveva quasi sussurrato per poi riprendere << La sera ceniamo assieme, quindi tra poco arriva >> ecco, era decisamente una doppia sfortuna. Alla fine avevano deciso di ricominciare da capo, quindi prima o poi doveva lasciare andare il rancore. Paige gli aveva poi spiegato che lo facevano per Rob visto che si erano separati da poco. Man mano cercavano di diminuirle, in modo che poi riuscisse a stare sia con uno che con l'altro divisi. Stiles l'aveva trovata una bella cosa, il cercare di non far pesare troppo la situazione al bambino. Aveva anche pensato che sarebbe stata un'ottima cosa anche per Claudia, se fossero andate le cose diverse con Malia. 

 

Non considerava la curiosità dei bambini, già proprio no. Per quello, quando aveva sentito la domanda del piccolo, voleva sprofondare pur di non dover dare risposte. Voleva anche tappare le orecchie a Claudia, ma non poteva fare nessuna delle due cose. Il super udito funzionava bene. 

<< La mamma di Claudia dov'è? >> aveva chiesto improvvisamente. Dopo che avevano raccontato il lavoro che avevano fatto a scuola sulla loro famiglia.

<< Robby, non sono cose che ti- >> era intervenuto subito Derek cercando di cambiare argomento. Claudia, in realtà, aveva stupito tutti e con fermezza aveva risposto << Non vive con noi >> e Robert aveva subito chiesto << Perché? >> tuttavia, quella domanda non aveva ottenuto la stessa calma. La piccola aveva detto velocemente un << Perché siamo io e papà e basta >> che non ammetteva repliche. Stiles non aveva fatto altro che allungare la sua mano e stringere quella della figlia.

<< Mangiamo che si fredda, okay? >> Ci aveva pensato Paige ad interrompere quella conversazione che stava diventando difficile da portare avanti.

 

*

 

Stiles era uscito sul balcone a fumare. Aveva iniziato poco dopo la nascita di Claudia, il periodo era quello che era e fumare sembrava l'unico modo che aveva per non uscire di testa. Si era ripromesso più volte di smettere, ma lo stress non lo lasciava mai e l'unico modo per alleggerirlo era fumare. Aveva portato la sigaretta alla bocca e si era lasciato andare.

<< Cosa sa Claudia di Malia? >> si era accorto solo in quel momento che Derek l'aveva seguito sul balcone, solo perché aveva parlato. 

<< Che non c'è. Non c'è mai stata e mai ci sarà >> Stiles aveva sbuffato per poi buttare fuori il fumo. 

<< Sei stato così duro anche a spiegarglielo? >> il moro stava usando davvero un tono tranquillo, anche se aveva alzato le sopracciglia il modo quasi provocatorio, solo che Stiles aveva alzato la testa e dopo aver tentennato un attimo aveva risposto duro << Non… No. Per chi mi hai preso? >> Derek aveva alzato le mani in segno di resa. << Chiedevo >> aveva ribattuto secco. 

Il più piccolo si era staccato la sigaretta dalle labbra e l'aveva passata a Derek chiedendogli se volesse fare un tiro. La risposta era stata negativa. 

<< Non lo so, ora che passa del tempo da sola con i nonni non so quello che le dicono. Lei non chiede eccetto rare volte >> aveva detto poi molto più tranquillo e meno sulle difensive.  Derek si era passato una mano sui capelli e aveva preso un momento di pausa. Poi aveva ripreso e << Mi dispiace per la domanda di Rob >>. Stiles si era messo a ridere prima di rispondere. Già pensare a quella risposta era stato abbastanza, ma effettivamente era quello che aveva pensato al momento, così l'aveva detto << Dovevo farti fuori otto anni fa, con un po' di strozzalupo, almeno non avresti procreato >> Derek si era messo a ridere anche lui prima di dargli una leggera spallata. << Idiota. E come avresti fatto senza di me? >>. Non ci aveva minimamente pensato a quello che aveva detto, l'aveva fatto e basta. Solo che ci aveva pensato Stiles a dirglielo, senza romanzare troppo e senza essere per nulla delicato.

<< Come ho fatto in questi anni >>

Derek aveva abbassato lo sguardo di colpo e aveva sussurrato un balbettante << S-scusa >> prima di prendere e tornare in casa senza più dire nulla.

 

**
 

Derek era davvero negato per tutto quello che riguardava la matematica. Sin da piccolo. Lui era sempre stato per la letteratura. Amava qualsiasi cosa legata ai libri. Forse era anche per quello che aveva scelto quella facoltà. Si ritrovava a passare in biblioteca più di quanto tempo ci potesse passare. 

<>. Aveva detto Stiles mentre gli arrivava alle spalle. Non si poteva dire che lui odiasse i libri, anzi, tutto al contrario. Peccato che per lo più leggeva cose moderne e di fantascienza. L'unica eccezione l'aveva fatta il Bestiario ma quella era stata questione di sopravvivenza. <> aveva ribattuto il moro. Ormai erano parecchie le volte in cui Derek si rifugiava in biblioteca, Stiles non aveva ancora capito il motivo fino a quel momento. “Le creature estinte” aveva letto sulla copertina del libro che aveva in mano Derek. << Cerchi qualcosa in particolare? >> aveva chiesto il castano. L’altro aveva fatto un semplice segno di assenso per poi continuare a leggere. 

Quello che poi non sapeva era come si era ritrovato in quella sezione della biblioteca a contendersi un libro - sulle creature mitologiche originarie del Messico - con un lupo mannaro mai visto in circolazione. Non era sembrato nemmeno troppo amichevole, quando gli aveva mostrato le zanne per far sì che gli consegnasse il libro. Derek era comparso pochi momenti dopo, intimando uno “sparisci” a denti stretti che quasi aveva spaventato anche il castano. 

Stiles aveva continuato a guardare la scena come spettatore prima di guardare il suo amico e dire, con tono sarcastico, << Chissà come avrei fatto senza di te >>

**

Certe cose non erano proprio cambiate e non l'avrebbero fatto nemmeno a volerlo.

 
   
 
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