Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: evil 65    26/03/2022    9 recensioni
(Sequel di "The War of Ice and Nightmares - La Battaglia del Crogiolo")
Dopo gli eventi del primo libro, Mr Cold - la variante di Jack Frost che per poco non aiutò Pitch Black a dare il via ad una nuova Dark Age - si ritrova finalmente libero dal giogo del suo padrone, e comincia a seminare il caos per tutto il Multiverso. Questo attirerà l'attenzione della MVI - la Multiverse Variant Intelligence - i cui membri non si fermeranno davanti a nulla pur di assicurare lo Spirito alla giustizia.
Nel frattempo, menti assai più spietate e dagli obbiettivi maligni, pianificano di ribaltare completamente l'ordine naturale della creazione stessa...
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The War of Ice and Nightmares'
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Eccovi un nuovissimo capitolo!
In questo capitolo, oltre a conoscere nuove reclute della “Fazione Kozmotis”, cominceremo ad esplorare il passato dei Phantoms.
Vi auguriamo una buona lettura ;)




 
Capitolo 4 – Cry Havoc

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“Don't you disrespect me little man!
Don't you derogate or deride!
You're in my world now
Not your world
And I got friends on the other side!”


Friends on the Other Side – Keith David
 

Per un lungo, inesorabile, terribile momento… tutto divenne bianco.
La Forza abbandonò Vader, e il Signore dei Sith si sentì perso come mai prima d’ora. Perfino in quel giorno di quasi quindici anni fa, quando Obi Wan aveva tagliato le sue membra sulle sponde di Mustafar, non aveva provato un dolore simile. Non era causato da ferite o menomazioni, bensì dalla semplice impotenza. Dalla sensazione di essere per la prima volta completamente solo, abbandonato a se stesso e alla merce di qualunque calamità fosse riuscita a sottrargli il potere con cui era nato.
La sua mente cominciò a vagare. Era stato uno sciocco a fidarsi di questo essere! Ma perché la Forza non lo aveva avvertito? Perché…
FLOOSH!
All’improvviso, tutto cessò. Il bianco lasciò il posto ad una grotta dalle pareti coloro pece, e la Forza tornò ad aggrapparsi al Signore Oscuro dei Sith come una vecchia amica, stringendolo in un caldo abbraccio.
Solo in seguito, l’uomo si rese conto che aveva smesso di respirare… e che nella mano destra stava reggendo la sua spada laser, ora attiva. Quando l’aveva estratta?
<< Avrei dovuto avvertirti >> disse una voce familiare di fronte a lui.
Sollevando la testa, Vader si ritrovò a fissare gli occhi gialli di Kozmotis Pitchiner, che lo scrutavano divertiti. << Il primo viaggio dimensionale può essere… difficile. >>
<< Dove siamo? >> sbottò il Sith, cercando di trattenere la propria collera. Il Lato Oscuro cominciò a sibilargli nelle orecchie, intimandogli di abbattere la minaccia rappresentata da questo sconosciuto… ma subito dopo, i sussurri cessarono, e una calma piatta tornò a impadronirsi di lui.
Ancora una volta, la Forza gli stava suggerendo di ascoltare il salta-mondi.
<< Nel mio covo >> rispose Kozmotis, mentre prendeva una rapida occhiata alla caverna << Una fortezza ai confini dell’Universo. O meglio, di tutti gli universi. L’ho trovata durante i miei viaggi attraverso il Vuoto, e ho deciso di farne la mia casa. >>
<< Il Vuoto? >> chiese Vader, incuriosito da quell’affermazione.
L’ex Generale annuì in conferma. << Lo spazio tra le dimensioni. La discarica del Multiverso, per così dire. Ciò che si trova tra gli universi, uno spazio nero, infinito… vuoto, dove la creazione non ha posto, e il tempo perde di qualsiasi significato. Un luogo perfetto per nascondersi da coloro che danno la caccia a quelli come me… come noi. >>
<< Noi? Quindi hai dei complici >> intuì Vader.
Ancora una volta, Kozmotis annuì in conferma. << Persone che ho reclutato, proprio come te. Tutti noi condividiamo un obbiettivo comune, lo stesso che ti permetterà di esaudire il tuo più profondo desiderio. >>
E, detto questo, gli fece cenno di seguirlo.
<< Vieni… non vedono l’ora di conoscerti >> sogghignò, mentre scompariva nell’oscurità.
Inizialmente guardingo, il Sith decise di acconsentire alla richiesta.  Dopo essere entrato nell’ombra della grotta, ecco che si ritrovò in una stanza completamente diversa, al cui centro spiccava un lungo tavolo ovoidale completamente nero.
E a quel tavolo… sedevano due persone dall’aspetto bizzarro, le quali si alzarono una volta che li videro arrivare.
Gli occhi di Vader incontrarono quelli freddi e calcolatori di una splendida donna dalla carnagione verde smeraldo. Aveva un volto severo, affilato, coronato da un paio di corna nere che le spuntavano dalla testa, e labbra rosse curvate in un cipiglio pensieroso.
Era vestita con un lungo abito color pece, le mani sottili avvolte ad uno strano scettro dall’estremità
arrotondata, mentre una strana creatura piumata era appollaiata sulla sua spalla.
La seconda persona, invece, era un uomo dalla carnagione scura, vestito con abiti viola di bassa fattura e un cappello a cilindro. Proprio come la donna, nelle mani reggeva una specie di scettro, e aveva il volto contratto da un sorriso canzonatorio.
<< Lord Vader… >> disse Kozmotis, distogliendolo dalla sua analisi << Permettimi di presentarti Lady Malefica e il Dottor Facilier. Ci assisteranno in questa nostra crociata. >>
<< Ah, la nostra nuova recluta! >> esclamò l’uomo, alzandosi in piedi e togliendosi il cappello per eseguire un galante un inchino << Benvenuto, mio caro, benvenuto fra noi, dannati fra i dannati! Aspettati una collaborazione a lungo termine, l’impegno che stai prendendo è assai vincolante. >>
Malefica annuì in accordo.
<< Sono colpita >> mormorò dopo qualche istante, molto più placida e composta << La tua oscurità è alquanto... accentuata. Quasi quanto la mia.  >>
Vader rimase inizialmente in silenzio, mentre il suo gelido sguardo passava ancora una volta tra i suoi presunti alleati. Non era abituato a lavorare con altre persone… eppure, nell'istante in cui amplificò i suoi sensi attraverso la Forza, si ritrovò sorpreso nel constare quanto fossero oscure le loro anime, così nere da poter rivaleggiare con la sua.
Quella di Facilier era caotica, in continuo movimento, come se fosse composta da tante piccole ombre sghignazzanti. Per certi versi, era molto simile a quella di Kozmotis, anche se meno intensa. Ma quella di Malefica… era come un'immagine riflessa della propria, un monolite nero e senza fondo, come una singolarità pronta ad inghiottire qualunque cosa. Sembrava una Sith a tutti gli effetti.
<< Non ho mai incontrato una creatura come te >> disse Vader, mentre il suo sguardo vagava inconsciamente fino alle corna della donna << Dimmi… che cosa sei? >>
<< Cosa? Ma che domanda sgarbata >> commentò la donna, con un tiepido sorriso schernente, come se lo ritenesse uno stupido << Io… non sono una cosa. Sono la Signora di Ogni Male, l’oscura padrona di coloro che nelle tenebre dimorano. >>
<< Così affermi >> ribatté Vader, incrociando ambe le braccia al petto e compiendo un passo in avanti << Ma credi davvero di avere ciò che serve per conferirti un simile titolo? >>
<< E tu credi di avere anche solo la facoltà di negarmi ciò che è mio di diritto… piccolo Jedi? >>
A quella parola, la rabbia di Vader ribollì come un vulcano. Il Lato Oscuro cominciò a turbinare attorno a lui, mentre avvicinava inconsciamente la mano alla sua fidata spada laser.
Con due rapide falcate, si ritrovò proprio di fronte a Malefica, sovrastandola con i sue due metri di altezza.
<< Vedo che sei informata sul mio universo >> sussurrò freddamente, attraverso il respiratore della maschera << Ma temo tu sia in errore. Io NON sono un Jedi… ma un Signore Oscuro dei Sith. E l'oscurità è il mio dominio, così come tutti coloro che scelgono di abbracciarlo. >>
Puntò un dito guantato contro la donna, mentre l’animale sulla sua spalla cominciò a sibilargli.
<< Faresti bene a non insultarmi, strega. Non sono qualcuno che vorresti come tuo nemico. >>
La cosa forse più snervante era che il sorriso di lei non sembrava essersi incrinato di una virgola, di fronte a quella reazione alquanto minacciosa. Sembrava quasi si stesse lievemente divertendo… sebbene fosse difficile definirlo, in quella fredda aria regale che ostentava.
<< Fata andrà più che bene, umano >> ribatté << Vedrai che così non vi saranno più altre incomprensioni fra noi. >>
Vader rimase in silenzio per un po’, limitandosi a fissarla attraverso la maschera. Era passato molto tempo dall'ultima volta in cui aveva interagito con qualcuno che non lo temesse… senza contare il suo maestro, ovviamente.
Questa… “fata”, qualunque cosa fosse, sembrava conoscere il suo potere e le vie della Forza. Eppure, era come se non gli importasse… no… come se ne fosse intrigata.
In verità, lo stesso Sith era piuttosto curioso riguardo a questa nuova alleata… ma anche estremamente cauto.
<< Molto bene >> dichiarò, mentre si tirava indietro.
E così, i due rimasero a scrutarsi l'un l'altra, in silenzio, come se fossero impegnati in una gara di sguardi.
<< Signori miei, vi prego! >> esclamò Facilier, praticamente interrompendoli e riscuotendoli da quel torpore << Questa stanza è già troppo stretta! Non è proprio il caso che vi mettiate a riscaldarla con le vostre... uh, focose personalità… >>
Vader cercò di ignorare il commento sul fuoco. Gli riportava alla mente brutti ricordi. Invece, si voltò verso l'uomo e lo scrutò da capo a piedi.
<< Sembri sicuramente umano >> osservò pensieroso << Eppure, il potere che ti circonda non ha nulla a che fare con la Forza. Appartieni forse allo stesso universo di Kozmotis? >>
<< Ah, no, mio caro, sono di matrice completamente originale! >> esclamò lo stregone, con un sorriso smagliante << Non per quanto riguarda il mio potere però. Il mondo funziona così! C’è il potere… e coloro che sono abbastanza forti da ottenerlo. Come posso dirtelo in maniera più chiara... Oh sì! Ho amici nell'aldilà! >>
Per la seconda volta in un solo giorno, l’Oscuro Signore dei Sith non riuscì a trattenere una certa sorpresa. Era sinceramente grato che la sua maschera fosse capace di nascondere così bene le sue emozioni.
<< Tu… ottieni il tuo potere dai morti? >>
<< Uh, non la direi in questo modo, sono molto suscettibili >> borbottò Facilier con un certo nervosismo, per poi riprendere a sorridere e spalancare le braccia << Diciamo... da grandi e potenti spiriti che governano sulle anime e sul passaggio tra questa vita e l'altra. Domino l'ombra della morte... letteralmente! Perché è così che sono chiamato: l'Uomo Ombra! >>
<< Notevole >> commentò Vader, sinceramente impressionato.
Nella storia millenaria dei Sith, solo pochi eletti erano riusciti ad ottenere una padronanza del Lato Oscuro abbastanza forte da poter comunicare con i morti, tanto meno con gli spiriti degli antichi Sith. Se questo “Uomo Ombra”, come si faceva chiamare, era riuscito ad instaurare un rapporto del genere con le anime oscure che dominavano le tenebre dell'aldilà… allora di sarebbe rivelato un alleato decisamente valido, proprio come Malefica.
Ma per cosa? Quella domanda lo aveva assillato da quando aveva scelto di accettare l'accordo con Kozmotis.
<< Perché mi hai portato qui? >> gli domandò, freddamente << Vedo che ti stai circondando di persone potenti… e con una forte padronanza della arti oscure, qualunque siano la variante del loro universo. Ma a cosa ti serviamo? >>
Un cupo sorriso andò a dipingersi sul volto dell'ex Generale.
<< Pazienza, Vader, tutto ti sarà presto chiaro. Ma prima... dobbiamo ancora recuperare un'ultima recluta! >>

                                                                                                                   * * *

Il portale si aprì su una landa desolata.
Alberi spogli si ergevano dal suolo come braccia scheletriche, circondati da cadaveri e armature arrugginite. Era un luogo da incubo, il risultato di secondi e secoli di battaglie e orrori, una terra in cui ormai non poteva crescere altro che la morte.
Vader scrutò attentamente quel panorama impregnato di decadenza...e per la prima volta da molto tempo, provò una strana sensazione di disagio.
<< Dove ci hai portato? >> domandò a Kozmotis.
<< Prydain >> rispose l’uomo, impassibile << Una terra molto simile al mondo natio della nostra Malefica. Patria di eroi e creature magiche...ma anche teatro di innumerevoli guerre e massacri. >>
<< Adesso sì che ha assunto una piega decisamente più coinvolgente >> commentò Facilier << Bene, Koz, siamo nelle tue mani. Da dove iniziamo? >>
In tutta risposta, l'ex Generale indicò un punto ben preciso al centro della landa. Più precisamente… una pentola nera che spuntava dal terreno fangoso, sul cui fianco era stato inciso un volto dai lineamenti grotteschi.
<< Da quella >> sussurrò l'uomo, mentre il cielo sopra di loro cominciava a coprirsi di nubi.
<< La giornata sembra molto promettente >> fu il commento tranquillo di Malefica, per poi chiudersi in un profondo silenzio di attesa che nascondeva la trepidazione.
Il gruppo raggiunse cautamente il calderone.
Tutti loro potevano sentire… qualcosa che proveniva dal suo interno. Una forza oscura, maligna, a tratti familiare… eppure diversa al tempo stesso.
<< All'interno di questa pentola... >> proseguì Kozmotis << è rinchiusa l'anima della nostra prossima recluta. Un essere di grande potere e crudeltà, qualcuno che si rivelerà decisivo per il completamento dei nostri obiettivi. >>
La sua attenzione tornò sullo stregone e la fata.
<< E voi due mi aiuterete a riportarlo nel mondo dei vivi. >>
<< Hmm, è rischioso >> ribatté l’uomo, a quanto pare sotto concessione anche dell’altra, che annuì << un sortilegio simile potrebbe creare un'energia tale da mettere in allerta i nostri... piccoli insetti alle calcagna. Mi auguro che tu sappia cosa stai facendo, e soprattutto che la scelta sia stata congegnata! Anche perché quella che darà più in escandescenze se ti sbagli è la nostra Signora qui… >>
Fece un cenno verso la donna, che dal canto suo fissava immobile Kozmotis, come se volesse torchiarlo con lo sguardo.
<< Sono consapevole dei rischi >> ammise Kozmotis << Ecco perché avrò bisogno di entrambi. Da una parte, Facilier avrà il compito di… afferrare l'anima della nostra recluta, per così dire, e trascinarla sul piano mortale, legandola ad uno dei suoi manufatti. Malefica, invece, avrà il compito di lanciare un incantesimo di soppressione sulla pianura, in modo tale da nascondere gli effetti del rituale. Pensi di poterlo fare, mia signora? >>
<< Pensare di potere? >> domandò lei, freddamente << Io non penso di potere. Agisco perché so di potere. Fate un passo indietro, sciocchi. >>
Sollevò il bastone verso il cielo plumbeo, il quale sembrò addensarsi ancora di più, illuminando la pietra di verde.

<< Nubi nere come carbone e malvagità,
ora e subito eseguite la mia volontà!
Oscurate questo luogo dannato
che nulla che qui accada possa mai essere svelato! >>

Le nubi si tramutarono in una coltre oscura, scosse da un'energia verde crepitante, e calarono sui presenti come un telo nero, segregandoli all'interno di una cupola energetica dello stesso colore.
<< Impressionante >> commentò Vader, mentre sentiva una forza sconosciuta ricoprirli da capo a piedi, come una specie di velo. Qualunque cosa avesse fatto la fata, sarebbe stata capace di nascondere la loro presenza anche allo Jedi più potente.
Affianco a lui, Kozmotis sorrise soddisfatto e si voltò verso Facilier.
<< Buon Dottore… prego, il palco è suo >> disse mentre indicava il calderone nero.
<< Bene… si va in scena >> commentò lo stregone, calandosi sul volto la maschera di un teschio bianco << Ragazzi, attaccate! >>
Fu allora che l’intero paesaggio attorno a loro cominciò a tingersi di un’energia viola e verde pastello, e a circondarsi di maschere tribali intonanti una nenia gutturale, all’interno della quale Facilier si muoveva come una specie di ballerino.
Con sapienti gesti delle mani, e dunque al suo comando, le maschere si illuminarono di verde e generarono dei lampi dagli occhi che inondarono la pentola. Il calderone iniziò ad agitarsi sempre di più…come se ci fosse qualcosa di vivo al suo interno che veniva strattonato.
<< Il nostro compare è irrequieto, diamine, che impeto! >> esclamò l’Uomo Ombra, quasi in un delirante e cantilenante estasi << La morte è poco ragguardevole, si sa… ma se non vi piace, non lo dite a me… ma ai miei amici nell’aldilà! >>

Track 5: https://www.youtube.com/watch?v=ShnlAzsHXKs

Il calderone continuò a tremare.
Sopra di loro, lampi e tuoni illuminarono l’oscura volta, a cui seguirono bagliori verdastri.
Una sostanza smeraldina eruttò dalla pentola come lava vulcanica, sollevandosi a imitazione di un vortice e seguendo i gesti di Facilier.
Parte di quel fenomeno fluttuò proprio verso lo stregone, che nella mano destra reggeva una specie di amuleto.
La sostanza defluì all’interno di quel misterioso artefatto…e presto giunse una risata agghiacciane.
<< Mai >> gracchiò una voce sconosciuta.
A Vader ci volle qualche secondo per capire che era partita proprio da quel tornado di luce verde.
Pochi secondi dopo, una mano ossuta afferrò il bordo del calderone, producendo un forte schiocco. A questo, seguirono altri lampi e saette.
<< Non morirò…non morirò mai! >> continuò la voce, mentre la sagoma di “qualcosa” prendeva man mano forma in mezzo a quel tripudio di energie.
La sagoma, dapprima indistinta, assunse delle sembianze quasi umane, eppure diverse. Man mano che il bagliore iniziò a diradarsi, ecco che vennero rivelate anche al resto del gruppo.
Di fronte a loro…aveva appena preso posto uno scheletro.
Sembrava ricoperto da un sottile strato di carne putrefatta, ma la maggior parte del copro era nascosta da un mantello rosso porpora, completo di cappuccio. Il tratto più distintivo, tuttavia…erano sicuramente un paio di corna che gli spuntavano dalla testa, simili a quelle di un cervo.
<< Libero… >> sussurrò l’essere << finalmente libero da quella gabbia. Mi chiedo quanto tempo sia passato da… >>
Incespicò in avanti, con le orbite illuminate da un intenso bagliore scarlatto.
Il volto scheletrico si contorse a imitazione di una specie di sogghigno, ma era difficile a dirsi, a causa della quasi totale mancanza di muscoli e pelle.
<< Quello sporco allevatore di maiali…e quella dannata principessa >> sputò l’essere << Loro…mi hanno preso tutto! Hanno interrotto i miei piani! Io…io…li ucciderò! >>
Quello che accadde in seguito, colse il gruppo decisamente di sorpresa.
Dalle mani della creatura spararono una coppia di raggi verdi che per poco non li colpirono in pieno. Furono solo i tempestivi riflessi di Vader ad evitare un potenziale disastro.
L’Oscuro Signore sollevò il braccio destro, creando uno scudo telecinetico tra loro e gli attacchi. Questi si infransero contro la barriera, sprigionando scintille e una nuvoletta di fumo.
Quando si diradò, il Sith scoprì che lo scheletro aveva assunto un’espressione altrettanto sorpresa.
<< Interessante >> mormorò, mentre scrutava le proprie appendici con uno sguardo contemplativo. Doveva essere la prima volta che manifestava un simile potere.
Poi, scoppiò in una risata gracchiante, come il ringhio di una iena misto all’urlo di una bestia ferita. Era tutto fuorchè umana.
Le orbite scarlatte dell’essere si guardarono attorno, poi incontrarono gli occhi dei suoi liberatori.
<< Inchinatevi >> ordinò, mentre li indicava con un lungo dito ossuto.
Quell’unica parola fu sufficiente a suscitare sia l’ira di Vader che quella di Malefica.
<< Come, scusa? >> ringhiò la fata, il corpo ora avvolto da un bagliore smeraldo. Allo stesso tempo, il Sith aveva estratto la sua fidata spada laser.
<< Inchinatevi di fronte alla Morte >> ripetè il mostro, come se stesse parlando ad una coppia di bambini << E forse vi considererò degni di far parte del mio nuovo esercito. Obbedire sarebbe saggio. >>
A quel punto, Kozmotis concluse che quello era il momento di intervenire. Sapeva quanto fosse volubile il temperamento dei suoi alleati, e l’ultima cosa che voleva era che attaccassero la loro nuova recluta.
Si fece avanti con un sorriso accomodante, le mani sollevate in un gesto conciliante.
<< Re Cornelius, sono certo che possiamo trovare un qualche tipo di accordo… >>
<< Silenzio, ombra >> lo interruppe lo scheletro << Ti ho forse dato il permesso di parlare? Non ricordo di averlo fatto…ma forse l’ho dimenticato. Ho così tanti rumori nella testa! >>
Si piegò in avanti, producendo un scricchiolio tanto forte da far sussultare Facilier per il disgusto.
<< Io... non lo so >> borbottò, mentre tornava a scrutare i suoi salvatori << Sento qualcosa di nuovo, che sta strisciando dentro quella melma primordiale che ero, qualcosa... di bello. Un potere nuovo e indomito. >>
Il bagliore nelle sue orbite parve farsi ancora più luminoso, illuminando pezzi di carne cadenti e zanne scheggiate.
<< Ora…inchinatevi al vostro re. Non ve lo ripeterò un’altra volta >> insistette, con le mani avvolte dallo stello alone smeraldo di poco prima.
A quel punto, l’espressione sul volto di Kotzmotis passò da cortese a glaciale nel giro di pochi secondi. I suoi occhi tornarono di un giallo malaticcio, mentre il grigiore della sua pelle sembrò accentuarsi.
<< Facilier >> ringhiò freddamente << Ti dispiace? >>
<< Con immenso piacere >> rispose l’altro, le labbra ora arricciate in un sorriso crudele.
Sollevò il medaglione che teneva al collo...e cominciò a stringerlo. Subito dopo, l’appena nominato Re Cornlius lanciò un grido pieno di dolore, portandosi ambe le mani la petto.
Cadde in ginocchio, ansimante, come se qualcosa stesse cercando di strappargli un cuore che forse non aveva nemmeno.
Il suo sguardo vagò subito verso l’Uomo Ombra.
<< Che cosa mi avete fatto?! >> sibilò, le orbite che sembravano menare lampi.
Facilier gli offrì una scrollata di spalle disinvolta.
<< Niente che non si risolverà con un po’ sana di disciplina, mon amì >> disse mentre gli mostrava il medaglione << Vedi questo piccolo gingillo? Ci ho legato la tua anima! Un’assicurazione deplorevole, lo so, ma a quanto pare necessaria. Adesso sarai costretto ad obbedirmi, fino a quando…beh…fino a quando ne avrò bisogno , suppongo. >>
Cornelius ringhiò rabbiosamente, e si lanciò in avanti per afferrare il manufatto. Tuttavia, Facilier si limitò a stringerlo con forza, costringendo lo scheletro a fermarsi.
<< At-ta-ta! >> lo rimproverò l’Uomo Ombra << Non siate precipitoso, vostra Maestà. Dateci almeno la possibilità di farvi un’offerta! >>
Le orbite della creatura passarono da lui a Kozmotis, poi verso Vader e Malefica, e di nuovo sul presunto capo del gruppo.
<< Perché dovrei ascoltarvi? >> chiese all’ex Generale, con una smorfia sospettosa << Sembra che abbiate il coltello dalla parte del manico. Potreste solo costringermi a fare quello che volete. >>
<< Vero >> disse Kozmotis, la sua voce suadente recuperata << Ma sarebbe alquanto controproducente combattere al fianco di un alleato legato a noi dalla mera schiavitù. Invece, voglio offrirti la possibilità di combattere per te stesso. >>
In qualche maniera, Cornelius riuscì ad assottigliare le sue orbite.
Rimase in silenzio per un po’, limitandosi a fissare il misterioso uomo dalla pelle grigia.
<< Molto bene >> borbottò, per poi sistemarsi il mantello color porpora. << Dichiara le vostre intenzioni. >>
Almeno per ora, sarebbe stato al gioco.
Kozmotis sorrise vittorioso. << Lasciate che vi faccia una domanda. Cosa desiderate, Re Cornelius? >>
<< La morte dei miei nemici >> fu la pronta risposta del monarca << La distruzione del Regno di Prydain, da cui venni tradito secoli fa. La conquista di questo mondo, mio di diritto… e la morte di Taron, colui che mi ha imprigionato all’interno del Calderone Nero.  >>
A quelle parole, il sorriso sul volto dell’ex Generale sembrò farsi decisamente più predatorio, come il ghigno di un lupo.
<< Io posso offrirti tutto questo >> disse, gli occhi nuovamente illuminati da quel bagliore dorato.
Lo scheletro non disse nulla. Semplicemente, scrutò in quelle pupille malevole, alla ricerca del minimo segno di inganno o menzogna. Ma con sua grande sorpresa…non ne trovò alcuno.
Passò lo sguardo su ciascuno dei suoi salvatori, poi di nuovo verso Kozmotis.
Di fronte ad una simile offerta… c’era solo un modo corretto di rispondere.
<< Come? >>

                                                                                                                  * * *

In un'altra dimensione, all’interno dell’organizzazione conosciuta come MVI, Mr Cold era rimasto collegato ad Argo per le ultime due ore emmezza…e francamente, stava cominciando ad irritarsi.
Ancor prima di diventare un adepto di Pitch Black, aveva sempre avuto difficoltà a rimanere fermo per tempi troppo lunghi, specialmente quando si trovava in un luogo che moriva dalla voglia di esplorare.
Ancora non riusciva a credere che esistesse un’organizzazione dedita alla protezione del Multiverso.  Come diavolo era riuscito a perdersi una cosa del genere?
Perché non erano mai intervenuti, quando lui e Pitch si erano dati alla pazza gioia in giro per le innumerevoli realtà? Forse avrebbe dovuto approfondire l’argomento, quindi se lo segnò mentalmente come promemoria futuro.
I suoi occhi vagarono per la stanza, alla ricerca di qualche distrazione.
Solo Eda e il suo animaletto blu erano rimasti a controllarlo. Hiro, invece, stava lavorando ai comandi della macchina, mentre il robot chiamato Baymax si era allontanato in un angolino del laboratorio, apparentemente perché doveva ricaricarsi.
Dopo qualche minuto di silenzio, la testa dell’oscuro spirito girò verso la strega.
<< Pare che tu abbia un minimo di buon senso >> disse all’improvviso, attirando l’attenzione della donna << Come diamine hai fatto a finire in un posto del genere? >>
<< Perché vuoi saperlo? >> domandò l’altra, arricciando le labbra in un sorriso civettuolo.
L’eterno adolescente scrollò le spalle. << Perché sono annoiato, e una bella storia potrebbe fare miracoli per la mia pazienza. >>
<< Oh, caro il mio ghiacciolino, la mia storia non è per i deboli di cuore! Be’, più o meno… forse, non è per gli spiritelli ribelli con potenziali problemi di sociopatia.      O forse è alquanto appropriata >> lo prese in giro Eda << Bene, tutto cominciò nella mia terra d’origine,  nota come Isole Bollenti. Un luogo da fiaba dei fratelli Grimm… ed è un paragone molto sottile, se capisci l’antifona! >>
Gli fece l’occhiolino, giocosa, per poi sventolare i capelli fluenti.
<< Una terra ostile e zuccherosa, contenente le creature più strane e bizzarre dell’esistenza, tra cui le streghe! Sì, perché streghe si nasce, e si è così. Incommensurabilmente belle, nel mio caso, e con le orecchie appuntite. Per questo non sono un’elfa, sono una strega! >> puntualizzò << Le Isole Bollenti erano governate dall’Imperatore… qualcuno che forse al tuo Black sarebbe stato simpatico, data la sua ossessione e mania del controllo tramite la paura, l’indottrinamento e l’inespressività! Bleah! >>
Assunse un’espressione schifata, prima di proseguire.
<< Avevo una famiglia, tra cui una sorella maggiore di nome Lilith. Le volevo un mondo di bene, ma eravamo anche grandi rivali e in competizione per entrare nella congrega magica dell’Imperatore, la più alta onorificenza dell’epoca. È indubbio che io sia sempre stata la più forte! Nonché la più scapestrata, ribelle, incontinente e testarda, quando andavamo a scuola. Non sopportavo l’idea di dovermi specializzare in una sola branca della magia, come stabilito dal regime! Volevo provare di tutto! Volevo sperimentare, conoscere, esplorare! Seguivo segretamente ogni corso e mi esercitavo da autodidatta per migliorare sempre di più. Fu così che, il giorno in cui dovetti sostenere l’esame finale per entrare nella congrega… rinunciai. Diedi la vittoria a tavolino alla mia cara Lily, rifiutandomi di combattere. Le congreghe non erano affatto il mio stile, e ormai lo avevo capito! Così… fuggii via, lontano da tutto e da tutti. E qua viene il bello! >>
Sogghignò, unendo i polpastrelli delle mani.
<< Sono diventata una ricercata per aver scelto volontariamente come vivere la mia vita e come esercitare la mia magia! Cose dell’altro mondo, non è vero? Così, per ripicca, ho iniziato a combinare un bel po’ di guai, per divertirmi, e per fargliela vedere a quei fastidiosi servitori dell’Imperatore. A quel punto, stanca di essere braccata, ho messo a punto la magia più potente di tutte: il viaggio inter-dimensionale, la cosa che l’Imperatore bramava di più al mondo! E io ci sono riuscita prima di lui! Ogni tanto rimpiango di non aver mai potuto vedere la sua faccia! >>
Ridacchiò sonoramente.
<< Comunque, è così che ho iniziato a viaggiare fra i vari universi. E be’… diciamo che anche in quel caso, la mia condotta non è mai stata delle più… discrete. Così la MVI mi ha trovata e mi sono fatta un bel po’ di tempo al fresco! Roba da farti impazzire! Ma in seguito… presi una decisione che avrebbe cambiato la mia vita per sempre. >>
Cold la fissò, perplesso. << E quale sarebbe? >>
<< Ho deciso di lavorare per loro! >>
<< Ah, meraviglio-COSA!? >>
<< Andiamo, ragazzo, possibile che non hai ancora compreso la tua situazione? >> esclamò la strega, ridendo << L’occasione che hai è unica! Potresti viaggiare e vivere le più mirabolanti avventure per tutta la durata della tua luuuuunga esistenza! L’unica differenza è che sarebbe legale, e nessuno proverebbe più a disturbarti. Certo, magari dovresti andarci un po’ più piano con certi disastri… ma al confronto di vivere braccati come animali ed essere costretti a vivere una vita noiosa fatta di catene, dogmi, aspettative e responsabilità prescelte dagli altri verso di te, che non sopportano la tua indipendenza… questo è un vero paradiso! >>
<< Eppoitiregalanoigrandicacciarossi! >> esclamò Stitch, per poi scoppiare in una risata sgangherata.
<< Oh, certo, come dimenticare il mio cucciolotto? >>
Eda lo prese in braccio e cominciò a coccolarlo. << Lui è qui grazie a me! La sua storia è un po’ triste, l’ho trovato quando non aveva più nessun altro a prendersene cura. Anche lui aveva soppresso alcune brutte abitudini, e perdere coloro che amava lo aveva… be’, diciamo… >>
<< Cattivo! >> sibilò l’alieno.
La donna annuì.
<< Sì, diciamo che lo aveva un po’ incattivito. Fortunatamente, sono riuscita a farlo rinsavire! Guardalo, è ancora una palletta piena di gioia! Be’… se se lo ricorda >> aggiunse, mentre gli accarezzava affettuosamente la testa.
Cold scrutò la piccola creatura blu. Non sembrava così pericoloso…ma aveva vissuto abbastanza a lungo da sapere che, spesso e volentieri, le apparenze potevano essere assai ingannevoli.
I suoi occhi vagarono verso Hiro, ancora impegnato a digitare sui computer collegati alla macchina.
<< E tu che mi racconti, Testa D’Uovo? Qual è la tua storia strappalacrime? >>
Il ragazzo si fermò di colpo, solo per riprendere appena qualche secondo dopo.
<< Non vedo perché siano affari tuoi >> rispose, senza nemmeno preoccuparsi di guardarlo.
Il volto di Cold si contrasse in un broncio.
<< Sto solo cercando di essere amichevole! Inoltre, me lo devi. Per essere la cavia di questa tua mostruosità tecnologia, e bla, bla, bla. Non farmi usare gli occhioni! Posso essere davvero adorabile, quando voglio. >>
Hiro sospirò stancamente, ormai conscio che la loro ultima “recluta” non avrebbe smesso di tormentarlo tanto presto. O, almeno, non senza ricevere qualcosa in cambio.
Lentamente, alzò la testa e tirò indietro la sedia, così da potersi rivolgere all’oscuro spirito.
<< La mia storia non è poi così esaltante >> ammise, sperando che almeno questo avrebbe reso l’esperienza più rapida e indolore possibile << Io e Baymax stavamo cercando di fermare il Professor Callaghan, uno scienziato che voleva usare uno sciame di nanobot per uccidere tutti coloro che considerava responsabili della morte di sua figlia. >>
Gli occhi di Cold vennero attraversati da un luccichio curioso.
<< Nanobot? >>
<< Piccoli robot di mia invenzione, capaci di costruire qualsiasi cosa >> spiegò il giovane scienziato << Erano davvero uno spettacolo. Comunque sia, Callaghan li usò per realizzare un portale dimensionale da usare come singolarità controllata… >>
<< Parla inglese, per favore >> lo interruppe l’altro, con uno sguardo impassibile.
Hiro sbuffò sprezzante.
<< Voleva usarlo per distruggere la compagnia del suo ex datore di lavoro e uccidere tutti quelli che ne facevano parte >> elaborò, non senza nascondere una certa irritazione.
Invece di mostrare orrore o disgusto, Cold arricciò le labbra in un sorriso divertito.
<< Ah, un uomo secondo il mio stile. Penso che saremmo andati d’accordo! >> ridacchiò impressionato.
E fu allora che l’espressione di Hiro cambiò di colpo.
Da rassegnata, divenne una maschera di rabbia e tristezza, mentre le sue mani si stringevano ai bordi della sedia.  Fu un cambiamento rapido quanto inaspettato, e Cold si mise subito in allerta.
Forse la relazione tra Hiro e questo Professor Callaghan era stata molto più profonda – e maliziosa – di quanto avesse inizialmente supposto. O, almeno, questo poteva dedurre dal modo in cui l’adolescente sembrava pronto a balzargli addosso.
<< Hiro >> disse all’improvviso Eda, scrutandolo seriamente << Rilassati. >>
Il ragazzo le lanciò un’occhiataccia, ma la donna incontrò il suo sguardo senza vacillare.
Alla fine, fu proprio Hiro ad interrompere quella gara di volontà, mentre Cold li osserva contemplativo.
Aveva scorto…QUALCOSA negli occhi del giovane scienziato. Qualcosa di molto familiare…e interessante. Qualcosa che magari avrebbe dovuto approfondire in un secondo momento.
<< Io e Baymax siamo entrati nel portale per…aiutare una persona che ci era finito dentro >> continuò Hiro, pronunciando quelle ultime parole con una punta di esitazione << Abbiamo provato ad uscirne, ma non siamo stati abbastanza veloci. Siamo rimasti bloccati. >>
<< Eppure eccoti qua >> osservò Cold, intrigato.
Hiro si accasciò sullo schienale della sedia, lo sguardo rivolto in direzione del soffitto.
<< Quel posto era una vera discarica tecnologica >> spiegò << Ho usato i pezzi trovati in giro per costruire un altro portale. Grazie al cielo avevo Baymax, o non sarei sopravvissuto abbastanza a lungo da poterlo completare nei tempi previsti. >>
Volse un sorriso affettuoso in direzione del robot, ancora in ricarica. Poi, la sua espressione divenne molto più cupa.
<< Purtroppo, non conoscevo le coordinate per accedere alla mia dimensione. Abbiamo provato un salto di emergenza e, beh…siamo finiti qui >>
Cold inarcò un pallido sopracciglio. << Qui? Intendi alla MVI? >>
Il giovane scienziato annuì in conferma.
<< All’inizio pensavano che avessimo provato ad infiltrarci di proposito. Ci hanno tenuto in prigione per un mese intero, prima di offrirci la possibilità di spiegarci. Non è stata un’esperienza piacevole >> ammise, senza reprimere un brivido al ricordo << Tuttavia, ora so che era necessaria. Abbiamo raccontato al Consiglio quello che ci era successo, e loro ci hanno dato la possibilità di ritrovare la nostra dimensione. >>
L’oscuro spirito canticchiò contemplativo.
<< Immagino non abbiate avuto successo >> dedusse, senza mai perdere quel suo sorriso impertinente.
L’occhiata che Hiro gli rivolse fu più eloquente di qualsiasi conferma.
<< Hai idea di quante versioni possano esistere di una sola realtà? >> ribattè stizzito << Decine, centinaia, migliaia…è impossibile quantificare un numero. E senza alcuna coordinata, era impossibile individuare la nostra senza un’approfondita ricerca… >>
<< E tu stai ancora cercando >> concluse Cold, annuendo a se stesso.
Hiro prese un lungo respiro calmante.
<< Sì >> ammise con un filo di voce << Ogni giorno, da quasi due anni.  Ma dovevo pur tenermi impegnato in qualche modo, e così ho deciso di entrare in questa squadra e aiutare la MVI, in cambio di un posto dove stare e dell’accesso alla loro tecnologia. >>
E, detto questo, allargò ambe le braccia.
<< E questa è la mia storia. Soddisfatto? >> domandò beffardo. Ma sorprendentemente…in cambio non ricevette alcuna risposta.
Cold rimase in silenzio, completamente immobile, gli occhi allargati come piatti. Aveva le mani strette ai braccioli della sedia, e stava respirando molto più in fretta, come se stesse avendo un attacco di panico.
Poi…tutto cessò, così velocemente che, per un attimo, sia Hiro che Eda cedettero di esserselo immaginato.
L’oscuro spirito deglutì sonoramente e rivolse a entrambi un’occhiata significativa. 
<< Penso… di aver trovato il vostro Pitch Black. >>
 
 


Boom!
Ebbene sì, signore e signori. Alla fazione Pitch si sono appena uniti due dei cattivi Disney più oscuri mai creati!
Da una parte abbiamo la Signora di Tutti i Mali in persona…Malefica, antagonista principale de “La Bella Addormentata nel Bosco”! E non parlo della versione addomesticata dei film live action, ma della Malefica originale, quella che suscitava incubi e deliri nelle nostre menti infantili.
Dall’altro lato, invece, abbiamo un’antagonista Disney molto meno conosciuto, ma forse anche più terrificante: il Re Cornelius (Horned King in originale) main villain del sottovalutato film Disney “Taron e la Pentola Magica”. Un cattivo che abbiamo sempre apprezzato, e che grazie a questa fan fiction avremo finalmente la possibilità di usare.
Ma come mai Kozmotis ha scelto proprio questi personaggi per assisterlo? Ve lo diciamo subito: non sono stati reclutati a caso, ognuno di loro ha particolari abilità che serviranno all’ex Generale per completare i suoi piani.
Nel mentre, Cold apprende la storia di Eda, Hiro e in parte anche quella di Stitch.
Per coloro che conoscono i personaggi, sicuramente avete colto delle variazioni nel loro Background. Ad esempio, Eda non è rimasta alle Isole Bollenti come nella sua serie, e ha invece scelto di fuggire e viaggiare tra le dimensioni.
Hiro e Baymax, invece, non sono mai riusciti a scappare dal portale come nel film, rimanendoci intrappolati dentro. E sì, c’è una ragione per cui Hiro è rimasto così vago riguardo ad alcuni aspetti della sua storia, in particolare sull’identità della persona che ha salvato dal portale.
Stitch, invece…sì, ha perso Lilo e tutta la sua famiglia. Il perché sarà spiegato più avanti.
Nel prossimo capitolo, verrà introdotto il primo universo che i nostri protagonisti visiteranno! Vediamo se indovinate quale useremo.
Eccovi un indizio: proviene da una pellicola Disney molto sottovalutata. 
  
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