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Autore: crazy lion    22/02/2022    1 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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CAPITOLO 115.
 
IL COMPLEANNO DI MACKENZIE
 
Pochi giorni dopo la seduta dalla psicologa, Mackenzie stava imparando nuove parole.
"Come si chiama questa?" chiese Demi indicandole una sedia.
"S-s-sedia" rispose la bambina. "Sedia" disse infine, dopo vari tentativi.
"Bravissima! Ora basta con le parole, dobbiamo addobbare la casa."
"Sì!" esclamò la bambina.
Era il 21 maggio, il giorno del suo compleanno, e per l'occasione la mamma aveva deciso di tenerla a casa da scuola. Gonfiarono palloncini colorati e li appesero a porte e finestre e un grande cartello al cancello con scritto:
Tanti auguri, Mackenzie!
La bambina ci aggiunse due punti esclamativi. Poi, nel pomeriggio, dopo essere andate a prendere Hope all'asilo, misero sul tavolo del giardino una tovaglia, arachidi, patatine, tè alla pesca e al limone e altre leccornie. Mackenzie non aveva invitato tutta la classe perché molti bambini si erano comportati male con li ma solo le sue tre amiche.
Mentre le bambine si riempivano la pancia e chiacchieravano, gli adulti si sedettero al sole.
"Direi che è una bellissima giornata" iniziò Jayden, per rompere il ghiaccio."
"Già, fa molto caldo e i sta bene" aggiunse Demi.
"Non fa un po' troppo caldo per questa stagione?" disse Shirin, la mamma di Judith.
"In effetti sì, ma con il cambiamento climatico non mi sorprende" disse Leanne.
Anche le bambine stavano parlando del caldo, ma poi si misero a giocare. C'era Batman che, sdraiato sull'erba, non vedeva l'ora di farsi grattare la pancia. Fu subito accontentato da Judith e il cane la ringraziò con tante leccate.
Danny corse fuori dalla porticina basculante miagolando come un matto.
"Cosa c'è?" gli chiese Katie. "Vuoi le coccole anche tu?"
Lo accontentò subito. Non aveva un gatto, anche se un giorno le sarebbe piaciuto. Beh, ora aveva Skyler, e questo le bastava.
Le bambine fecero un gioco. Presero uno dei palloncini che si trovavano in casa e se lo passarono, distanziate l'una dall'altra, senza mai farlo cadere a terra. A volte cadde e dovettero ricominciare, ma si divertirono molto, almeno fino a quando Danny spiccò un salto e lo scoppiò con gli artigli, spaventando il povero Batman che corse dentro.
"Danny, guarda che hai fatto!" lo sgridò Demi.
In realtà era più un rimbrotto che una vera e propria sgridata, ma se la meritava, pensò Mackenzie.
Ne presero un altro e iniziarono a passarselo ancora, coinvolgendo anche Batman che prendeva il nastro a cui era attaccato con la bocca e lo porgeva a una di loro.
"Giochiamo al gioco delle belle statuine?" propose Judith.
Tutte lo conoscevano e Mackenzie andò a chiedere alla mamma, scrivendo – le era ancora troppo difficile dire frasi intere –, di portare fuori uno stereo con un CD.
"Ma è l'album di tua mamma!" esclamò Elizabeth quando sentì la prima canzone.
Già, ti piace?
Le amiche sapevano tutto quello che era successo dalla psicologa, ma capivano che per lei era ancora troppo difficile parlare liberamente. Ci sarebbero voluti tempo e tanto, tanto lavoro.
Già, è proprio quello. Dai, balliamo!
Danzarono e, quando la canzone finì, rimasero nella posizione in cui erano. Mackenzie con una gamba sollevata, Katie con un braccio dietro la nuca, Elizabeth piegata in avanti e Katie con un braccio piegato sul petto. Quando la seconda canzone partì, le bambine si rimisero a ballare e andarono avanti così per diverso tempo. Anche Batman, sulle zampe posteriori, sembrava voler ballare, facendo ridere di cuore le piccole.
"Papà!" esclamò Mackenzie a un certo punto.
Alla fine ce l'aveva fatta a venire. Le aveva detto che non ne era sicuro perché stava lavorando a un caso complicato. Lei ci era rimasta male, ma la mamma le aveva spiegato che il lavoro è lavoro e, a volte, non si riesce a fare tutto ciò che si vuole.
"Ciao, tesoro." L'uomo chiuse il cancello e la abbracciò. "Tanti auguri."
"Grazie" disse la bambina.
Quella parola, almeno, riusciva a pronunciarla.
"Figurati. Ti darò il mio regalo quando apriremo gli altri, dopo la torta" disse, dirigendosi poi dagli adulti.
Anche Hope volle giocare con le amiche di Mackenzie, che furono ben felici di includerla nella loro squadra, se così si poteva definire. Si divisero in due gruppi diversi e si lanciarono  un pallone di cuoio che Mackenzie aveva recuperato da dentro casa. Ma era grande per le manine di Hope, così andò a cercarne uno di più piccolo e, trovatolo, uscì di nuovo.
Volete vedere cosa sa fare Batman? chiese alle amiche.
"Sì!" esclamarono queste.
Gli lanciò una pallina e lui la riportò a Mackenzie. Anche le altre amiche provarono, e rimasero stupite che il cane giocasse anche con loro che erano delle sconosciute. Poi Mac prese una pallina di plastica, la aprì, ci mise dentro dei croccantini e aspettò che il cane, che muoveva la pallina e cercava di aprirla. Quando ci riuscì - non era chiusa bene in modo che ce la facesse - mangiò i croccantini all'interno, come premio.
"Bravo, bravo Batman" gli disse Katie.
Le bambine giocarono al tiro alla fune con una corda che Demi diede loro e anche Batman volle partecipare, tirando la corda da un lato  mentre le bambine la tiravano dall'altro. Alla fine caddero tutte quante per terra, sull'erba del giardino, e scoppiarono a ridere.
"Seduto, Batman" gli disse Demi, nascondendo nella mano un biscotto e sollevando un braccio.
Il cane obbedì, si sedette e ricevette il premio.
Poi allontanò il biscotto dal naso di Batman e camminò e il cane le andò incontro.
“Bravo!”
E ricevette un altro premio.
Demi prese un biscotto, mise il palmo a terra e lasciò che il cane lo annusasse, ma non che lo prendesse. Demi disse:
“Terra.”
Tenne il palmo aperto, le dita riunite e fece un movimento verso il basso.
Gli diede altri comandi simili a quello, premiandolo sempre.
"Dove hai imparato?" le chiese Judith, stupefatta.
"Da un programma in cui un'educatrice cinofila aiuta i padroni che hanno problemi con i cani. Si intitola It's Me or The Dog. Guardatelo in televisione, lo danno alle cinque ogni mercoledì."
Disse loro anche il canale su cui lo facevano e le bambine chiesero ai genitori di appuntarselo.
Poi fu il momento della torta. Era al cioccolato e panna e tutti la gustarono e dissero che era buonissima. Demi l'aveva preparata il giorno prima con tutto l'amore e la passione che metteva in ogni cosa. Dopodiché fu il turno dei regali. I genitori regalarono a Mackenzie un libro di fiabe, il cui titolo recitava Fiabe del bosco incantato. Elizabeth le diede un peluche a forma di ape, morbidissimo, che Mackenzie adorò. Katie le regalò una collanina d'argento e Judith un braccialetto.
“Grazie!” esclamò la bambina.
Le cantarono Tanti auguri a te e applaudirono, poi le dissero di soffiare sopra alcune candeline. Demi si era dimenticata di metterle sulla torta, così le aveva messe sul tavolo in un candelabro.
Mackenzie espresse un desiderio, ma non lo disse.
Vorrei tornare a parlare.
Poi soffiò e tutti applaudirono. Dopo qualche altro gioco, le bambine si stancarono e venne il momento, per le invitate, di tornare a casa. Demi ringraziò tutti e anche Mackenzie lo fece.
Quella sera lei e Hope andarono a letto presto e si addormentarono subito. Avevano riso tanto, giocato e si erano divertire come matte. Per Mackenzie, quello era stato il miglior compleanno della sua vita fino a quel momento.
   
 
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