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Autore: Ivy001    20/02/2022    1 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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4 Capitolo

 

“Signorina, la sua testimonianza sarà sicuramente preziosa, contiamo su di lei” – il primo a pronunciarsi, una volta sedutasi la successiva testimone, è Daniel Ramos.

Osserva, estasiato, una meravigliosa creatura dai capelli ricci e biondi, così delicata ed elegante per essere una spogliarellista.

“Non dubitate di me, signori. Sono una che non esita a raccontare e vi dirò tutto ciò che serve. È nella mia natura farlo, sempre e comunque. Le mie compagne sono restie nel seguire le regole. Sanno solo cacciarsi nei guai, e sono io quella che tenta di impedirlo, a volte comportandomi di conseguenza” – spiega, lasciando intuire il suo modus operandi, ovvero quello del fare la spia.

Infatti, quella rivelazione colpisce Santiago che mai avrebbe scommesso sulla doppia faccia della mansueta Stoccolma.

Ed è sempre lei, a sua discolpa, a precisare – “Non fraintendetemi, non faccio ciò che faccio per tradire le mie compagne. Lo faccio, unicamente, per placare le loro ribellioni. Qui abbiamo un codice e va rispettato. Se loro cercano di alzare la cresta, generano guai per cui potremmo pagarne il prezzo tutti quanti. Per tale ragione, mi espongo ed intervengo”

“Quindi lo fa per il bene collettivo?” – domanda Daniel, ben predisposto verso la giovane donna.

“Ovviamente sì” – risponde la bionda, senza alcuna esitazione.

Ma a Santiago non sono mai piaciute le persone di quel tipo, pronte a spifferare tutto alla prima occasione, magari per guadagnarne favori.

“Bene, allora…visto che non hai problemi a fare ciò che ti viene chiesto, mi dici come mai ti trovi qui?” – la mette alla prova.

Visto che Stoccolma sostiene di essere sempre pronta a rispettare e far rispettare le regole, si presume che, essendo addestrata ai comportamenti corretti, non si tirerà indietro neppure di fronte alle loro domande “scomode”.

“Ehi, amico, avevamo deciso che…” – interviene il trentenne, intuendo il gesto del collega, senza coglierne il vero senso.

“Shh” – lo zittisce l’altro, ponendosi all’ascolto della imminente risposta della testimone.

“Ehm…volete sapere di me? Signori, io non sono qui per la mia persona, ma per Lisbona” – sottolinea la riccia, agitandosi immediatamente.

Lei, come Tokyo dieci minuti prima, sembra non amare parlare della sua vita… perciò, e Santiago ne ottiene conferma, Stoccolma è sì come le altre farfalle su quel punto di vista, ma è anche pronta a pugnalare le amiche alle spalle in nome del cosiddetto protocollo.

“Infatti, scusalo, a volte supera i limiti” – aggiunge Ramos, pronto a salvare la dama in pericolo. Vedere la dolce ragazza agitarsi, per chissà quale idea del suo socio, lo ha spinto ad intervenire.

E quella sorta di accusa contro la sua persona, spiazza totalmente il quarantaduenne che, inarcando il sopracciglio, si volta verso l’amico e, polemico, gli dice – “Sul serio, sarei io quello che supera i limiti?”

“La stai mettendo in difficoltà, non posso permetterlo” – segretamente il figlio del Commissario cerca di far colpo sulla ragazza, e quale migliore modo se non quello di difenderla a spada tratta?!

“A che gioco stai giocando?” – afferrandolo ad un braccio, tirandolo a sé, l’adulto cerca spiegazioni.

“Fidati, non serve scavare a fondo. Non l’abbiamo fatto con Tokyo, non vedo perché farlo con Stoccolma” – gli risponde, a bassa voce. 

“Non eri tu a dire che sarebbe stata la testimone più utile?” – continua il maggiore.

“Già, però mi riferivo alla faccenda della Murillo. Tu stai indagando oltre, non capisco la ragione. L’hai fatto con Manila, poi con Tokyo, decidendo di cambiare atteggiamento vista la sua reazione, e adesso con Stoccolma. Amico, che intenzioni hai, di fondo?” – lo mette di fronte al comportamento che ritiene ambiguo.

Questo frena Lopez dall’approfondire la questione, e dà carta bianca al collega di seguire lui in primis l’interrogatorio della donna.

Il maggiore tra i due si mette in disparte e osserva. In realtà segue poco quello che la riccia racconta, preso dalla riflessione sul suo stesso agire.

Cosa sta realmente cercando? Informazioni su Raquel Murillo, o sulle farfalle in generale?

“Ora dove vai?” – domanda Daniel vedendolo allontanarsi.

“Continua, arrivo subito”

Uscendo dal privé, scorge in lontananza l’ingresso dove alcune persone, i prossimi all’interrogatorio, sono radunati.

Ha bisogno di silenzio e di solitudine per cercare di trovare una risposta che possa convincere il collega e se stesso della sua buona fede nel porre domande private che hanno nulla a che fare con la scomparsa della donna.

Questo gli risulta difficile, in quanto nota la presenza di Berrotti, seduto sul divanetto, che confabula qualcosa con i due serbi, Tokyo che è in piedi, alquanto assonnata, e che cammina avanti e indietro per mantenersi sveglia.

Evidentemente non le è stato concesso l’ok per andare a dormire come avrebbe desiderato.

O ha scelto lei di non farlo, per stare assieme a quella che considera sua sorella.

E poi c’è proprio quest’ultima.

La farfalla che Santiago ancora non ha il piacere di incontrare.

Da lontano distingue una folta chioma nera e una pelle ambrata che suscita inevitabilmente il suo interesse.

Per volontà di un bizzarro destino, gli occhi dei due si incrociano per un istante. Lo sguardo di un’amazzone, lo fa sussultare.

Non sa conteggiare il tempo trascorso a fissarla, sentendo le gambe faticare a tenersi in piedi, come se la donna con il solo sguardo lo avesse indebolito nel fisico.

È la voce improvvisa, alle sue spalle, di Daniel Ramos a richiamarlo alla realtà.

“Amico, vieni immediatamente qui! Devi ascoltare Stoccolma, SUBITO” – lo tira a sé, riconducendolo nel privé.

La bionda, in attesa di farsi ascoltare, riprende la sua testimonianza.

“Cosa puoi raccontarci di importante per le ricerche?” – chiede Lopez, cercando di recuperare la concentrazione.

E precisamente le parole successive di Stoccolma danno modo all’uomo di restituire importanza alla missione.

“Io ho visto in faccia qualcuno con cui Lisbona litigò qualche settimana fa!”

“Dicci tutto!”  - esclama, entusiasta, Santiago.

“Ascoltala bene, perché forse abbiamo in mano un possibile testimone” – aggiunge Daniel, rivolgendosi al collega.

“Dieci giorni fa, ricordo che eravamo prossime all’apertura del Mariposas. Alle prese, ciascuna, con il proprio look della nottata, lei mi chiese di aiutarla con il suo abito. Le domandai come procedeva la sua vita, se avesse bisogno di un’amica con cui parlare. Lei ovviamente non sembrò disposta ad avermi come confidente, perciò chiusi subito la questione. Ma era turbata, molto turbata, più del solito”

“Aveva litigato con questo uomo?”

“Non so dare conferma del fatto, però le assicuro che quella stessa notte, la vidi allontanarsi con una persona. O meglio, io ero appena uscita dal bagno, mi ero sentita poco bene, e fu allora che li vidi. I due erano nei corridoi, isolati da tutti, convinti di essere soli, ovviamente. Non ho capito granché, se non un nome in particolare”

“Quale nome?” – la faccenda si fa intrigante e Santiago annota ogni dettaglio del racconto.

“Alberto! Probabilmente un suo cliente, non ho mai avuto conferma”

“Non sarà mica il nome dell’uomo con cui discuteva?”
“No, signore. Io conosco il nome della persona con cui discuteva bruscamente”

“E chi è?”

“Si chiama Anibal Cortes, è un giovane del quartiere. L’ho visto spesso aggirarsi da queste parti”

“Potremmo interrogarlo. Raccoglieremo informazioni su di lui e agiremo di conseguenza” – con nuove informazioni in tasca, Lopez saluta la donna, cercando di mettere insieme le varie testimonianze.

“Allora, Raquel non ha amici, è sempre sola; viene condotta qui da un uomo incappucciato; dieci giorni fa litigò con una persona… la situazione è confusionaria. Forse questo Anibal può essere la chiave di svolta, tu che ne pensi Dani?” – riflette ad alta voce, coinvolgendo il collega.

Però Ramos è totalmente preso da Stoccolma, non riuscendo a non pedinarla con lo sguardo mentre si dirigeva dagli altri.

“Ehi, mi ascolti?”

“Eh? Si certo, scusami, vado a chiamare l’ultima farfalla”

Ricordandosi che c’è ancora una pedina importante da interrogare, Santiago sa di chi si tratta…dell’amazzone e avverte una strana sensazione.

In silenzio, attende l’arrivo di lei, e sente il cuore sobbalzare mentre il tacchettio degli stivali della donna percorrono i metri che la conducono a lui.

Mantiene lo sguardo basso, fin quando Daniel la presenta – “Lei è Nairobi”

Lentamente, Santiago solleva gli occhi, puntandoli sulla persona in questione.

Man mano studia il suo corpo, dalla punta dei piedi fino ad arrivare a quegli occhi che, minuti prima, riuscirono ad annientarlo.

Deglutisce rumorosamente quando la mette a fuoco in tutto il suo splendore.

Pensieri poco puliti si fecero spazio nella sua mente, costringendolo ad evitare di guardarla.

Ma la gitana si accorge delle stranezze dell’ispettore e intuisce lo stato di eccitazione che ha suscitato.

Perciò ha già chiara in mente la sua mossa successiva.

Provocatoriamente, accavalla le gambe, e comincia a giocare con l’erotismo.

Gioca con gli orecchini, sposta i capelli all’indietro, si mordicchia il labbro inferiore…si accarezza perfino il decolté mettendolo in bella vista.

Non ama la polizia, non ha intenzione di accontentarli tanto facilmente. Decide di giovarsi del fascino che esercita e opta per la soluzione più divertente: portarlo allo sfinimento e all’apice della pazzia, arrivando a dominare gli impulsi di chi, stando ai fatti, dovrebbe esercitare su di lei il controllo.

   
 
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