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Autore: Ivy001    23/02/2022    1 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Santiago Lopez non è mai stato il classico uomo amante di relazioni stabili. Il suo passato la dice lunga…numerose relazioni, tutte finite male.

Ha grosse difficoltà a fidarsi di questo sentimento. Attribuisce la responsabilità ai problemi vissuti, a sua volta, dalla madre nel campo amoroso. Donna tradita e abbandonata dal marito, che, seppure poco fiduciosa nei confronti degli uomini, cercò, invano, di sistemarsi per garantire al suo piccolo Santi un futuro migliore.

E così Lopez si trovò in casa, non uno, ma ben cinque sconosciuti che avrebbero dovuto rivestire quel ruolo.

Tutti inadeguati e perfino incapaci di dargli dell’affetto.

Ad oggi, l’ispettore è sempre più convinto di essere stato lui, in primis, a schivarli ed evitare di costruire un legame.

Proprio per tale ragione ha faticato, poi, a trovare la partner per la vita.

Chissà…magari è destino che rimanga single, o che si diverta con varie donne per qualche notte, per non guastare l’immagine che la gente ha di lui. Al commissariato lo chiamano “Il Dongiovanni” …e, proprio come se fosse una profezia che si autoavvera, Santiago si comporta davvero da playboy per non deludere le aspettative e le idee di nessuno.

La beffa più grande del destino?! Lui che si ripromise di non mettere su famiglia per evitare ai figli un padre assente e un dolore inevitabile, ne ebbe addirittura sette.

Sette amanti differenti gli hanno dato sette bambini di cui custodisce, gelosamente, delle fotografie, nel portafogli: Emilio, Julian, Eric, Ana, Yaris, Drazen, e Ivana.

Tale circostanza ha alimentato le voci sul suo conto…quelle voci riguardanti un uomo non voglioso di impegnarsi, ma dedito esclusivamente a scopare, divertirsi e poi, in caso di bebè, mandare l’assegno di mantenimento ogni mese, senza assumersi ulteriori responsabilità genitoriali.

Essendo quello il suo comportamento standard, Lopez non è abituato a pensare e ripensare alle passioni consumate con varie donne, eppure…

Eppure, Nairobi ha risvegliato qualcosa in lui… e non si tratta solo di ormoni.

Quel posto, quelle strane sensazioni provate appena arrivò al Mariposas, che lo estraniarono, e ciò che accadde con la gitana, iniziano a fargli pensare che non deve solo scovare il passato e il presente di Raquel Murillo, ma anche il proprio.

C’è qualcosa, di cui ignara le ragioni, che la memoria ha messo in un cassetto. Un cassetto che necessita, per essere sbloccato, di una particolare chiave.

Che sia proprio Nairobi la chiave giusta?

*******************************************

“Che cazzo di fine hai fatto?” – il rimprovero di Daniel giunge forte e chiaro al frastornato Santiago.

“Scusami, come procede qui?” – chiede sedendosi sul divanetto che ha ospitato i vari testimoni.

“Procede che ho finito. Sono stati interrogati tutti”

“Seriamente?” – incredibile quanto tempo sia trascorso da quando si è allontanato…incredibile quanto tempo abbia passato assieme a Nairobi.

“Non voglio sapere cosa hai fatto nel frattempo, anche se posso dedurlo dalla tua attuale faccia e dai succhiotti che hai sul collo…” – Ramos seppure abbastanza infastidito, non indaga oltre, ma si concentra sul caso – “Ciò di cui vai messo a conoscenza è che Martin Berrotti ha confermato la conoscenza tra Cortes e la Murillo. Racconta di averli visti insieme, davanti al Night Club, qualche sera fa, e confabulavano qualcosa”

Lopez non risponde, si limita ad ascoltare, convincendosi sempre di più della necessità di interrogare anche il ragazzo che Nairobi sembra a tutti i costi voler proteggere.

“E inoltre...” – puntualizza Ramos – “Berrotti smentisce l’esistenza di un amante segreto della Murillo”

“Ti riferisci all’uomo con cui Nairobi diceva di volersi intrattenere e che le ha rifilato un due di picche?”

“Precisamente! Ho chiesto se Raquel aveva legami particolari con dei clienti, ma il proprietario ha affermato che non lavorava come le altre. Non si concedeva a nessuno”

“Le cose non tornano, però. Perché Nairobi avrebbe dovuto inventare una storia con una persona che non esiste?”

“Per coprire un’altra, semplice” – afferma convinto Daniel.

“Credi che lei stia tutelando Cortes, vero? Sei convinto che lui possa avere un ruolo in questa storia?”

“Beh, amico… rifletti, è stato nominato non solo dal proprietario ma anche da Stoccolma. Hanno detto di averlo visto discutere o parlottare con la donna scomparsa. Su di lui, abbiamo la certezza di una persona in carne ed ossa. Lo dimostra il fatto che Nairobi lo ha difeso subito, senza negare di conoscerlo. Anibal Cortes esiste, invece, ciò che non sembra essere reale è l’altra figura con cui, a detta della gitana, si intratteneva Lisbona”

“Quindi, a tuo dire, quella che mente è lei? Perché farlo?”

“Pensaci…sia la zingarella che Tokyo hanno confermato di non essere mai state amiche di Raquel. Probabilmente nascondono entrambe altri dettagli. E se fosse una competizione tra donne, finita male?”

Tale ipotesi non convince affatto Santiago – “Seh…” – esclama il suo disaccordo – “E poi? La avrebbero eliminata per gelosia? Difficile immaginarlo!”

“Un fatto è certo. Qui qualcuno sta spudoratamente mentendo!”

E dopo alcuni minuti di silenzio, durante i quali nei loro cervelli si accavallano svariate idee, a tratti surreali, è il maggiore dei due a proporre - “Andiamocene, torniamo al commissariato. Il lavoro qui è momentaneamente terminato. A proposito, i due serbi li hai interrogati?”

“Si, ma hanno parlato poco e nulla. Quell’Oslo non spiaccica parola, non conoscendo lo spagnolo, e l’altro, Helsinki, ha l’aria di un cagnolino fedele al padrone. Insomma, entrambi hanno raccontato di cose inutili, ai fini delle ricerche” – spiega il trentenne, indossando la sua giacca nera di pelle, pronto all’uscita.

Quando i due ispettori raggiungono l’ingresso, dalla vetrata è visibile la luce del giorno.

“E’ mattino, cazzo! Quante ore abbiamo trascorso chiusi qui?!” – brontola il figlio del commissario, sbadigliando subito dopo.

“Signori, spero abbiate raccolto le informazioni necessarie a dare il via alle indagini” - vengono raggiunti da Martin, seguito a sua volta dai buttafuori, Stoccolma e Manila.

Sorprende la fedeltà dei quattro al loro Boss, contrariamente alle altre due Farfalle, non presenti.

“Abituatevi a vederci spesso da queste parti” – puntualizza Santiago, scrutando i visi di tutti, una volta pronunciata quella frase.

Ciò che nota è un estremo controllo, aggiunto al sorriso tranquillo di Berrotti, che si mostra quasi felice di questo – “Vi aspettiamo, calorosamente!” - poi fa cenno a una delle due donne, che carpisce il messaggio. A scattare è, infatti, la riccia – “Vi accompagno all’uscita”

“Alla prossima” – li saluta, guardando con occhi da cerbiatta, Daniel, il quale, stregato da tanta bellezza, risponde con un cenno della mano e un sorriso da ebete.

La porta si chiude e le luci che nella notte davano colore alle stradine deserte della zona, sono sostituite dal sole accecante.

È come se, con l’alba di un nuovo giorno, quelle viuzze avessero preso vita.

Ritrovare il parcheggio della loro vettura è un’impresa meno faticosa adesso. E non appena a bordo, i due possono finalmente rilassarsi.

In quel locale si sentivano come spiati, e ora possono ritenersi liberi di parlare delle loro impressioni.

Peccato che, una volta a bordo, Ramos tira fuori un argomento che non è affatto di primaria importanza.

“Allora… dovrei rimproverarti, come tu fai con me, ma confesso di essere piuttosto invidioso”

“Che cazzo dici?” – chiede, confuso, mentre ingrana la terza marcia.

“Non fare il finto tonto, sai a cosa mi riferisco. Tu a scopare e io a sgobbare, sappilo che me lo segno sulla rubrica. La prossima volta tocca a me” – lo prende in giro, ridacchiando.

“Che cretino che sei” – scuote il capo, non trattenendo una risatina imbarazzata – “Piuttosto, dobbiamo parlare di cose serie. Devi farmi ascoltare la registrazione degli interrogatori…”

“E questo di cui stiamo conversando non lo ritieni importante!? Insomma, hai fatto sesso con una testimone, subito dopo averla interrogata. Che cosa trasgressiva. Come ti senti?”

“Ma cosa dici?”

“Dai, è come se…non so…ad esempio, un ladro rapinasse una banca e scopasse con un ostaggio!”

Quel paragone spiazza Santiago che non sa se ridere di gusto o mandarlo a quel paese.

Evita di replicare, e così Daniel continua - “Se fossi stato in te, mi sarei inserito nella lista dei clienti di quella moretta… anzi, quasi quasi ci penso anche io a …”
“Non se ne parla proprio!” – la risposta secca dell’adulto sottende un “NON PROVARE A TOCCARLA”.

“Ehi, adesso siamo anche gelosi?” – punzecchiare il collega lo diverte, e così il trentenne prosegue per tutto il tragitto.

L’ispettore alla guida non può far altro che rassegnarsi a mille domande, battutine audaci, il tutto amplificato anche dalla sua stessa memoria che gli regala, di tanto in tanto, alcuni flash dell’ora di passione trascorsa con Nairobi.

Le gote si tingono di rosso acceso e perfino la sudorazione aumenta, al ricordo della nudità della gitana.

“E’ uno spettacolo della natura! Non credevo potesse esistere qualcosa del genere” – pensa e nel farlo, si pronuncia ad alta voce, inconsapevolmente, spiazzando il giovane di fianco.
“Cazzo, sei proprio cotto! Ma cos’è stato? Un colpo di fulmine?”
“Ehm…no, dimentica cosa hai appena sentito. Stavo scherzando…” – Santiago cerca di uscire dall’impaccio, ma è inutile di fronte a un macho man come Daniel Ramos che, piuttosto, si complimenta. 

“Basta idiozie, Dani! Siamo arrivati, metti a tacere la tua indole da consigliere amoroso e sessuale... e andiamo da tuo padre. Personalmente sono esausto, vorrei andare a riposare perciò prima riferiamo, prima rincasiamo” - scende dall’auto, non prima dell’ennesima battutina del collega.

“Dormire da solo o in compagnia?”

Lo ignora, e varca l’uscio d’ingresso del Commissariato.

Augustin Ramos non li riceve subito, impegnato con una persona, nel suo ufficio.

Ciò esaspera Lopez, stanco morto, che deve sopportare ancora e ancora i punzecchiamenti dell’amico.

Come se non bastasse, a provocare arriva anche un viceispettore, noto ai più per la sua superbia e scarsa galanteria.

“Ecco i grandi geni delle investigazioni fai da te”

Voce riconoscibile, alle spalle dei due, che mette un punto alle battutine simpatiche, aprendo un capitolo tutt’altro che spiritoso.

“Cesar Gandia… sempre simpatico come la forfora che ti porti in testa… ah, giusto, scusami, dimenticavo… tu non potresti mai avere della forfora…” – la frase tagliente di Daniel crea ilarità generale, perfino tra i vari poliziotti presenti.

Il magrolino e calvo uomo, dallo sguardo inquisitore, si avvicina, con aria di sfida, pronunciandosi come è solito fare - “Ragazzino, ritieniti fortunato ad essere il figlio del Commissario, o avresti già scontato la pena per questa tua impertinenza”

Irritato dalla sfacciataggine del trentenne, il viceispettore afferra la sua tazza di caffè, preparatagli da una delle colleghe, e si allontana, lamentandosi di dover sottostare a due pagliacci indegni del distintivo che vantano come trofeo.

“Quanto lo detesto” – commenta Lopez, guardandolo allontanarsi.

“A chi lo dici! Mi domando come mai mio padre non lo spedisca altrove”

Santiago fa spallucce, non trovando spiegazione a ciò.

Il solo lato positivo dell’arrivo di Gandia è la distrazione di Daniel, che smette finalmente di scherzare sulla faccenda di Nairobi.

Qualche minuto dopo, Augustin, liberatosi dal lavoro, chiama i due a rapporto.

“Allora, prima che voi mi facciate un report sugli interrogatori, voglio avvisarvi di novità” – dice, invitandoli a sedersi.

“Ovvero?” – chiede il ragazzo.

“La persona che è uscita pochi secondi fa era una donna di mezza età”

“Si, l’abbiamo vista. Avrà su per giù l’età della mamma” – precisa il giovane.

“Esatto, si tratta di una governante che collaborò per anni in casa di un illustre imprenditore... ha appena testimoniato di conoscere Raquel Murillo”

   
 
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