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Autore: _katherine_lls    12/02/2022    1 recensioni
Cosa succederebbe se la Mezzosangue per eccellenza non fosse poi così tanto mezzosangue?
Cosa succederebbe se ci fosse un incantesimo che la costringe ad essere qualcuno che non è e se il suo passato non fosse esattamente come lo ricorda lei?
All'inizio del suo settimo anno ad Hogwarts nulla sarà come se lo aspettava. La causa potrebbe essere una guerra che non è mai realmente finita, degli amici che non sono più quelli di una vita, o una famiglia completamente diversa pronta a stravolgere tutto quello che la circonda.
Quando amicizia e amore incontrano la magia quasi più nulla è sicuro ma tutto è possibile.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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-Si può sapere quale è il tuo problema? - stava urlando mio fratello. 

-Il MIO problema? Non sono io quello che si è attaccato alla bottiglia da quando abbiamo rimesso piede al maniero! - rispose atono Draco continuando a sfogliare il libro che teneva in mano. 

Eravamo tornati da qualche ora a Delow manor, dei nostri genitori non c’era ancora traccia, probabilmente non sarebbero tornati prima di cena ed erano solamente le tre del pomeriggio. Io e Draco avevamo pranzato in biblioteca sfogliando alcuni tra i volumi più antichi che eravamo riusciti a trovare rinunciando quasi subito mentre Blaise s’era chiuso in camera in compagnia di alcune bottiglie e del pacchetto di sigarette del suo migliore amico che adesso era vuoto e abbandonato sul tappeto. 

-Cosa vi prende adesso? - chiesi chiudendo una prima edizione sulle origini dei purosangue. 

-Tuo fratello sta dando i numeri. Ha paura della reazione di Daphne! - mugugnò Draco -Leggi un pò qua - disse passandomi un pezzo di un articolo della Gazzetta di parecchi anni prima.

“Tom Riddle sta cercando il medaglione di Salazar Serpeverde” 

-Dove era? - chiese sconvolta. 

-In questo libro. Che apparentemente non c’entra un fico secco con quello che stiamo cercando noi. Quanto è probabile che tua madre abbia nascosto formule e informazioni in altri posti? - 

-Non si tratta di probabilità ma di certezze! - sbiasicò Blaise allontanando per pochi secondi la bocca dalla bottiglia. Draco lo guardò storto e sembrava un po’ dispiaciuto. Per quel poco che conoscevo mio fratello non potevo dire nulla, ma di sicuro non sembrava il ragazzo in grado di ridursi a un ammasso di ossa e alcol a causa di una ragazza vista la fama che aveva ad Hogwarts.

Mi alzai dalla poltrona e mi lasciai cadere sul divano di fianco a Draco strappandogli il libro dalle mani. Sbuffò scocciato mentre prendeva un altro tomo. 

Perché mai mia mamma avrebbe dovuto nascondere un ritaglio di giornale in un libro che parlava delle grotte sulle coste dell’Inghilterra?

-Draco, erano due i medaglioni? - chiesi temendo di sapere già la risposta. 

-Si. Con l’unica differenza che quello di Salazar è completamente privo di magia e quello di Catherine contiene quella di entrambi - 

-Okay, e perché mai mia mamma avrebbe dovuto tenere questo ritaglio di giornale? - 

-Boh, forse perché rende evidente che Voldemort stesse cercando uno dei due medaglioni ma che non sapesse la storia completa e quindi nemmeno chi possedeva l’altro -

-Come faceva Voldemort a non sapere delle leggende che conosci anche tu? -

-Probabilmente le conosceva ma non ci credeva troppo. Senza considerare che il medaglione di Salazar ha un legame affettivo perché apparteneva a suo nonno. Forse lo cercava solo per quel motivo! -

-Ne dubito fortemente -

-Al posto di contestare ogni mia frase cerca di capire perché è in un libro che parla di grotte! -

-Questa è facile! - mugugnò mio fratello risorgendo momentaneamente dal coma indotto che presto sarebbe diventato coma etilico viste le varie bottiglie vuote che giacevano abbandonate sul tappeto. 

-Sentiamo genietto perché a me non viene in mente nulla!-

-Voldemort ha nascosto il medaglione di Salazar in una grotta nel nord dell’Inghilterra che dava sul mare. L’anno scorso Potter è andato a recuperarlo con Silente e poi l’hanno distrutto. Giusto Hermione? -

-Vero -. Tornai a sfogliare il libro e notai diversi segni sulle grotte nel nord che davano sul mare. Come cavolo faceva mia madre a saperlo? 

-Dovremo farlo ubriacare più spesso, ha idee migliori rispetto a quando è sobrio. Tua mamma lo sapeva grazie all’altro medaglione probabilmente. Alla fine i due cimeli sono legati - disse Draco. 

-Mi stai leggendo nella mente per caso? -

-Basta guardarti in faccia mezzosangue

-Così tanto evidente? - chiesi sconvolta. 

-Un pò - rispose prima di darmi un leggero bacio sulla guancia e tornare a leggere. 

Forse prima della fine della settimana saremo riusciti a scoprire qualcosa in più oltre a svuotare tutti gli scaffali della biblioteca e rimettere su i libri senza guardare nemmeno il titolo. 

Avremo dovuto cominciare a leggere qualcosa su Salazar. 

Mollai una gomitata a Malfoy che grugnì infastidito. 

-Hermione, se continui a distrarmi non andiamo da nessuna parte. Vorrei far sparire questo disastro prima che torni tuo padre, non ho voglia di beccarmi qualche Cruciatus - 

-Hai preso libri su Salazar? -.

Mi guardò sconvolto. Possibile che mi leggesse in faccia i pensieri inutili e non capisse le idee geniali? Se mia madre aveva nascosto l’articolo dentro un libro che parlava delle zone dove si trovava il medaglione voleva dire che aveva seguito il percorso di Voldemort e previsto alcune sue mosse. E per fare questo si era servita sicuramente della biblioteca e del medaglione di Catherine. E per conoscere i poteri del medaglione aveva dovuto studiarli sui libri originali, quelli di magia nera e i diari personali. Quindi aveva di sicuro letto i vari libri che riguardavano Salazar e che se non ricordavo male stavano negli scaffali più alti nell’ala della biblioteca che mio padre non voleva che usassi. 

-Non troppi e non mi piace per niente la tua idea. E’ la volta buona che tuo papà ci fa fuori. Anche se questo maniero non ha le segrete possono sempre usare quelle di Malfoy Manor e dovresti ricordarti che non sono affatto accoglienti! - sbottò mentre io rabbrividivo al solo pensiero. Odiavo quel maniero come poche cose al mondo e mi chiedevo ogni giorno come facessero i Malfoy a viverci. 

-Questa volta mi hai letto sul serio nella mente -

-Non saresti riuscita a spiegarti! - rispose facendo spallucce. Non aveva tutti i torti. Lo fulminai con lo sguardo alzandomi dal divano ignorando il mugugno infastidito di mio fratello che era piombato nel mondo dei sogni ma che si stava muovendo infastidito da qualcosa. Probabilmente dal suo stesso stomaco che si stava ribellando al trattamento che gli aveva riservato per tutto il pomeriggio visto che non aveva ingerito altro oltre ad alcol.

-Se Marcus ci becca darò la colpa a te - 

-Tanto lo sai benissimo che non mi fa niente perché sono la sua figlia preferita e mi adora -

-Appunto per questo darò la colpa a te anche se mi troverò comunque appeso per le palle. Mezzosangue spero che ne valga la pena almeno -

-Dovrebbe aver senso. Non mi stupirei se le nostre madri avessero predetto alcune scelte di Voldy -

-Spiega perché stai tirando in mezzo la mia! - 

-Alcuni Black hanno il dono della Veggenza. Dovresti saperlo! - replicai spostando rapidamente una scala lungo lo scaffale. Guardai i tomi che sfioravano il soffitto chiedendomi cosa ci fosse di così tanto pericoloso là dentro da costringere mio padre a relegarli così in alto. La maggior parte dei libri stava negli scaffali bassi o comunque almeno tre ripiani più giù rispetto a quelli che servivano a me. 

-Vedi di prendermi se cado dalla scala! - mormorai. 

-Non penso proprio che ci salirai tu. Hai paura di un manico di scopa e ti vuoi arrampicare sullo scaffale, levati di mezzo Hermione - disse serafico Draco spintonandomi leggermente di lato e cominciando a salire. 

-Giuro che darò la colpa a te! - berciò iniziando a sfilare i libri dagli scaffali e lasciandoli cadere nel vuoto. Rallentai la caduta di quei libri che valevano un occhio della testa e aprii la tenda affacciandomi alla finestra che dava sul giardino dietro al maniero. 

-Forse è il caso che non li spostiamo insieme agli altri. Dubito che mio padre controlli tutti i giorni questa zona della biblioteca, lo stesso non si può dire del tavolo principale che è esattamente davanti alla porta! -

-Mezzosangue ho detto qualcosa?  Sono più che d’accordo con te anche perché non ho intenzione di lavorare vicino a tuo fratello che russa e puzza di alcol -

-Sarà un lungo pomeriggio - mormorai lasciandomi cadere atterra accanto alla finestra e cominciando a sfogliare il primo dei tanti libri su  Salazar. 

Dopo due ore di lavoro non avevamo trovato pressochè nulla se non alcuni ritagli di giornale inseriti in modo quasi casuale tra le pagine. Ma riguardavano tutti Voldemort: alcuni parlavano degli Horcrux, altri della sua infanzia o del suo periodo ad Hogwarts. 

-Oserei quasi dire che tua mamma aveva una fissa per il signore Oscuro! - sbottò Draco mostrandomi l’ennesimo articolo. 

-E nessuno di questi è neanche lontanamente utile. Maledizione, non finiremo mai di questo passo! -

-Complimenti per esserti resa conto dopo un’intera giornata che non possiamo leggere tutti i libri che ci sono in questa dannata biblioteca! -

-Non mi pare che tu avessi nulla in contrario! - berciai. Non potevamo di sicuro starcene con le mani in mano. Dovevamo arrivare a qualcosa di vicino a una soluzione per capire il motivo per cui ci avevano tolto ricordi e poteri prima di tornare ad Hogwarts. Non eravamo le uniche famiglie purosangue quando è tornato il Signore Oscuro, ma perché bloccare i poteri e cancellare la memoria solo a noi? C’era qualcosa che continuava a sfuggirci e non vedevo molti altri modi per capire cosa fosse. 

-Perché prima non avevo nessuna idea -

-Adesso si? -

-No! - ghignò. Roteai gli occhi infastidita. -Prima che ti arrabbi, non ho idee per rendere questa cosa più semplice, anche se ormai ci siamo letti mezza biblioteca. Però potremo fare il punto delle cose che sappiamo visto che i nostri genitori dovrebbero arrivare a momenti trascinandosi dietro anche Daphne, se non abbiamo sbagliato qualcosa -.

Non vedevo l’ora di vedere Daphne. Non avrei mai creduto possibile una cosa del genere ma adesso mi sentivo quasi legata all’odiosa Greengrass che mi aveva tormentata per anni con il gruppo di Serpeverde. La classica purosangue, tanto bella quanto con la puzza sotto il naso, alimentata dalla famiglia conosciuta e facoltosa alle spalle. La tipa perfetta per Malfoy, come lui. La genetica alla fine non mente. 

Chissà quante volte avevo giocato con lei da piccola, quante cose non riuscivo a ricordarmi e chissà chi altro aveva fatto parte della mia infanzia, perché ero abbastanza sicura che a breve altre persone sarebbero tornate nella mia vita. 

Draco mi stava guardando in attesa di una risposta con un sopracciglio leggermente sollevato segno che si stava spazientendo. 

-Okay. Sappiamo che mia madre ha il medaglione di Catherine che ha potere a non finire e l’ha usato per lanciare un incantesimo a noi sette anni fa per toglierci poteri e ricordi. L’incantesimo è ovviamente collegato al medaglione e ogni secondo che passa sta diventando sempre più debole. Quello che non sappiamo è perché hanno deciso di cancellarci la memoria e che incantesimo hanno usato. Oltretutto non sappiamo quante persone sono coinvolte -

-Cosa vorresti dire? -

-Che probabilmente l’incantesimo non riguarda solo noi quattro. Credo ci sia qualcun’altro e credo che lo scopriremo presto - mormorai. Sembrava che questa storia non fosse destinata a finire a breve. 

-Bene. Per oggi direi che abbiamo finito. Se leggo solo un’altra volta il nome Salazar potrei seriamente cominciare ad urlare -. Scoppiai a ridere ma non potevo certo dargli torto. Altro che vacanza, le nostre giornate erano più pesanti a casa che non ad Hogwarts. Però non avevo nessuna voglia di tornare al castello. 

-Perché non vai a svegliare mio fratello dal suo stato di coma e lo costringi a rendersi presentabile mentre sistemo i libri? Non li metto sullo scaffale ma li copro con qualche incantesimo - 

-Perché non vai a gestirti tu tuo fratello e io sistemo il disastro che abbiamo fatto? - mi chiese facendo il labbruccio. 

-Perché mio fratello è anche il tuo migliore amico -

-Sangue batte amicizia -

-Non credo proprio - sorrisi affabile raccogliendo i libri - Ci vediamo dopo Draco -

-Serpe - sbottò allontanandosi. Usai la magia per rimettere al loro posto i libri che non ci servivano più e nascosi gli altri usando la mia nuova abilità di casato. Chiusi la tenda pensando a cosa sarebbe successo nell’arco di un’ora. Eravamo abbastanza sicuri che Daphne sarebbe arrivata con i nostri genitori ma dopo?

Rimarrà al maniero con noi o se ne tornerà a casa? Continuerà a trattarmi come ha sempre fatto ad Hogwarts o accetterà la nuova situazione? Non mi era ancora tornato nessun ricordo con lei e non sapevo cosa aspettarmi. 

-Hermione, spiega a tuo fratello che si deve alzare e che si deve fare come minimo una doccia e  immergersi nel profumo. Trasudi alcol da tutti i pori Blaise! - sbottò Draco. Mi avvicinai ai divani sistemando gli ultimi libri e lanciando un’occhiataccia a mio fratello. Se ne stava seduto, imbronciato come un bambino mentre stringeva la bottiglia vuota come se fosse la sua unica ancora di salvezza. 

-Blaise, muoviti! - 

-Draco, fatti i cavoli tuoi. Sto benissimo qua - biascicò. 

-Hermione… - 

-Lo so Draco, lo so. Ha alcol al posto del sangue, le buone maniere non possono funzionare con lui oggi. Quindi si fa a modo mio! - ghignai. Non ne voleva sapere di alzarsi con le buone si sarebbe alzato con la magia. Non poteva di certo scendere a cena in quelle condizioni, indipendentemente dalla presenza o no di Daphne. I nostri genitori si sarebbero arrabbiati a dir poco visto che aveva dato fondo da solo al mobiletto degli alcolici che gli elfi avevano sicuramente già riempito. 

-Blaise, sicuro di non volerti alzare di tua spontanea volontà? - chiesi di nuovo affabile. 

-Come se fosse in grado di stare in piedi da solo. Finisce per terra appena posa un piede sul pavimento! - commentò Draco. Effettivamente non aveva tutti i torti, ma mio fratello non sembrava nemmeno lontanamente intenzionato a mollare la bottiglia e ad allontanarsi dal divano. 

-Okay Blaise, te la sei cercata - mormorai. Non che non fosse divertente trascinare la gente in giro per casa a due metri dal pavimento ma avrei di gran lunga preferito evitare di usare questa tattica su mio fratello perché la sua idea di vendetta andava un pò oltre a quella delle persone comuni. 

-Se mi libera di nuovo i topi in camera giuro che ti trovi senza migliore amico! - berciai in direzione di Malfoy che mi stava tenendo aperta la pesante porta della biblioteca mentre uscivo trascinandomi dietro mio fratello che stava bestemmiando in tutte le lingue che conosceva.
Tra i vari ricordi che avevo di Blaise ce n’era infatti uno dove, per vendetta, siccome non gli avevo lasciato la fetta di torta più grande il giorno del nostro compleanno, mi aveva liberato una ventina di topi in camera. Inutile dire che aveva passato più di un mese in castigo non appena papà aveva scoperto la sua brillante idea, ma io nel frattempo avevo dormito nella camera degli ospiti mentre cercavano di portare via i bellissimi animaletti e ricostruire le parti della stanza che gli stronzetti avevano ingurgitato sotto chissà quale incantesimo. 

Arrivai in camera di mio fratello e aprii la porta del bagno depositandolo senza alcuna gentilezza sul piatto doccia e aprendo l’acqua. 

-Hermione, è ghiacciata porco Godric! -

-La prossima volta ti fai la doccia da solo così regoli la temperatura e magari ti togli anche i vestiti! - disse Draco guardando il maglione grigio di mio fratello già zuppo d’acqua.

-Siete due stronzi! - sbottò lui. Alzai le spalle in risposta mentre sul viso di Malfoy spuntava il solito ghigno arrogante. 

-Senti Spugna, noi adesso usciamo. Pensi di essere in grado di farti una doccia come si deve e di toglierti il lezzo di alcol che hai addosso? Ti preparo i vestiti sul letto, che già hai gusti di merda da sobrio, figuriamoci da ubriaco. Vedi di essere pronto per l’ora di cena che vorrei evitare scenate davanti a Daphne -. Stava deliberatamente sfottendo mio fratello e la sua cotta per la bionda serpeverde. Blaise, al contrario di quello che mi aspettavo, reagì chiudendo la porta del box doccia (decisamente una pensata di mia madre) e cominciando a lanciare fuori i vestiti bagnati. 

-Direi che noi qua abbiamo anche finito! - sorrise Draco trascinandomi per un braccio fuori dal bagno. Si diresse verso l’armadio di mio fratello e tirò fuori a caso i primi vestiti che gli vennero in mano: un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e un maglioncino verde con lo stemma della nostra famiglia ricamato sopra. Scoppiò a ridere quando lo vide ma appoggiò tutto ai piedi del letto. Recuperò un paio di calzini dalla cassettiera e calciò le scarpe vicino al resto dei vestiti. 

-Credo che possa andare -

-Adesso capisco perché il cappello non ha dovuto fare chissà quale fatica ad assegnarti alla tua casa - mormorai. Era a dir poco Serpeverde, sotto tutti gli aspetti.

-Io invece mi sto domandando come hai fatto tu a finire a Grifondoro perché, credimi, sei tutto tranne che quello! -

-Bah, forse l’incantesimo è riuscito a modificare anche le decisioni del cappello. Non credo che una mezzosangue sarebbe stata ben accetta all’interno della vostra casata. Se non ricordo male il vostro fondatore è stato parecchio chiaro a riguardo, talmente tanto chiaro che a suo dire, i mezzosangue non avrebbero nemmeno dovuto mettere piede ad Hogwarts -

-Appurato che non sei mezzosangue forse dovresti chiedere di poter essere smistata di nuovo - 

-Me l’ha proposto anche mio padre qualche giorno fa. Non so se ho voglia di fare un altro smistamento -

-Non mi dire che hai paura del risultato perché ti assicuro che è alquanto scontato. Non puoi finire il settimo anno tra gli sfigati. Daresti di matto nel giro di pochi giorni -.

Di sicuro non aveva tutti i torti ma non so se voglio buttare via sette anni della mia vita. Cosa avrebbero detto i miei amici? Non tanto Ron o Ginny che ultimamente sembravano più distanti del solito, ma Harry.

Se mi fossi sbagliata e Harry non avesse mai fatto parte della mia vita prima di Hogwarts? Se i nostri genitori, al contrario di quello che ha lasciato intendere Lucius non fossero chissà quanto amici e si fossero persi di vista dopo il settimo anno? 

Harry non mi perdonerebbe mai e non accetterebbe mai la mia scelta. O meglio, fingerebbe di sostenermi perché mi vuole bene, ma lo ferirei.

-Se la tua preoccupazione è San Potter, credo che dovresti cambiare casa - disse Draco. Possibile che riuscisse sempre a indovinare cosa stessi pensando?

-Perché dici? -

-Perché l’amicizia di Potter Senior e i nostri genitori ha avuto di sicuro qualche ripercussione sulla nostra infanzia. In altre parole sono abbastanza sicuro che prima o poi spunteranno fuori odiosi ricordi dove lo rincorro per rompergli il manico della scopa in testa anche prima di arrivare ad Hogwarts - disse sorridendo affabile. Allora non ero l’unica ad avere avuto questa sensazione dopo il discorso lasciato a metà da Lucius e i miseri tentativi degli altri adulti di cambiare argomento. 

-Credo che se così fosse, sarà molto divertente vedere come riagganciate il rapporto -

-Devi definitivamente cambiare casa, serpe! -

-Oh, da che pulpito! - dissi ridendo. Mi era mancato. Mi era mancato da morire, mi mancava il mio migliore amico e forse anche qualcosa in più. Se il mio rapporto con Harry era come quello tra due fratelli, quello con Draco aveva qualcosa di diverso. E lo sapevamo entrambi, probabilmente lo sapevano anche i nostri genitori che erano rimasti sconvolti appena ci avevano visti litigare. Perché non stavamo litigando sul serio. Nessuna litigata avrebbe mai battuto l’odio profondo che provavo nei suoi confronti ad Hogwarts. Sette anni di amicizia buttati via, a causa di un maledetto incantesimo. 

Improvvisamente, quasi senza rendermene conto, lo abbracciai. Rimase immobile alcuni secondi poi ricambiò l’abbraccio appoggiando il mento sulla mia testa. 

-Mezzosangue - bofonchiò. In risposta strinsi di più la presa. Come era cambiata la mia vita in meno di una settimana. Mi sentivo quasi felice, avevo di nuovo la mia famiglia, senza ovviamente nulla togliere ai miei genitori babbani, avevo di nuovo un fratello. Avevo di nuovo Draco. 

-Forse è il caso che ci andiamo a cambiare per la cena. Tuo padre potrebbe non apprezzare la polvere sui nostri vestiti - mormorò. Mugugnai scocciata ma mi staccai dall’abbraccio. 

-E non credo nemmeno sia il caso che mio fratello ci trovi ancora qui quando esce dalla doccia -

-Tranquilla che non corriamo il rischio visto il tempo che di solito impiega per lavarsi -

-A volte mi chiedo a chi assomigli - dissi pensierosa.

-Non a te! - rispose Draco prima di uscire dalla camera di Blaise. Richiuse la porta dietro di me e si diresse verso la sua stanza. -Ci vediamo dopo a cena -.

Annuii ed entrai in camera. Mi diressi subito nel mio ‘piccolo’ bagno e cominciai a riempire la vasca d’acqua. Mancava ancora un’ora alla cena e speravo fortemente che gli adulti fossero in ritardo perché avevo a dir poco bisogno di un bagno caldo. 

Mi immersi nella vasca e mi lasciai trasportare dai miei pensieri cercando di mettere in ordine i nuovi ricordi. 

Mi chiedevo spesso quanto tempo ci sarebbe voluto ancora prima di riuscire ad annullare completamente l’incantesimo. Era abbastanza evidente che mia madre non avesse più alcuna intenzione di rinnovare l’antica magia. Forse era sicura che Voldemort non sarebbe più tornato. O forse aveva bisogno di noi per sconfiggerlo definitivamente. Perché per quanto il primo ministro si desse da fare con gli articoli che assicuravano la sconfitta del Signore Oscuro, parecchi di noi faticavano a credere che fosse davvero così. Dopo la battaglia dell’anno scorso dove Silente aveva quasi rischiato di perdere la vita, di Voldemort si erano perse le tracce. Era sparito nel nulla, volatilizzato. E con lui i suoi mangiamorte più fedeli, salvo l’attacco nella Londra babbana che era quasi costato la vita ai miei genitori adottivi. Gli altri mangiamorte, quelli meno devoti alla causa e che lo seguivano solo per salvarsi la pelle, erano tornati liberamente alle loro vite, come i coniugi Malfoy.

Ma non poteva essere così tanto semplice. Non poteva e basta. 

Lanciai un’occhiata veloce all’orologio posato accanto al lavandino. Erano le sette. Forse era il caso che uscissi dall’acqua e cominciassi a vestirmi. 

Indossai l’accappatoio bianco e asciugai i capelli con un asciugamano. 

-Hermione? - sentii Draco chiamare dalla mia camera. Probabilmente aveva bussato alla porta e non ottenendo alcuna risposta aveva pensato che avessi preso sonno ed è entrato a controllare. 

-Sono in bagno - strillai. Due secondi dopo la maniglia della porta si era già abbassata e lui aveva già invaso il mio spazio vitale. Lo fulminai con lo sguardo stringendomi di più ‘accappatoio.

-Ti pare il modo? - chiesi infastidita. 

-Scusa. Ti ho chiamata ma non hai risposto -

-Ero in vasca -

-Noto- ghignò indicando con un cenno del capo la mia mise.

-Idiota. Dì quello che devi dire e poi aria che mi devo vestire! - 

-Sono tornati e c’è anche Daphne come avevamo previsto. Nè io nè Blaise siamo ancora scesi. Stavamo aspettando te ma evidentemente te la sei presa fin troppo con comodo! - disse uscendo dal bagno e dirigendosi verso la mia cabina armadio. 

-Si può sapere cosa stai facendo? -

-Velocizzando un’operazione che altrimenti sarebbe durata un’ora e visto che siamo in ritardo non mi pare il caso. Ti sto prendendo i vestiti Mezzosangue! - 

-Ci riesco benissimo da sola -

-Non ne dubito. Ma io ci metto meno tempo. Sistemati i capelli e pasticcia con le creme nel frattempo - disse aprendo l’anta del mio armadio e cominciando a spostare le grucce con i vestiti, rigorosamente scelti da mia madre. 

Chiusi la porta e mi asciugai velocemente i capelli raccogliendoli in uno chignon morbido. Passai velocemente eyeliner e mascara cercando di sbavare il meno possibile: il trucco non era mai stato il mio forte. 

-Draco, mi servono i vestiti! - sbottai aprendo la porta e rimanendo nascosta parzialmente dietro. 

-Vieni a prenderteli! - sorrise malefico senza alzarsi dal mio letto dove era comodamente disteso. Bravo Malfoy, fai pure come se fossi a casa tua anche se, se tutto va bene, erano più le volte che avevamo dormito entrambi là che altro. 

-Non penso proprio! - sbottai -Accio! - dissi e il suo sorriso si spense. 

Aveva scelto un vestito verde scuro con delle rifiniture in nero, lungo quasi fino al ginocchio e con le maniche lunghe ma leggero. Ideale per la temperatura di settembre in Inghilterra. Aveva abbinato un paio di calze morbidissime nere e degli stivaletti bassi che non sapevo nemmeno di avere. 

-Devo dire che sai scegliere bene - mormorai uscendo dal bagno e andando a prendere un paio di orecchini dal portagioie. Non mi stupii più di tanto quando ne vidi un paio abbinati al vestito e una collana argento posati sul legno. 

-Io invece devo dire che ti sta meglio di quello che credevo - 

-Grazie - risposi infilando gli orecchini e masticando parolacce contro la chiusura della collana che, ovviamente, non riuscivo ad allacciare. 

-Ti do una mano - 

-Come mai tutta questa galanteria? -

-Mi hanno educato bene! - rispose lui con un’alzata di spalle e chiuse la collana senza troppa fatica. 

-Direi che possiamo anche scendere. Sei pronta a vedere tuo fratello impazzire per una ragazza?  Già capisce poco di suo, in compagnia di Daphne il neurone non si avvicina nemmeno lontanamente all’idea di fare una sinapsi - ghignò. Sapevo che Draco non lo stava dicendo con cattiveria e che voleva bene a Blaise ma un pò mi dispiaceva per mio fratello. 

Erano cambiate così tante cose nel corso dell’ultimo mese e adesso si ritrovava anche a cena davanti ai suoi nuovi genitori con la ragazza di cui era cotto a puntino e la famiglia di lei. In più aveva anche il migliore amico serpe che faceva commenti inopportuni ogni volta che poteva.

-Vedi di non comportarti troppo da Malfoy - dissi un attimo prima che bussasse alla porta della stanza di mio fratello. 

-Cosa vorresti dire? - mi chiese inarcando un sopracciglio. 

-Non strapazzarlo troppo. Ci penseranno già i nostri genitori - 

-Cercherò di contenermi - mi rispose un secondo prima che Blaise aprisse la porta. Evidentemente avevano deciso di fare l’entrata trionfale insieme.

  
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