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Autore: Ivy001    21/02/2022    2 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Santiago, ti senti bene?” – chiede Daniel al collega, notando uno strano silenzio – “Oggi non sembri tu. Che ti prende? Qualcosa di questo posto, e di questa gente, ti crea sensazioni particolari?”

Nairobi, seduta di fronte all’ispettore, continua a fissarlo, ben cosciente di quanto il suo solo sguardo pesa sulla concentrazione dell’uomo.

Il quarantaduenne si impappina facilmente, non mostrandosi risoluto, come lo fu con Manila, Tokyo e Stoccolma.

Qualcosa nella affascinante zingara lo confonde mentalmente.

“Ragazzino, sembri non conoscere il tuo socio. Io ho capito cosa gli succede” – prende parola la gitana, divertendosi della situazione.

“Cioè?” – risponde il ragazzo, non dandole peso, impegnato nello scuotere il compagno di lavoro.

“Se andassi via, sarebbe meglio” – replica Nairobi.

“Non capisco!” – afferma, confuso, Ramos.

“Sto bene, riprendiamo dove ci eravamo interrotti… ” – Santiago tenta di riprendere l’autorità che sembra essersi perduta con l’arrivo della moretta.

“A dire il vero, ancora non iniziamo” – ridacchia la donna, mentre continua a giocare con i numerosi anelli alle dita delle mani.

“Ehm…vediamo…cosa dobbiamo chiederle… mi sto perdendo” – nervoso, Lopez manifesta il classico panico da persona che affronta una circostanza per la prima volta.

Il tutto sotto lo sguardo, scioccato, di Daniel.

“Cazzo” – commenta il giovane, non riconoscendolo – “Hai detto a me di frenare l’ormone, però amico… a me sembri un cocainomane che ha davanti a sé la droga più pura e costosa e deve trattenersi…”

“La verità è il tuo caro socio mi vorrebbe scopare, ma sa che io non gliela darei mai nella vita” – le provocazioni di Nairobi non trovano fine, e superano i limiti, anche del parlato civile, ricordando lo stile tipico di Tokyo.

L’ispettore, udendola, non alza lo sguardo, ma la spia con la coda dell’occhio.

Cosa cazzo mi succede?” – pensa tra sé e sé, non riuscendo a trovare risposta.

Ramos, nel mentre, comincia a divertirsi e risponde alle parole della gitana con un suono che ricorda vagamente una risata.

“Cos’era quello che hai appena fatto?” – domanda Nairobi, stranita dal ridere del giovanotto.

Daniel fa spallucce, tornando, subito dopo, all’amico, rimasto in silenzio, con gli occhi puntati sulle annotazioni prese durante i primi tre interrogatori.

“Allora, sei in condizione di andare avanti o procedo io con la ragazza?” – gli sussurra il trentenne, sentendosi perfino gratificato di essere capo di un lavoro per la prima volta.

“No, no ci sono! Scusami, non è da me…”

“Eh, ho notato”

Nairobi, intanto, si mette in piedi, camminando avanti e indietro, mostrandosi annoiata dall’attesa, e lo fa ancheggiando i fianchi, come è sua abitudine, per ammaliare i clienti, attirando anche l’attenzione di Daniel, per un momento.

“Quanto dovrò aspettare ancora?” – si pronuncia, alzandosi la folta chioma nera per raccoglierla in una coda.

“Ci siamo, ecco! Siediti, però” – la supplica Santiago, lasciando intuire un “Ti prego siediti perché se continui a provocare non mi dai modo di farti domande”

Così, la donna si accomoda, di nuovo, accavalla le gambe e, soddisfatta di aver generato il panico voluto, si appresta a fare il suo dovere.

“Adoro giocare con voi!”

“Con noi due? E perché?” – le chiede Daniel, a tratti timoroso della risposta.

“Non voi nello specifico, ma gli uomini in generale. Siete così superficiali che vi basta un culo e delle tette per andare fuori di testa!”

“Non ti permettere, siamo persone serie, con tanto di distintivo” – precisa Daniel vantandosi del suo titolo, seppure cosciente che, un pizzico di verità, nel discorso di Nairobi c’è.

“Si, come no!” – commenta lei, borbottando qualcosa di difficile comprensione.

“Bando alle ciance, parlaci di Raquel Murillo, cosa sai di lei?” – a quel punto, Santiago, controllandosi il più possibile, dà inizio alle danze.

“Nulla, so quello che sanno le altre. E direi che, rispetto a me o Tokyo, aveva un modo di fare più puritano, non so se mi spiego” – commenta, con un occhiolino che la dice lunga.

“Ehm, chiarissimo” – di nuovo la deglutizione di Lopez si fa ben udibile.

E dopo l’ennesimo scambio di sguardo tra i due, è l’ispettore più giovane a continuare – “Hai visto qualcosa di strano negli ultimi giorni o nelle ultime ore?”

“Non so niente. Io ho la mia gente, Lisbona aveva la sua”

“Tu, come le altre, quindi, non hai mai stretto una grande amicizia con lei?”

“Nessun’amicizia, precisamente. Certo, esiste un codice da rispettare che ci impone un comportamento civile le une con le altre, però niente di più”

“Di cosa si tratta? Cioè non capisco cosa intendete dire voi farfalle quando parlate di regole che dovete seguire” – interviene Daniel, incuriosito da tale dettaglio.

“Voi non seguite un protocollo?”

“Abbiamo un modo di operare che…”

“Esattamente, ragazzino! Per noi è lo stesso, come voi, abbiamo un certo modo di comportarci, voluto…diciamo…dall’alto” – spiega Nairobi, alludendo a chi è a capo di tutto.

“Ci hanno raccontato, poco fa, che la Murillo è stata beccata a discutere con un ragazzo. Ne sai qualcosa?” – interviene il maggiore.

“Sinceramente so solo che si intratteneva con un uomo, alquanto affascinante, dall’aria molto seria, ma assai eccitante. Una volta mi proposi e lui, garbatamente, mi diede un due di picche”
“Sul serio? Come si fa a darti un due di picche?” – Santiago, scioccato, si espone lasciando intendere che al posto di quello sconosciuto lui avrebbe ceduto immediatamente.

E mentre la gitana sorride, compiaciuta, si lascia scrutare dagli occhi del quarantaduenne che sembra alternare momenti di lucidità a momenti di totale estasi.

Comportamento non tipico per Santiago Lopez, eppure sperimentato, per la prima volta, alla sola vista e presenza di una moretta dal carattere poco docile, pronta a tenergli testa come una vera Amazzone.

“Ricordi il nome di questo uomo con cui Raquel si intratteneva?” – domanda Daniel.

“Non siamo tenute a fornire informazioni di questo tipo, mi dispiace. Se volete notizie su Lisbona, eccomi qui. Ciò che riguarda la realtà fuori da queste mura, non è di mia competenza” – alza le mani la donna, che sa il nome dell’uomo ma non può rivelarlo per questioni di privacy.

A quel punto, dopo aver udito informazioni già acquisite dai precedenti interrogatori, i due ispettori puntano ad altro.

Ed è proprio l’adulto a sollevare la questione – “Sai qualcosa di un certo Anibal Cortes?”

Sentire quel nome fa sobbalzare la gitana che, sbattendo, rapida, le lunghe ciglia folte e cariche di mascara, non si pronuncia.

“Dalla tua faccia scioccata, direi che lo conosci! Come mai era in rapporti con Raquel Murillo? Lui è un cliente assiduo del Mariposas?” – domanda ancora Ramos.

“Assolutamente no, non vedo perché immischiare quel povero ragazzo in questa vicenda! Abita nella zona del Night Club e spesso ci viene a far visita” – spiega, alquanto esterrefatta. Le basta poco ad intuire chi delle sue colleghe può averlo tirato in ballo – “Anibal che discute con Lisbona?! Ma se a stento si conoscevano!” – brontola ancora, infastidita – “Va beh…abbiamo finito?” – il suo umore è mutato. Nairobi adesso è visibilmente irritata e prossima ad esplodere in una accesa discussione.

“In realtà no, però…diciamo che, per il momento, puoi andare ”-  la congeda Daniel, non prima di aver ricevuto anche l’ok del collega.

Santiago, infatti, rimasto in silenzio, stavolta non per gli ormoni, ma per studiare le reazioni della donna, ha carpito che la questione Anibal Cortes l’ha toccata particolarmente.

Ignora la ragione, però ha voglia di capirne di più.

E proprio quando è Martin Berrotti ad entrare nel privé, prossimo a dare la sua testimonianza, Lopez affida l’interrogatorio al socio.

“Utilizza il registratore così potrò ascoltare anche io cosa racconterà; ho altro di cui occuparmi”

“La moretta?” – lo stuzzica Ramos – “Hai intenzione di scopartela mentre io sono qui a faticare?” – alla presa in giro, il quarantaduenne gli risponde con una sberla sulla nuca.

“A dopo, signor Berrotti”

“Va via?” – chiede, con garbo, il proprietario del Night Club.

“No, però vorrei concludere un confronto importante, quanto prima!”

Così dicendo, l’uomo si allontana.

All’ingresso sono rimasti solo i serbi, Manila e Stoccolma.

Di Tokyo e Nairobi neppure l’ombra.

Strano. Che siano andate a dormire?!

A quel punto, non rimane che girovagare per il Mariposas alla ricerca di indizi.

Nel frattempo, le due migliori amiche sono ben nascoste e si confrontano su una faccenda di rilevanza notevole.

“Davvero hanno tirato in ballo Anibal?”

“Esatto, proprio lui. Ti giuro che stavo per prendere a calci le pareti, ti rendi conto che quella puttana di Stoccolma ha messo in mezzo un innocente?”

“Questa me la paga”

“No, Toky, evitiamo ulteriori discussioni adesso che c’è di mezzo l’indagine, Martin si infurierebbe”
“E che facciamo? Ce ne restiamo con le mani in mano mentre la polizia punta il dito contro il mio ragazzo?”

“Bisogna avvisarlo di fare attenzione. A quanto chi sappiamo, vuole metterlo in mezzo a una situazione scomoda, e si serve del cagnolino fidato, cioè Stoccolma!”
“Non posso permetterlo! Come ci comportiamo, amica mia?”

“Non ci si può fidare della Polizia. Loro sono solo alla ricerca di una donna che credono nelle mani di chissà chi. Nessuno sa cosa realmente sia accaduto, però si deduce, senza prove, che Lisbona sia stata portata via. E sono convinta che non appena hanno un nome su cui puntare, l’indiziato numero uno sarà proprio quello. Se non salta fuori qualcun altro, il tuo Rio potrebbe diventare il presunto colpevole della scomparsa di Raquel Murillo”

“Povero amore mio” – abbattuta, la più giovane delle due si stringe all’altra, sfogando la sua amarezza.

“Non permetteremo che accada nulla. E forse quel tale Santiago Lopez può essere utile..”

************************************

Proprio Santiago vaga senza meta per svariati minuti, fin quando delle voci in lontananza lo costringono a fermarsi. Verso di lui avanzano due donne, prese dalla loro conversazione.

“Nairobi, Tokyo, eccovi” – corre loro incontro.

“Cosa c’è?” – risponde, brusca, la prima.

“Dovrei parlarti, per favore, solo io e te”

“Uhhhh la mia amica ti ha già strappato il cuore dal petto?” – ridacchia l’altra, dando un colpetto al braccio dell’uomo e successivamente anche a quello della gitana.

La reazione di lei è insolita.

Arrossendo, la manda a quel paese teneramente, e accetta di isolarsi con il poliziotto.

“Vieni, nella mia camera nessuno potrà sentirci” – propone, spiazzando l’ispettore.

“Non abbiamo un posto meno…intimo?”

Lei finge di non sentirlo, e una volta dentro, gira il chiavistello, sotto lo sguardo imbarazzato dell’uomo.

“Prego” – dice lei invitandolo a sedersi sul letto, unico posto disponibile.

“Non ci sono tavolini e sedie, quindi non hai scelta” – gli sorride, sapendolo agitato per la circostanza alquanto bizzarra.

“Wow, questa camera è bellissima” – commenta Lopez, accortosi di una suite a 5 stelle, con aggiunta di bagno con vasca ad idromassaggio.

“Noi qui ospitiamo spesso i clienti, non penserai che li facciamo riposare in stanze misere e strette?”

“Ehm…già!” – commenta lui, intuendo i motivi di tanto lusso.

“Allora? Cosa volevi chiedermi?” – Nairobi apre la conversazione sul tema centrale, e nel farlo…. - “Non ti scandalizzerai se mi cambio qui!?”
“Cambiarti? Scusa ma non potresti usare il bagno per…” – non fa in tempo a finire la frase che la gitana si sveste senza attendere neppure la sua risposta.

Lopez non resiste, non può chiudere gli occhi di fronte a tanta bellezza.

La osserva, fingendo disinteresse, mentre si libera di tutti i vestiti, eccetto l’intimo di pizzo che è in perfetto pendant con una sottoveste nera indossata a gran velocità.

Controllando i bollenti spiriti, l’ispettore dimentica perfino la ragione per cui decise, minuti prima, di confrontarsi di nuovo con la zingara.

“Ecco, dimmi tutto” -  dice lei, sbadigliando subito dopo, sedutagli di fronte, e prossima a cedere al sonno.

“Sei esausta? Scusami, ti sto trattenendo dal riposare!”

“Lavorare di notte ha molti lati negativi, sai?”

“Capisco benissimo, sono stanchissimo anche io”

A quel punto, sorprendentemente, la donna fa posto all’uomo proprio al lato destro del letto.

“C’è posto”

“No, non posso. Il mio collega sta interrogando gli altri, io sarei uno stronzo se mi addormentassi..”

In tale momento, accade l’impensabile.

Nairobi accenna una risata più che beffarda, si direbbe assai maliziosa.

La gitana si avvicina a lui e si posiziona a carponi sulle sue gambe.

“Se ti dicessi invece di non dormire?” – e di fronte ad una evidente proposta hot, il quarantaduenne non tiene più a freno l’eccitazione.

La fissa per appena due secondi, e gli basta guardare come lei appoggia fisicamente il seno al suo petto, per cedere completamente.

Si fionda sulle labbra di lei, mentre senza contegno le palpa ogni parte del corpo.

Con foga i due si ritrovando uno sopra l’altra, travolti da una passione animalesca, travolgente, che Santiago non riusciva più a contenere.

Sono minuti brevi ma molto intensi, di una goduria tale da replicare fino allo stremo delle forze.

Mai in vita sua ha vissuto una situazione simile: vede una donna, gli fa sangue, cede alle sue provocazioni, e fanno sesso dopo mezz’ora.

Tutto irreale, tutto così dannatamente piacevole…

È solo la chiamata di Daniel Ramos a ricordare al socio di tornare al dovere.

“Torni dal tuo amico?” – chiede la zingara, sistemandosi sotto le lenzuola, mentre lo guarda rivestirsi.

“Ho un lavoro da portare a termine e mi sono approfittato di Ramos per troppo tempo!” – chiusa la zip dei pantaloni, afferra le scarpe, le indossa al volo e si appresta a lasciare la camera.

In maniera spontanea, le si avvicina, cercando un bacio…bacio che, ovviamente, non riceve. Ricorda solo allora che tra loro è stato solo sesso. Niente baci né abbracci.

Nairobi è abituata a quel modo di fare ed è precisamente lei a negare il gesto tenero all’amante.

E mentre si avvia alla porta, Nairobi gli dice, fingendo un tono scherzoso – “Guai a voi se mettete nei casini Anibal Cortes”

Di nuovo quel nome.

Di nuovo la difesa del ragazzo di Tokyo.

Santiago non sa perché la gitana tiene tanto a quella persona, però non risponde alla battuta della donna. Presa tutta la sua roba, lascia la stanza.

Una volta da sola, la gitana afferra un telefono, posto sul comodino di fianco al suo letto e chiama la stanza di fianco.

“Toky, sono io!”

“Te lo sei scopata per salvare il mio Rio? Nairo, non dovevi”
“Tranquilla, il tuo fidanzato non si tocca. Io per voi due farei di tutto, siete la mia famiglia, perciò… vedrai, riuscirò a convincere il signor Lopez e lo porterò dalla nostra parte. A quel punto, nessuno, neppure Palermo, potrà impedirci di essere ciò che siamo”

   
 
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