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Autore: FalbaLove    11/02/2022    1 recensioni
Raccolta di One shots con protagonisti Neji e Tenten e con la partecipazione di (quasi) tutti i personaggi del mondo di Naruto.
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[Dalla Prima Storia]
-Mi manca- e non ci fu bisogno di aggiungere altro perché Tenten sapeva benissimo di chi stesse parlando. Aumentò la stretta di quell’abbraccio, quasi cercasse di colmare le braccia muscolose del terzo componente del loro Team. Anche un semplice gesto non sarebbe più stato lo stesso, non dopo la sua morte.
-Anche a me- si lasciò sfuggire sentendosi egoista a condividere il suo dolore di fronte ad una persona che tanto, troppo stava soffrendo.
-Ma io ci sono ancora, Lee, e ti prometto che non ti lascerò mai- e Rock Lee sapeva che poteva fidarsi delle parole della castana. Oramai il loro Team era stato distrutto, la morte di Neji aveva causato un buco nei loro cuori che mai si sarebbe rimarginato, ma dovevano andare avanti e provare a vivere.
Ci avrebbero tentato insieme.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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-Non eri tenuto a riportarmi a casa- le parole improvvise di Tenten spezzarono il più completo silenzio che aleggiava nel villaggio di Konoha. Solo la Luna, alta e luminosa in cielo, aveva osservato silente i due ragazzi camminare per le vie buie della città. Neji non rispose immediatamente e lasciò, per alcuni istanti, che solo il rumore della ghiaia calpestata dai loro piedi risuonasse nelle loro orecchie.
-Non ritengo che sia abbastanza sicuro per te camminare per Konoha dopo la mezzanotte- ribatté il ragazzo impassibile e mantenendo una camminata regole.
-Perché sono una ragazza?- mormorò confusa la castana alzando un sopracciglio.
-O forse perché ritieni che, nonostante io sia una Jonin, non sia abbastanza forte da poter combattere contro un malintenzionato?- questo suo commento le uscì con un tono irritato, cosa che non sfuggì allo Hyuga.
-Non è per questo- disse freddo e lasciando che i suoi occhi madreperla si perdessero nel cielo stellato. Tenten, all’udire quelle parole, si fermò all’istante.
-E allora qual è il motivo?- replicò infastidita e incrociando le braccia al seno. Il suo sguardo ricadde sul volto di Neji.
-Mi è stato insegnato sin da piccolo che riaccompagnare una donna è un gesto che ogni uomo dovrebbe fare, soprattutto se è buio- rispose ignorando completamente gli occhi indagatori della castana sul suo viso, occhi attenti ad ogni sua minima espressione.
-Un po’ maschilista come cosa- borbottò la castana, che colmata la sua curiosità, riprese a camminare verso la sua abitazione sempre più vicina. Il silenzio, nuovamente, calò tra i due.
-Bene- sbottò pochi metri dopo.
-Sono arrivata a casa sana e salva e, come immaginavo, nessun maniaco mi stava aspettando dietro l’angolo- bisbigliò divertita aprendo il cancello di casa. Neji alzò un sopracciglio infastidito dalla sua ilarità.
-Beh, magari il maniaco aveva previsto che come sempre mi avresti riaccompagnata a casa dopo gli allenamenti e ha ben deciso di aspettarmi dentro casa. Però a quel punto io dovrei cavarmela da sola e non so se riuscirei a farcela essendo solo una donna- continuò non badando affatto alla contrarietà dello Hyuga.
-Tenten, non è divertente- rispose lui con severità come un padre con una figlia, ma queste sue parole non fermarono l’espressione sorniona dipinta sul volto della ragazza.
 -Dillo Neji, sto aspettando- disse sempre più divertita fissandolo con decisione. Il ragazzo roteò gli occhi leggermente irritato da tutta quella sceneggiata.
-Non hai bisogno che nessuno ti protegga perché sei una Jonin molto abile- un sorriso soddisfatto e vittorioso si dipinse sul volto di Tenten. Neji serrò le labbra con forza come se questa recita della castana fosse qualcosa di troppo infantile per lui.
-E?- continuò la Jonin facendo un passo verso di lui in maniera tale che i loro corpi fossero a meno di un metro di distanza. Ma questa volta Neji non parve capire cos’altro lei avrebbe voluto che lui dicesse e permise, finalmente, ai suoi occhi chiari e quasi trasparenti di specchiarsi in quelli dolci e allegri della sua migliore amica.
-E se hai voglia di passare del tempo in più solo con me senza il Maestro Gai o Lee basta chiedermelo- mormorò con le gote leggermente arrossate. Poi, senza lasciare tempo di pensiero al giovane Hyuga, sfiorò con decisione la guancia pallida del ragazzo con le sue labbra.
-Buona notte Neji, ci vediamo domani- sussurrò con voce strozzata dall’imbarazzo correndo verso la sua abitazione e richiudendo con velocitò la porta dietro di lei. Neji osservò immobile i capelli castani scomparire dalla sua vista mentre, istantaneamente, sfiorò la guancia baciata. Solo la Luna, alta e fiera nel cielo, si beò del raro sorriso dolce che illuminò il viso dello Hyuga.
   
 
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