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Autore: Usagi    06/09/2009    2 recensioni
Alla fine della guerra contro il Regno di Zaibach, Hitomi è pronta per lasciare Gaea e ritornare a casa. Ma se fosse proprio Gaea a non concedere questo ritorno? Potrà Hitomi lasciare Gaea, consapevole che la sua vita e quella del pianeta sono strettamente collegate? Una lotta contro il tempo, dei segreti da svelare, per salvare il pianeta creato dai desideri della Stirpe degli Uomini-Draghi-Divini dalla distruzione completa.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I Cieli di Gaea '
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The Vision of Escaflowne

«Il Richiamo della Terra»


15
Una Determinazione Sfavillante

 

« Il Potere di Atlantide risiede nella forza dei desideri delle persone
e nonostante esso abbia segnato la rovina di un intero popolo
non significa che il mondo di Gaea sia destinato
a subire la medesima sorte »



« Ma quelli.. cosa..? »
Van era basito, davanti a lui, si ergevano tre imponenti Guymelef di magnifica fattura.
Il primo che riconobbe lo fece rabbrividire: era il guymelef ispano che li aveva attaccati all’ingresso della Valle dell’Illusione. Credeva di averlo distrutto ed invece si era sbagliato di grosso.
Inoltre, l’Escaflowne lo aveva raggiunto, come se avesse intuito il pericolo. La colonna di luce era svanita subito dopo. Che fosse stato lo stesso Escaflowne?  Si voltò, ancora una volta verso Hitomi. La luce che l’avvolgeva era quasi impossibile da scorgere a causa dei fitti rami che continuavano a circondarla e ad avvolgerla. Che fosse stata Hitomi?
« Re di Fanelia, se tenterete di ostacolare il sacrificio saremo costretti ad eliminarvi. »
Era stata nuovamente la voce di Dornkirk a parlare. Facendo scattare l’ira di Van.
« Non permetterò a nessuno di fare del male ad Hitomi! » urlò, saltando a bordo dell’Escaflowne, mentre faceva sparire le sue ali in un turbine di piume candide.
« Perché vi ostinate, Re di Fanelia? Non volete forse un nuovo futuro per il vostro regno? » continuò Dornkirk. Si materializzò davanti al groviglio di rami dove prima vi era Hitomi. Il suo sguardo era calmo ed il viso assente, non sarebbe di certo stato in grado di combattere.
« Non accetterò mai un futuro creato dal sacrificio di Hitomi! »
« La Ragazza della Luna dell’Illusione è venuta su Gaea proprio per questo: per espiare i peccati dei suoi abitanti. »
Van stava per ribattere, quando fu costretto a difendersi dal primo attacco frontale. E da quel momento non ebbe più tregua. A capeggiare i tre guymelef era quello ispano, era più veloce degli altri e sembrava che fosse stato riparato, la catena con la quale l’attaccava sembrava brillare, come se la pioggia avesse lasciato una sottile nebbiolina di luce che lo rendeva maggiormente inquietante e pericoloso. Un altro guymelef assomigliava in modo particolare allo Sheherazade di Allen, tuttavia il suo metallo era completamente bianco e la sua testa era a forma di drago, per fronteggiare l’Escaflowne, possedeva una lunga spada. Il terzo invece, sembrava un normalissimo guymelef e Van intuì che poteva essere il più debole, si difendeva per mezzo di una lunga alabarda. Tutti e tre avevano la capacità di volare.
« Mi è impossibile attaccarli tutti e tre restando in volo. » mormorò Van tra sé e sé, cercando di trovare una breccia per far fronte all’attacco combinato di tre guymelef.
Decise di spingersi fino al suolo, avrebbe scelto lui il terreno, visto che loro erano in netta maggioranza numerica.
I tre guymelef lo seguirono senza indugi senza risparmiare i colpi.
Quando l’Escaflowne tornò nel suo assetto da combattimento su terra, il viso di Van fu finalmente coperto dall’elmo e guadagnò un po’ di tempo.
In un attimo estrasse la spada e riprese a fronteggiare i nemici.
« Il destino non può essere modificato se non per mezzo degli uomini. E adesso, questa ragazza ha deciso di salvare Gaea per sua spontanea volontà. »
Dornkirk continuava a restare immobile, ad osservare pazientemente l’involucro dove si trovava Hitomi. I rami avevano smesso di attorcigliarsi e la luce al suo interno era appena visibile.
« No, Hitomi!! » esclamò Van, ma furono proprio quelle parole a fargli perdere il ritmo e l’asta dell’alabarda lo colpì su un fianco. Il corpo incassato gli fece perdere l’equilibrio ed il guymelef cadde all’indietro. Il successivo colpo sarebbe stato fatale, le sue difese erano crollate.
« Maledizione!! » esclamò Van, consapevole di non riuscire a parare il fendente del guymelef con la lunga spada.
Allungò il braccio che reggeva la spada, come per difendersi, ma un’ombra cadde su di lui, quando sentì spada infrangersi con spada, capì che aveva ancora una possibilità. Qualche attimo dopo si accorse che ad essere venuto in suo soccorso era stato proprio Allen.
« Mi sa che anche questa volta, hai bisogno di me! » esclamò il giovane Cavaliere Celeste, la voce metallica, proveniente dall’interno del guerriero meccanico.
« Allen! Appena in tempo! » esclamò Van, rimettendosi in piedi, giusto il tempo per riprendere la lotta.
« Cos’è successo a Hitomi? » domandò lui, mentre fronteggiava uno dei tre guymelef.
Van era ancora in minoranza, fronteggiava ancora contro il guymelef bianco e con quello costruito dagli ispano, dopo l’ennesimo colpo e aver respinto per qualche attimo i due guymelef, riprese fiato.
« Non lo so, Allen! Credo che le stia accadendo qualcosa all’interno di quell’albero, bisogna fare in fretta! »
Allen gettò un’occhiata in alto, scorgendo l’intrico di rami che teneva prigioniera Hitomi, era impossibile scorgerla da lì, tuttavia la luce che emetteva al suo interno, si era fatta più forte.
« Adesso basta! » urlò Van, piantando la spada contro l’energyst del guymelef con l’armatura bianca e la testa da drago, quando il metallo incontrò il nucleo dell’energia del nemico, quest’ultimo si frantumò e qualche attimo dopo il guymelef cadde pesantemente al suolo, inanimato.
« Bel colpo, Van! » esclamò entusiasta, Allen, tenendo in pugno il guymelef con l’alabarda.
Van volse lo sguardo verso i rovi che tenevano intrappolata Hitomi, la luce era diventata più intensa, questo non sembrava promettergli nulla di buono.
Il guymelef bianco era potente in volo, ma evidentemente lo era di più su terra. La sua catena era quasi sempre infallibile e con difficoltà riusciva a mancare i suoi colpi.
« In questo guymelef non può esserci una persona » mormorò Van, intuendo che i guymelef erano troppo veloci e troppo “vivi” per poter essere pilotati da qualcuno. Il guymelef ispano aveva perso la sua notevole velocità che lo aveva reso quasi impossibile da avvicinarsi in volo, ma restava comunque un nemico efficace e il Re di Fanelia era sicuro che fra i tre, quello fosse il più potente.
« Van, devi andare da Hitomi! » esclamò Allen, che cercava di far breccia nelle difese del nemico. Il suo volto era completamente madido di sudore, stessa cosa per Van, pilotare dei guymelef voleva dire combattere con tutte le proprie forze ed oltretutto non erano adatti per scontri a lunga durata; infatti i duelli fra due guymelef duravano ben pochi minuti. Si Van che Allen erano allo stremo delle forze, ma entrambi sapevano che non sarebbero caduti per primi.
D’un tratto, un grido agghiacciante proruppe per tutta la Valle.
Era la voce di Hitomi. Van l’avrebbe riconosciuta fra mille.
« Hitomi!! » urlò Van, cercando di aggirare il nemico per raggiungere Hitomi. Ma i suoi movimenti furono vani, ed il suo braccio venne afferrato dalla lunga catena del guymelef ispano, impedendone i movimenti.
« Che tu sia dannato! » esclamò Van tentando di recidere con la propria spada la spessa catena che lo teneva in pugno, inutilmente. La catena era più resistente di quello che immaginava e dopo il primo tentativo fu costretto ad elaborare una strategia. Tentare di allargare gli anelli facendo si che la catena si spezzasse era fuori discussione, se non si era frantumata con la propria lama, affilata come un rasoio, era impensabile che fosse abbastanza debole da permettere agli anelli di allentarsi a causa della tensione fra i due guymelef, si rese conto che avrebbe dovuto agire diversamente.
Mentre Allen sebbene in difficoltà, teneva ancora testa al suo avversario, Van ebbe l’idea. Ruotò il braccio che era stato afferrato dalla catena affinché con la mano potesse prendere la catena e tirarla verso di se, ingaggiando una sorta di tiro alla fune con il guymelef, quest’ultimo, temendo che volesse avvicinarlo solo per poter sferrare un attacco ravvicinato e frontale, aumentò dalla sua parte la spinta, tirando a sua volta verso di se. Van allora comprese che avrebbe potuto fare un tentativo. Stringendo la catena con la mano priva di spada la tirò contro di se, poi, immediatamente dopo, quando il guymelef fece altrettanto verso la propria direzione, allentò la presa, lasciando di proposito la catena. Il guymelef ispano, subì il contraccolpo: non ricevendo alcuna resistenza finì con lo sbilanciarsi all’indietro, portando l’Escaflowne con se. Fu in quel momento che le labbra di Van si incurvarono in un sorriso di vittoria. Con uno slancio, affondò la spada verso il centro dell’energyst del suo avversario, quest’ultimo preso in controtempo non riuscì ad evitarlo. Diversamente da prima, il contatto della spada con il nucleo e la sua conseguente distruzione, generarono una grossa esplosione.
Van si portò il braccio a difesa mentre già fumo nero si levava per tutta la valle.
« Van, stai bene?! » la voce di Allen era affaticata dal combattimento, ma Van fu comunque in grado di udirla.
« Si, Allen! Tu? » domandò Van, già pronto a cambiare il suo guymelef in drago per potersi rimettere in volo.
« Qui me ne occupo io, tu va da Hitomi! »
Van annuì, sapendo che Allen se la sarebbe cavata.
« E’ giunto infine il momento in cui i peccati di Gaea verranno mondati e la terra sarà salva, il sacrificio è oramai compiuto! Il sangue della Ragazza della Luna dell’Illusione ripulirà il mondo che ho sempre desiderato vedere! »
« No!! Hitomi!! » esclamò Van, portandosi dopo poco più di qualche secondo davanti alla moltitudine di rami, aggrovigliatisi attorno alla ragazza.
Tenendo salde le briglie dell’Escaflowne, un primo fendente colpì alcuni rami, che, come se fossero rinsecchiti, ricaddero al suolo.
« E’ tutto inutile oramai, Re di Fanelia. Nonostante abbiate affrontato e sconfitto i Guardiani dei Sigilli, il tempo è ormai scaduto »
Ma Van non avrebbe risposto a quelle provocazioni, con maggior vigore riprese a tranciare il nodo di rami che questa volta non si animava per attaccarlo.
« Hitomi, Hitomi! Rispondimi!! »
Sentì il suono di un guymelef che cadeva al suolo ed in quel momento si accorse che lo Sheherazade aveva respinto infine l’ultimo dei Guardiani. Tuttavia anche lo Sheherazade si piegò in ginocchio, evidentemente esausto.
« Allen! Stai bene? »
Il Cavaliere Celeste dall’interno del suo guymelef osservò la ferita causata dall’albarda, la spalla era stata ferita in profondità ed il sangue scorreva copioso.
« C’è mancato poco.. » mormorò lui, tra se e se, sorridendo vittorioso.
« Si Van! » esclamò d’un tratto, verso l’Escaflowne ancora in volo.
E lo Sheherazade perse aderenza al suolo e cadde di lato.
« Maledizione, Allen!! » Van stava già per soccorrerlo, quando vide aprire il boccaporto del guymelef ed emergervi un Allen ferito ma ancora in piedi.
« Van, devi pensare ad Hitomi, non le è rimasto molto tempo! » esclamò lui, urlando, piegandosi ancora sulle ginocchia. Rivolse poi uno sguardo ai suoi compagni che correndo si stavano avvicinando. Van annuì, rassicurato.

« Gli uomini compiono gli errori del passato, per mezzo delle loro stesse mani. Che la Ragazza della Luna dell’Illusione, si accolli il peso di questo destino. »

« Voi, siete stato voi!! Voi avete fatto sì che si arrivasse a questo punto, Hitomi non ha alcuna colpa!! » replicò Van, distruggendo alcuni rami. Quando finalmente, dall’intrico di rami ne emerse appena il viso di Hitomi, Van si sentì rincuorato.
Hitomi era avvolta da una calda luce dorata ed era priva di sensi.
All’ennesimo colpo della grande spada dell’Escaflowne gli ultimi rami crollarono ma non erano ancora sufficienti per liberare Hitomi.
D’un tratto, la calda luce che avvolgeva Hitomi e si diradava contro l’Escaflowne entrò in sintonia con l’energyst dell’Escaflowne.
Quando Van sentì resistenza ai comandi, l’energyst si disattivò completamente.
Mentre Van precipitava ancora una volta, tentò di far planare l’Escaflowne, inutilmente, precipitando al suolo finì per essere disarcionato e cadde malamente al suolo.

« Signorino Van! »
Anche se non l’avesse vista, avrebbe riconosciuto il tono di voce di Merle.
Poco dopo, sentì i suoi passi raggiungerla, e lui si mise in piedi, ignorando i graffi che nella caduta si era procurato.
« Signorino Van, state bene? Ma siete ferito!! » esclamò la gattina aggrappandosi alle sue vesti. Aveva gli occhi pieni di lacrime.
« Sto bene, Merle. Adesso però devo andare. »
« Signorino Van, Hitomi.. sta… »
« Non le succederà niente, te lo prometto. »
Merle annuì, poi fece qualche passo indietro, poi sollevò lo sguardo ed osservò le piume danzare nell’aria.
Van aveva già spiccato il volo per raggiungere Hitomi.

« Fate presto.. Signorino Van. »

 

*****

Ciao a tutti!
Sono tornata dalla mia settimana di vacanze e ho notato una cosa assurda!
Le visite dell'ultimo capitolo sfiorano le 150 visite! Davvero assurdo considerato che ho ricevuto solo una recensione e per di più, gli altri capitoli erano scarsamente visitati. Chissà quante ne farà questo..!
leidia: Ciao tesorina! Come vedi qui le tue domande trovano risposta! ^__^ Ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine ed i nostri protagonisti non se la passano bene! Aspetto trepidante la tua recensione!

Alla prossima settimana con il prossimo capitolo: "L'Abbraccio della Terra"!

Usagi.

  
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