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Autore: Farkas    12/02/2022    3 recensioni
Serpeverde. Il Cappello Parlante nello stupore generale ha appena destinato Albus Severus Potter alla Casa di Serpeverde. L'unica persona contenta di ciò è Scorpius Malfoy che lo conosce da poche ore.
Uno sguardo alle emozioni e ai pensieri del giovanissimo Potter, dopo la sua unione alle serpi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy, Serpeverde
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La prima notte da Serpeverde

                                                                                                      Stemma-di-Serpeverde


Era successo. Albus ci aveva pensato così tanto da farlo succedere. Era diventato un Serpeverde. L’unico Potter mai stato in Serpeverde*. E per metà era pure un Weasley! Perché, perché, il Cappello Parlante aveva fatto quella scelta?
Gettò uno sguardo al tavolo dei Grifondoro. Dove vide James prendere dei soldi da alcuni suoi amici. Evidentemente era stato oggetto di una scommessa.
-È una fortuna essere capitati insieme, non trovi? - fece Scorpius in un eroico tentativo di rincuorarlo.
Albus annuì più che altro per educazione: Scorpius gli stava simpatico, ma in certo senso aveva appena perso la sua famiglia. Suo padre gli aveva detto di non preoccuparsi, che non gli importava in quale Casa finisse, però…
-Perché tutti ti fissano? - chiese perplessa una ragazza mora ultimo acquisto della Casa prima del suo arrivo.
-Come perché? È un Potter! Un Potter in Serpeverde!- rispose esterrefatta un’altra ragazza del primo anno.
-E allora? Ai Potter non è permesso diventare Serpeverde?-.
-Andiamo, è assurdo! Tutta la sua famiglia è in Grifondoro, e poi considerato i rapporti dei Serpeverde con suo padre… ma insomma, queste sono cose che sanno tutti! Possibile che i tuoi non te ne abbiano mai parlato? -.
-Non possono dirmi nulla sui maghi, sono due… Babbani? E' così che si dice, giusto? Quando quel tipo grosso, Hagrid ha detto loro che sono una strega sono rimasti a bocca aperta. Be’ anch’io. Davvero, credevo che queste cose succedessero solo nei cartoni animati e invece non riuscivo a richiuderla… uh? Perché mi fissate? - chiese con la più commovente ingenuità.
Albus e Scorpius la guardarono con commiserazione e il primo anche con un pizzico di gratitudine. Ora era lei che veniva fissata come se avesse avuto due teste.
-Dio, come siamo caduti in basso. Potter e Sanguemarcio fra di noi. E pure un altro Malfoy, bah…- bofonchiò qualcuno.
Scorpius gemette e Albus rimase sorpreso. Poteva capire lui e una Nata Babbana, ma i Malfoy non avrebbero dovuto essere ben accetti tra i Serpeverde? Erano in quella Casa da secoli!
 
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Albus osservò quella che sarebbe stata la sua residenza per i successivi sette anni: la finestra della Sala Comune dava sulle profondità del lago e per un attimo fu certo di aver visto qualcosa di lungo e viscido, forse un tentacolo della piovra gigante.
Alle pareti erano appesi parecchi dipinti, soprattutto ritratti, che come spiegò il prefetto raffiguravano i Serpeverde più famosi come Merlino e Horace Lumacorno …  ma ad Albus ne interessava solo uno. Quello di uno dei suoi omonimi: Severus Piton. Girando lo sguardo, lo trovò: un uomo magro con la pelle giallastra, un grande naso adunco e capelli neri lunghi fino alle spalle. Il ritratto intercettò lo sguardo del giovane Potter e sgranò gli occhi, quando riconobbe la somiglianza col padre e col nonno. Un attimo dopo era sparito, probabilmente tornato nello studio della Preside. La cosa riuscì a farlo sentire ancora peggio.
Mentre saliva la scala a chiocciola che portava ai dormitori, il neo-Serpeverde sfiorò alcuni serpenti intarsiati nel legno e pensò che tutta quella passione per il loro simbolo fosse un po’ esagerata.
Malgrado il dispiacere, il secondogenito di Harry dovette ammettere che il dormitorio non era male: antichi letti a baldacchino con tende e copriletto con dei colori della Casa. L’illuminazione era garantita da alcune lanterne e c’erano bassorilievi e arazzi che raffiguravano le imprese di coloro che li avevano preceduti in quel dormitorio.
Scorpius fu il primo a scegliersi il letto e d’istinto Albus si sedette su quello accanto.
Dopo il giro di presentazioni rimasero in silenzio per qualche minuto, finché uno dei loro compagni propose di tornare in Sala Comune.
Albus avrebbe voluto nascondersi sotto il letto e non uscirne mai più, ma si disse che perlomeno doveva sforzarsi di dare una possibilità a quella gente.
 
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Tutto sommato a un primo sguardo i Serpeverde non sembravano così male: nessuno parlava male dei Nati Babbani o progettava la conquista del mondo magico. C’erano persone che chiacchieravano, altri che giocavano a carte, a scacchi o a gobbiglie, qualcuno che leggeva... insomma, era solo… gente. Sforzandosi di ignorare gli sguardi che aveva addosso, Albus si sedette ad un tavolo.
-Ma guarda! Potter è sceso. Non hai paura di essere plagiato dai Serpeverde cattivi, quindi? Ma avete visto che faccia ha fatto, quando lo hanno smistato? – fece in tono derisorio una ragazza bionda sui quattordici anni.
-Dai piantala. Non importa che cognome ha: è uno di noi - la stoppò una ragazza coi capelli tinti di verde.
Un ragazzo castano annuì: -È vero. Tutta la mia famiglia è stata in Corvonero e nessuno ha detto niente, quando io sono stato messo qui. Non siamo le nostre famiglie, siamo Serpeverde e ci guardiamo le spalle a vicenda-.
Qualcuno sbuffò e Scorpius fu orrendamente certo di sentire pronunciare in tono beffardo il cognome Malfoy.
Albus dal canto suo non osava credere che qualcuno parlasse così di lui. I Serpeverde odiavano i Potter per principio, ne era certo… ma ora era un Serpeverde anche lui… e alcuni suoi compagni sembravano accettarlo…
Per la prima volta si disse che forse la brutta fama dei Serpeverde, non era del tutto meritata.
Nessuno disse più nulla e anche i suoi “difensori” tornarono alle loro faccende. Molti continuavano a fissarlo, ma nulla di più.
Alla fine lui e Scorpius giocarono per una mezz’ora a SparaSchiocco e poi salirono in camera. Il sonno però non voleva saperne di arrivare, così dopo un po’ il moro mormorò: -Sei sveglio Scorpius?-.
-Sì-.
-Posso farti una domanda? -.
-Sì-.
-Perché si sono lamentati del tuo essere un Serpeverde? Voi Malfoy siete Serpeverde da generazioni, no? -.
-Be’, sai già di quelle voci… e poi dopo la caduta di Voldemort mio nonno ha collaborato tantissimo col Ministero. Metà dei parenti dei nostri compagni di Casa sono ad Azkaban perché lui ha cantato e quindi… noi Malfoy non siamo più tanto popolari tra le vecchie famiglie Purosangue. Quindi qualcuno non è tanto contento che io sia qui-.
-Sono sicuro che è la minoranza. Dopo che sei stato Smistato, ti hanno fatto l’applauso-.
“E nessuno lo ha fatto a te” pensò Scorpius.
-Sono certo che qui ci troveremo bene- fece il biondo. Non capiva perché, ma si sentiva in dovere di essere gentile con Albus. Malgrado la storia che c’era fra le loro famiglie, era stato gentile con lui sull’Espresso.
-Senti, lo so che speravi di stare con la tua famiglia… ma ci sono stati tanti Serpeverde eroici! Merlino era un Serpeverde! E poi se sei stato messo qui, vuol dire che sei destinato alla grandezza- sentenziò l’erede dei Malfoy.
Albus avrebbe tanto voluto esserne certo, ma non si credeva poi tanto speciale. Non era atletico e spigliato come James. Non era intelligente come Rose. Non era un bel po’ di cose in effetti.
Non osava nemmeno immaginare le prese in giro che gli avrebbe riservato il fratello a partire dall’indomani. E poi le facce che avevano fatto tutti quando era stato Smistato… Hagrid sembrava essere stato colpito da un fulmine, Nevile – il professor Paciock, doveva ricordarsi di chiamarlo professor Paciock adesso- aveva spalancato la bocca fino a farle assumere la forma di una “O” perfetta e persino la Preside era sembrata allibita, anche se a differenza dei due uomini si era subito riscossa.
-Be’ almeno non dovrò sopportare troppo mio fratello- borbottò, cercando di concentrarsi sull’unico lato positivo di quella faccenda e sforzandosi di ricacciare in fondo alla mente il pensiero che forse Voldemort aveva dormito in quella stessa camera, magari nel letto che ora occupava lui. – E poi… è forte avere la Sala Comune sott’acqua-.
-Visto? Hai già trovato due lati positivi. L’adattabilità è uno dei tratti tipici dei Serpeverde. Stare qui ti piacerà, vedrai. Se ci sei stato messo, vuol dire che è il posto più adatto a te-.
Ciò che implicava quella frase, non gli faceva fare i salti di gioia, ma dato che il biondo stava cercando di consolarlo, si guardò bene dal farglielo notare.
-Spero solo che mio padre non ci rimanga male. Ha detto che non gli importava, e ci credo, però... mi spiacerebbe deluderlo-.
-Capisco-.
-Perché? Tu la tradizione di famiglia l’hai rispettata. Tuo padre sarà contento- bofonchiò senza pensare.
-Lo spero. Non è che andiamo sempre d’accordissimo- borbottò Scorpius.- Diciamo… che non ho proprio le sue qualità, ecco-.
L’altro undicenne avrebbe voluto chiedere spiegazioni, ma temeva di essere indiscreto, così dirottò la conversazione sulle lezioni dell’indomani e Scorpius se ne dimostrò decisamente più entusiasta.
I due chiacchierarono fino ad addormentarsi, cullati dal rilassante suono, che faceva lo sciabordio dell’acqua attorno alle finestre.
 
 
 
 
 
 
*Tecnicamente nella famiglia Potter c’è un’altra Serpeverde, Dorea, ma lei era entrata nella famiglia per matrimonio. Inoltre è improbabile che Albus sappia della sua esistenza.
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
E rieccomi in questa sezione. Per Albus diventare un Serpeverde è stato un bello shock e ho pensato che valesse la pena di scrivere qualcosa al riguardo. Le Case di Hogwarts sono un argomento molto affascinante, spero di poter pubblicare qualcosa su ciascuna di esse.
A proposito vi lascio il link di un video dedicato ai Serpeverde. Guardatelo, ne vale davvero la pena: https://www.youtube.com/watch?v=bu60uvXG0bM
Grazie mille per aver letto fin qui. Ci vediamo nelle recensioni!
 
  
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