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Autore: Abby_da_Edoras    19/02/2022    6 recensioni
Questa storia è una parodia, vuole prendere scherzosamente in giro le atmosfere cupe e lugubri di GoT e, insieme, regalare un'esistenza del tutto diversa (e parecchio OOC) alla ship di cui mi sono infatuata ormai da anni, Theon e Ramsay. Questa long fic è il sequel della ff che scrissi quattro anni fa, "Non si torna indietro", e spero che sia altrettanto pazza e delirante, e allo stesso tempo allegra e con un finale lieto perché a quello non rinuncio mai! XD Dove eravamo rimasti? Theon era scappato da Grande Inverno portandosi dietro Ramsay dopo che Jon Snow era riuscito a riconquistarlo per gli Stark... e ovviamente nessuno dei due aveva molta voglia di trovarsi a tu per tu con Jon! L'idea di Theon era quella di tornare a Pyke ma... ci riusciranno? E cosa succederà a 'sti due disgraziati?
Spero che qualcuno avrà voglia di leggere e commentare questo sequel.
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono ad autori, registi e produttori della serie TV Games of Throne.
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ramsay Bolton, Theon Greyjoy
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo inizio'
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Capitolo settimo

 

La tua rabbia non vince
Certi inizi non si meritano nemmeno una fine
Ma la tua bocca mi convince
Un bacio alla volta
Come sassi contro le vetrine

Chiamami per nome
Perché in fondo qui sull'erba siamo mille, mille
Sento tutto sulla pelle, pelle
Ma vedo solo te baby
Te baby…
(“Chiamami per nome” – Fedez, Francesca Michielin)

 

Euron Greyjoy pareva sconfitto da Yara, ma aveva ancora una carta da giocare, il suo asso nella manica.

“Va bene, Yara porterà le Isole di Ferro alla gloria e bla bla bla, ma come farai, cara nipote?” domandò, caustico.

“Costruirò la più grande flotta che il mondo abbia mai visto” replicò la donna.

“Ottima idea” commentò Euron, e finalmente rivelò il famoso asso nella manica grazie al quale era convinto che sarebbe stato eletto Re senza tanti problemi. “Peccato per te che sarò io a costruire questa flotta e a decidere dove guidarla. Ho girato il mondo, è vero, ma è stato così che ho potuto conoscere luoghi che voi nemmeno immaginate. Sappiate infatti che al di là del mare c’è una persona che odia i grandi Signori di Westeros tanto quanto li odiamo noi: ha un esercito, tre grandi draghi e nessun marito. Perciò sarò io a costruire la flotta di Ferro e ad attraversare il mare per offrirla a Daenerys Targaryen… insieme al mio grosso cazzo!”

E, sicuramente, Daenerys sarebbe rimasta incantata e affascinata dalla classe e dal romanticismo del suo spasimante!

“Quest’uomo è un vero poeta” commentò Ramsay a bassa voce, ma non così bassa da non farsi sentire da Theon che gli era accanto e che per poco non si strozzò per soffocare le risate.

A volte quel ragazzo era dannatamente simpatico, doveva ammetterlo…

“Tu vuoi sedurre la Regina dei draghi?” domandò Yara. Nemmeno lei era molto esperta nell’arte del corteggiamento, ma insomma, dubitava fortemente che l’eleganza e la raffinatezza di suo zio Euron avrebbero fatto breccia nel cuore di una Principessa Targaryen.

“Non sarò io a sedurla, ma la mia flotta immensa e invincibile” replicò Euron, che per fortuna risparmiò a tutti quanti paragoni imbarazzanti tra la grandezza della flotta di Ferro e quella del suo… beh, insomma, ci siamo capiti, no? “Insieme conquisteremo i Sette Regni, tutti dovranno piegarsi davanti a noi ed è per questo che dovete farmi Re, qui e adesso, perché io porterò Pyke a una gloria mai conosciuta prima!”

E con questo argomento così convincente Euron ebbe partita vinta. Gli Uomini di Ferro non si chiesero se la Targaryen avrebbe accettato di allearsi con lui, davano per scontato che così sarebbe stato e urla di giubilo si levarono tra la folla.

“Sì, sì, Euron, Euron!”

“Euron Re!”

“Vogliamo Euron!”

Theon e Yara si scambiarono un’occhiata delusa mentre Euron andava verso i suoi fans, pronto a stringere mani, firmare autografi e farsi affogare come ogni buon Re delle Isole di Ferro doveva fare. Prima che potesse incamminarsi verso il luogo in cui sarebbe stato incoronato da Aeron Capelli Bagnati, però, dovette fermarsi, ancora una volta bloccato da Ramsay che gli si era piantato davanti con espressione decisa.

“Ma che bravo, sei riuscito a farti eleggere proprio come pensavo io, sparandole più grosse di tutti gli altri da quello sbruffone che sei” commentò con un certo disprezzo. “Congratulazioni, allora. Ma in tutta questa eccitazione non ti sei accorto di aver dimenticato un dettaglio fondamentale?”

Euron aveva la vaga idea che quel ragazzo lo stesse prendendo per i fondelli e in un certo senso non aveva tutti i torti, ma a quel punto era pure incuriosito da ciò che avrebbe detto. Intanto la folla dei supporters di Euron era ammutolita, sconvolta dal fatto che il giovane venuto dal Nord avesse osato interrompere di nuovo la loro importantissima acclamazione di Re e Theon, dal canto suo, stava per mettersi le mani nei capelli chiedendosi che cosa avrebbe combinato adesso!

“Oh, mi aspettavo che il grande Signore di Westeros avrebbe voluto dire la sua anche adesso” replicò Euron, sarcastico. “Ti brucia il fatto che la parte che sostenevi sia stata sconfitta, vero? Beh, tu e gli altri Lord dovrete farci l’abitudine a essere schiacciati da noi Uomini di Ferro.”

“Io non sono un grande Signore di Westeros” chiarì il giovane, che ancora una volta si trovava perfettamente a suo agio, così come si era divertito a Grande Inverno quando aveva frastornato di chiacchiere i Karstark, gli Umber e gli altri del Nord. “Sono Ramsay Bolton di Forte Terrore, quindi, potremmo dire, un Lord minore rispetto a quelli che voi tanto disprezzate. Comunque credo di essere più informato di te sulla situazione dei Sette Regni e sulle prospettive che stai strombazzando a destra e a manca.”

Quello era uno dei momenti catartici in cui il neurone solitario di Ramsay dava il meglio di sé e portava il giovane Bolton a sembrare quasi una persona normale, che andava ascoltata e possibilmente obbedita. Theon e Yara si scambiarono un’altra occhiata: pareva che Yara ritenesse Theon personalmente responsabile di qualsiasi bestialità Ramsay avrebbe potuto tirar fuori.

“Devo ammettere che dubito fortemente che Daenerys Targaryen accetterà le tue proposte così garbate e signorili, è una Targaryen e sono anni che non ha un marito. Lo sanno solo gli Antichi Dei, o forse il Dio Abissale, come tu possa pensare che una donna che evidentemente non vuole dipendere da nessuno debba scegliere come suo sposo proprio un cafone rozzo e villano come te. Fingiamo tuttavia di prendere per buone le tue fanfaronate e accettiamo il fatto che la Regina dei draghi resti abbagliata dalla tua flotta invincibile e accetti di allearsi con te piuttosto che usarti come spuntino per i suoi draghi, tipo porcello arrosto, hai presente? Bene, dunque pensi che la Targaryen con il suo esercito, i suoi draghi e la tua flotta possa venire qui e conquistare i Sette Regni senza neanche spettinarsi? Avrai girato il mondo, ma di certo non sai niente di quello che accade nel continente e delle alleanze potenti che sono state strette.”

Euron, chiaramente, sapeva fare poco di più che sbraitare e millantare. Aveva capito forse la metà delle parole pronunciate da Ramsay (che, quando voleva, tirava fuori una parlantina che ti faceva credere qualsiasi cosa), ma aveva colto nel suo tono una sorta di minaccia e voleva saperne di più.

“Che vuoi dire? Noi siamo Uomini di Ferro, non ce ne frega niente delle vostre alleanze e dei vostri Re!” esclamò.

“Infatti è proprio per questo che i Signori di Westeros ve lo infilano sempre laggiù dove non batte il sole. Le avete prese ogni volta che avete provato a alzare un po’ troppo i tentaco… ehm… la testa, non è così? Forse ti converrebbe davvero starmi a sentire” replicò Ramsay, che cominciava davvero a prenderci gusto.

Theon sembrava indeciso se buttarsi direttamente in mare e sfracellarsi sugli scogli o aspettare di vedere che cosa avrebbe saputo inventare stavolta il suo creativo compagno…

“Dunque, le cose stanno più o meno così. A Nord ci sono gli Stark, e questo lo sanno anche i vostri scogli, ma quello che non sapete è che adesso gli Stark sono alleati con gli Arryn e con il nuovo Lord Protettore dell’Est, Petyr Baelish. È così che sono riusciti a riconquistare Grande Inverno, perché avevano l’appoggio dell’esercito dell’Est, quindi formano una sorta di barriera invalicabile nella parte Nord-Est dei Sette Regni, appunto” l’avevo detto che Ramsay avrebbe figurato benissimo in un’acclamazione di Re, o no? Adesso tutti lo ascoltavano interessati e si sarebbe detto che, potendo, avrebbero persino eletto lui al posto di Euron, visto che era quello che, effettivamente, le sparava più grosse. “E, a proposito di Barriera, il Nord è protetto pure dal Lord Comandante dei Guardiani della Notte, quel bastardo di Jon Snow, che è stato cresciuto dagli Stark e quindi, all’occorrenza, mette anche il suo esercito a loro disposizione. Io non ci vedo tante possibilità di far breccia, e tu? Nemmeno con tre draghi e una flotta invincibile e altre meraviglie.”

“E va bene, ma non esiste mica soltanto il Nord!” reagì Euron, innervosito, sentendo che le sue certezze adamantine iniziavano a vacillare.

“No, certo” rispose soavemente Ramsay, preparandosi ad inventare un gioco di alleanze che neanche Risiko, e questa era la parte che gli piaceva di più! “I Bolton sono una famiglia minore, è vero, ed è per questo che abbiamo perso Grande Inverno contro la coalizione Stark/Arryn. Tuttavia mio padre, Roose Bolton, ha da anni un’alleanza stretta con i Lannister che, ti ricordo, siedono tuttora sul Trono di Spade e, come se non bastasse, ha sposato una delle figlie di Walder Frey, Lord Supremo del Tridente, alleandosi anche con questa potente casata. I Lannister, a loro volta, sono alleati con i Tyrell dell’Altopiano, Protettori del Sud. Quindi, mi chiedo, dove esattamente intenderesti iniziare ad attaccare per la tua spedizione di conquista dei Sette Regni?”

Euron appariva d’un tratto molto meno sicuro e sperava che i suoi elettori avessero capito ancor meno di lui a proposito delle varie alleanze e parentele dei Signori di Westeros, altrimenti col cavolo che sarebbero stati ancora tanto decisi a incoronarlo!

“Insomma, dove vuoi arrivare? Mi stai minacciando? Vuoi che siano i Lord di Westeros a guidare la nostra acclamazione di Re? Perché non te lo permetterò, io…”

“No, no, ormai hai vinto la tua corona e il tuo Trono del Mare, per me te lo puoi tenere, figurati” lo interruppe Ramsay con un risolino di scherno. “Tutto questo era solo per dirti che da una parte ci sei tu, nuovo Re delle Isole di Ferro, che però te ne vai al di là del mare con la pia illusione di conquistare i favori di Daenerys Targaryen; dall’altra parte c’è Yara che anche lei vuol partire per cercare alleanze non so bene dove. E, in tutto ciò, chi realmente dovrebbe governare le Isole di Ferro, visto che il Re appena eletto non ci sarà?”

Ecco una cosa non del tutto trascurabile alla quale Euron non aveva proprio pensato. Non ci aveva pensato nessuno, a dire il vero, si rese conto Theon tutto d’un tratto. Anzi, Ramsay aveva appena posto la domanda più intelligente di tutta la giornata…e anche questo la diceva lunga sulle capacità intellettuali degli Uomini di Ferro! Chi avrebbe governato le Isole di Ferro?

“Vorresti governare tu, dunque? È questo che vuoi?” chiese di rimando Euron con una sghignazzata.

C’era qualcosa di surreale nel vedere Euron e Ramsay affrontarsi faccia a faccia e rendersi conto che, tra i due, era proprio Ramsay quello che sembrava più normale.

“Io? Oh, no, per carità!” esclamò con fin troppa precipitazione. “Non so niente dei vostri usi e costumi e non riesco neanche ad attraversare i ponti sospesi tra le torri della fortezza di Pyke! Ma c’è una persona che sarebbe degna della fiducia degli Uomini di Ferro, una persona che potrebbe benissimo governare le Isole di Ferro nel miglior modo possibile. Una persona che ha il vantaggio dell’alleanza con la famiglia Bolton e quindi con metà dei Sette Regni e che, a dirla tutta, in qualsiasi altro Regno degno di questo nome sarebbe stato dichiarato erede legittimo del defunto Re. Insomma, sto parlando di tuo nipote, Theon Greyjoy, caso mai non si fosse capito.”

Tutti ammutolirono a queste parole, molti tra gli Uomini di Ferro si scambiarono sguardi e cenni di assenso, ma il più sbigottito di tutti era proprio Theon! Possibile che Ramsay lo avesse veramente proposto come reggente delle Isole di Ferro, insinuando tra l’altro che sarebbe dovuto essere lui il vero Re? Possibile che avesse davvero tanta stima e fiducia in lui? Non aveva neanche finito di porsi questi e altri simili interrogativi che la folla esplose in un ennesimo boato di entusiasmo e, seduta stante, acclamò il giovane Greyjoy come reggente di Pyke fino al ritorno del Re. Quella giornata sarebbe entrata sicuramente nella storia delle Isole di Ferro, mai si era vista un’acclamazione di Re tanto emozionante!

“E va bene, Theon, sarai tu il reggente” capitolò Euron, al quale sembrò così di scegliere il male minore. Se Ramsay avesse continuato a chiacchierare a ruota libera chissà dove si sarebbe andati a finire… “Ma non illuderti troppo, io tornerò molto presto a riprendere il mio posto, trionfante e con la Regina dei draghi al mio fianco!”

Detto questo, il nuovo Re di Pyke si avviò con i suoi fans verso il luogo in cui sarebbe finalmente avvenuta quell’incoronazione tanto tormentata, mentre Ramsay rivolgeva a Theon un sorriso soddisfatto.

“Sarebbe meglio per lui non illudersi troppo” commentò, divertito.

“Infatti” replicò soddisfatta Yara. “Non sarà certo lui a ottenere i favori di Daenerys Targaryen. Io partirò stanotte stessa con le mie navi e i miei uomini per raggiungerla prima di nostro zio e conto di poterla convincere molto meglio di quanto farebbe lui con quei suoi discorsi disgustosi!”

“E io governerò le Isole di Ferro?” mormorò Theon, ancora incredulo. Neanche in mille anni avrebbe pensato di raggiungere un risultato del genere, per di più senza fare niente per ottenerlo… e doveva ammettere che il merito era tutto del giovane Bolton.

“Beh, sì, il piano sarebbe questo” rispose Ramsay, che sotto lo sguardo azzurro e profondo di Theon cominciava a perdere tutta la sua effervescenza e, anzi, si sentiva turbato e a disagio senza sapere perché.

Nel frattempo, sulla collinetta sopra gli scogli erano rimasti solo loro due. Euron e gli altri Uomini di Ferro erano sulla spiaggia per l’incoronazione e Yara si era affrettata a salutare il fratello per andare a preparare i suoi equipaggi per la partenza.

Ramsay si sentiva improvvisamente le ginocchia deboli e temeva che sarebbe rotolato per terra e poi, chissà come, si ritrovò stretto tra le braccia di Theon.

“Ti avevo detto di non intervenire durante l’acclamazione di Re, ma questa volta hai fatto proprio bene a non starmi a sentire” gli disse con dolcezza. “Mi hai difeso con coraggio davanti a mio zio Euron, hai detto delle cose bellissime su di me, nessuno aveva mai parlato così in mio favore, è stato… non so, era quello che avevo sempre desiderato e adesso non riesco neanche a crederci.”

Più o meno era quello che stava provando anche Ramsay, stretto nell’abbraccio di Theon: non riusciva a credere che quel bel Principe lo stringesse in quel modo, lo volesse con sé.

“Credi davvero che riuscirò a governare le Isole di Ferro senza fare un casino come a Grande Inverno?” gli domandò Theon. Forse si aspettava una risposta sarcastica da parte di Ramsay, ma in quel momento il giovane Bolton non era in sé… insomma, ancora meno del solito!

“Sono sicuro di sì. Questa è la tua casa, la tua gente, e se sei riuscito a sfuggire alle segrete di Forte Terrore allora puoi fare praticamente tutto” gli rispose, senza neanche riuscire a guardarlo negli occhi.

Theon lo avvolse ancora di più nel caldo rifugio delle sue braccia e lo baciò. Un bacio lungo, profondo, dolce e allo stesso tempo intenso, mentre i respiri si mescolavano e un fuoco incendiava le vene di entrambi. Ramsay si aggrappò a Theon come un naufrago, sentendosi davvero sciogliere e liquefare in quel bacio, pensando che non sarebbe mai più riuscito a respirare normalmente e che avrebbe perso definitivamente anche quel piccolo e solitario neurone che, ogni tanto, lo rendeva minimamente lucido. Non si era mai sentito così debole e indifeso e per la prima volta nella sua vita non gliene importava niente, perché Theon era lì con lui a sostenerlo e a stringerlo nel cerchio delle sue braccia e lui non voleva altro, gli sembrava che anche la rabbia che lo aveva avvelenato per tutta la sua esistenza bruciasse e svanisse come fumo mentre lui era sempre più perso in quel bacio.

Insomma, pareva proprio che sia Theon che Ramsay avessero ottenuto quello che desideravano… ma come potete immaginare la storia non finisce qui, anche se per adesso possiamo lasciarli in pace a godersi un po’ di gioia e soddisfazione, no?

Fine capitolo settimo

 

 

   
 
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