Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: evil 65    28/01/2022    10 recensioni
(Sequel di "The War of Ice and Nightmares - La Battaglia del Crogiolo")
Dopo gli eventi del primo libro, Mr Cold - la variante di Jack Frost che per poco non aiutò Pitch Black a dare il via ad una nuova Dark Age - si ritrova finalmente libero dal giogo del suo padrone, e comincia a seminare il caos per tutto il Multiverso. Questo attirerà l'attenzione della MVI - la Multiverse Variant Intelligence - i cui membri non si fermeranno davanti a nulla pur di assicurare lo Spirito alla giustizia.
Nel frattempo, menti assai più spietate e dagli obbiettivi maligni, pianificano di ribaltare completamente l'ordine naturale della creazione stessa...
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The War of Ice and Nightmares'
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Eccoci qui con un nuovo capitolo! Vi auguriamo una buona lettura, non vogliamo spoilerarvi niente ;)
 




Capitolo 1 - It’s time to have some FUN!
 
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“Wanna join me? Come and play!
But I might shoot you, in your face
Bombs and bullets will do the trick
What we need here, is a little bit of panic!”
Get Jinxed - Arcane
 


Metrocity non era certo estranea agli attacchi di persone dotate di superpoteri.
Fondata negli anni 50, la città era rapidamente diventata uno dei principali centri commerciali e politici della Terra, finendo rapidamente nel mirino di diverse organizzazioni criminali.
Agli inizi del ventunesimo secolo, tuttavia, si era assistito ad un brusco calo di questa tendenza, per lo più dovuto all’introduzione di due giocatori chiave che avrebbero plasmato la storia della metropoli per i decenni avvenire.
L’arrivo di questi individui straordinari aveva dato il via alla cosiddetta “Era dei eroi”, non poi così dissimile da ciò che era avvenuto in molti universi analoghi al tropo dei terrestri superdotati.
Quindi sì, Metrocity non era estranea alle persone dotate di poteri… e certamente non lo era ai supercriminali, come quello che aveva appena interrotto la giornata altrimenti ordinaria di Riley Andersen.
Ragazza di soli diciassette anni, aveva cominciato a lavorare come cameriera per il Dixy Pig da soli tre mesi. Un buon modo come un altro per guadagnare qualcosa prima dell’Università e offrire un minimo di sollievo alle finanze della famiglia.
Come ogni giorno, si era recata al locale per le sue consuete 5 ore da barista…ma proprio alla fine del suo turno, ecco che un forte vento aveva annunciato l’arrivo di un nuovo cliente. Uno che, dopo essersi guardato attorno, si era “premurato” di congelare metà del locale e dei suoi occupanti, tra cui il capo di Riley.
E mentre molte delle persone erano riuscite a scappare, la ragazza si era ritrovata coinvolta nel fuoco incrociato.
Con il cuore che le batteva a mille, sedeva rigida sopra uno sgabello, il corpo che le tremava per il freddo.
<< So cosa stai pensando…com’è successo? >> disse una voce roca e graffiante alle sue spalle << Come mi sono ritrovata in una situazione del genere? >>
Riley deglutì a fatica…ma non osò voltarsi. Non VOLEVA voltarsi, poiché questo avrebbe significato incontrare lo sguardo della stessa persona che aveva appena trasformato questo posto in un modello a grandezza esagerata di un freezer per gelati.
Sentì un freddo brivido attraversarle la spina dorsale, mentre una mano le si posava sulla spalla.
<< Guardati! Con il tuo bel grembiule, il tuo sorriso perfetto, quei grandi occhioni da cucciolo…tu, mia cara, sembri uscita direttamente dalla pubblicità di un Mc Donald di alta classe! Prendilo come un complimento. >>
Riley non era così sicura di poterlo fare.
All’improvviso, quella persona – anche se la ragazza non pensava di poterlo definire tale – le si piazzò davanti… e lei si ritrovò a fissare in un paio di occhi azzurri come il cielo stesso, bordati da un alone dorato.
E quegli occhi, appartenevano al ragazzo più bello che avesse mai visto. Sembrava quasi un modello, con i suoi lineamenti affilati, i capelli argentati e un sorriso che avrebbe potuto far sciogliere il cuore alla maggior parte delle sue amiche.
<< Fammi indovinare: ti sei alzata come ogni mattina, denti lavati e tutto il resto, sei venuta fin qui a lavorare come ogni giorno, hai servito qualche tavolo…e poi POOF! Quando eri bella che pronta per finire il tuo turno, ecco che un maniaco vestito da Re della Notte ha avuto la bella idea di rovinarti la giornata! >> esclamò, prima di corrucciare il volto con falso dispiacere << Scusa. >>
Si tirò indietro, e Riley potè vederlo bene per la prima volta dal suo arrivo.
Indossava una felpa blu scuro, con un cappuccio di pelliccia drappeggiato sulle spalle, pantaloni sgualciti…e non portava scarpe. Malgrado la temperatura nel locale fosse ora sotto lo zero, lui non ne sembrava minimamente disturbato!
Infine, nella mano destra reggeva uno strano bastone dalla punta ricurva, ricoperto da schegge di ghiaccio.
Dopo averle lanciato un’occhiata laterale, il ragazzo si portò ambe le mani sulla guancia destra, assumendo una posizione che a Riley ricordava vagamente le damigelle in pericolo dei vecchi film di ambientazione medievale.
<< “Ma Signor Maniaco, come mai hai deciso di distruggere la mia perfetta routine?” >> disse con una vocetta acuta << Questa è un’ottima domanda, Barbie. E per un’ottima domanda meriti un’ottima risposta! Ragion per cui… >>
Si voltò di scatto e, con la punta del bastone, afferrò una gambe del suo sgabello e lo spinse contro una colonna, mentre lui saltava sopra il tavolo più vicino.
<< Mettiti comoda, beviti un caffè…e lasciati guidare dall’immaginazione! >> esclamò, allargando le braccia come un prestigiatore.
Il cuore di Riley cominciò a battere a mille.
Aveva freddo… ed era assolutamente terrorizzata.
<< T-ti prego… >> balbettò, odiandosi per questo << non farmi del male… >>
<< At-ta-ta-ta >> la interruppe lo sconosciuto, correndo da lei e mettendole un dito sulle labbra << Niente interruzioni durante la storia. È semplice cortesia. >>
Le fece un occhiolino malizioso, e la barista non potè fare a meno di chiedersi se stesse flirtando con lei…o, più probabilmente, se volesse solo metterla a disagio.
Il ragazzo si portò un dito al mento e cominciò a picchiettarselo.
<< Dunque, da dove cominciare…oh, lo so! >> disse, prima di fare un paio di colpi di tosse << Correva l’anno 1700 e qualcosa. L’Impero britannico era nel pieno della sua espansione coloniale, la schiavitù andava ancora forte e gli americani avevano da poco cominciato lo sterminio dei nativi. Roba da pazzi, dico bene? Insomma, ti rendi conto che questo intero paese è stato costruito sul sangue dei suoi abitanti?! Ugh, ecco, ora il moralismo del ventiduesimo secolo ha infettato anche me…meglio tornare alla storia. >>
Scosse la testa e battè ambe le mani in un sonoro rintocco.
<< Comunque! Il qui presente Mr Cold, che all’epoca era una persona un POCHINO diversa, stava pattinando con la sorella sopra un laghetto ghiacciato. Non la più intelligente delle idee, ora che ci penso, ma all’epoca non avevamo ancora i cellulari. Giochiamo, ghiochiamo…e poi crack! Il ghiaccio si rompe. Il bel ragazzo salva l’adorabile sorellina, cade nel laghetto e congela alla splendida temperatura di -13 gradi sotto lo zero. >>
Malgrado la situazione, Riley non potè che ascoltare quella storia assurda con un’espressione rapita.
Questo ragazzo le stava davvero narrando le sue origini? A quanto pare si chiamava Mr Cold…ed era vecchio di secoli.
Ma le stava dicendo la verità? Oppure era solo un menzogna atta all’unico scopo di tormentarla? Visto ciò che era riuscito a fare nell’ultima mezz’ora, la barista non ne era poi così convinta.
Mentre rimuginava su questo, il criocineta – poiché di questo si trattava sicuramente - si accasciò sulla superficie del tavolo.
<< In sintesi, sono morto. E dai retta a me, ragazza: la morte…è…noiosa! Ma tornare in vita? Ah! Quello sì che è stato fantastico. Sai una cosa? Dovremmo morire tutti almeno una volta, per acquistare una nuova e sana prospettiva sulla vita. >>
E, detto questo, risollevò il busto e tornò a fissarla dritta negli occhi, il volto sempre contratto da quel sorriso accattivante.
A Riley non sfuggì certo il significato dietro a quella parole.
<< Per favore...mia madre e mio padre mi stanno aspettando…il mio fratellino… >>
<< Risparmiami la predica, ormai la conosco a memoria >> la interruppe ancora una volta Mr Cold << “Non farmi del male, ho una famiglia, posso pagarti, ti prego, smettila di congelarmi a morte!” >>
La barista sentì le lacrime farsi strada negli occhi, ma si costrinse a non piangere. Non avrebbe concesso a questo psicopatico il lusso di vederla disperarsi come una bambina.
<< Dov’ero rimasto? Ah sì! Morto, tornato in vita con poteri di ghiaccio e il buon augurio di un’entità decrepita a cui piace stalkerare gli umani dalla sua torre d’avorio >> continuò Cold, prima di fissare il soffitto con un’espressione molto più contemplativa << Mi chiedo se ci sia una sua versione anche in questo universo. >>
Riley non aveva la minima idea di cosa stesse parlando, ma scelse saggiamente di restare in silenzio.
Non voleva indispettirlo. Doveva continuare a farlo parlare, e sperare che qualcuno – la polizia o ALTRO – sarebbe giunto in suo soccorso.
Cold afferrò un’altra sedia e le scivolò di fronte.
<< Ora arriva la parte migliore >> riprese << Immaginati la scena: sono appena tornato in vita, scopro di avere l’abilità di controllare i venti e il ghiaccio. Sono euforico! Sono emozionato! Voglio mostrare questi incredibili poteri al mondo intero! E così mi reco al villaggio più vicino…e scopro che nessuno può vedermi. >>
A quelle parole, il suo sguardo si fece improvvisamente freddo. “Glaciale” fu lo scontatissimo paragone che venne in mente alla ragazza, mentre osservava il giallo dei suoi occhi farsi molto più accentuato.
<< Trecento anni… >> sibilò << per trecento dannati anni sono rimasto in quelle condizioni. Invisibile…incapace di interagire con gli umani…da solo. Da restarci pazzi. >>
“Posso crederci” pensò Riley, deglutendo nervosamente.
Come se le avesse appena letto nella mente, il criocineta agitò una mano sprezzante. << Oh, non sono impazzito per quello. Veramente! Ho perso la testa più tardi, dopo che uno spirito col feticcio della paura mi ha chiesto di unirmi alla sua campagna di dominio globale, o roba del genere. Ovviamente ho accettato. Insomma, che cos’avresti fatto al mio posto? Ero rimasto solo per secoli, i Guardiani mi avevano appena voltato le spalle, e ti giuro che questo sapeva essere MOLTO convincente! Insomma…ero disperato! >>
Si porse in avanti e le afferrò ambe le spalle, facendola rabbrividire. Sembrava che stesse davvero cercando la sua approvazione.
<< Io…ti capisco >> borbottò  la barista, sperando che questo lo avrebbe fatto allontanare.
Gli occhi del ragazzo parvero illuminarsi come un albero di natale.
<< Grazie! >> esclamò, mentre si tirava indietro << Sapevo di poter contare sul tuo supporto, Roxy. >>
<< Ehm…mi chiamo Riley… >>
<< Fa lo stesso! >> ribattè l’altro con un roteare degli occhi << Siamo quasi arrivati alla fine della storia. >>
“E nessuno si è ancora fatto vedere” pensò disperatamente la ragazza.
Cold si stiracchiò sulle schienale della sedia, le braccia incrociate dietro la testa.
<< Dunque, passo i successivi cento anni ad aiutare questo psicopatico a conquistare il Multiverso. Esiste un Multiverso, a proposito. Sì, voi umani siete ancora più insignificanti di quello che pensiate. Scusa…di nuovo >> aggiunse, mentre la mente della barista correva come un treno << Ma io voglio essere libero! I collari mi sono sempre stati stretti, e così aiuto l’ennesima banda di “eroi” ad eliminare il mio vecchio capo. >>
Si alzò di scatto, spaventando Riley, e gridò: << Libertààààààààààà! >>
Ora, il suo volto era una maschera di maniacale soddisfazione, come quella di un bambino che aveva appena finito le lezioni scolastiche.
Cominciò a passeggiarle attorno, roteando il suo bastone.
<< Dopo la sua sfortunata dipartita, ho recuperato tutti i dispositivi che usava per spostarsi tra gli universi. E credimi, ci sono davvero mondi meravigliosi, là fuori! Altri molto più noiosi. Mondi che hanno bisogno di un po’ di sano divertimento…mondi che hanno bisogno di ME. Come questo! >>
I suoi occhi glaciali tornarono a posarsi su di lei.
<< E sai qual è la cosa migliore? >> domandò retoricamente, i denti scoperti e scintillanti come perle << Ho scoperto che in questi universi posso manifestarmi sul piano mortale senza aver bisogno del vostro “credo”. Credo che abbia a che fare con i diversi tipi di energia magica, o qualcosa del genere. Davvero MOLTO conveniente. >>
Scrollò le spalle e ricadde sulla sedia.
<< E così eccomi qui, pronto a tirarvi fuori dalle vostra grigia e monotona esistenza. Qualsiasi domanda? >> chiese con tono colmo d’anticipazione.
Oh, Riley aveva MOLTISSIME domande. Non solo riguardo alla sua storia, ma in particolare sul Multiverso in generale. Eppure, vista la situazione, l’unica domanda davvero importante era una sola.
<< Hai intenzione di uccidermi? >> domandò esitante. DOVEVA saperlo. Non poteva continuare a girare attorno al cespuglio, con il terrore costante che sarebbe scattato da un momento all’altro e l’avrebbe ridotta ad un ghiacciolo.
Cold rimase in silenzio, fissandola per quello che sembrò un tempo interminabile.
<< Sai…non ne sono del tutto sicuro >> ammise lentamente << Non mi metto a congelare la gente a caso. Lo faccio quando lo trovo divertente. >>
La sua mano scattò in avanti…e passò un dito affusolato sul volto di Riley, con una delicatezza che la sorprese.
<< E cosa potrebbe mai esserci di divertente nel congelare un bel visino come il tuo? >> continuò il criocineta, sorridendole molto più gentilmente.
La barista non riusciva davvero a capirlo. Un attimo prima sembrava pronto a distruggere questo posto…e ora la stava trattando come se non l’avesse tenuta in ostaggio nell’ultima mezz’ora!
Ma il modo in cui la stava toccando… era un po’ inquietante.
All’improvviso, il ragazzo si allontanò con un balzo.
<< Per quanto abbia apprezzato il nostro tempo insieme, temo di dover andare… Ho un inverno da portare! >> esclamò, prima di girarsi verso l’uscita del locale.
Il cuore di Riley le affondò nel petto.
Questo pazzo stava per riversare i suoi poteri sull’intera città?
La mente della ragazza tornò a suo fratello, che probabilmente era ancora nella scuola situata ad appena un isolato da qui…a sua madre, che lavorava dal parrucchiere di fronte…fino a suo padre, il cui lavoro li aveva costretti a trasferirsi in questa metropoli.
<< Qualcuno ti fermerà! >> sbottò all’improvviso.
La mano di Cold rimase sospesa sulla maniglia, e Riley si sentì improvvisamente una stupida.
Sarebbe dovuta restare in silenzio… ma non poteva lasciare che questo mostro facesse del male alla sua famiglia, e così avrebbe continuato a prendere tempo.
Il criocineta si voltò verso di lei.
<< Ad esempio? >> domandò freddamente << Le pecore che sono fuggite nell’istante in cui ho messo piede in questo posto? >>
No…c’erano altri che avrebbero potuto fermarlo. Una persona in particolare, la stessa che aveva protetto questa città da diversi anni!
E Riley poteva solo sperare che, anche in questo caso, sarebbe giunta in soccorso di un cittadino in pericolo.
Cold fece alcuni passi verso di lei e sollevò la punta del bastone, ora illuminata da un intenso bagliore azzurro.
<< Mi dispiace per te, cara…ma nessun eroe verrà per salvare questa città. >>
<< Se è quello che credi… >> disse improvvisamente una voce alle spalle del ragazzo << Allora ti conviene chiedere l’aiuto del pubblico…perché ogni cosa che hai appena detto era SBAGLIATA! >>

                                                                                                                   * * *

Mr Cold – un tempo conosciuto come lo Spirito Invernale Jack Frost – aveva visto molte cose strane durante la sua lunga vita.
Mondi popolati da creature fantastiche, in cui esseri come draghi e fate erano all’ordine del giorno. Universi in cui mostri come i troll erano più simili a delle strane caramelle gommose, altri in cui gli spiriti non dovevano nascondersi agli occhi delle masse o futuri apocalittici in cui strane macchine simili a cappelli avevano soggiogato la Terra.
E da quando si era lasciato Pitch Black alle spalle, era riuscito a visitarne molti altri, uno più bizzarro dell’altro!
Dopo anni passati nell’oscurità, costretto a servire le folli ambizioni dell’Uomo Nero, ora poteva finalmente dare libero sfogo al suo vero centro: il divertimento!
E ne aveva portato parecchio, a tutti quegli universi che aspettavano solo la persona giusta per dare il via ad una bella festa!
Eppure, poche cose avrebbero potuto prepararlo per una visione del genere.
Perché davanti a lui… avevano appena preso posto ben due degli esseri più strani che avesse mai incontrato.
Uno di loro, quello che aveva parlato, era un uomo dalla carnagione blu chiaro…e una testa che sembrava fosse stata gonfiata come un palloncino. Era vestito con un abito nero e attillato, completo di mantello color pece, mentre uno sciame di piccole macchine gli volteggiavano attorno come api.
Il suo compagno era ancora più strano. Aveva il corpo di un gorilla…e uno strano pesce verde per testa, rinchiuso in una teca di vetro. E gli stava pure sorridendo!
Lentamente, lo sguardo di Cold incontrò gli occhi verdi dell’uomo blu.
<< Carina >> commentò beffardo << L’hai praticata davanti ad uno specchio? >>
<< Davanti ad un ologramma, in realtà >> intervenne il pesce, ricevendo uno scappellotto sulla teca da parte del compagno.
<< Minion! >> sibilò questi, con tono di rimprovero << Non rivelare segreti militari al nemico! >>
Cold non potè trattenersi dallo sbuffare.
<< Fantastico, ha pure il suo aiutante personale >> borbottò, mentre lanciava ad entrambi un’occhiata assai poco impressionata.
Sicuramente erano dei supereroi. Ne aveva incontrati alcuni, durante i suoi viaggi, ma mai così bizzarri.
<< E tu chi dovresti essere? >> chiese rivolto a colui che doveva essere “il capo” << La versione a buon mercato del Dottor Manhattan? >>
Entrambi gli eroi si portarono una mano al cuore, annaspando come se il criocineta avesse appena detto una qualche eresia.
<< Sono sinceramente sorpreso che tu non mi conosca…specialmente visto il luogo in cui hai deciso di creare scompiglio >> disse quello blu, prima di cimentarsi in una posa che a Cold ricordò vagamente una statua di Giulio Cesare.
<< Ascoltami bene, manigoldo! >> esclamò, mentre l’uomo pesce lo fissava con uno sguardo rapito e ansioso al tempo stesso << Oggi avrai l’onore di affrontare l’uccisore di Metroman! Colui che ha sconfitto il temibile Titan! Il più grande supereroe di Metrocity! >>
Allargò ambe le braccia, prese un respiro profondo e disse: << Il solo e unico…MEGAMIND! >>
Il silenzio calò all’interno del locale.
L’uomo rimase completamente immobile, le braccia allargate e il volto arricciato in un sorriso tutto denti. Sembrava…in attesa di qualcosa, concluse Cold.
Ma quando non accadde niente, il presunto supereroe fece un paio di colpi di tosse.
<< Ho detto…il solo e unico MEGAMIND! >> ripetè a gran voce, mentre sia lo spirito che Riley lo fissavano basiti.
Ma anche questa volta, il locale rimase in completo silenzio.
L’appena nominato Megamind sospirò rassegnato e tirò un alto scappellotto al suo aiutante.
<< Minion! >> sibilò << L’effetto sonoro! L’hai dimenticato un’altra volta! >>
Sul volto del pesce andò a dipingersi un’espressione imbarazzata. << Oh, scusi, signore… ero troppo preso dalla presentazione! Può farlo un’ultima volta? >>
L’uomo blu cominciò a strofinarsi la punta del naso.
<< Ti dispiace? >> chiese rivoltò a Cold, con tono quasi implorante.
Il criocineta si limitò a scrollare le spalle. << No, no, fa con calma, non vado da nessuna parte >>
<< Grazie. Ora, come stavo dicendo… Il solo e unico…MEGA…! >>
Non ebbe la possibilità di terminare la frase.
Un proiettile di luce azzurra lo colpì in pieno petto, sbalzandolo da terra e spedendolo dritto contro un’automobile. Il mezzo di trasporto esplose in una pioggia di vetri rotti e pezzi di metallo, mentre Minion si voltava lentamente verso l’attaccante.
Cold incontrò il suo sguardo sorpreso con un sorriso impertinente, il bastone rivolto verso il suo capo.
<< Per quanto sia stato divertente, Grande Puffo, temo di avere una città da congelare >> disse con aria disinvolta, per poi indicarne la punta verso il pesce.
Tuttavia, prima che potesse fare qualsiasi cosa, un’imponente figura spuntò fuori dai resti della macchina.
<< Dovrai passare sul mio cadavere di titanio >> disse Megamind, il corpo ora ricoperto da un’enorme armatura.
La superficie della corazza sembrava muoversi come uno specchio d’acqua, ondeggiando ad ogni passo. Era un vero e proprio spettacolo d’ingegneria, creato da quelle stesso sciame di nano-macchine che si era portato dietro.
Il ghigno sul volto di Cold si fece molto più predatorio.
<< Ora sì che si ragiona >> disse a bassa voce, mentre attorno a lui cominciavano a protrarsi dei tentacoli di sabbia nera.

Track 3:
https://www.youtube.com/watch?v=Dn4F42bG9Dg

Per un attimo, i soli occupanti del locale rimasero completamente immobili. Tutt’attorno sembrò calare un’atmosfera da film Wenstern, mentre anche i passanti spaventati si allontanavano dallo scontro imminente.
Come già spiegato, Metrocity non era certo estranea alle battaglie tra eroi e cattivi, molte delle quali erano state combattuto dallo stesso uomo che ora si prodigava per la salvezza dei cittadini: Megamind, un tempo il più famigerato criminale di questo mondo, un alieno proveniente da un pianeta lontano e acerrimo nemico di Metroman, il più grande supereroi mai esistito.
Ora, quei giorni erano assai lontani. Megamind aveva da tempo abbandonato la sua vita da supercattivo, scegliendo di prendere il posto del compianto avversario e diventare il paladino dei deboli e degli innocenti.
Ecco perché quel giorno… si sarebbe assicurato di sconfiggere questa nuova minaccia a tutti i costi!
I tentacoli di sabbia nera scattarono verso di lui, accompagnati da lunghe stalattite di ghiaccio.
I sistemi interni della tuta reagirono all’istante, permettendo all’uomo blu di evitare l’attacco con superba agilità. Poi, l’armatura balzò verso Mr Cold con un poderoso pugno.
Compiendo un unico movimento del bastone, lo spirito evocò uno scudo scintillante di fronte a sé.
Il braccio meccanico dell’eroe investì con forza la protezione, creando un’onda d’urto abbastanza potente da costringere Riley a ripararsi sotto un tavolo. Al contempo, Minion caricò di forza contro il criocineta, che si ritrovò costretto ad evitare gli assalti di ben due avversari.
Con il bastone cominciò ad intercettare i colpi del pesce, mentre con la mano libera controllava i tentacoli si abbia e ghiaccio.
Ben presto, il locale divenne un vero e proprio campo di battaglia, un agglomerato di appendici che serpeggiavano da una parte all’altra della stanza, distruggendo o congelando qualunque cosa con cui entravano in contatto.
Dal suo rifugio, Riley riusciva a malapena a capire cosa stesse succedendo! Non aveva mai visto niente di più caotico in tutta la sua vita.
All’improvviso, Cold allungò la mano e intrappolò Minion tra quelle spire. Poi, roteò il bastone con forza… e colpì il petto di Megamind. E malgrado l’arma non sembrasse tanto più resistente di un ramo d’albero, l’impatto fu abbastanza intenso da rispedire il supereroe fuori dal locale, direttamente al centro della strada che si affacciava allo stabilimento. 
Pezzi d’asfalto e marciapiede volarono in ogni direzione, mentre il macchinario strusciava sulla carreggiata in un turbinio di scintille.
Megamind si rialzò in piedi…e venne investito in pieno da un Mr Cold volante.
Entrambi i combattenti finirono contro un idrante, a cui seguì un’esplosione di acqua tanto alta da toccare i tetti dei palazzi circostanti. Subito dopo, lo Spirito e il Supereroe attraversarono l’edificio più vicino da parte a parte, facendolo crollare su se stesso.
Minion osservò il tutto con occhi nervosi.
<< Il sindaco non sarà affatto contento >> sussurrò rassegnato, ben consapevole della stirata che li avrebbe aspettati a fine battaglia.
Nel frattempo, la figura di Cold venne sparata fuori da sotto le macerie, finendo addosso ad un autobus.
Il ragazzo gemette sonoramente.
<< Ugh…questo tizio picchia bello forte, glie lo concedo >> borbottò a se stesso, mentre si rimetteva in piedi con un balzo.
Se non fosse stato per tutta la paura e il credo che aveva accumulato negli ultimi cento anni, dubitava che sarebbe resistito così a lungo contro un avversario del genere.
Fortunatamente, non era più lo spiritello di una volta! Perché da molto tempo, Mr Cold - un tempo il Jack Frost del suo universo - era diventato una minaccia capace di mettere in ginocchio interi mondi, proprio come il suo vecchio “maestro” aveva sempre voluto.
<< Perché non diamo una rinfrescata a questo posto? >> sogghignò, mentre sollevava ambe le mani.
Il mondo attorno a lui cominciò a cambiare.
Un forte vento iniziò a sferzare su tutto il quartiere, abbastanza forte da sollevare foglie, cartelloni pubblicitari e perfino mezzi di trasporto! Al contempo, la temperatura della zona calò velocemente, raggiungendo diversi gradi sotto lo zero, mentre fiocchi di neve e pezzi di ghiaccio ad alta velocità turbinavano nell’aria.
Per evitare di essere risucchiato in quel tornado, Megamind fu costretto ad attivare i magneti dell’armatura, con cui avrebbe perso gran parte della propria mobilità. Eppure, il macchinario aveva difficoltà a rimanere fermo!
Questo ragazzo, chiunque fosse, era decisamente una forza da non sottovalutare.
<< Minion, che cosa puoi dirmi sul nostro nuovo amico? >> chiese attraverso il comunicatore della tuta.
<< Credo sia un criocineta, capo >> fu la pronta risposta del suo aiutante << Secondo quanto visto fin’ora, è in grado di manipolare e solidificare qualsiasi forma d’acqua, anche quella disciolta nell’aria. Non solo, sembra avere anche un certo controllo sul vento e altri fattori atmosferici. >>
A quelle parole, sul volto di Megamind andò a disegnarsi un sorriso eccitato.
<< Allora sarà il caso di alzare un po’ la temperatura! >> proclamò grandiosamente. Dopotutto, era da molto tempo che non affrontava un avversario dotato di poteri.
Sollevò la mano destra… e l’armatura cominciò ad emettere uno strano suono. Pochi secondi dopo, un forte ronzio andò ad aggiungersi allo scrosciare del tornado di neve.
Cold inarcò un sopracciglio, seguì la provenienza del rumore… e i suoi occhi si posarono su una nube nera sospesa a qualche centinaio di metri da terra.
“No” si rese presto conto “Non è una nube. Sono…”
Droni?
In effetti, dal cielo stavano discendendo migliaia di piccoli robot simili a meduse, con i corpi illuminati da un unico occhio rosso.
Le creature meccaniche ignorarono lo spirito e si lanciarono tutte all’unisono verso il tornado. Una volta lì, cominciarono a circondarlo seguendo la direzione opposta dai venti… prima di riversarci addosso delle potenti fiammate, fuoriuscite direttamente dalle loro boccucce metalliche. 
Cold strabuzzò gli occhi.
<< Ehi! Così non vale! >> esclamò indignato.
In tutta risposta, dagli altoparlanti del suo avversario provenì una fragorosa risata.
<< Sciocco! >> lo rimproverò l’inconfondibile voce di Megamind << Un vero cattivo non combatte mai lealmente! >>
Il criocineta inclinò la testa, visibilmente confuso dalle parole dell’uomo blu.
<< Ehm…non dovresti essere un supereroe? >> domandò perplesso.
Ci fu un attimo di silenzio.
<< Oh, è vero >> borbottò Megamind << A volte me lo dimentico… >>
Un altro proiettile di ghiaccio lo spedì contro una fioreria, riversando vasetti e terriccio sulla strada.
<< Sai che cos’ha ucciso i dinosauri? >> chiese Cold, con voce maliziosa << L’era glaciale! >>
Puntò il bastone verso il supereroe... e qualcosa iniziò a prendere forma di fronte a lui.
Dapprima solo una massa indistinta di nevischio, assunse le sembianze di un vero e proprio Tyrannosauro fatto interamente di ghiaccio.
Lo Spirito sorrise furbescamente. Gli ci era voluto un po’ per ricreare la tecnica usata da due sue vecchi nemici per creare creature di ghiaccio…ma dopo qualche mese di allenamento, non solo era riuscito ad apprenderla, ma addirittura a migliorarla!
Il dinosauro di neve ruggì verso Megamind e si lanciò verso di lui.
Ben presto, il quartiere tornò ad essere un campo di battaglia, mentre la bestia e il supereroe se le davano di santa ragione al centro della strada, distruggendo veicoli ed edifici allo stesso modo.
Ad un certo punto, l’uomo in armatura finì direttamente contrò i cavi della luce, provocando un blackuout generale della zona.
Fu solo grazie al tempestivo intervento dei suoi droni se riuscì a riguadagnare terreno.
Le macchina cominciarono a bersagliare il Tyrannosauro con il loro lanciafiamme, a cui presto si unì la potenza di fuoco di Megamind.
La bestia esplose con un ultimo ruggito e i suoi resti scivolarono fino ai piedi del Supereroe.
Quando questi si guardò attorno…del suo avversario non era rimasta neanche l’ombra.
Riattivò subito il comunicatore dell’armatura.
<< Minion, lo vedi? >>
<< I sensori non rilevano niente, Signore >> rispose il sottoposto << Temo che sia fuggito. >>
Megamind schioccò la lingua. Non era il risultato che aveva sperato, ma era sempre meglio di una sconfitta.
<< Almeno la città è salva >> borbottò… finchè non si rese conto dello stato in cui la battaglia aveva ridotto il quartiere. Probabilmente c’erano danni da milioni di dollari!
<< Beh…più o meno >> aggiunse imbarazzato, prima di sollevare un dito metallico verso il cielo << Torniamo alla base, Minion! Cerchiamo di capire dove sia fuggito quel cattivo a buon mercato. >>
<< Subito, signore! Oh…dovremmo anche riportare la testimone a casa sua, ora che ci penso. >>
<< Giusto, ottima osservazione >> concordò l’eroe << Prima la porteremo a casa…e poi dritti alla base! >>
 
                                                                                                               * * *

Non molto lontano, Mr Cold atterrò tranquillamente in un vicolo disabitato.
Grazie alla distrazione creata dal suo mostro di ghiaccio, non gli era stato affatto difficile scivolare lontano dalla mischia.
<< Credo di avere un po’ di neve nelle orecchie >> borbottò, mentre si scrocchiava il collo.
Almeno si era divertito! Le terre parallele con superumani erano molto spesso le più interessanti da visitare, ma ora aveva bisogno di recuperare un po’ di energie.
Tirò un globo di neve da sotto il mantello.
<< Ma quale potrebbe essere la prossima fermata… >>
Un lampo di luce azzurra illuminò il vicolo alle sue spalle.
Cold si tese come una corda di violino e girò lentamente la testa. Aveva visto quel fenomeno abbastanza volte da sapere cosa sarebbe successo di lì a poco.
Quel bagliore inconfondibile, simile ad un vortice…il rumore di qualcosa che veniva risucchiato... quello era sicuramente un portale!
Lentamente, alcune figure cominciarono a fuoriuscire dalla spaccatura.
Erano circa una decina, vestite con delle strane armature bianco latte, e indossavano tutte una pallida maschera dalla superficie ovoidale.
Tutte loro portavano dei grossi fucili dall’aspetto fantascientifico… eccetto una.
Sembrava una donna, a giudicare dalla corporatura più minuta e dalle forme femminili accentuate. Aveva anche una lunga treccia biondo platino che le cadeva sulle spalle, ma a differenza dei suoi compagni non sembrava armata.
Che fosse il loro capo?
I nuovi arrivati fecero una rapida panoramica della zona, poi puntarono i loro fucili verso di lui.
“Ugh, e ora questi che cosa vogliono?” pensò stizzito.
Il desiderio di combattere era completamente sparito. Ora voleva solo rilassarsi!
<< Posso aiutarvi? >> chiese con un sorriso apparentemente rilassato.
La donna fece un passo indietro, facendo spazio al resto dei soldati.
<< Cercate di prenderlo vivo >> ordinò con una voce distorta elettronicamente.
L’espressione di Cold divenne improvvisamente fredda.
<< Prendermi vivo, eh? >> borbottò cupamente << Questa…è una scelta di parole molto stupida. >>
I soldati premettero il grilletto.
Proiettili di pallida energia saettarono verso di lui, ma gli bastò issare uno scudo di ghiaccio per fermarli. La protezione esplose in tanti piccoli fiocchi di neve, nascondendolo temporaneamente alla vista.
<< Passate alla visione termica >> disse uno degli uomini, mentre il vicolo si riempiva di una densa nebbia.
Per un attimo, non accadde niente… poi, lo stesso soldato che aveva appena parlato venne colpito in pieno da un viticcio di sabbia nera. Il compagno più vicino puntò il fucile per puro istinto, ma ecco che un proiettile di ghiaccio lo mandò a sbandare contro uno dei suoi alleati.
Il resto dei soldati cominciarono a fare fuoco, cercando di colpire l’ombra scattante che scivolava nella nebbia.
Si udirono altri colpi…il rumore di qualcosa che cadeva…il suono di altre urla. E quando la coltre si fu diradata, Mr Cold stava sopra i corpi svenuti di tutti gli avversari, eccetto uno.
<< Hai voglia di provarci tu? >> domandò lo spirito, beffardo.
La donna non rispose. Invece, si limitò ad allungare la mano destra…e questa cominciò a illuminarsi di un familiare bagliore azzurro.
Dapprima, Cold udì un crepitio inconfondibile. Subito dopo, una spada di puro ghiaccio si materializzò tra le dita della sconosciuta.
Per la seconda volta in un solo giorno, gli occhi dello spirito si spalancarono increduli.
<< Mi stai prendendo in gir- … >>
Venne attaccato prima che potesse terminare la frase.
La donna scattò in avanti e compì un rapido fendente con la lama.
Cold fu rapido a parare un secondo attacco con il bastone, poi evocò uno scudo per pararne un terzo.
La sua avversaria era veloce… e sicuramente addestrata, visto il modo in cui lo stava mettendo alle strette.
Quando lo spirito evitò l’ennesimo assalto, ecco che lei usò la mano libera per sparare un proiettile di ghiaccio. Cold riuscì ad evitarlo per un pelo, e restituì l’attacco con maggior feroce.
Ben presto, il vicolo divenne un riecheggiare di esplosioni, mentre le pareti degli edifici venivano ricoperte di brina.
All’improvviso, entrambi i combattenti si ritrovarono coinvolti in una gara di forza, mentre i i loro poteri si scontravano in un turbinio di nevischio e luce azzurra.
Cold strinse i denti e cominciò a indietreggiare.
<< Niente male >> commentò impressionato << Sei in gamba, tesoro…ma io sono più cattivo! >>
Una frusta di sabbia nera sparò dalla sua ombra, andando ad avvolgersi attorno alla caviglia dell’avversaria. E prima che questa potesse rendersene conto, il viticcio tirò con forza e cominciò a sbatterla da una parte all’altra del vicolo, fino a mandarla contro un cassonetto.
Cold le fu subito addosso, accovacciandosi sul suo petto
<< Qualche ultima parola? >> sogghignò crudelmente.
La donna tentò di muovere le mani… ma un altro paio di viticci glie le bloccarono a terra, impedendole qualsiasi movimento.
Curioso, lo spirito usò il manico del bastone per rimuovere la pallida maschera… e si bloccò.
<< Elsa? >> sussurrò incredulo.
Non vi era alcun dubbio.
Viso pallido e delicato…occhi azzurri quasi quanto i suoi…capelli biondo platino…costei era proprio Elsa di Arendelle, la stessa giovane donna che aveva aiutato la sua controparte a sconfiggere Pitch Black!
Ma cosa ci faceva qui? Perché era qui?! E soprattutto…che diavolo stava indossando?
Invece di rispondergli, la giovane donna prese un respiro profondo e…
<< Ora! >> urlò a gran voce.
Confuso, Cold fece per voltarsi…e fu allora che venne colpito in pieno da un’abbagliante luce verde.
Lo spirito si sentì improvvisamente invadere da una sensazione di profonda stanchezza.
Provò a sollevare il bastone… ma invece cadde a terra, mentre alcune figure dai lineamenti confusi camminavano verso di lui.
<< Ottimo lavoro, Eda >> udì mentre i suoi sensi cominciavano a lasciarlo << Ora portiamolo al Centro di Detenzione… >>
Fu tutto ciò che riuscì a sentire, prima di cadere nell’oscurità.



 
 
Boom!
E così, Mr Cold – aka Evil Jack Frost – è tornato più scatenato che mai. Cosa, pensavate che il suo momento di ribellione nel primo libro fosse stato sufficiente per redimerlo? Ah! Ne avrà di strada da fare, se mai vorrà cambiare fazione.
E sì, abbiamo deciso di fargli affrontare uno dei nostri personaggi animati preferiti: Megamind, protagonista di uno dei migliori film Dreamworks in ASSOLUTO! “Megamind”, per l’appunto.
Era la prima volta che usavamo il personaggio, quindi diteci se gli abbiamo reso giustizia, e se la battaglia tra lui e Cold vi sia piaciuta.
E sì, è tornata Elsa…ma sarà quella canonica, che avete già incontrato nel primo libro? Oppure una variante?
E chi è questa Eda? Non è un OC, questo possiamo dirvelo.
P.S Riley Andersen è una variante della protagonista del film “Inside Out”, qui lanciata nell’universo Dreamworks di Megamind. Ma tranquilli, starà bene. Tutti i mondi visitati da Cold, inoltre, sono citazioni a film e serie animate Disney/Dreamworks. Vediamo se indovinate quali sono!
  
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