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Autore: Ivy001    19/02/2022    1 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tokyo raggiunge il privé, scortata da Daniel Ramos, che, nel frattempo, fatica a distogliere lo sguardo dal prorompente fondoschiena della donna.

“Siete tutti uguali!” – commenta lei, una volta sola con i due ispettori.

“A cosa ti riferisci?” – chiede, confuso, Lopez.

“Il tuo caro collega mi fissa il culo, evidentemente va in calore come i gatti” - puntualizza, accortasi degli occhi pesanti di lui sul suo corpo.

“Sarà la primavera” – ridacchia il trentenne, invitandola a sedersi, prendendo poi posto di fianco all’amico.

“So io cosa farei ai tuoi preziosi gioielli di famiglia, altro che primavera!”

Di fronte al tono feroce della giovane donna, i due si ammutoliscono.

È un colpetto di tosse di Santiago, che mostra un certo imbarazzo, a riprendere la questione.

Ma ciò non prima di aver espresso il suo parere sull’atteggiamento maschilista del collega - “Ti sembra questo il modo giusto di comportarti con una donna?”

“Dai, amico, si scherza!”

“Abbiamo modi di scherzare diversi, ragazzino” – replica la farfalla del Mariposas, fulminandolo all’istante.

“Ehi, ma siamo in un Night Club, cazzo! Gli uomini glielo avranno palpato chissà quante volte, e ora fa la santarella se io ammiro il suo lato B?” – si difende Ramos.

E quel punto riceve la risposta di Tokyo – “Tu prova solo a sfiorarlo e ti stacco il braccio a morsi!”

Gli occhi fiammanti di lei, puntati fissi contro il figlio del Commissario, costringono il ragazzo ad abbassare la cresta e chiudere la discussione.

“Questa qui fa quasi paura” – sussurra poi al collega, che, al contrario, è piacevolmente colpito che una donna abbia saputo tener testa ad un gran latin lover.

“Bene, bando alle ciance. Direi di iniziare. Vorrei interrogarla quanto prima, visto che dobbiamo ancora farlo con la sua collega, il buttafuori e il proprietario”

“A proposito, Santiago, è arrivata anche un’altra bella moretta, la quarta farfalla dispersa”

“Bene, più testimoni più informazioni per l’indagine”

“Finiamo quanto prima questo calvario, così potrò andare a dormire?” – Tokyo richiama l’attenzione, notando scarsa considerazione. Poi accavalla le gambe, incrocia le braccia al petto, e, borbottando sottovoce qualcosa, si accinge a fare la sua parte.

Sii te stessa, le ha detto Nairobi. E lei avrebbe fatto esattamente quello. Sarebbe stata la persona che è solita essere: litigiosa, a tratti volgare, e senza peli sulla lingua.

La polizia le fa schifo, ma ha poche scelte. Racconterà e saluterà tutti il prima possibile, con la speranza di vederli uscire dal Mariposas con le informazioni necessarie per non rimettervi più piede.

“Come mai si trova qui?” – è la prima domanda che pone Santiago.

Seppure spiazzata da una questione piuttosto personale, la giovane risponde a suo modo – “Perché sognavo nella vita di fare la spogliarellista, di sculettare tra uomini arrapati, e farmi palpare ovunque durante le mie esibizioni!”  - il sarcasmo di lei, rende più complicato il confronto.

“Se non prendi le cose con serietà, faticheremo ad andare avanti e perderemo altro tempo. Quindi, se hai fretta di chiudere la faccenda, ti invito ad essere meno spiritosa” – spiega Daniel.

“E allora come mai chiedete dettagli del mio privato, se la persona scomparsa è un’altra?”

Effettivamente la logica di Tokyo ha senso.

“Beh, noi…” – cerca di spiegarsi Lopez, le cui intenzioni erano partire dall’intimo di ciascuna delle donne per arrivare a quello di Raquel.

Eppure non tutte le Farfalle sono intenzionate a rivelare dettagli del passato, proprio come aveva sostenuto Manila.

Ed è Daniel a riprendere subito la parola e accendere la discussione - “Stai sindacalizzando sulle nostre procedure di lavoro? La signorina Manila, contrariamente a te, è stata chiara e limpida. Non ha polemizzato su niente e nessuno. A te costa tanto fare lo stesso?”

“Io resto fedele a me stessa, e  mi chiamo Tokyo…quindi sono diversa dall’altra ragazza!” – bofonchia la giovane donna, alzando gli occhi al cielo.

“Lo dicevo io che avremmo fatto meglio ad interrogare prima la biondina!” – riflette Ramos ad alta voce.

E quell’affermazione è udita dalla mora che, così, sbrocca.

“Prego, interrogate miss perfettina. Lei farà quello che è abituata a fare da anni, ovvero la bocca aperta! Su di me, so cosa pensate. Quello che pensa il mondo intero appena mi vede la prima volta: la classica stronza su cui non si può contare, Tokyo, la ribelle dalla scarsa voglia di collaborare, per…per capriccio! La rompipalle da evitare, magari solo a cui guardare il culo, le cui parole valgono zero o addirittura meno…”

Mentre la ragazza si sfoga, nella maniera migliore che conosce, gridando la sua rabbia, i due ispettori la guardano in silenzio, cogliendo nel suo modo di fare qualcosa che, contrariamente a quanto pensavano all’inizio, sarebbe potuta diventare la più naturale e spontanea testimonianza raccolta. Questo perché…? Perché Tokyo sputandogli in faccia ciò che ha dentro, inevitabilmente potrebbe lasciar emergere dell’altro.

E intanto lei continua a parlare – “Sono stanca di essere considerata la mignotta di turno! Come mi definiva mio padre, e così mia madre! Tutti lo credono! Nessuno immagina che ho dovuto indossare queste vesti e auto considerarmi una poco di buono, per sopravvivenza. Perché nessuno ha mai guardato dentro di me e capito cosa davvero sentivo? Tutti pronti a giudicare, proprio come voi due! Con quest’aria da superiori. Cosa credete? Che solo perché indossate il distintivo, avete diritto di trattarmi come la spazzatura della società? Sì, lo sarò probabilmente… ma sono anche tanto altro! Ho patito nella vita per colpa di chi si definiva a favore della legge, ho pagato e sto continuando a farlo. Non immaginate quanto sia difficile dover allearmi con la Polizia…”
“Non so le ragioni di questo astio, non pretendo di saperle. Voglio però assicurarti che noi non pensiamo le cose che hai detto. Per me e per il mio collega, tu sei una donna, dal nome ignoto, che può aiutarci nel caso da risolvere. Tutto qui.” – interviene finalmente Santiago.

E la risposta di Tokyo non tarda ad arrivare…una risposta riassunta in una fragorosa risata nervosa – “Menzogne! Siete tutti uguali, mi fate credere una cosa, per farne un’altra”

“Non so il male che la polizia può averti causato, ma non è nelle nostre intenzioni…” – aggiunge anche Daniel, cambiando tono e atteggiamento con quella che prima fronteggiava come nemica.

Nascondendo alcune lacrime, scivolate senza poterle controllare, la giovane scuote il capo, poco convinta delle buone intenzioni degli ispettori.

Preda di una sensibilità che non è solito manifestare, Santiago si alza dalla sua postazione, prendendo posto di fianco alla giovane donna.

Lei, spiazzata, indietreggia, non immaginando cosa avrebbe visto da lì ai minuti successivi.

“Santiago, cosa fai?” – esclama, confuso, il collega.

Di fronte alla ragazza, Lopez tira fuori il distintivo dalla tasca dei suoi jeans e non esita un solo istante a gettarlo sul pavimento.

“Piacere, mi chiamo Santiago Lopez, ho quarantadue anni e una famiglia inesistente. Non ti parlerò del mio passato, così come del mio presente, e non voglio che tu faccia lo stesso. Ti dirò invece cosa cerco: notizie su Raquel Murillo, e sento che tu potrai essere essenziale. Mi aiuteresti?”

La ragazza guarda, silenziosa, l’uomo come se lo analizzasse.

Non avrebbe mai scommesso su un gesto simile. Buttare a terra qualcosa che lo denota nella sua figura istituzionale, è impensabile. E difatti Ramos è scioccato da un’azione che sembra quasi sputare in faccia alla Polizia, piuttosto che vantarsi di farne parte.

E Santiago mantiene nel viso i tratti di una persona gentile, affidabile e convincente.

Proprio per tali ragioni, alcuni secondi dopo, la ragazza racconta quanto sa, riuscendo ad abbattere parti di quel muro alzato contro “il nemico”.

“Lisbona con me non ha mai parlato. Riteneva me e Nairobi le due meno vicine al suo modo di essere. Piuttosto ci schivava”

“Nairobi è l’altra farfalla?”

“Esatto, la mia migliore amica. La sola che ha saputo vedere il meglio di me, senza giudicarmi, la sorella che non ho mai avuto” – confessa, arrossendo, emozionata al pensiero della donna che sente un pezzo importante della sua vita.

“Hai visto qualcosa di strano nelle ultime ore che possa essere utile per ritrovare la Murillo?” – chiede Lopez, constatando che è riuscito nell’impresa ed aver ottenuto un pizzico di fiducia dalla giovane lì accanto.

“Io ero impegnata, in realtà, quando Martin ci ha avvertite della scomparsa di Lisbona…” – spiega, facendo ben intuire in cosa fosse occupata.

“Ehm…ok, sai dirmi almeno se conosci le ragioni del suo arrivo qui?”

“Quella sera mi ricordo di un dettaglio, probabilmente insignificante…”

“Nulla è insignificante, fidati!” – commenta Ramos.

“Io ero accerchiata da due tizi e ballavamo, ma ero anche posizionata in un punto preciso da cui è ben visibile l’ingresso del Night Club. Ricordo bene che un tizio incappucciato entrò, l’ho notato proprio per quel suo look ambiguo!”

“Incappucciato?”

“Già, lei era di fianco a lui, e pareva avere lo sguardo di chi ne ha passate tante. Lo sconosciuto ha parlato con Berrotti, poi ha condotto Raquel nell’accesso secondario al locale. Non so dove l’hanno condotta, probabilmente hanno stipulato qualcosa sulla sua permanenza qui. Dopodiché, quando Helsinki e Oslo hanno serrato il Night Club, siamo state radunate tutte all’ingresso, lì dove sono gli altri, adesso, in attesa dell’interrogatorio. “Lei è Lisbona, un’altra farfalla, trattatela come una delle vostre. Da stasera lo è”, questo ci venne detto. Io lessi benissimo negli occhi di quella donna un dolore paragonabile al mio, nascondeva qualcosa e sapeva come custodirlo”

“E come si comportò lei in veste di farfalla? Intendo dire, lavorava come voi?”

“Il suo essere “bruco”, prima di diventare farfalla, la controllava, impedendole di aprire le ali, come avrebbe potuto fare. Era chiaro come il sole che non apparteneva al nostro mondo”

“Ehi, amico, e se fosse scappata perché non amava ciò che era diventata?” – ipotizza Daniel.

“Vi assicuro che se arrivi a chiedere protezione al Mariposas, è perché lì fuori, da sola, non puoi resistere” – spiega Tokyo in totale schiettezza.

“Però hai detto che è stata condotta qui da qualcuno, forse quel qualcuno l’ha forzata a venire!” – sostiene ancora Ramos.

“Voi non immaginate, noi qui abbiamo un “contratto”. Se lei ha firmato, non può scappare via. Quindi, fidatevi… c’è dell’altro”

“Un contratto?” – esclama, confuso, Santiago – “Come se fosse un contratto di lavoro?”

“Mmm… con clausole da rispettare. Posso dire solo questo”

“Ma lei non si intratteneva con uomini?” – domanda il trentenne, annotando quanto di più utile su un’agenda.

“A dire il vero, non era solita farlo. Anche se…ora che ci penso… l’ho beccata un paio di volte con un tizio. Però non saprei dirvi chi sia. Era un tipo carino, moro, anzi, direi che aveva l’aria da sfigatello”

“E quale sarebbe l’aria da sfigatello, se si può sapere?” – perfino Lopez si incuriosisce di quale è l’aspetto considerato dalle donne come sfigato.

“Beh, vestiva male, era impacciato anche nel camminare. Aveva un paio di occhiali, questo lo ricordo! Ma niente di più” – spiega Tokyo, dando così un’idea del soggetto in questione.

“Avete dei dati sui clienti che si recano qui?”

“Questo dovrete chiederlo a Martin. Lui gestisce le pratiche” – precisa la giovane.

“Grazie, Tokyo. Per ora ci basta quello che hai raccontato. Sei stata coraggiosa e molto sincera, l’ho letto nel tuo sguardo. Temevo potessi mentire, invece sei stata fedele a te stessa”
“Ve l’avevo detto. L’ho promesso alla mia migliore amica di essere me stessa sempre. E lo sono stata anche ora” – precisa, mettendosi in piedi.

Poi accingendosi ad uscire dal privé, si volta lentamente verso gli ispettori, accenna un sorriso che li spiazza definitivamente.

Ci china a terra, raccoglie il distintivo e lo restituisce a Santiago.

“Ognuno al suo posto, è bene che anche questo torni al suo” – sostiene, cedendoglielo.

Dopo un mezzo sguardo tra i due, fatto di molta complicità, i due si separano.

“Amico, ma ci stavi provando con la moretta?” – lo prende in giro Ramos.

“Assolutamente no, è una ragazza che ho sentito molto vicino, come se fosse una sorella da proteggere. È qualcosa che difficilmente si prova, se quando si vede una bella donna le si fissa solo il lato b!” – dopo avergli lanciato una chiara frecciatina, lo invita a chiamare la prossima testimone.

“Avanti la prossima!!” – dice poi, sistemando la sua roba nella tasca, fiero di averlo utilizzato come si deve per la missione che è chiamato a compiere.

***********************************

“Amica mia, com’è andata?” – chiede Nairobi, correndo incontro a Tokyo di ritorno.

Le due si abbracciano. Poi la più giovane risponde – “Pensavo peggio, l’ispettore è un brav’uomo. Niente a che vedere con la gentaglia a cui siamo abituate noi”

“Beh… deve ancora nascere il poliziotto che mi farà cambiare idea” – puntualizza la gitana.

“Fidati, Nairo! Quell’uomo ha un tatto particolare, sono sicura che saprà scavare anche dentro di te, e lo farà con una delicatezza tale che non ti renderai neppure conto di esserti lasciata andare”

   
 
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