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Autore: OrnyWinchester    28/02/2022    3 recensioni
Sam e Dean si ritrovano misteriosamente catapultati nella Camelot arturiana e dovranno affrontare una serie di difficoltà prima di scoprire la pericolosa minaccia che si cela dietro al loro strano viaggio nel tempo e che rischierà di mettere a repentaglio tanto il loro presente quanto il destino di Artù, Merlino e di tutti gli abitanti del regno di Albione.
La storia è ispirata alle serie tv "Merlin" e "Supernatural" e si colloca tra gli episodi 4.7 e 4.8 di Merlin e tra gli episodi 9.19 e 9.20 di Supernatural.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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Il sole era sorto da poco e Merlino si era recato nelle stanze di re Artù per predisporre ogni cosa prima del suo risveglio. Suo malgrado, lo aveva trovato già in piedi, mentre rifletteva seduto allo scrittoio e, passandosi tra le mani alcuni fogli, mostrava un’espressione perplessa e preoccupata al tempo stesso, come se alcune vicende stessero sfuggendo al suo controllo. Quando il servitore aprì la porta ed entrò con passo lieve, alzò la testa dalle sue letture e lo guardò di traverso, senza nascondere il suo malumore.
“Merlino?”
“Sire?”
“Dove sei stato ieri?” gli chiese, senza giri di parole.
“Ah, sono stato piuttosto impegnato. Sapete, un po' di cose qua, un po' là e la giornata è volata.”
“Non ti sei fatto vedere per tutto il giorno! E non serve che io ti dica che hai mancato ai tuoi doveri di servitore. Se continui così, mi toccherà cacciarti!” lo minacciò Artù.
“Ma ho chiesto a Gwen di prendere il mio posto! E dopo tutti questi anni non credo proprio che mi mandereste via. Se non vi avessi servito bene, l’avreste già fatto molto tempo fa.”
“Certo! Ma questo non significa che puoi andartene a spasso senza motivo. Sei stato di nuovo alla taverna, non è vero?”
“No. Ho aiutato Sam e Dean a mettersi sulle tracce dei ladri che li hanno derubati e, poi, ho svolto delle commissioni per Gaius.” si giustificò Merlino, pur rimanendo vago.
“Sarebbe a dire che sei andato alla taverna!” esclamò Artù, sicuro. “E, dimmi, ci sono stati dei progressi riguardo alla situazione dei nostri ospiti?”
“Sì e no.”
“Una risposta davvero chiara, Merlino! Ti dispiacerebbe essere più specifico?”
“Beh, diciamo che, grazie ad alcune informazioni prese in giro, siamo riusciti a restringere le zone in cui probabilmente si nascondono quei banditi e in cui potrebbero agire nuovamente, ma non sappiamo ancora la loro identità e, da quello che dice Gaius, c’è perfino la probabilità che possa trattarsi di mercenari al soldo di Morgana.” spiegò Merlino.
“E quando pensavi di mettermi al corrente delle vostre scoperte?” chiese il re, trasalito nel sentir nominare la sua sorellastra.
“Oggi stesso. Soltanto che non ne ho avuto il tempo!” rispose Merlino, allargando le braccia in senso di ovvietà.
“E che mi dici delle persone che Gaius sta curando? Come stanno? Si stanno riprendendo?”
“Alcuni di loro manifestano ancora dei sintomi di intossicazione, ma Gaius sta ancora cercando di capire cosa possa averla provocata per evitare che qualcun altro possa ingerire inavvertitamente lo stesso cibo, o quello di cui si tratta.”
“Bene. Fammi sapere se ci sono delle novità.” ordinò Artù, mentre tornava a controllare alcuni dei fogli di pergamena che si trovavano sul suo tavolo personale. “Soprattutto se i vostri sospetti riguardo a Morgana si rivelano fondati.”
“Sì, sire.”
 
***
 
“Gaius, posso entrare?” domandò Sam a bassa voce, mentre si affacciava nel grande salone in cui il medico di corte aveva radunato gli ultimi “Rappresentanti dei Letterati” e le loro famiglie per tenerli al sicuro.
“Vieni pure, ragazzo.” gli disse il medico, facendogli cenno di avanzare con la mano.
“Come vanno le cose qui?”
“Per ora non c’è stato nessun intoppo al nostro piano.” gli rispose Gaius con un filo di voce. “Ma lascia che Lord Agravaine torni dalla sua cavalcata mattutina e stai pur certo che non ci metterà molto a ficcanasare dappertutto e a fare domande inopportune per riferire ogni cosa a Morgana.”
“Possibile che il re non abbia scoperto la loro complicità?!”
“Beh, probabilmente conosci la risposta meglio di me!”
“Sì, ma, vedete Gaius, la storia a noi è arrivata un po' diversa da quella che abbiamo avuto modo di vedere in questi giorni a Camelot. Comunque, sì, capisco quello che intendete!”
“Il re si fida di suo zio perché è uno dei suoi pochi parenti ancora in vita. Inutile dire che è una fiducia mal riposta.” convenne l’anziano medico.
“Non riporterò più di quanto devo, anche perché, come vi dicevo, molti fatti sono diversi da quelli che conosciamo nel nostro tempo, ma c’è la possibilità che Agravaine ce l’abbia anche con Ginevra.” ammise il giovane Winchester.
“Come Morgana, del resto.”
“Già. Comunque, torniamo a noi.” cambiò discorso Sam, prima che le sue parole rivelassero troppo. “Potrei parlare con qualcuno degli uomini in questa stanza per avere delle informazioni sull’entità che sta cercando di alterare gli eventi?”
“Certo. Merlino mi ha raccontato quello che vi ha detto il grande drago.” acconsentì il medico. “Ad ogni modo, usa tutta la discrezione che puoi e non lasciare trapelare più di quello che serve.” lo avvertì con cautela, dandogli un colpetto sul braccio destro.
“Va bene.”
Sam si guardò attorno, notando come Gaius avesse fatto allestire tante brande per i presunti malati, proprio come accade con i lazzaretti improvvisati, e tutto al fine di rendere credibile la storia che avevano ideato; poi, fatte le proprie valutazioni in fretta e furia, si avvicinò al “Rappresentante dei letterati” più vicino e più isolato dagli altri. Probabilmente era il più giovane dell’intera associazione e non doveva avere che una trentina di anni. Era un po' più basso di Sam e aveva dei capelli castano scuro scompigliati, di una lunghezza non ben decifrabile, sicché, all’apparenza corti, mostravano alcune ciocche lunghe che gli ricadevano sulle spalle.
“Posso sedermi accanto a te?” gli chiese Sam con garbo.
Il giovane annuì e Sam prese una sedia e gli si accostò, in modo che altri non potessero udire la loro conversazione.
“Mi chiamo Sam.” disse, porgendogli la mano.
“Piacere. Io sono Julian.” rispose, stringendogliela.
“Sei anche tu un “Rappresentante dei letterati”, non è vero?”
“Sì. Come lo sai?”
“Beh, vedi, in un certo senso anche io e mio fratello ne facciamo parte.”
“Non può essere! Non vi ho mai visto!”
“Naturalmente. Noi veniamo da un posto lontano e anche lì c’è questo… circolo.”
“Ah, comprendo. Anche se Geoffrey il guardasigilli, quando ci ha riunito, ha detto che noi saremmo stati i primi a diffondere la conoscenza.”
“Fidati di me. Voi siete i primi a Camelot, ma esistono altri rifugi dove si riuniscono altre persone. In fondo, è questo il vostro scopo finale, no?” lo incalzò Sam.
“Sì, ma non capisco cosa ci facciamo qui, rischiando di farci scoprire da un momento all’altro.”
“Tranquillo, per ora siete tutti al sicuro. Non avete nulla da temere. Come sicuramente Gaius vi avrà detto, siete stati condotti qui con uno stratagemma per la vostra incolumità. E, se possibile, vorrei fare quattro chiacchiere con te. Me lo permetti, Julian?”
“Va bene.” acconsentì.
“C’è una cosa che vorrei sapere e riguarda il genere di studi che svolgete nel rifugio nella foresta.”
“Sono cose estremamente delicate e spesso hanno a che fare con la magia. Non ho tutta questa voglia di farmi giustiziare, soltanto per saziare la vostra curiosità.” lo interruppe il giovane studioso, in agitazione.
“Non preoccuparti di questo. Quello che mi dirai resterà tra noi. Il nostro obiettivo in questo momento è salvare le vostre vite, non metterle in pericolo. E l’informazione di cui ho bisogno potrebbe rivelarsi fondamentale per mettere fine agli omicidi che hanno colpito la maggior parte di voi dieci.”
“Cosa vuoi sapere, Sam?” gli chiese allora Julian, decidendo di fidarsi di lui.
“Nei vostri studi vi siete mai imbattuti in qualche creatura magica o entità capace di viaggiare nel tempo?”
“Viaggiare nel tempo, dici?”
“Sì, esatto.”
“Non mi sembra. Non è una cosa così facile, se ci pensi bene. Se fosse stata alla portata di tutti, le persone andrebbero avanti e indietro nel tempo in continuazione, non trovi?”
“Sì, ma forse qualche essere superiore o cose simili hanno questa capacità.”
“Non sarebbero comunque liberi di muoversi nel tempo a proprio piacimento. Sconvolgere il fluire del tempo porta sempre delle brutte conseguenze con sé, è un atto innaturale.” convenne il letterato.
“Non hai la più pallida idea di quante cose innaturali abbia visto accadere proprio davanti ai miei occhi!” esclamò Sam di rimando.
“A pensarci bene, comunque, ho letto qualcosa a proposito degli spiriti del tempo, ma il discorso su di loro è molto complesso e coinvolge anche la religione cristiana e gli angeli in particolare.”
A quelle parole Sam si mise dritto sulla sedia e i suoi occhi si illuminarono.
“Vai avanti, ti ascolto.” disse repentino.
 
***
 
 
“Allora, Sam?” chiese un impaziente Dean al fratello, dopo che questi lo aveva fatto chiamare di corsa per raggiungerlo nello studio di Gaius. “Hai scoperto qualcosa di importante?”
Mentre Dean si trovava ancora sulla porta, Sam e Merlino si stavano confrontando sulle ultime notizie, seduti attorno al tavolo.
“Vieni, Dean, e chiudi la porta.” lo invitò Merlino.
“Si può sapere di che diavolo si tratta? Eh, Sammy?”
Sam sorrise e storse il naso a quell’affermazione del fratello.
“Angeli.”
“Angeli?”
“Mmh, mmh.”
“In che senso?”
“Si tratta di una questione angelica, tanto per cambiare.”
Mentre sul volto di Dean iniziò a balenare un’espressione di fastidio, culminata in una smorfia, Merlino osservava silenzioso il dialogo tra i due fratelli, cercando di comprendere il loro modo di affrontare simili situazioni.
“C’era da aspettarselo. Ci sono sempre loro di mezzo quando finiamo in queste faccende.” “Ma se Gabriele è morto, chi è stato stavolta?”
“Se è vero quello che mi ha detto Julian, l’Uomo di Lettere, insomma il “Rappresentante dei Letterati”, siamo perfino più in alto di Gabriele.”
“Più degli arcangeli?!”
“Sì. Secondo Julian, abbiamo a che fare con i Principati, i Principi celesti.”
“Ehm?”
“Proprio così, Dean. Anche se non credo che tutta questa storia sia dipesa da loro, piuttosto da altri soggetti che rispondono ai Principati del loro operato.”
“Spiegati meglio, Sam, perché non ci sto capendo niente.”
“Julian mi ha parlato di alcune entità, note come Spiriti del Tempo, che sono in tutto e per tutto autonome nelle loro azioni e possono viaggiare nel tempo e influenzarlo a loro piacimento. Tuttavia, per evitare che si spostino nelle epoche e creino dei paradossi temporali, devono rispondere delle loro azioni alla schiera angelica dei Principati.” “Per intenderci, Dean, i Principati sono gli angeli che si occupano del tempo e della storia e che permettono agli uomini di agire nel proprio tempo mediante il libero arbitrio, vivendo appieno il proprio destino e contribuendo al progresso della civiltà.” spiegò Sam, in preda ad una lieve euforia per aver iniziato a fare chiarezza sulla vicenda.
“Una faccenda grossa, Sam.”
“Già. Anche perché nessun Principato darebbe mai l’ordine ad uno di questi Spiriti del Tempo di andare nel passato e stravolgere ogni cosa: fintanto che sono sotto il loro controllo, possono agire soltanto nel tempo, diciamo così, presente; non possono muoversi nel passato, perché interferirebbero con quanto già creato in quel momento storico, rischiando di compromettere tutti i progressi ottenuti.”
“Quindi, siamo di fronte ad un tentativo di resettare la storia, se non ho capito male.” stabilì Dean, cercando di assimilare tutte le informazioni che aveva ricevuto negli ultimi minuti.
“A grandi linee dovrebbe essere così!”
“Scusate, cosa intendete con “resettare”?” chiese Merlino, incuriosito.
“Ah, sì, è un termine che qui non esiste. Vuol dire che qualcuno sta usando uno Spirito del Tempo per cancellare la storia scritta da questo momento in poi e per riscriverla a proprio piacimento, eliminando completamente tutti gli sviluppi che l’umanità ha raggiunto in centinaia di anni.” gli spiegò Sam.
“E’ perfino peggio di come l’avevo immaginata!” esclamò il mago. “Ma c’è una cosa che non capisco. Se i Principati controllano questi Spiriti del Tempo, impedendo loro di sconvolgere le ere, com’è possibile che uno di loro sia riuscito a viaggiare nel tempo e perfino a stringere un’alleanza con Morgana per cambiare il corso degli eventi?”
“Voglio vedere come gliela spieghi questa, Sam!” disse Dean, divertito.
“Beh, questo probabilmente riguarda una parte della vicenda di cui non sei a conoscenza.” iniziò pazientemente Sam. “Devi sapere che l’anno scorso, il nostro anno scorso intendo, c’è stata un po' di…, come dire, confusione e questo ha comportato la caduta degli angeli sulla Terra.”
A quelle parole Merlino trasalì, completamente in confusione.
“Capisco che non è facile per te comprendere tutto quello che ti sto dicendo, ma è meno complicato di quello che può sembrare. Diciamo semplicemente che in Paradiso è venuta meno la quiete che lo caratterizza ed è probabile che qualche Spirito del Tempo, che a detta di Julian sono in grado di agire autonomamente, ne abbia approfittato per sfuggire al controllo dei Principati e stringere nuove alleanze con chi li aggradava di più.” spiegò Sam con tranquillità.
“Dei mercenari, per farla breve.” concluse Dean.
“Va bene. Cercherò di trovare qualcosa in proposito nei miei libri, anche se non sarà una ricerca facile. E la parte peggiore è quello che dovrò dire ad Artù per essere credibile e, soprattutto, per non farci scoprire, perché, in quel caso, sarebbe davvero la fine.”
“In alternativa, possiamo tornare al rifugio nella foresta e cercare qualcosa nei libri dei “Rappresentanti dei letterati”. Julian mi ha detto quali fanno al caso nostro, ma non è certo che lì troveremo qualcosa per fermare questo Spirito del Tempo, proprio per il fatto che ha agito fuori dagli schemi.” aggiunse Sam.
“Ricapitolando, Sam, questo Spirito, che dovrebbe agire sotto il diretto controllo dei Principi celesti per far progredire gli uomini nel proprio tempo, è sfuggito al loro controllo e si è alleato con quella stronza di Abaddon per tornare indietro nel tempo fino alla leggendaria Camelot ed estinguere gli Uomini di Lettere al momento della loro costituzione, incasinando così la storia di tutti i secoli a venire.” disse Dean, nel tentativo di sintetizzare la situazione che li aveva condotti direttamente nel regno di Albione.
“Eh già, Dean. Credo proprio che sia andata così.” “E questo significa che fermare o eliminare lo Spirito del Tempo è la nostra priorità in questo momento, poi potremo tornare a casa.”
“Ma se le cose stanno così, noi come siamo finiti qui, Sammy?”
“Per questo non ho ancora una risposta, mi dispiace Dean. Ho pensato che poteva essere stato uno dei Principi celesti a mandarci a risolvere la situazione, ma Julian dice che, nonostante siano i custodi del tempo e della storia, non possiedono questo tipo di potere. Quindi, siamo ancora al punto di partenza.”
“Va bene, di questo ci occuperemo dopo. Tanto mi sembra chiaro che cosa ci facciamo qui e perché.” asserì Dean. “Dicci come possiamo esserti d’aiuto, Merlino, e sbarazziamoci di questo fottuto spirito una volta per tutte.”
   
 
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