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Autore: Ace of Spades    24/01/2022    2 recensioni
«Una cosa Mihawk la sapeva con assoluta certezza: in quell'appartamento non era l'unica persona pericolosa.
E se lo aveva capito lui, probabilmente ne erano a conoscenza tutti.
Quindi la domanda era: per quale motivo avevano accettato di condividere uno spazio in cui vivere?
Il rasoio di Occam: a parità di fattori la soluzione più semplice è quella giusta.
Perché si annoiavano.»
.
.
.
Tre giovani studenti universitari decidono di dividere le spese abitando insieme. Piuttosto normale, certo, se non fosse che le tre persone in questione vogliono uccidersi a vicenda per far passare il tempo.
Non possono farlo? Ah no? Andate a dirlo a Crocodile, Doflamingo e Mihawk.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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XIV

The world is waiting and the hour's near







Amore.
 
Rise. Di gusto.
Crocodile aveva detto amore, non specificando.
Amore generico.
Quello che lui non aveva mai ricevuto da nessuno.
Avere amici che amano passare il tempo in tua compagnia?
Avere genitori che ti amano per come sei?
Avere una persona che ti ama e basta, compresi i tuoi difetti?
 
Per lui erano pensieri assurdi. Non sapeva nemmeno cosa fosse l'amore, figuriamoci provarlo.
 
Mister Zero è davvero il diavolo.
 
 
°
 
Crocodile avrebbe descritto Doflamingo come un vaso estremamente prezioso, di un materiale duro e resistente, ma con un punto di pressione specifico alla base che, se premuto, faceva crollare l'intera struttura.
Un vaso con colori sgargianti, guarnito di pietre preziose e da un cartello con scritto 'Attenzione, maneggiare con cura'.
 
Mihawk invece era un caso a parte.
Di punti deboli ne aveva diversi e non faceva nemmeno lo sforzo di nasconderli: odiava la violenza sugli animali, odiava alcuni cibi specifici, odiava le persone prepotenti ed ignoranti.
Soffriva anche il solletico.
Lo spadaccino non si premurava di nasconderli per il semplice fatto che sapeva di essere forte e di poter uccidere qualsiasi cosa si fosse messa sulla sua strada; il suo non era narcisismo, la sua sicurezza era un dato di fatto.
La sua vera debolezza era il tradimento.
 
Aveva scavato e raccolto informazioni su entrambi e l'unica cosa che poteva davvero mettere in difficoltà lo spadaccino era fidarsi e venire tradito.
Forse a causa della sua infanzia, di certo avere dei genitori che provano a venderti all'età di cinque anni non deve avere aiutato.
È stato grazie ad uomo incontrato in una di quelle case d'asta che Mihawk aveva appreso l'arte della spada, e, da lí, la maestria nell'uccidere.
La freddezza che si portava addosso, avvolta come un mantello invernale, non era finzione; aveva anche imparato a controllare le sue microespressioni facciali, diventando una macchina.
E per prima cosa aveva tolto di mezzo le due persone che lo avevano messo al mondo e che lo avevano sfruttato, rubandogli l'infanzia.
 
Sia Doflamingo che Mihawk erano stati derubati dalla vita e dalle circostanze, erano stati forgiati da un mondo che non la smetteva mai di ricordare ai suoi abitanti quanto potesse essere crudele.
 
Crocodile aveva capito da qualche mese il perché andassero d'accordo tra di loro: erano tre persone rotte. Ma il bello di quando sei a pezzi è che puoi scegliere quali tenere e quali lasciare per terra.
 
Babayaga.
Joker.
Mister Zero.
 
I pezzi che avevano scelto erano troppo simili perché il Fato non decidesse di farli incontrare, prima o poi.
 
 
°
 
Mihawk ingoiò un altro cioccolatino Lindt e appoggiò la cartina sul tavolo davanti a sè.
"Ci uccidiamo a vicenda?"
Doflamingo sbuffò divertito.
"Croco-chan mi ha già detto cosa avrebbe usato, immagino di essere fuori dai giochi"
Mihawk sorrise.
"Ah sí? E cosa useresti contro di me?"
 
Il moro lo fissò senza dire niente.
Mihawk smise di ridere.
"Ah, capisco. Sei davvero bravo." Tagliò corto irrigidendo le spalle.
 
Sapeva di non aver  bisogno di aprire la bocca e pronunciare parole inutili per farsi capire dallo spadaccino.
 
"Immagino sia della mia stessa natura allora." concluse il biondo spostando un maccherone con la forchetta da destra verso sinistra nel piatto, non accennando a voler mangiare oltre.
 
"Abbiamo tre opzioni" iniziò Crocodile, attirando l'attenzione degli altri due, "primo: proviamo ad ucciderci a vicenda."
 
Lasciò qualche secondo di pausa prima di proseguire.
 
"Secondo: finiamo l'università e ognuno prosegue verso la propria strada senza mai incrociare quella degli altri per il resto della vita. Facciamo voto di silenzio e finisce qui."
 
"Terzo: finiamo l'università e, considerando che tipo di informazione sappiamo l'uno dell'altro, stringiamo un'alleanza.
E qui le possibili vie possono essere due.
O rimaniamo nella sfera d'influenza uno dell'altro per assicurarci che nessuno tradisca la parola data, ma sarebbe estremamente difficile continuare a fare quello che facciamo.
Oppure possiamo prendere nota del fatto che sappiamo la vera identità di tutti, stringiamo voto di silenzio fino a quando sarà necessario, e andiamo avanti con le nostre vite."
 
"Sento che c'è un 'ma' alla fine" affermò Mihawk.
 
"Ma" ricominciò Crocodile sorridendo, "dobbiamo trovare il modo di restare in contatto tra noi, e dobbiamo incontrarci almeno una volta al mese per assicurarci di mantenere ciò che abbiamo detto."
 
"Vuoi mantenere un'alleanza fino a quando non abbiamo raggiunto l'età adulta e non abbiamo quindi una posizione stabile nel nostro… ambito lavorativo."
 
"Esatto Doflamingo, vedo che il neurone oggi funziona"
 
Mihawk incrociò le braccia al petto.
L'ultima opzione era quella più sensata, anche perché se fossero giunti alle mani probabilmente nessuno dei tre sarebbe uscito vivo da quella stanza, e aveva come l'impressione che volessero tutti vivere almeno fino ai quarant'anni.
Lasciare andare via solo con un accordo verbale invece era stupido.
 
"E che tipo di assicurazione vuoi dare?"
 
Crocodile li fissò alzando un sopracciglio.
"Vi prego. Abbiamo vissuto insieme per più di un anno ormai, direi che ci conosciamo abbastanza bene da ricattarci ad occhi chiusi"
 
E in effetti non aveva tutti i torti.
Mr. Zero aveva paura dei film horror, Joker vomitava se qualcuno gli metteva un cappero nel piatto e lui soffriva il solletico e perdeva dignità davanti ai dolci.
 
Non dovevano nemmeno impegnarsi troppo per infangare il nome degli altri.
 
"Mi pare giusto."
"Ora finiamo di cenare che domani ho un esame e tu Mihawk hai una gara di scherma."
"Aspetta, come fai a- no. Non dirmelo. Non voglio sapere."
 
Crocodile gli fece l'occhiolino e si alzò per sparecchiare.
 
Ora che nessuno doveva più nascondersi, l'ultimo mese passato dentro quella casa sarebbe stato davvero interessante.



 
Angolo dell'Autrice:
Al prossimo lunedì,
A. of S.
 
  
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