La giovane dalla chioma bionda osserva per qualche istante l’altrettanto giovane ragazzo di fronte a sé. Tra le mani della fanciulla c’è un cono gelato alla fragola, lui ne tiene uno al cioccolato. O meglio dire che ne teneva uno: senza un’apparente ragione né una spiegazione ha semplicemente chiesto a Dante di terminare il suo cono gelato e, alle domande del maggiordomo Kevin Hikari lo ha semplicemente congedato, dicendogli che deve terminare un discorso con la sorella, un discorso privato che a lui non è consentito udire. L’uomo dalla chioma arancione non ha potuto fare altro se non obbedire, lasciando così la Principessa Luna da sola con il fratello minore e, per un istante, rivedendo in loro Vanitas ed Ivy ai primi tempi. “ Luna… “. Fa semplicemente il minore, mentre la maggiore lo osserva per qualche istante ed un po' preoccupata: conosce fin troppo bene quello sguardo, è lo stesso che fa loro padre quando è arrabbiato.

“ Ehm… si? “. Sussurra solamente a sua volta, scordandosi persino di avere in mano un cono gelato e mentre, lentamente, la pallina alla fragola su di esso inizia a sciogliersi. Senza rendersene conto la bionda si ritrova spalle al muro, impossibilitata alla fuga dato che, davanti a lei c’è il fratello.

“ Non mi piace... “. Lascia la frase a metà il Principe di Veritas, posando entrambe le mani all’altezza del viso di lei e, in uno scatto mettendo una gamba tra quelle di lei. Lei, che a quel gesto improvviso non può fare a meno di avvampare violentemente. Deglutisce un paio di volte e, solo dopo qualche istante trova finalmente il coraggio di prendere parola.

“ N… non ti piace… che cosa? “. Chiede solamente la futura regina di Veritas, mentre il gelato inizia rapidamente a sciogliersi, alcune gocce di esso cadono sul guanto di Luna. Ma lei non sembra rendersene conto: no, pensa. In quel momento è solo concentrata sul battito incessante del suo cuore e sulle sue guance, che nel giro di un istante diventano scarlatte. Ed ovviamente sullo scorrere incessante del proprio sangue che in quel momento, sembra quasi essere un fiume in piena sul punto di straripare, sotto la sua pelle e nelle sue vene. Uno scorrere che, ovviamente, non può sfuggire al fine udito di un vampiro

“ Ho saputo che frequenti Jean Jaques Lunettes: non mi piace “. Continua il discorso il corvino, facendo se possibile, avvampare maggiormente la sorella.

“ Ch… che?! “. Chiede, con un’espressione che la rende del tutto simile alla madre e mentre, di riflesso, lui ne adotta una che lo rende la copia sputata di Vanitas. “ Ma che dici? Io non lo frequento, almeno… non… “. Ma il fratello la interrompe: con una mano le solleva il mento, che afferra tra due dita mentre, di lì a poco il suo sguardo incontra quello di lei.

“ Lo spero “. Sentenzia, in un tono che Luna non sa se definire freddo o semplicemente serio. “ Lo spero per entrambi: non potrò mai dimenticare tutto ciò che suo padre ha fatto a nostra zia Jeanne ed a tutta la nostra famiglia. Non voglio assolutamente che mia sorella finisca invischiata con il figlio di quel mostro “. A quelle parole, lei sussulta: avrebbe mille cose da dire. Vorrebbe spiegare al fratello che si sta sbagliando, che Jean Jaques è diverso da Dominique, che le ha persino salvato la vita! Vorrebbe, ma non lo fa: in questo momento pensa, sarebbe totalmente inutile. Anzi: finirebbe solo per irritare Kevin e, certamente, questo non è ciò che vuole. Il suo gelato continua a sciogliersi, mentre lei si morde leggermente il labbro inferiore per poi annuire.

“ Ho… ho capito, fratello. N… non ti devi preoccupare “. Sentenzia, mentre il principe di Veritas annuisce. Posa la mano sul viso di lei, che a quel gesto si sente letteralmente bruciare senza nemmeno sapere il perché. Insomma: non è certo la prima volta che Kevin l’accarezza, anche se è la prima volta che lo fa in quel modo. “ K… Kevin? “. Balbetta la Principessa, mentre lui avvicina lentamente il viso a quello di lei.

“ Luna… “. La chiama a sua volta lui, non potendo fare a meno di percepire il forte imbarazzo della maggiore. Lei si morde leggermente il labbro inferiore, mentre di rimando lui le morde lievemente il lobo dell’orecchio, facendola sussultare ed avvampare violentemente al tempo stesso. “ Il gelato si scioglie… “. Sogghigna lievemente il corvino, andando a leccare il gelato sciolto sul cono e, in seguito leccandosi le labbra con fare provocatorio. “ Ci vediamo a cena, mon petite! “. Conclude poi, allontanandosi a Luna e salutandola con un cenno della mano, dirigendosi verso l’uscita della stanza e lasciando la bionda letteralmente attonita a quel suo gesto.

“ S… scemo! “. Fa, mentre lui ride lievemente a quell’esclamazione.

“ Our revoire, mon petite! “. La saluta continuando a ridere, per poi uscire dalla stanza e, allo stesso tempo lasciando la sorella totalmente rossa in viso e pervasa da mille domande e dubbi.