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Autore: Ciarax    02/02/2022    1 recensioni
Dal testo:
'Sei nel territorio dei Quillayute. Da dove vieni? -Il tono era autoritario nella mente di quella creatura straniera.
Lei alzò la testa e incrociò lo sguardo con quelli di un enorme lupo nero che distava a pochi metri da lei, la stazza imponente e il portamento da capobranco.
L'intero branco circondava il lupo dal manto candido come la neve appena caduta, sporcato dal colore più naturale del sottopelo. Enorme come loro, il licantropo era circondavo da una dozzina di altri membri del branco capeggiati dall'enorme lupo nero che guardava a testa alta la straniera.'
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlisle Cullen, Clan Cullen, Nuovo personaggio, Paul Lahote, Quileute
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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- IV -
 
Oh, I'm still alive
 


          «Bella Swan, hai detto? È la figlia di Charlie Swan, lui e Billy sono amici da anni – disse Sam, dopo che Taima lo ebbe informato della stranezza che aveva sentito un paio di giorni prima a LaPush, -Se Bella frequenta i Cullen, dobbiamo tenere gli occhi aperti. Anche se abbiamo un patto sono sempre dei succhiasangue»
            «I Cullen?»
            Sam annuì, «Sono i vampiri con cui abbiamo il patto, sono tornati un paio d’anni fa e i più giovani stanno frequentando la scuola assieme a Bella. Il capofamiglia è un medico, lavora all’ospedale»
            Un impercettibile sorrisetto si dipinse sulle labbra di Taima, ripensando a quello che poteva essere benissimo uno scherzo del destino. Da creatura che vivevano della morte altrui, un medico. Un guaritore il cui primario scopo era quello di salvare le vite e non di terminarle.
            «Cullen a parte… hai pensato all’offerta di Billy?» domandò di punto in bianco Sam, attirando su di sé l’attenzione di Taima e scrutandola in attesa di una risposta.
            Billy e Sam già le avevano avanzato la proposta di riprendere il ruolo di alpha all’interno del branco, come membro più anziano e con più esperienza; dopotutto, Sam non era il legittimo capobranco, ruolo che spettava a Jake una volta che avrebbe mutato anche lui. Eppure Taima non ebbe alcuna motivazione per avanzare una simile pretesa, seppur gentilmente offertagli; aveva già dato e il suo tempo come capobranco era finita da secoli.
            Ricambiare però la gentilezza di quei ragazzi le sembrò il minimo, preferendo rimanere al loro fianco come una guida. Quando avrebbero avuto bisogno di qualcuno su cui contare, com’era sempre stato all’interno delle famiglie della riserva.
            «Anche ricoprendo il ruolo di membro anziano, non penso che i ragazzi mi rispetterebbero come alpha così come fanno con te, giovane Uley. Non è compito mio quello di guidare questo branco – Taima venne interrotta dagli schiamazzi dei ragazzi che attirarono i due mutaforma fuori dalla casa, dove Paul e Jared se la ridevano, -anche se credo che una buona dose di educazione non possa certo nuocergli» disse poi con un tenue sorrisetto sul volto, improvvisamente acceso.
Sam non fece in tempo a capire cosa stesse succedendo che vide gli occhi scuri di Taima scintillare dal divertimento, guardandola richiamare a gran voce Paul che non perse un colpo quando la             Quillayute si trasformò in meno di un secondo di fronte a loro. Il messaggio fu comunque recepito forte e chiaro dal Lahote che si trasformò a sua volta, enorme nella stazza ma di poco più piccolo rispetto all’imponenza di Taima.
Il manto candido iniziava a lasciar intravedere l’originale pelliccia dello stesso colore della sabbia bagnata dal sole estivo, chiara e calda. Lo sguardo intelligente e acuto era rimasto lo stesso, leggermente screziato da note più chiare mentre scrutava con attenzione il lupo di fronte a sé in attesa di una sua mossa.
            Il ritrovo del branco era abbastanza isolato e non c’era rischio di venire scoperti, quando l’unico altro essere umano che frequentava quella casa era la fidanzata di Sam, Emily. Questo permetteva a tutti loro di poter mutare forma senza il rischio di ferire qualcuno involontariamente, o di infrangere la segretezza di quel compito gravoso.
Taima era da quasi una decina di giorni che non riprendeva quella forma in cui era sopravvissuta per quasi due secoli, quando si era praticamente dimenticata tutto ciò che la rendeva anche un essere umano. Sentire nuovamente la terra umida sotto le zampe e il vento fresco che le agitava il pelo sulla coda folta e lunga era una sensazione inebriante.
            Paul non sembrò esattamente avere i suoi stessi pensieri nostalgici, avvertendo nella sua mente l’agitazione per quello che aveva percepito come un attacco improvviso, e a tradimento nei suoi confronti.
            Taima, si può sapere che ti è preso?
            Mi sembrava di capire che avessi ancora parecchie energie per un piccolo incontro, la voce di Taima era risuonata sicura e calma nella mente di Paul. Incurante del Lahote che scoprì i denti, aggressivo, mentre Taima rimase impassibile aspettando una sua risposta.
            Da quando Taima aveva deciso di unirsi al branco anche Jared e Paul erano stati in grado di comunicare con lei così come facevano tra di loro, anche se talvolta i pensieri della mutaforma sembravano venire schermati senza preavviso. Un retaggio ripreso dall’essere stato un alpha, anche se era chiara l’impossibilità della convivenza dell’autorità di due capibranco, Taima si era limitata a supportare il branco sotto le direttive di Sam… oppure rimanendone fuori, ma senza permettersi in alcun modo di intralciare le sue decisioni. Sam aveva già dimostrato di essere giovane e a tratti inesperto, ma sapeva imparare e non si faceva remore nel chiedere consiglio privatamente a Taima quando la questione era particolarmente delicata ed ostica..
            Sam non si intromise ed osservò con attenzione ogni mossa di entrambi, con Jared al suo fianco che non si perdeva un attimo. Dovette ammettere l’agilità fenomenale di Taima nonostante le dimensioni fossero equiparabili alle sue, evitata ogni volta che Paul le si lanciava contro a zanne scoperte, senza particolare fatica.
            «Sarà anche vecchia di duecento anni ma è più agile di noi» bisbigliò Jared a Sam, ammutolendosi istantaneamente quando ‘orecchio di Taima colse le sue parole, interrompendo lo scontro e rivolgendogli un’occhiata gelida.
            Paul ne approfittò per tentare un attacco diretto alla collottola di Taima, beccandola proprio nel momento di distrazione e riuscendo a mandare il colpo fino in fondo. Anche se il morso non era stato dato con nessun tipo di intento aggressivo, riuscì a scalfire abbastanza anche la folta pelliccia che la proteggeva, facendo buttare su un fianco Taima nel tentativo di scrollarsi di dosso il mutaforma.
Con una spallata spedì Paul contro un albero, guaendo e scrollando il capo per l’improvviso dolore al collo, sentendo l’acre odore del sangue invaderle le sensibili narici.
Il suo sangue.
            Un ringhio basso lasciò la sua bocca, scoprendo le zanne contro Paul che si era appena riassestato sulle quattro zampe e non si fece intimidire da quell’improvvisa dimostrazione di aggressività. Era esattamente l’atteggiamento che stava cercando di ottenere sin dall’inizio.
            Non è saggio istigarmi così, Lahote.
Paul emise uno sbuffo, simulando per quanto possibile una risata.
            Che gusto ci sarebbe altrimenti se ti trattieni sempre? Non sono un ragazzino che puoi trattare con sufficienza.
            Taima non diede nemmeno il tempo a Paul di finire di parlare che gli balzò addossò, azzerando in un battito di ciglia i metri che li separavano. Finendo per rotolare più distante dalla casa di ritrovo del branco, seguiti a poca distanza da Sam e Jared che aspettavano impazienti di vedere come sarebbe finito quell’allenamento improvvisato.
Impedendogli di tentare nuovamente un altro attacco a sorpresa, Taima riuscì finalmente a disorientare abbastanza il mutaforma da buttarlo a terra in posizione supina.
            Sovrastandolo e bloccandolo con le due zampe anteriori, Paul non poté far altro che rimanere lì, scoperto con le zampe ripiegate su sé stesse mentre guardava Taima negli occhi dal basso.
            Non sottovalutare mai chi ti trovi di fronte. È da ingenuo pensare di potermi prendere di sorpresa quando le tue zampe sono rumorose come un terremoto, Paul, scoprendo le zanne un ultima volta, il mutaforma colse distintamente la screziatura omicida in quegli occhi scuri e abbassò istintivamente le orecchie in segno di sottomissione.
            Taima smise di mostrare aggressività, pungolò delicatamente con il muso umido il collo di Paul e si allontanò per permettergli di rialzarsi. Senza aspettare alcun altro suo movimento si congedò poi in direzione del rifugio, per poter cambiare forma e mettersi addosso qualcosa dei vestiti che Emily gli aveva gentilmente regalato.
            Jared scoppiò a ridere non appena colse l’espressione totalmente confusa di Paul, che non aveva accennato il minimo movimento da quando Taima si era dileguata; seguito a ruota da Sam che si limitò ad accennare un sorriso soddisfatto.
Qualcuno era riuscito a far rimanere senza parole quella testa calda di un Lahote.
            Taima iniziava a spazientirsi.
            Detestava l’insistenza di Paul e Jared nel trascinarla in mezzo alla boscaglia da una ventina buona di minuti, assolutamente intenzionati a tenerle nascosto quale fosse la loro direzione. Aveva cercato un minimo di supporto in Sam, che la liquidò con una scrollata di spalle e lasciando così ai due campo libero approfittando anche dell’assenza di Emily, certo che si sarebbe opposta. Era da tutto il giorno che il branco passava il tempo insieme e per quanto Taima trovasse piacevole la loro compagnia, iniziava a sentire l’esigenza di avere del tempo per sé. Ringraziando anche la sua possibilità di schermare i propri pensieri dal resto dei ragazzi.
            I due la smisero finalmente di trascinare quando arrivarono al limitare del bosco, mollandola di colpo e correndo come pazzi in direzione di quello che sembrava un promontorio. Costrinsero Taima ad accelerare il passo per riuscire a stargli dietro, fermandosi di colpo quando riconobbe subito il luogo.
Il promontorio altro non era che il punto più alto della riserva, uno sperone roccioso che si buttava a strapiombo dentro l’oceano a decine di metri più in basso. Gli scogli che si intravedevano quando la marea era bassa scoraggiava la maggior parte dei curiosi e i mutaforma erano gli unici abbastanza spericolati da buttarcisi senza il minimo ripensamento.
            «Avanti, Taima, questo è il nostro battesimo del fuoco!» esclamò Jared con un braccio alzato per richiamare la sua attenzione.
            «Adesso fai parte del nostro di branco e queste sono le tradizioni» gli diede man forte Paul, scoccando un sorrisetto soddisfatto a Taima che si sorprese per quanto facilmente avesse accettato la sconfitta di prima.
Per quanto il ragazzo potesse essere una testa calda, con Taima non riserbava alcun rancore, riconoscendole il merito e la forza che indubbiamente possedeva. Era un membro del branco tanto quanto lui e come una sorella era un nuovo membro di quella famiglia.
            Taima rimase per qualche secondo immobile, lisciando per un attimo la canotta fine e i pantaloncini che portava appena cambiatasi. Gettò lo sguardo sui due ragazzi al suo fianco e si decise, scattando senza esitazione verso il punto più alto con un salto diretto nel vuoto sottostante.
Il vento la costrinse a chiudere per un attimo gli occhi prima di sentire le urla divertite di Jared e Paul che la seguirono a ruota, urla improvvisamente ovattate dal violento impatto contro l’acqua.
            Il gelo dell’oceano e le correnti violente la scossero immediatamente, facendole uscire tutta l’aria dai polmoni. Ci mise qualche secondo per capire cosa fosse successo e senza perdere ulteriore tempo, nuotò verso la superfice. Annaspando finalmente a pieni polmoni mentre le onde la sconquassavano a destra e a sinistra, cogliendo divertita le teste degli altri due Quillayute poco distante da lei. Tutti e tre per nulla toccati dalla temperatura quasi vicina allo zero dell’acqua, tenuti al caldo dall’innaturale temperatura corporea.
            Quando raggiunsero finalmente la riva, Taima accettò di buon grado l’aiuto offertogli da Jared, mentre tentava di ritrovare l’equilibrio. La scossa di adrenalina stava rapidamente scemando, lasciandola tremante e instabile sulle proprie gambe improvvisamente cedevoli.
            «Se Emily viene a sapere che abbiamo fatto fare il tuffo alla sua nuova amica…» esclamò tra un respiro e l’altro Paul, notando con soddisfazione come Taima rizzò la testa a quel commento.
Aveva intuito abbastanza in fretta quanto quella giovane donna fosse orgogliosa, fiera del proprio retaggio e fortemente indipendente. Non amava venire considerata debole per fare qualcosa, specialmente quando riguardava la loro doppia natura di mutaforma.
            «Più che di Emily, io mi preoccuperei di Sam. È tardi e se non torniamo in fretta sarà lui a chiedere la nostra testa. Neanche Taima può tenerlo a bada quando si arrabbia» rimbeccò Jared, ricevendo un’occhiata da Taima finalmente assestatasi sulle proprie gambe.
            «Hai bisogno anche tu di una lezione, Jared?» mormorò Taima, scoccando un’occhiata gelida al povero ragazzo che si irrigidì all’istante, ignaro della falsata e che si rilassò solo quando Paul scoppiò a ridere al suo fianco.
            Taima buttò giù l’espressione torva e accennò un minuscolo sorriso in direzione dei due che per un attimo cascarono a quella farsa, iniziando ad avviarsi con loro verso il rifugio. Sam avrebbe certamente riservato loro una bella ramanzina specialmente sull’orario, ma in quel momento, tra i capelli bagnati, il freddo della notte e i vestiti attaccati alla pelle, Taima non poté far altro che rilassarsi.
Godersi il momento e quel presente forse per la prima volta in vita sua.
   
 
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