Destinazione
Konoha
Era da poco giunto l’autunno e
gli alberi mostravano di già le prime foglie gialle e rosse.
L’estate era
finita e s’era portata con sé il dolce calore del
sole, lasciando solo vento e
pioggia.
Una ragazza dai capelli
rosso-fuoco e gli occhi scarlatti, camminava tenendo per mano il
giovane
Naruto.
Kyubi rivolse uno sguardo dietro
di sé e sospirò. Com’era solita fare,
anche quella volta, aveva finito per
esaudire i desideri di Naruto.
Konoha era di fronte a loro e la
volpe constatò che era cambiata parecchio da quando
l’aveva vista dodici anni
prima, il giorno che aveva salvato Naruto.
Era passato poco più di un mese
da quando il ragazzo aveva incontrato il Quarto Hokage e
d’allora, Kyubi aveva
valutato se fosse il caso di mandarlo al Villaggio della Foglia.
Come aveva fatto da quando Naruto
aveva pochi mesi, Kyubi l’aveva convinto sulla
malvagità di Konoha, ma il
bambino era riuscito ugualmente ad ottenere ciò che voleva,
ossia, entrare a
far parte dell’Accademia ninja.
<< Diventerò il miglior
ninja del paese del fuoco, così potrò oppormi
alla malvagità della Foglia!
>> le aveva detto.
La volpe aveva provato a fargli
cambiare idea in ogni modo possibile, ma i suoi sforzi si erano
rivelati tutti
inutili.
<< Se non ti va di venire a
Konoha con me, andrò da solo, mamma! >> aveva
deciso Naruto.
<< Tu non andrai da nessuno
parte da solo! >> gli aveva urlato Kyubi.
La Volpe a Nove Code s’era data
una leccata alla zampa, aveva preso un bel respiro e aveva annunciato
che
sarebbe andata con lui.
Naruto aveva sorriso ed era
andato a giocare con un pallone che s’era procurato al
villaggio di nascosto.
E così, s’erano messi in viaggio.
Kyubi aveva assunto il suo aspetto umano, lamentandosi che
ciò l’avrebbe resa
più vulnerabile e aggiungendo che non le piaceva dover
prendere quelle
sembianze. Inoltre avrebbe dovuto limitare il suo consumo di chakra per
non far
insospettire gli abitanti del villaggio. Aveva rischiato di farsi
scoprire con
Tsunade e non voleva correre un altro rischio.
Quando Naruto ammirò il villaggio
della Foglia, lo trovò bellissimo ed ebbe come la sensazione
di trovarsi a
casa. Spalancò la bocca dallo stupore quando vide la
montagna raffigurante i
volti degli hokage.
<< È magnifico… >>
mormorò osservando l’immagine del Quarto.
Kyubi invece aveva sul volto un
espressione neutra, ma non appena varcarono l’ingresso del
villaggio, accennò
un sorriso ai ninja che sorvegliavano l’entrata.
L’ultima cosa che voleva era
attirare l’attenzione su di sé o Naruto.
Alle loro spalle c’era una coppia
d’anziani con il nipotino.
Pur avendo l’aspetto d’un essere
umano, Kyubi possedeva ancora l’olfatto, l’udito e
la vista straordinaria che
la distingueva da ogni altro essere vivente.
Fu per questo motivo che avvertì
l’odore del sangue sulla maglia del bambino di sette anni.
S’era fatto un
piccolo taglio sul braccio e il sangue s’era riversato sui
suoi vestiti.
Immediatamente, Kyubi abbassò lo sguardo e strinse
maggiormente la presa sulla
mano di Naruto. Prese un bel respiro e cercò di non pensare
all’odore del
sangue.
<< Fermi! >> ordinò
uno dei due ninja all’ingresso. << Per quale
motivo volete entrare al
villaggio? >> domandò.
<< Cerchiamo un posto dove
poter alloggiare. >> disse la volpe con un sorriso.
<< Il mio nome
è Kya e questo è mio figlio, Naruto.
>> continuò.
<< Sono venuta a
Konoha per iscrivere mio figlio all’Accademia ninja!
>>
<< E il padre del ragazzo?
>> intervenne l’altra guardia con fare
sospettoso.
Naruto simulò un finto pianto e
disse che suo padre era morto in un combattimento. Kyubi si
chinò per abbracciarlo
e gli mormorò parole di conforto.
I due ninja, rimasti toccati
dalla vicenda, li lasciarono passare senza porli altre domande.
Per prima cosa, Kyubi andò a
cercare un piccolo appartamento dove lei e Naruto potessero sistemarsi.
L’unico problema era che per la
Volpe a Nove Code, il concetto di “piccolo” era
molto relativo. Due ore dopo,
la villa più bella ed antica di tutto il villaggio ospitava
lei e Naruto.
I soldi non furono un problema,
perché nel corso della sua vita aveva accumulato parecchi
tesori, uccidendo le
persone che s’erano messe sulla sua strada.
E così nel villaggio si sparse
immediatamente la notizia che una ricca signora con un bambino, era
giunta a
Konoha.
Kyubi sapeva che non poteva
vivere al villaggio senza fare nulla, dalla mattina alla sera, quindi
decise
che si sarebbe fatta passare per una kunoichi e che avrebbe partecipato
alle
missioni ninja.
Per iscrivere Naruto
all’Accademia ed ottenere un posto da ninja doveva parlare
con l’hokage.
Fu quindi inevitabile, per lei,
dover incontrare per la terza volta nella sua vita, Minato Namikaze.
Lo trovò seduto dietro ad una
scrivania, intento a firmare quelle che a Kyubi parvero centinaia di
carte. Per
fortuna era riuscita a convincere Naruto d’aspettarla fuori
dalla stanza. Non
voleva che incontrasse nuovamente il suo vero padre.
Minato sembrava non essersi
accorto della sua presenza e infatti continuò a leggere i
rapporti delle
missioni per ben venti minuti!
<< Hem… >> disse
Kyubi con un colpo di tosse.
Minato alzò lo sguardo e fissò i
suoi occhi celesti in quelli rossi della volpe.
<< Salve… >>
intervenne l’hokage stringendole la mano. <<
Come mai da queste parti?
>> chiese allontanandosi di qualche passo.
<< Mio figlio vorrebbe
iscriversi all’Accademia ninja, perciò sono venuta
da lei per domandarle il
permesso. >> spiegò Kyubi a disagio.
Minato si diresse verso un mobile
e scrisse la sua firma su un foglio che poi consegnò alla
volpe.
<< Come sta il piccolo
Naruto? >> le domandò gentilmente.
<< Oh! Molto bene…non vede
l’ora d’iniziare gli allenamenti! >>
disse Kyubi.
<< Sono felice per voi… vi
troverete bene qui a Konoha! >> esclamò
l’hokage.
<< Ne sono sicura >>
rispose la volpe.
<< Che cosa fa nella vita,
signora…? >>
<< Kya! Mi chiamo Kya!
>> Minato la osservò attentamente poi si
risedette sulla scrivania e
lanciò uno sguardo al volto della statua che lo
rappresentava.
<< Sono una kunoichi…
>> aggiunse Kyubi.
Minato la guardò sorpreso, non se
lo sarebbe mai immaginato.
<< Immagino vorrà
partecipare alle missioni ninja… >>
commentò Minato con lo sguardo
assente. Guardando la ragazza di fronte a lui gli era tornata alla
mente la
notte in cui la Volpe a Nove Code aveva attaccato il villaggio. Gli
occhi di
Kya gli ricordavano quelli rossi-sangue di Kyubi.
<< Sì, vorrei partecipare
se mi è permesso. >> rispose.
<< Molto bene, la informerò
quando sarà il momento. Arrivederci! >>
concluse Minato chinandosi sulle
carte dell’ufficio.
<< Arrivederci! >>
commentò Kyubi, uscendo velocemente da quella stanza.
Grazie a:
Neko:
Ciao! Sono contenta
che hai trovato il capitolo precedente “magnifico”!
Ihih! Grazie della
recensione! Ci sentiamo!
Lovy chan:
Grazie per i
compimenti! hai ragione! Povero Minato… non è
riuscito a capire che Naruto è
suo figlio! Già, Kyubi è egoista, ma non riesce a
separarsi da Naruto!
Minato Namikaze: Spero
d’aver
soddisfatto un pò della tua curiosità! Grazie
della recensione!
Spero che il capitolo
vi sia piaciuto! Ciao!!!