Crossover
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Autore: Crybaby    04/09/2009    5 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’Incendio

-Ma… mo… r…
Fu l’ultima parola che uscì dalle labbra di Usagi.
L’istante dopo, il corpo della ragazza cadde a peso morto in una pozzanghera del vicolo, priva di conoscenza.

A poco a poco, tutti i malcapitati colpiti dal Charm Buster di Mimete ripresero i sensi, così come Ami e Rei, seppure molto doloranti dopo il violento colpo subito, e come Minako, alla quale era stato restituito il cristallo del cuore puro. Con Makoto, le ragazze corsero subito a salutare Mamoru per dargli un felice bentornato; quindi, tornati a vestire i loro abiti civili, tutti insieme si diressero all’uscita dell’edificio, trovandosi immediatamente di fronte allo spaventoso groviglio di automobili, motorini e furgoni provocato dalla rocambolesca fuga della piccola strega. Fra i vari mezzi ancora intatti, i cinque riconobbero subito l’auto di Haruka: le portiere erano aperte e le chiavi ancora inserite nel cruscotto, segno che le due dovevano aver abbandonato il veicolo in fretta e furia.
-Mamma mia, che disastro! Secondo voi che sarà successo?
-Mi sembra chiaro. Mimete dev’essere senz’altro passata per di qua, e quando l’hanno vista Haruka e Michiru saranno subito partite al suo inseguimento- ipotizzò Ami -sarà meglio spostare la macchina, prima che arrivi qualche vigile.
-Me ne occupo io- si offrì Mamoru, saltando sul posto guida e dando gas al motore. Mentre si guardava in torno in cerca del più vicino parcheggio, il ragazzo non potè far a meno di ascoltare i discorsi concitati delle quattro amiche.
-Allora, è tutto vero… se anche Haruka e Michiru l’hanno vista, quella doveva essere proprio Mimete…
-Ti sei convinta, Rei. Perché, prima cosa pensavi?
-Ma che ne so, Makoto! Magari per l’eccitazione di rivedere Mamoru abbiamo avuto un’illusione collettiva…
-Tutti quanti? Difficile…
-Io sono d’accordo con Rei! Quella non era Mimete, bensì la sua gemella cattiva!- esclamò Minako, facendo la voce lugubre e imitando i gesti di un fantasma.
-Temo che tu guardi troppi film dell’orrore- obiettò Ami, saccente -la verità è una sola: per me, è stata clonata.
-E tu allora guardi troppi documentari scientifici! È la gemella cattiva, punto e basta!
-No, è il suo clone, ne sono più che sicura.
-Gemella!
-Clone!
-Gemella!
-Clone!
-Gemella!
-Clone!
-Illusione collettiva?
-BASTA!
Al gridò di Makoto, tutte e tre si zittirono di colpo e si schierarono in fila di fronte a lei, chinando il capo.
-Chiunque fosse in realtà, ciò che conta è che fra pochi minuti non dovremmo già più preoccuparcene. A quest’ora Usagi l’avrà già trovata e sconfitta. In confronto a Chaos Mimete non è altro che un moscerino, dovreste saperlo bene!
-Sì Makoto, hai ragione tu…

“Già… ha ragione…”
Mamoru si risvegliò di soprassalto dalle sue riflessioni, accorgendosi di avere ancora le mani strette sul volante e di non essersi spostato di un metro dalla strada. Si era concentrato troppo sui discorsi delle ragazze, in particolare sull’ultima affermazione di Makoto. Per qualche strana ragione, quelle parole non riuscivano in alcun modo a rassicurlo. Guardò il proprio riflesso nello specchietto retrovisore, scoprendo solo in quel momento che stava sudando.
“Cosa… perché improvvisamente mi sento così? No, non posso essere preoccupato. Makoto ha perfettamente ragione! Perché dovrei temere per Usagi? Mimete non è mai stata una nemica pericolosa!”
Improvvisamente debole, Mamoru si passò una mano in volto, per asciugarsi dal sudore freddo. Nello stesso istante, il suo cuore prese a battere ad un ritmo frenetico, mentre sentì un enorme groppo salirgli in gola, e il respiro diventargli sempre più affannoso. Per quanto fastidiosi e inaccettabili fossero, il ragazzo dovette per forza interpretare quei sintomi come i segnali di un brutto presentimento.
-U… sagi… U… sagi…
Senza pensarci, Mamoru schiacciò il piede sul pedale dell’acceleratore. Quando il rumore di una stridente sgommata giunse alle orecchie delle ragazze, l’automobile di Haruka con Mamoru alla guida era già scomparsa dietro il primo incrocio.

Ancora scossa, Mimete fissò prima il corpo freddo di Usagi, poi il suo cristallo del cuore puro che galleggiava a mezz’aria, per diversi istanti. Quindi, realizzato finalmente cosa fosse accaduto, la ragazzina si gettò ai piedi della sua salvatrice e la strinse forte alle gambe, innaffiandole con le proprie lacrime di gioia.
-Oh Eudial, meno male che sei arrivata tu! Non sono mai stata così felice di vederti in vita miAHIA!
Per tutta risposta, la strega dai capelli rossi la allontanò da sé con un veemente calcio.
-Sei la solita imbranata. Ti sei fatta scoprire come una principiante.
-Ma no, non è vero!…
-Non prendermi in giro. Il fatto che Sailor Moon ti abbia seguita fin qui ne è la prova lampante.
Mimete sbuffò.
-Uffa, non ti si può nascondere proprio niente… ehi!
Senza fare complimenti, Eudial gettò fra le braccia della scomoda collega l’arma con la quale aveva estratto il cristallo dal cuore di Usagi, e passò oltre.
-Con te farò i conti più tardi. Adesso prendi l’Heart Buster e anche il cristallo e tornatene al laboratorio. Io penserò a tenere lontane le altre sailor.
-Come fai a sapere che…
-Sono certa che avrai attirato anche la loro attenzione, incapace come sei. Adesso vai e lascia fare a me.
-Vado vado. Antipatica…
-Ti ho sentita!
Mimete prese ciò che Eudial le aveva chiesto e rientrò nell’edificio, non prima di averle rivolto una linguaccia.
Pochi istanti dopo, la previsione di Eudial si rivelò esatta. Dalla parte opposta del vicolo, quella che dava sulla strada, si affacciarono infatti due sue vecchie conoscenze.
-Mimete si è infilata per di qua, ne sono più che sicur…
Non appena svoltò l’angolo, Sailor Uranus cessò imediatamente la sua corsa. Così fece poco dopo anche Sailor Neptune.
Per le due il tempo sembrò essersi congelato, tanto era lo stupore, ma soprattutto il completo smarrimento nel ritrovarsi di fronte, in carne ed ossa, una delle loro peggiori nemiche. Se non la peggiore in assoluto.
Eudial, la strega che in passato era quasi riuscita ad ucciderle.
-Guarda guarda, voi due. Quanto tempo, eh? Sailor Neptune, Sailor Uranus… o dovrei dire Kaioh Michiru e Tenoh Haruka?
-Ma… tu… come…
-Non vi ricordate? Conosco tutte le vostre vere identità. A differenza di quella cretina di Mimete…
-No, non è questo!- gridò improvvisamente Haruka, combattendo fra la rabbia e la disperazione -tu… stronza… perché… perché sei ancora qui?! Che cazzo vuoi ancora dalla nostra vita?!?
-Haruka…- Michiru tentò di calmare la sua compagna, accarezzandole un braccio, ma invano.
-Dalle tue dolci parole mi sembra che tu non sia particolarmente felice di rivedermi. Io invece lo sono, eccome. Soprattutto di rivedere te, Michiru. Mi sei mancata molto, lo sai? L’eco delle tue grida di dolore alla cattedrale marina risuona ancora forte nelle mie orecchie…
-Bastarda!!!
Le due sailor scattarono rabbiosamente in avanti, pronte ad ottenere la loro vendetta nei confronti della strega. Ma si bloccarono di nuovo, quando scoprirono il corpo della loro amica Usagi giacere immobile a terra.
-Oh, l’avete notato? Sappiate che il suo cristallo del cuore puro è in mano nostra, e presto o tardi anche i vostri ci apparterranno…
-RIDACCELO SUBITO, STREGA! WORLD SHAKING!!!
Sailor Uranus scagliò il suo colpo migliore con tutte le sue forze. Per nulla impressionata, Eudial si portò velocemente una mano dietro la testa e afferrò una parte di uno strano apparecchio, indossato a mo’ di zaino.
-Mpf. Dopo tutti gli anni trascorsi, questo è ancora il meglio che sai fare? Fire Buster II, in azione!!!
Nonostante fosse costruito interamente con materiali di scarto, nelle mani di Eudial il Fire Buster II si trasformava in un’arma micidiale. Dal suo tubo partì un getto di fuoco di inaudita potenza, capace di respingere il World Shaking e scaraventare entrambe le guerriere a diversi metri di distanza. Le due si rimisero subito in piedi, ma tra loro e la strega si era ormai eretto uno spaventoso muro di fiamme.
-Vi consiglio caldamente di non muovervi- le gridò Eudial, voltando loro le spalle e dirigendosi verso la porta alla fine del vicolo -il varco dimensionale che conduce al nostro laboratorio verrà disattivato non appena ci sarò entrata, quindi per voi sarebbe completamente inutile provare ad inseguirmi. Ma non preoccupatevi, come vi ho appena detto prima o poi verremo a prendere anche i vostri cristalli del cuore puro. È solo una questione di tempo. Arrivederci.

Era da più di mezz’ora che Mamoru stava girando in lungo e in largo per la città, ma ancora non era riuscito a trovare nemmeno un piccolo indizio, che potesse in qualche modo portarlo da Usagi. L’auto presa in presito ad Haruka si era fermata ad un dei tanti incroci, ad aspettare che il semaforo da rosso tornasse verde, per riprendere quella folle corsa senza meta. Si sentì un po’ in colpa, Mamoru, ad aver abbandonato le ragazze all’aereoporto, senza dar loro alcuna spiegazione: quasi si sentiva uno stupido, ad averle spaventate in quel modo.
Stava per rassegnarsi al fatto che il suo fosse stato solo un brutto presentimento, quando dalla via alla sua destra passò veloce davanti ai suoi occhi un camion dei pompieri, a sirene spiegate. Doveva trattarsi di uno dei soliti incendi, pensò Mamoru, che già stava pensando alla strada più veloce per tornare dalle ragazze, quando la gola gli si strinse in un nodo ancora più soffocante di prima.
-U… sa… gi…
Senza pensarci due volte, schiacciò forte il piede sull’acceleratore e partì all’inseguimento del camion, fregandosene altamente del semaforo.
Al termine di una corsa di pochi, ma interminabili minuti, Mamoru spense il motore e abbandonò l’auto in mezzo alla corsia, vista l’impossibilità di proseguire per via del traffico, e proseguì a piedi. Svoltato l’angolo, il ragazzo ritrovò finalmente il veicolo dei pompieri, impegnati ad estinguere un incendio che si stava ormai propagando per tutto l’edificio. Spostando di poco lo sguardo trovò anche Haruka e Michiru, ad osservare impotenti la scena dall’altra parte della strada. Subito corse all’impazzata verso di loro, sperando con tutto il cuore che la loro presenza lì fosse solo casuale.
-Mamoru- esclamò Michiru, venendogli incontro -non puoi credere a quello che…
-DOV’È… USAGI?!?
Michiru sussultò spaventata a quella reazione. Fu Haruka, al posto suo, a rispondere al ragazzo.
-È là… dall’altra parte delle fiamme… in quel vicolo… è stata Eudial… Michiru e io abbiamo provato a spegnere il fuoco… Mamoru, fermati! Non puoi farcela!
Parole al vento. Mosso dalla disperazione, il ragazzo addirittura spinse da parte uno dei pompieri e si gettò nel fuoco. La temperatura era davvero insopportabile, ma non gli importava. Con un ultimo scatto, Mamoru si ritrovò dall’altra parte del muro di fiamme e fece una capriola a terra per estinguere il fuoco dai suoi vestiti, quindi proseguì la sua corsa, cadendo infine in ginocchio accanto ad Usagi. Fu una morsa al cuore per lui, vederla stesa a faccia in giù in quella pozzanghera. Con delicatezza le mise una mano sulla spalla, e la girò dalla sua parte. Gli occhi erano vuoti e spalancati, proprio come li aveva visti sul volto di Minako solo una mezz’ora prima. Appoggiò poi un orecchio sul suo ventre: sì, sentì il suo respiro, ma non il battito cardiaco, e questo gli fece capire cosa era successo.
Alle sue spalle, sentì le grida di Michiru, e anche quelle di Ami, che insieme alle altre lo aveva seguito; le sentì scagliare i loro migliori attacchi a base d’acqua e combinarli insieme, riuscendo finalmente a spegnere il fuoco; sentì infine diversi passi avvicinarsi a lui e il suono inconfondibile della sirena di un’ambulanza, ma per le sue orecchie erano solo rumori come altri.
Mamoru si alzò, Usagi in braccio, ma non si mosse, preferendo che fossero gli altri a trascinarlo via da lì.

Nelle mani di Eudial il cristallo del cuore puro di Sailor Moon brillava di una luce intensa, talmente forte da illuminare l’intero laboratorio. Con cura quasi maniacale, la strega dai capelli rossi posò il prezioso oggetto all’interno di una sfera di vetro, sulla quale poi appiccicò un’etichetta con su scritto “TSUKINO USAGI”. Quindi, facendo molta attenzione, portò la sfera su un tavolino al centro della stanza, di modo che tutte potessero ammirarla al meglio. Tutte o quasi.
-E-ehm, ragazze? Potete spostarvi proprio un pochino? Vorrei vedere anch’io, grazie…
-No Mimete, tu no. Potresti romperla- sbottò Eudial, secca.
-Sei ancora arrabbiata per la storia del Potenziatore d’armi? Te lo giuro, non volevo rubartelo! L’avrò sfiorato mentre uscivo e involontariamente mi sarà caduto in tasca!
-Sì, come no…
-E poi, è solo merito mio se abbiamo conquistato il cristallo di Sailor Moon! Dovrei essere io la prima a vederlo!
-Merito tuo? Se non era per me a quest’ora saresti bella che morta! Oddio, mi faccio schifo da sola…
-Su Eudial, non c’è bisogno di arrabbiarsi. E poi, anche tu ammetterai che è stata la nostra piccola Mimete a condurre Sailor Moon da noi, anche se non volontariamente. È anche grazie a lei se adesso abbiamo per le mani uno dei cristalli più potenti, se non il più potente in assoluto.
Eudial e Mimete si girarono verso le altre tre colleghe, che a differenza loro indossavano ancora gli occhiali e il camice bianco da lavoro. Mimete si gettò subito ad abbracciare colei che aveva parlato: poco più grande di lei, caratterizzata da occhi e capelli blu, questi ultimi legati in una piccola treccia che le scendeva dal lato destro della testa.
-Oh, Cyprine, meno male che almeno tu mi capisci! Grazie, grazie, grazie!
-Se non ti stacchi subito sei morta.
-Piuttosto, Eudial- domandò un’altra ragazza, occhi di un verde brillante, così come i capelli raccolti in quattro odango -non pensi di aver esagerato con il fuoco? Insomma, capisco che volevi tener lontane le sailor, ma addirittura appiccare un incendio…
-Credimi, Telulu, era l’unico modo. E poi, nel caso siano già morte tra le fiamme è tutto di guadagnato.
-Io non la prenderei così alla leggera- sentenziò una quinta ragazza, lapidaria, dagli occhi e i lunghi capelli color ghiaccio. Le altre quattro la osservarono in silenzio, mentre questa andava a sedersi ad una postazione di computer.
-Posso chiederti il perché, Viluy?
-Perché… se non ricordo male…- disse l’altra, facendo scorrere il puntatore del mouse su un elenco di nomi -oh, trovato. Dicevo, perché anche Haruka e Michiru sono sulla lista, così come tutte le altre sailor. I loro cristalli ci servono, così come quelli di tutti gli altri.
Detto ciò, Viluy spense il monitor, girando poi la sedia verso le colleghe, e puntò gli occhi su Eudial.
-Telulu ha ragione. Questa sera hai esagerato. Devi metterti in testa che i tempi in cui ti autoproclamavi il nostro capo sono ormai lontani. Rispondimi, cosa siamo noi adesso?
-Una squadra…- rispose Eudial, con un sospiro.
-Esatto. Che ci piaccia o no, facciamo parte di una squadra…
Una per volta, le cinque streghe si avvicinarono di nuovo al tavolino e allungarono un braccio, posandosi le mani una sull’altra.
-…con un obiettivo in comune…
-…conquistare i trentadue cristalli del cuore puro dalle persone della nostra lista…
-…ne abbiamo già catturato uno, forse quello più potente…
-…quando li avremo tutti, otterremo il potere che da secoli tutti stanno bramando…
-…e ci riusciremo, statene certi voi là fuori, perché noi siamo le Witches 5.

  
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