Crossover
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Autore: Crybaby    30/08/2009    4 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un Rientro Movimentato

-Mi… Mimete?!?
Costume nero e giallo con larga gonna a sbuffo, stella nera appesa al collo e buffo diadema fra i capelli, arancioni come gli occhi. Impossibile per Minako dimenticarsi di una figura simile.
-Wow, a quanto pare la mia fama mi precede!- ridacchiò la strega -potrei anche concederti un mio autografo, ma purtroppo ho una certa fretta di concludere la missione. Come stavo dicendo, preparati a diventare la nostra prima vittima…
-Ferma dove sei!
Tra il mucchio di gente svenuta sul pavimento, Mimete vide riemergere una per una le quattro amiche di Minako.
-Ferma dove sei- ripetè Usagi convinta, nonostante la sua voce tradisse tutto il suo stupore e quello delle altre ragazze.
-Non… non è possibile, quella è davvero Mimete- mormorò Ami.
-Ma no, non può essere lei!- obiettò Rei -insomma, l’abbiamo vista tutte svanire nel nulla, quando al televisore in cui si era rifugiata avevano staccato la spina!
-Ti prego Rei, non ricordarmelo…
-Ah scusa Makoto, è vero! Mi ero dimenticata che per poco rischiavi di fare la stessa fine…
-Ferme tutte! Se c’è una che ha bisogno di spiegazioni quella sono io!- strillò Mimete, rischiando di spaccare i timpani a tutte -conoscere il mio nome è un conto, ma come fate a sapere in che modo ero morta? E perché il mio Charm Buster su di voi non ha fatto effetto? Insomma, volete dirmi che diavolo sta succedendo???
Le cinque si mantennero in silenzio per un lungo istante, con l’intento -riuscito- di far innervosire la nemica. Poi, a un cenno d’intesa, insieme estrassero chi lo scettro, chi la spilla, e attuarono la trasformazione in guerriere sailor. Trovandosi improvvisamente circondata, la povera Mimete si pietrificò dal terrore, ed era sul punto di scoppiare in lacrime.
-Un… un momento… m-mi sta-state di-dicendo c-che fra tu-tutte le vittime possibili… ho beccato proprio una guerriera sailor?!?!
-Esatto- rispose Sailor Moon per tutte -e sai una cosa? Come tu abbia fatto a tornare in vita non ce ne importa poi molto, perché ti puniremo ugualmente in nome della lu…
-Pensate ancora di farmi paura con la vostra ridicola filastrocca? CHARM BUSTER!!!
-MERCURY ACQUA RHAPSODY!!!
Già debole di suo, il patetico attacco di Mimete venne completamente annichilito da quello di Sailor Mercury. Il che fece saltare ancor di più i nervi della piccola strega.
-Ma-ma-ma-ma-ma…
-Devi sapere che sono cambiate un po’ di cose, dall’ultima volte che ci siamo viste- le spiegò Sailor Venus, sorridendo beffarda -ad esempio, il fatto che siamo diventate un pochino più forti. VENUS LOVE AND BEAUTY SHOCK!!!
Mimete riuscì a schivare il colpo quasi per miracolo, tuffandosi disperatamente a terra; dopodichè, superò in scivolata Sailor Jupiter passandole sotto le gambe e si mise a correre il più velocemente possibile, imboccando un corridoio a caso dell’edificio. Quando si trattava di scappare, e le sailor lo sapevano bene, Mimete era la numero uno.
-Non dobbiamo perderla di vista, per nessun motivo! Addosso!
Cominciò così un folle inseguimento. Mimete si fece largo fra le varie aree, stordendo tutti quelli che incrociava a colpi di Charm Buster ed evitando di tanto in tanto qualche fulmine di Sailor Jupiter, finchè la fortuna non le fece incontrare un ascensore aperto. Senza pensarci due volte la strega ci si tuffò dentro e premette un bottone; qualche secondo dopo, l’abitacolo si riaprì e Mimete uscì al piano inferiore, tirando un gran sospiro di sollievo.
-Uff… per un pelo… ma sono riuscita a seminarle…
Mentre ancora parlava, una freccia infuocata le passò a mezzo millimetro dalla testa e disintegrò l’ascensore alle sue spalle.
-Dannazione, l’ho mancata! Ma questa volta non sbaglio…
Prima che Sailor Mars potesse riprovare il suo attacco Mimete riprese a correre più veloce di prima, gettandosi nella prima porta aperta che trovò sulla sua strada.
Guardandosi attorno, la strega si rese conto di essere finita all’esterno dell’aereoporto, per la precisione nella zona delle piste per l’atterraggio e il decollo degli aerei. L’intera area era immersa nel buio della notte, fatta eccezione per delle zone illuminate da dei lampioni, e si sentiva spirare una gelida arietta. Sentendo le voci concitate delle sailor farsi sempre più vicine Mimete cercò con gli occhi un posto ideale dove nascondersi, trovandolo dietro ad una grossa ruota del carrello di un aereo.
Certa di trovarsi per il momento al sicuro, la giovane strega si lasciò scivolare piano a terra e si raggomitolò su sé stessa, appoggiando la testa alle ginocchia.
“Uffa, non è giusto! Perché tutte le sfortune devono abbattersi contro di me? Ah, mi piacerebbe tanto sapere cos’avrebbero fatto le altre, al posto mio… le altre? Ma certo!”
Mimete si frugò convulsamente fra le pieghe del suo costume, fin quando non trovò l’oggetto a cui stava pensando. Una sorta di piccola piramide di vetro trasparente, al cui interno era stata sistemata la piastra di un comune fornello da cucina, collegato tramite delle stanghette di metallo al filamento di una lampadina. Su un lato dello strano oggetto era incollato un promemoria:

POTENZIATORE DI ARMI
(non usare)

“Non usare? Ma cosa le costruisce a fare queste cose se poi dice di non usarle? Meno male che ci sono io che gliele rubo… cioè, prendo in prestito…”
Staccato e stracciato il bigliettino, Mimete applicò il Potenziatore sulla punta del suo bastone e rotolò fuori dal nascondiglio, proprio nel momento in cui le sailor uscirono dall’edificio.
-CHARM…
Prima ancora che riuscisse ad usarlo, il Potenziatore le esplose letteralmente in faccia, disintegrando il bastone e facendola sbalzare con violenza parecchi metri lontano. Fortunatamente per lei, quello fu l’unico effetto collaterale del suo gesto, e non solo. Quando si rialzò dall’asfalto, Mimete rimase sorpresa e soddisfatta nel vedere che il colpo era ugualmente andato a segno: oltre ad aver distrutto l’intera facciata dell’edificio, dalle cui macerie stava iniziando a salire un polverone, il Charm Buster potenziato aveva anche centrato due delle guerriere sailor, che ora giacevano a terra svenute.
-Ami! Rei! Che cosa è successo?
-Ho visto qualcosa provenire da quella parte!
-Dev’essere Mimete, senz’altro! Dividiamoci, non dobbiamo assolutamente perderla di vista!
“Si dividono, perfetto! Forse ho ancora qualche speranza di portare a termine la missione!”
Facendo pianissimo, la strega sgattaiolò all’interno della nube di polvere, e approfittando anche della scarsa luce si portò alle spalle di Minako, senza farsi vedere. Poi, con uno scatto, le si gettò addosso e la scaraventò a terra.

-AH AH AH AH AH AH AH!!!
Sailor Moon e Sailor Jupiter si voltarono di scatto, in direzione di quella stridula risata. Tra il fumo che ancora andava diradandosi, steso al suolo videro il corpo immobile di Sailor Venus. La si poteva sentir respirare, ma sul volto non c’era alcuna traccia di vita: i suoi occhi, completamente neri, erano sbarrati a fissare il nulla. Quando la visibilità tornò del tutto, in piedi accanto a lei c’era una festante Mimete. Sul palmo della sua mano stava galleggiando a mezz’aria uno strano gioiello, che le due sailor riconobbero immediatamente.
-Il suo cristallo del cuore puro…
-Stiamo in guardia, Sailor Moon! Questo significa che dev’esserci un daimon nascosto nei paraggi!…
-Tsk tsk tsk. Nessun daimon. Ho fatto tutto da sola stavolta- spiegò Mimete -mi piacerebbe tanto star qui a raccontarvi nel dettaglio come ho fatto a sottrarle il cristallo, ma come ho già detto ho una certa fretta. Vi saluto…
-Tu non vai da nessuna parte! JUPITER OAK REVOLUTION…
-Calma tu. Se mi colpisci il cristallo che ho in mano finirà distrutto, e tu sai bene cosa significa- disse la strega, indicando Minako con la testa -ti consiglio di non fare un altro passo se non vuoi che la tua amica rimanga in questo stato comatoso per il resto dei suoi giorni.
Sentendosi con le spalle al muro, Sailor Jupiter fermò il suo attacco. Soddisfatta, Mimete volse loro le spalle e fece per avviarsi.
-Arrivederci, care! Ma non preoccupatevi, prima o poi torneremo a prendere anche i vostri cristalli. Ah ah ah ah ah ahAHIA!
Qualcosa di molto appuntitò colpì il polso della strega, facendole perdere il possesso del cristallo.
-Ahio che male! Mi sta pure uscendo il sangue! Si può sapere che è stato?… Uh? E questa cos’è?
Ai suoi piedi, conficcata nell’asfalto, c’era una splendida rosa rossa.
Non appena la vide, Usagi si sentì il cuore mancare di un battito. Nessuno meglio di lei sapeva cosa quella rosa stesse a significare.
Alzando di poco lo sguardo, lo vide, in piedi sulla cima di un lampione: vestito di un elegante smoking nero con tanto di mantello, un cappello a cilindro sulla testa e una mascherina bianca a coprirgli gli occhi.
-Mimete, come hai osato ritornare in circolazione proprio nel giorno del mio rientro dagli Stati Uniti? La pagherai, la pagherai cara per aver rovinato questo momento, strega!
Con un agile balzo Tuxedo Kamen si portò di fronte a Mimete, sovrastandola. Messa alle strette, la poveretta non potè far altro che girare i tacchi e iniziare a correre, in preda alle lacrime.

Lentamente, quasi con timore, Usagi si avvicinò al nuovo arrivato, cercando il suo sguardo. Per tutta risposta, Mamoru si tolse la mascherina dagli occhi e, senza dire nulla, salutò la sua fidanzata con un bacio appassionato.
I due rimasero incollati l’un l’altro per diversi secondi, anzi per loro sembrava che il tempo si fosse fermato del tutto.
Finchè un colpo di tosse di un’imbarazzata Makoto non li riportò alla realtà.
-Eh? Oh, scusaci- farfugliò Mamoru imbarazzato, tornando subito serio -ora tocca a te, Usagi.
-Tocca a me? Cosa vuoi dire?
-Mimete non può andare molto lontano, ora che tu sei diventata così forte. Presto, raggiungila e sconfiggila una volta per tutte. So che puoi farcela.
-Va… va bene.
Incoraggiata dalle parole del suo fidanzato, Sailor Moon sbattè le ali e si alzò in volo. Si girò un’ultima volta, prima di andare alla ricerca di Mimete.
-Tu non muoverti da qui, torno subito! Quando avrò finito ci sono un sacco di cose che non vedo l’ora di raccontarti!
Detto questo, se ne andò. Quando fu completamente scomparsa dalla sua vista, Mamoru si girò verso Makoto.
-Sarà bene che rimettiamo al suo posto il cristallo di Minako… un momento, dov’è finita?
I due si guardarono intorno, trovando ben presto la loro amica su una delle piste d’atterraggio: come un’esaurita stava correndo avanti e indietro sfoggiando il suo cristallo sopra la propria testa e urlando ai quattro venti che anche lei aveva un cuore puro. A quella visione, Makoto si sbattè una mano sulla faccia.
-Oh no, un’altra volta… fermiamola, prima che combini qualche disastro…

“Devo tornare al taxi devo tornare al taxi devo tornare al taxi…” -DOV’È FINITO IL TAXI?!?!?!
Mimete si impietrì dal terrore, quando vide che il mezzo col quale era arrivata non c’era più.
-Se l’è portato via il carro attrezzi- spiegò un passante, attirato dalle sue urla -han provato a svegliare l’autista ma non c’è stato verso, e così…
-Dannazione, devo aver esagerato col gas! E ora come scappo? Ehi, voi!
La strega corse in direzione di un’automobile che stava sopraggiungendo, e senza nemmeno chiedere si gettò sui sedili posteriori.
-Presto dovete aiutarmi! Dei malviventi mi stanno dando la caccia, e chissà cosa mi faranno se riescono a prendermi! Presto, portatemi via da qui!
Al che, le due persone sedute davanti si girarono.
-Mh? Ma tu sei Mimete!
Prima ancora che Haruka e Michiru estrassero i loro scettri per trasformarsi Mimete si fiondò fuori dall’auto e schizzò in mezzo alla strada, rischiando più volte di essere investita e causando involontariamente diversi incidenti tra macchine e camion.
-Ma che è, di colpo sono diventata una sailor detector??? Correre correre correre! Devo tornare al varco dimensionale! Ah, eccolo, il negozio dal quale sono uscita! Speriamo sia ancora apert…
Chiuso. Tuttavia la strega non si perse d’animo e fece di corsa il giro dell’edificio: si ritrovò alla fine in un vicolo oscuro e puzzolente, dove sul fondo, come una mistica apparizione, trovò la porta sul retro. Aperta.
-Uff… ce l’ho fatta… coraggio, ancora qualche metro…!!!
Stava quasi per raggiungere l’agognata porta, quando dall’alto le si parò davanti Sailor Moon.
-Come… dove… cosa…
-È finita, Mimete. Non farai mai più del male a nessuno.
-Ma… ma io…
Le preghiere della strega non ebbero alcun effetto su Sailor Moon. La quale, senza mostrare alcuna emozione, evocò il suo scettro, e si preparò ad attaccare.

-SILVER MOON, CRYSTAL POWER KIS…!!!

Usagi si sentì mozzare il fiato.
Ebbe la sensazione che qualcosa l’avesse colpita alla schiena e l'avesse trapassata da parte a parte, ma sul suo corpo non vide né sangue né ferite di alcun genere.
Di fronte a lei, però, vide galleggiare a mezz’aria il suo cristallo del cuore puro.
Stava rapidamende perdendo tutti i sensi, ma lo riconobbe. Così come riconobbe la persona alle sue spalle, nonostante i suoi occhi le mostrassero un’immagine sempre più sfocata.
Una ragazza, di qualche anno più grande di Mimete. Rosso era il colore di parte del suo costume. Rossi erano i suoi occhi. E rossi erano anche i suoi capelli, legati in tre lunghe code.

  
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