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Autore: LoveAlwaysAndForever    31/03/2022    2 recensioni
Mi sarebbe mancato lui.
L'avevo odiato così tanto in tutto quel tempo e solo alla fine mi resi conto che se non ci fosse più stato ne avrei sentito la mancanza.
Ma non faceva nulla, in fondo anche lui era morto.
Ci saremmo ritrovati all'Inferno... giusto?
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Black Goku, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Within my heart.


Fumo, cenere, esplosioni... morti. Questo era tutto ciò che i miei occhi potevano vedere in quell'istante, le uniche cose che contavano. Perché scovando l'origine di quei bombardamenti avremmo potuto capire in che direzione spostarci per evitare la furia omicida di colui che avevamo soprannominato Black Goku.
Lui, la copia perfetta ma malvagia di quello che un tempo era l'idiota che rallegrava le nostre giornate, lui che ora ci guardava come insetti e non riconosceva più nessuno. 
Trunks ne era totalmente terrorizzato, mentre Bulma... 
La osservai, con i capelli sfatti che le cadevano sulla fronte, le occhiaie e gli occhi spenti, vedevo i pensieri rimbombare così forte nella sua testa da non poter evitare di realizzare, ancora una volta, il fatto che quello che aveva sempre considerato uno dei suoi più cari amici, ora stava bruciando l'intera città senza pensarci due volte.
Non sapevamo che fare, in realtà non potevamo far nulla se non pensare a possibili piani di fuga, alla possibilità di costruire grotte per nasconderci così da agire come topi in trappola. Lentamente vidi tutto ciò che conoscevo andare in fumo per mano di un assassino, perché di questo si trattava. Un assassino senza scrupoli che quasi gioiva a strapparmi via ogni singolo frammento di quella vita.
Dissi a Bulma di scappare via, lontano, con Trunks, perché di lì a poco avrei affrontato Black e non avevo certo bisogno di impicci tra i piedi. Provai a mostrarmi il solito orgoglioso pieno di sé, per far in modo che loro si illudessero di una vana sicurezza, ma la verità era che mia moglie mi conosceva fin troppo bene ed era fin troppo intelligente per bersela.
Mi guardò con quegli occhi turchesi che avevano perso colore e lucentezza, così come la pelle ormai rovinata e tagliata in ogni punto, sentimmo un altro scossone sotto i nostri piedi, la polvere cadere dal soffitto...
«Vegeta...»
«Vai, ora!» le urlai.
Trunks trasalì e le lacrime scesero dai suoi occhi. Lo guardai brevemente, serio e freddo, pensando che non se lo meritasse, ma era comunque tutto ciò che gli avrei dato in quel momento, perché se per un attimo ci fossimo lasciati andare a sentimentalismi nessuno avrebbe avuto più la forza di reagire. Gli accarezzai i capelli, piano, poi mi voltai per uscire da quella stanza.

Quando trovai Black poco distante dal luogo della scossa, lo guardai con odio. Ma poi mi resi conto che non riuscivo davvero a odiare quel viso, anche se sentii una rabbia nei suoi confronti che non avevo provato, nemmeno nei nostri più violenti combattimenti. 
Senza capire niente, sentendo solo rabbia e confusione, mi ci gettai contro e ci picchiammo a lungo, cosa che mi fece ottenere, come unico risultato, la sconfitta.
Sconfitta. 
Io, il Principe dei Sayan, sconfitto da uno stronzo che aveva appena sterminato parte della mia famiglia, così come tutti i miei amici.
Non capii bene quanto tempo rimasi svenuto su quel pavimento scuro e impolverato, non capii neanche perché quello stronzo mi avesse risparmiato e, per dirla tutta, non riuscii a capire nemmeno perché si stesse comportando in quel modo.
Non riuscivo a comprendere se fosse veramente lui, a dirigere quel corpo che mi provocava sentimenti così contrastanti. Ero incazzato come una iena con Black e forse anche con Kakaroth, perché non aveva fatto niente per evitare tutto quel casino. Pensai che forse non ne aveva avuto l'opportunità, ma nonostante ciò rimasi lì disteso, a guardare la pioggia che cadeva sul mio viso, per un tempo indefinito, probabilmente finché le mie forze non risultarono del tutto ripristinate.

Nuove scosse, le sentii vibrare sui polpastrelli posati sul pavimento. Le forze non si erano del tutto ristabilite e mi faceva male la scapola. Pensai che forse ero stato vicino alla rottura.
Mi alzai pensando a Chichi, se lei e i bambini si fossero messi in salvo, ma qualcosa mi diceva che probabilmente loro erano stati i primi a esser fatti fuori da quell'essere, certo per fare una beffa a Kakaroth, per far soffrire ancor di più quelle anime.

La città era completamente distrutta, i palazzi in fiamme, non vi era più anima viva e a un tratto temetti per Bulma e Trunks. Sperai che si fossero rifugiati da qualche parte, al sicuro, mi chiesi se fossero sani e salvi, se mio figlio stesse prendendo in mano la situazione come mi sarei aspettato dalla mia progenie, ma queste preoccupazioni si annullarono quando fui abbastanza vicino a Black. 

Gli arrivai alle spalle, lui si accorse di me e scoppiò in una risata innaturale, maligna, poi si voltò lentamente.
«Perchè cazzo stai facendo tutto questo?» urlai.
Lui rise ancora.
«Ma come? Non lo capisci?» disse con quell'irritante modo di parlare, così lento, come se volesse ammaliarti a ogni parola che gli uscisse dalle labbra. «Gli umani sono solo una stirpe viscida e malefica. Se solo tu lo capissi, Vegeta, se solo tu passassi dalla mia parte.»
«Da che pulpito, giudicare qualcuno viscido e malefico!» sbottai.
«Anche tu eri come me un tempo. Lo ricordi, vero?» domandò Black con un sorrisetto. «Una macchina da guerra che bruciava ogni cosa che trovava di fronte a sé. Noi, insieme, potremmo fare grandi cose.»
Mi accorsi della sua vicinanza solo quando tese una mano verso di me, voleva che io mi unissi al piano genocida che la sua pazzia stava elaborando. E mi ci vollero diversi secondi prima che potessi riprendere completo controllo del mio corpo, perché quel suo muoversi, parlare, persino guardarmi, era terrificante, sembrava di vedere Kakaroth, ma... Era come se fosse sotto il controllo di Babidy: ricordavo bene come ci si sentisse, come mi ero comportato, e tutto era così dannatamente simile.
Solo allora mi passò per la mente che qualcuno potesse aver fatto qualcosa di molto simile a Kakaroth.
«Non mi unirò mai a qualcuno che ha le sembianze di un idiota come te!» dissi con scherno.
In realtà vederlo in quel modo faceva male sia a quel lato stronzo che a quella parte di me che provava qualcosa di più grande per Kakaroth. Per un istante ricordai come tutto era iniziato, quasi per scherzo, come fin dal principio lottò per salvarmi dalla vita che facevo. Per non parlare di quando iniziammo a essere amici o di quando... sentii i miei occhi cambiare, era come se un velo di dolore li stesse scolorendo, rendendoli grigi e vuoti. Ma forse proprio quella tonalità mi diede la forza di cambiare la malinconia in odio più puro, perché era colpa di Black se non potevo più vivere Kakaroth come ai vecchi tempi, era colpa di Black se non avrei più combattuto contro di lui.
Strinsi i pugni fino a sentirli formicolare, per poi scagliargli un colpo in pieno stomaco. Non sembrò fargli poi così male, ma quello diede il via a uno scontro diverso da quello a cui ero abituato con quel corpo: sfoderai ogni mia arma, ogni mossa speciale perfezionata nel tempo, fino a sentire i muscoli indolenziti dallo sforzo e le braccia a penzoloni mentre ci studiavamo a vicenda, analizzando uno le mosse dell'altro.
Un’amara consolazione fu avergli tagliato lo zigomo, ma per il resto sembrava dannatamente perfetto, in contrasto con il mio corpo decisamente al limite.
«Mi basterebbe così poco per ucciderti!» disse Black. «Ma godiamoci il momento!»
«Non mi va di sentire le tue stronzate! Combatti ora!» urlai.
«Sai, quando ho preso possesso di questo corpo... ho notato ci fossero dei ricordi residui che Goku aveva lasciato per sbaglio in quella zucca vuota!» raccontò Black, avvicinandosi così tanto che riuscii a sentire il calore della sua aura tutt'intorno a me. «Residui di voi due... quindi tu e Goku, giusto? E chi se lo aspettava! Bulma sarebbe felice di saperlo!»
Serrai la mascella nel sentire quelle parole uscire dalla sua bocca, uno sguardo indesiderato ai ricordi di ciò che eravamo, che sembrava come un’intrusione in ogni aspetto della nostra vita, oltre che una provocazione vera e propria.
Infatti quello che ottenne da me fu solo un impulsivo e poco ponderato attacco nei suoi confronti. La sua risposta fu di spingermi contro un muro e immobilizzarmi.
«Deve essere doloroso farsi uccidere da chi si ama, non è così?» chiese Black, la mano serrata sulla gola mi fece annaspare per cercare una via di fuga, ma bloccato com'ero era impossibile anche solo pensarlo. «Mi dispiace così tanto!»
Guardai i suoi occhi, sapevo che quelli sarebbero stati i miei ultimi momenti, perché non avevo più la forza per contrattaccare una potenza così grande.
Guardai i suoi occhi ricordando Kakaroth, le sue risate idiote, le battute così penose, ricordai le notti di passione e le serate a cena con Chichi e Bulma, dove bastava uno sguardo fugace e nascosto per capirsi. Ricordai con tristezza quella volta in cui restammo a guardare il tramonto mentre lui si rimpizzava di qualche prelibatezza cucinata dai migliori chef che Bulma aveva ingaggiato, pensai a quante cose avrei potuto dirgli se solo non avessi avuto quel carattere di merda e come lui di rimando non mi avesse detto niente di particolarmente significativo perchè alla fin fine tipi come noi il silenzio era molto più importante delle volte.
Un impercettibile sorriso mi sfiorò le labbra, sarei morto guardandolo, illudendomi che fosse quello che sempre è stato.
Mi sarebbe mancato tutto ciò, ma almeno ricordare mi alleviò la consapevolezza di quell'energia che trapassava il mio stomaco, della mia anima che lasciava il mio corpo.
Mi sarebbe mancato lui.
L'avevo odiato così tanto in tutto quel tempo e solo alla fine mi resi conto che se non ci fosse  più stato ne avrei sentito la mancanza. 
Ma non faceva nulla, in fondo anche lui era morto.
Ci saremmo ritrovati all'Inferno... giusto?


You remember me, you remember us
It was magical when I felt your touch
It's a strong memory still today
It feels so good with your body close
Those days are gone, time flies away
But it's what I'm dreaming of still today

Within My Heart · Dead by April

Note:
  • Odiatemi come ci si può odiare solo Black in questo momento, per tutto il resto è la prima volta che scrivo una Kakavege e perchè non buttarsi sul tragico e deprimente?! :'D
   
 
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