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Autore: Teo5Astor    23/02/2022    7 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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24 - La Finta Tartaruga
 
 
"Avevamo un accordo, e cioè che avremmo aspettato il Cell Game per combattere" disse Goku, fissando Cell con aria severa.
Lazuli pensò che era la prima volta che il fratello di Radish non gli sembrava totalmente uno scemo. Anzi, aveva addirittura un aspetto rassicurante. E intimidatorio.
Certo, il fatto di non indossare più quel ridicolo costume da Stregatto o Gatto di Paoz aiutava. In quel momento, infatti, vestiva una tuta da combattimento arancione sbracciata, sotto la quale spuntava una maglia nera dello stesso colore degli stivali che portava ai piedi. Anche Vegeta non portava più quelle imbarazzanti orecchie da lepre o qualunque altro indumento indossasse quando l'aveva visto il giorno precedente. Aveva una tuta aderente blu, un corpetto bianco con dettagli ocra imbottito che aderiva perfettamente a petto e addome e degli stivali bianchi.
Era pur sempre ridicolo ai suoi occhi, ma almeno aveva fatto ben più di un passo avanti rispetto a prima.
"Quegli incapaci mi hanno attaccato" allargò le braccia Cell, sorridendo beffardo e posando lo sguardo su Radish e Lazuli.
Il Cappellaio tossì un po' di sangue, era ridotto piuttosto male.
"Rad..." sussurrò Lazuli, stringendosi a lui a passandogli una mano sulla fronte.
Le faceva male vederlo così. Avrebbe voluto solo andarsene da lì con lui, essere felici insieme. Vederlo star bene.
Lui le sorrise e la accarezzò a sua volta, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Tsk... patetici..." borbottò Vegeta, che si era voltato a guardarli. "Avranno avuto i loro motivi per attaccarti. Il tuo aspetto è diverso, sei tu che non hai rispettato i patti" aggiunse, tornando a fissare Cell.
"Non dirmi che..." ringhiò Goku, stringendo i pugni.
"Già, quell'arrogante del vostro amico è stato così gentile da lasciarsi assorbire da me, permettendomi di diventare l'Essere Perfetto!" esclamò il mostro. "Siete tutti dei pazzi a pensare di potermi sconfiggere, e lui lo era ancora di più visto che credeva di potersi vendicare di quel traditore di suo fratello!"
"C17... Lapis..." disse Goku con un filo di voce, voltandosi poi in direzione di Lazuli. "Mi... mi dispiace...".
"Io..." provò a rispondergli lei, ma il nodo che le stringeva la gola le impediva quasi di parlare.
"Te lo farò cagare fuori a suon di pugni, almeno Lapis" intervenne Radish, fissando con aria di sfida Cell, incurante delle sue condizioni. "Anzi, forse è meglio sputare... cazzo, che immagine oscena, bleah! Non me lo perdonerebbe mai Lapis!" aggiunse, scoppiando a ridere.
"Sei un cretino" gli sorrise Lazuli.
"Sarebbe una cosa ripugnante, meglio disintegrarlo prima. Ci penserò io! Anche io devo vendicarmi!" tuonò Vegeta.
"Calmati" gli disse Goku. "Calmiamoci tutti, adesso. Rispettiamo gli accordi".
"Siete ridicoli, cosa pensate che possa cambiare se aspettiamo?! Prima mi ha fatto solo il solletico quel mentecatto del Cappellaio! Siete una delusione, non c'è nemmeno gusto a essere diventato l'Essere Perfetto!" si lamentò Cell.
"Fidati che possono cambiare molte cose. Possiamo diventare più forti" provò a convincerlo Goku.
"Anche in così poche ore? Ho già deciso che assorbirò anche lei, diventerò l'Essere Piuccheperfetto e distruggerò questo inutile mondo" spiegò il mostro. "Poi me ne andrò su qualche altro insulso pianeta per testare la mia forza con qualcuno che sia almeno vagamente degno di me".
"Ti ho detto che se aspetterai potrai testare oggi stesso la tua forza. Noi possiamo diventare più forti, ma, soprattutto, c'è un guerriero che non hai ancora affrontato e che sono certo potrà sconfiggerti" continuò Goku.
"Di chi si tratta?" indagò Cell.
"Di Gohan, mio figlio. Sono sicuro che diventerà più potente di te" rispose Goku. "E poi c'è lei" aggiunse, indicando Lazuli. "Lei non è debole come credi. Lei può sconfiggerti. Se lo dice Radish, io ci credo".
"Ah, ah, ah! Questa è bella! Anche tu sei più pazzo di quanto pensassi!" scoppiò a ridere il mostro, sprezzante. "Un moccioso nato ieri e quell'inutile donna brava solo a farsi odiare da tutti?!"
Lazuli strinse i pugni e digrignò i denti, ma Radish le appoggiò una mano sulla coscia, come a volerla calmare.
"E non dimenticarti che ci sono anch'io, razza di stronzo. Non sarò forte come loro, ma al momento opportuno ti farò ingoiare tutto il male che hai fatto a Lazuli!" ringhiò il Cappellaio.
Cell lo fissò per un lungo istante, prima di riprendere a ridere.
"Sei più morto che vivo e osi minacciarmi?! Ti farò morire per ultimo e la tua agonia sarà così lunga che mi implorerai di ucciderti, stupido Cappellaio!" sbottò il mostro, prima di indicare Lazuli. "E voglio guardarti negli occhi quando assorbirò quell'inetta che reputi così importante!"
"Ehi, vedi di non sottovalutarmi. Ti ho detto che sarò io a sconfiggerti" tuonò Vegeta, facendo un passo avanti e premendo un dito contro il petto corazzato di Cell.
Il mostro lo guardò negli occhi, prima di allontanarlo con una manata e rivolgersi a Goku.
"Ho la tua garanzia che diventerete più forti e che mi porterai un guerriero degno da affrontare?" gli domandò.
"Sì" rispose l'ex Stregatto.
"E anche Lazuli sarà più forte. Così forte da poterti sconfiggere, bastardo" aggiunse Radish. "Ficcatelo bene in testa".
"Nessuno ha chiesto il tuo parere, fallito di un Cappellaio. E non me ne frega niente di lei, mi serve solo per raggiungere la mia forma definitiva e vedere te morire tra atroci sofferenze" ribatté Cell, prima di riprendere a guardare Goku.
"E va bene, mi hai convinto" gli disse. "Rispetterò gli accordi che avevamo preso. Ci vediamo più tardi al mio ring".
Dette queste parole, si voltò e si incamminò verso il castello del Re e della Regina di Cuori. La casa dove era cresciuto Vegeta, che lo osservava stringendo forte i pugni e digrignando i denti. Non doveva essere facile per lui accettare un simile affronto da parte di colui che aveva ucciso brutalmente i suoi genitori. Era un rospo impossibile da ingoiare per tutti, figurarsi per una persona orgogliosa come lui.
 
"Urcaaa!" tirò un sospiro di sollievo Goku, non appena Cell sparì dalla loro vista. "C'è andata bene per un pelo!".
"Voi siete i soliti incapaci, in compenso! Buoni solo a cacciarvi nei guai!" tuonò Vegeta, fissando con aria severa Radish e Lazuli.
"E dai, Prince, non rompere le palle! Sei sempre così serio, sembra che hai appena preso un palo in culo!" scoppiò a ridere il Cappellaio, salvo poi iniziare a tossire altro sangue.
"Mi verrebbe voglia di darti il colpo di grazia, tsk!" incrociò le braccia al petto l'ex Lepre. "Farei un favore all'intera umanità".
"Dici così, ma lo so che ami" ribatté Radish, ammiccante, mandando un bacio con la mano all'amico e facendogli l'occhiolino.
"Sei ripugnante..." abbaiò Vegeta, mimando il gesto di vomitare.
"Ce l'hai un fagiolo di Balzar?!" chiese Goku al fratello, che in compenso stava ridendo, seppur a fatica a causa del dolore che provava. "Siete conciati piuttosto male tutti e due...".
"Ho l'ultimo, purtroppo" disse Radish, tirando fuori dalla tasca quello che aveva tutte le sembianze di un semplice legume secco.
"Li abbiamo finitidurante gli allenamenti, ma, se tutto andrà come abbiamo previsto, non ne avremo bisogno!" sorrise gioviale Goku, sollevando il pollice in segno di assenso.
"E non avremo nemmeno bisogno che lei si dia una mossa a trovare la forza di sconfiggere quel mostro. Basto e avanzo io, tsk!" borbottò Vegeta, indicando con supponenza Lazuli. "Forza, Kakaroth, riprendiamo gli allenamenti, non abbiamo altro tempo da perdere".
"Giusto, abbiamo ancora qualche ora e non dobbiamo sprecarla!" esclamò Goku, avvicinandosi a Vegeta e premendosi l'indice e il medio contro la fronte.
"Ogni volta che facciamo questa roba è un'umiliazione per me!" ringhiò Vegeta, appoggiando una mano sull'avambraccio del minore dei Son, senza guardarlo.
"Contiamo anche su di voi, eh! Ci vediamo dopo sul ring!" sorrise felice Goku, rivolto a suo fratello e a Lazuli, prima di svanire nel nulla insieme a Vegeta.
Lazuli si sentì strana nel veder sparire Goku, e non capiva il perché. Era tristezza quella che provava... come se non avrebbe in realtà più potuto vedere quel sorriso gioviale. Come se qualcosa fosse destinato ad andare storto.
 
"Là? Ehi, Là! Mia regina e mia dea, ci sei?!"
Fu la voce di Radish a ridestarla dai suoi tristi pensieri. Non sapeva nemmeno lei perché aveva avuto quella sensazione, ma non poteva permettersi di soffermarsi troppo su una cosa del genere. Ognuno stava facendo del suo meglio per raggiungere l'obiettivo, e lei non poteva essere da meno.
Il Cappellaio stava agitando lentamente la mano davanti ai suoi occhi sbarrati, come a volersi assicurare che fosse sveglia.
"Ti ho già detto che sei troppo irrispettoso" sibilò all'improvviso, volgendo i suoi occhi di ghiaccio verso Radish e tirandogli con forza un orecchio.
"Aaahhh! Scusa, scusa! Mi fai maleee!" si lamentò il ragazzo, e così Lazuli lo liberò dalla sua presa, sbuffando e accennando un sorriso.
"Stai bene?! Guarda come ti ha ridotto quell'essere immondo..." sospirò, accarezzando la fronte insanguinata di Radish e passandogli una mano tra i folti capelli.
"Mah, starei meglio se potessimo imboscarci da qualche parte e darci da fare" rispose lui, sollevando ritmicamente le sopracciglia. "Non so se mi spiego...".
"Certo che fai proprio schifo! Sei lì mezzo morto, possibile che non sai fare altro che perderti nei tuoi pensieri da maniaco?!" sbottò lei, fingendosi offesa.
"Io sono un maniaco, e se sono vicino a te non sono in grado di nascondere la mia vera natura!" allargò le braccia il Cappellaio. "Mi ecciti troppo, maledetta!"
"Ma cosa ho fatto di male per trovarmi un pervertito come te?!" alzò gli occhi al cielo Lazuli. "Comunque, grazie per essere venuto da me..." aggiunse con un filo di voce.
"Avrei voluto farlo a pezzi con le mie mani quel bastardo... nessuno può osare toccarti e scamparla. Giuro... giuro che gli farò male. Tanto male..." sibilò Radish, serio come non mai, fissando il castello.
"Ricordati che mi hai promesso che non morirai" gli ricordò Lazuli, stringendogli entrambe le mani. "Cell è forte e ti ha ridotto in fin di vita...".
"Ah, ma faceva parte del mio piano farmi ridurre in fin di vita. Io, mio fratello e Vegeta abbiamo la capacità di diventare immensamente più forti se sfioriamo la morte in battaglia e poi sopravviviamo" sorrise furbo, tirando fuori dalla tasca il fagiolo che aveva mostrato prima a Goku.
"Si chiama Fagiolo di Balzar, giusto? Che cos'é?" domandò lei, incuriosita.
Quel mondo non finiva mai di stupirla.
"È una specie di medicina che guarisce da qualunque cosa. Anche se avessi un buco in pancia, per dire, me lo richiuderebbe" spiegò lui.
"Ma... è pazzesco! Non mi stai prendendo in giro, vero?!" lo guardò di sottecchi Lazuli.
"Non sono mai stato così serio! Cioè, con questo coso penso che potremmo anche fare sesso per dieci o quindici volte di fila, dovremmo provare! Questa sì che è un'idea geniale!" sorrise malizioso Radish, picchiettandosi il dito sulla tempia.
"Ma sei scemo?! Quanto puoi essere maiale?!" lo apostrofò Lazuli, dandogli uno scappellotto sulla nuca. "Muoviti a prenderlo, che sei messo male e mi mette ansia vederti ridotto così...".
"Penso che dovresti prenderlo tu, Là. Quella merda ambulante ti ha fatto del male, e tu hai bisogno di essere al top della forma per andare dalla Finta Tartaruga e arrivare pronta al Cell Game" ribatté Radish, allungando la mano col fagiolo verso di lei.
"Non farmi arrabbiare, Rad. Sbrigati a prenderlo o ti picchio".
"Oh, sì, mi eccito se mi picchi!" esultò lui.
"Possibile che non si può mai parlare seriamente con te?!" sbottò Lazuli, arrossendo leggermente.
"E va bene, va bene... ho avuto un'idea. E poi ti toccherà ammettere che sono un genio" sorrise di nuovo il Cappellaio.
Si mise in bocca il fagiolo e cominciò a masticarlo, prima di cingere con forza la vita di Lazuli e stringerla a sé, baciandola all'improvviso con passione.
La ragazza fu colta di sorpresa, ma chiuse gli occhi e appoggiò le mani sulla nuca di lui, mentre schiudeva la bocca e lasciava che le loro lingue si incontrassero. Le era mancato quel contatto con Radish, ed era ancora più bello ora che l'aveva visto quasi morire davanti ai suoi occhi. Aveva temuto di perderlo, ma erano ancora lì. Erano ancora insieme.
Il sapore di Radish misto a quello ferroso del sangue derivante dalle sue ferite piaceva a Lazuli. Era come se stessero firmando un patto di sangue. Una promessa di vita e di morte, insieme per sempre.
E, in tutto questo, Lazuli percepì che lui le stava spingendo in bocca parte del fagiolo di Balzar. Era granuloso, non sapeva di molto, ma lei lo inghiottì senza smettere di baciare l'uomo che amava.
E non smise di baciarlo nemmeno mentre sentiva magicamente le forze riaffiorare nel suo corpo e le ferite rimarginarsi. Nemmeno mentre il bacio che si stavano scambiando perdeva qual sapore di sangue che aveva all'inizio. E nemmeno mentre Radish si rialzava in piedi, sollevandola di peso senza nessuna apparente fatica.
Anche lui era guarito.
Erano riusciti a salvarsi entrambi con un solo Fagiolo di Balzar.
 
"Uffa, speravo che avremmo fatto almeno una sveltina prima di andare..." si lamentò Radish, mentre correva nel punto più fitto del bosco mano nella mano con Lazuli.
"Accontentati che ti ho detto che sei stato un genio, razza di maiale ambulante" sibilò lei. "E non distrarmi, sto cercando di percepire il portale che porta a quella Finta Tartaruga di cui tanto parlate".
"Già, solo la Regina di Cuori è in grado di trovarlo" sorrise Radish. "Sappi che sono fiero di te. Ce la farai".
"Ovvio che ce la farò" si bloccò all'improvviso lei, guardandolo negli occhi e sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Siamo arrivati".
"Ma... dove?" si guardò intorno disorientato il Cappellaio.
"Sotto quel cumulo di arbusti. Spostameli, visto che sprizzi energie da tutti i pori" ordinò scherzosamente Lazuli.
"Certamente, mia regina e mia dea" si inchinò Radish, prima di correre nel luogo indicatogli da lei.
Improvvisamente, in mezzo alla terra, comparve una botola perfettamente mimetizzata. Radish la aprì e venne travolto da una luce accecante e da un calore avvolgente. Non si vedeva nulla al di là della botola, ma a Lazuli sembrava di poter udire il rumore del mare in lontananza.
"Io non posso seguirti, ci rivedremo dopo direttamente al Cell Game. So che saprai trovare da sola il ring" le disse, prendendola per mano.
La ragazza si incupì e abbassò lo sguardo, un po' come poco prima quando Goku e Vegeta si erano teletrasportati altrove.
"Cosa c'è, Là? Anche prima eri così...".
"Niente... ho solo qualche brutta sensazione riguardo a questo Cell Game. Come se qualcuno dovesse morire sul serio... guarda quello che è successo a mio fratello...".
"Adesso non pensarci. Ti ho detto che faremo tornare tutti in vita con la Sfere, nel caso!" provò a rassicurarla Radish.
"Io... spero di farcela... di essere in grado di uccidere quel mostro" sospirò Lazuli, guardando la botola aperta. "Sai, a volte mi chiedo se avrò mai una vita facile... perché deve sempre essere tutto così complicato per me?"
"Perché la vita è una guerra... per alcuni lo è per sempre, per altri a un certo punto arriva il momento di godersi la pace" rispose Radish, accarezzandole una guancia. "A te non capita mai di guardarti allo specchio senza sapere più chi sei?"
"Sì..." ammise lei. "E a te?"
"A me sempre... riconosco me stesso solo quando sono i tuoi occhi a riflettere la mia faccia da culo" accennò un sorriso il Cappellaio, facendola sorridere a sua volta e sciogliendo la tensione. "Ai miei occhi, invece, tu sei sempre uguale. Sei sempre te stessa. Sei sempre perfetta".
Il cuore di Lazuli batté più forte. Il sangue riprese ad ardere nelle sue vene. Lo sconforto lasciò di nuovo spazio alla determinazione.
Lui sapeva sempre come prenderla.
Cosa dire. Cosa fare.
"E hai solo bisogno di essere te stessa per andare lì dentro, uscire e far fuori Cell" aggiunse, indicando la botola aperta.
"Sì, ce la farò!" strinse i pugni Lazuli, facendo un passo avanti verso il portale.
Radish le afferrò una mano e la fece voltare.
"Comunque prima ti ho sentita, eh... ti amo anch'io, Là" le sorrise, facendola diventare paonazza.
Allora l'aveva udita davvero quando si era dichiarata mentre precipitava. Era felice di questo, ma anche molto imbarazzata. E si sentiva stupida a provare queste sensazioni.
"T-Ti amo... a-allora vado..." disse con un filo di voce, sbrigativa, senza guardarlo e liberandosi con uno strattone dalla sua stretta.
Era proprio una frana in queste cose. Ora sì che si sentiva davvero stupida.
Si voltò e si gettò di scatto tra le braccia di Radish, baciandolo.
Si sentiva bene.
Quello sì che era un saluto.
Si staccò da lui e lo spinse indietro, prima di camminare di nuovo verso la botola. Si voltò e lo guardò, con un sorriso determinato dipinto sul volto. La luce che emergeva dal portale rendeva ancora più lucenti i suoi occhi di ghiaccio. Era uno spettacolo irripetibile.
"Vedi di non morire, scemo. Ci vediamo al Cell Game, Rad".
Dette queste parole, fece una linguaccia e l'occhiolino a Radish, dopodiché si gettò nel vuoto.
 
Lazuli atterrò su qualcosa di morbido e granuloso, sprofondando leggermente. Si alzò un polverone intorno a lei che la fece tossire un paio di volte e la costrinse a chiudere gli occhi. Il volo era durato meno delle altre volte. E faceva caldo, molto caldo.
Si rese conto di essere finita nella sabbia e, guardandosi intorno, di essere su una vera e propria spiaggia.
Si alzò in piedi e si scrollò la sabbia dal vestito e dai capelli, guardandosi intorno, il mare davanti a lei era incantevole e le riempì il cuore. Anzi, il mare intorno a lei.
Si trovava infatti su una minuscola isola, in cui non sembrava esserci nient'altro che qualche palma e una piccola casetta bianca a due piani al suo centro. Doveva trovarsi sul retro dell'abitazione.
Non capiva come potesse essere giunta fin lì dalla botola nel bosco, ma doveva ammettere a sé stessa che adorava quel luogo.
Amava il mare. Sapeva di libertà, di serenità, di forza.
All'improvviso il suono delle onde lasciò spazio a un altro rumore. Sembrava una voce femminile, seguita da qualche verso che non riusciva a decifrare da parte di una voce maschile piuttosto gracchiante e ansimante.
Girò intorno alla casa, e notò che davanti all'ingresso principale c'era un televisore posto direttamente sulla sabbia che trasmetteva un filmato di un gruppo di ragazze decisamente poco vestite mentre facevano esercizi di ginnastica.
"Uno-due, uno-due! Gamba destra avanti, braccio sinistro in alto!" esclamò all'interno del teleschermo l'avvenente ragazza che guidava il gruppo.
A pochi metri dal televisore, invece, c'era un vecchio che sbavava e imitava quelle mosse. Portava dei grossi occhiali da sole dalla spessa montature rossa e aveva una lunga barba bianca sulla quale colava qualche goccia di sangue che gli stava uscendo dal naso, mentre il sole si rifletteva sulla sua testa pelata come una sfera di cristallo. Era paonazzo, e probabilmente non solo per il caldo. Indossava una giacca arancione, dei pantaloni viola e, soprattutto, sulla schiena portava un enorme guscio di tartaruga lilla come se fosse uno zaino.
Che fosse proprio lui la Finta Tartaruga che stava cercando?
 
 
 
 
 
 
Note: ben ritrovati e grazie infinite per essere qui, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Io l'ho scritto proprio volentieri, mi piace far interagire Rad e Là e mi auguro siano piaciuti anche a voi.
Per il resto abbiamo visto che grazie alla diplomazia di Goku i nostri si salvano, ma basterà davvero per sconfiggere Cell? Cosa dite, Lazuli ha trovato davvero la Finta Tartaruga? Vi è familiare?
E poi c'è la parte del bacio col Fagiolo di Balzar... avete riconosciuto la scena a cui mi sono ispirato qui? Immagino di sì. ;-)
 
Ringrazio come sempre chi continua a seguirmi, chi è così gentile da lasciarmi il suo parere e incoraggiarmi, chi legge in silenzio. Cerco di non mollare per voi, nella speranza che questa long continui a emozionarvi almeno un po'.
Settimana scorsa sono passati esattamente quattro anni da quando ho pubblicato per la prima volta su EFP e l'1 marzo saranno trascorsi quattro anni dalla mia prima One shot, "Il mare se ne frega", dedicata a Lazuli e al mare, credo che sarà doveroso citare qualcosa a riguardo nel prossimo capitolo di questa long visto che sarà a tema, a quanto pare. Ringrazio chi c'era allora e c'è ancora, ma anche chi è arrivato dopo e ha recuperato tante mie storie ormai più datate. Avrei voluto pubblicare qualcosa per San Valentino, ma non ce l'ho fatta, così come non ce la farò per l'1 marzo (il compleanno di Lazuli e Lapis nelle mie storie) salvo miracoli, preferisco concentrare forze e testa su questa long.
 
Bene dai, vi do appuntamento tra due settimane, penso che sarà un capitolo carico di disagio, un preludio leggero prima che il gioco inizi a farsi davvero duro. Però sarà un capitolo fondamentale, ve lo dico.
Riuscirà Lazuli a diventare davvero forte a tal punto da poter sconfiggere Cell?
Torno a darvi l'anticipazione del titolo del prossimo capitolo, una cosa che non facevo da un po': "La Regina di Cuori".
Vi ispira?
Grazie ancora, a presto!
 
Teo
 
   
 
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