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Autore: theGan    01/04/2022    9 recensioni
La Generazione d’Oro cresce, trova l’amore e mette su famiglia. Il matrimonio di Tsubasa e Sanae è folle e superaffollato, quello di Matsuyama è sobrio nonostante gli sforzi degli invitati, Ishizaki decide di fare le cose mezze di nascosto. Hyuga progetta.
Genzo augura ai suoi amici ogni bene. Lui aspetta. (Genzo/Karl).
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Kojiro Hyuga/Mark, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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*questa fanfiction viaggia parallela al canon (aka: aspettatevi rielaborazione, non fedeltà assoluta).


 

 

 

 TRE MATRIMONI (PIÚ UNO).

 

 

Tsubasa e Sanae si sposano in primavera. La cerimonia è così affollata che finisce per non esserci abbastanza torta per tutti, gli sposi non si arrendono e agli ospiti viene servita una particola così impalpabile di dolce da passare a malapena per il concetto di un’idea di torta nuziale. Lascia tutti insoddisfatti, la torta, intendo: il matrimonio è uno spettacolo.

Non manca nessuno, Tsubasa e Sanae hanno invitato il mondo: sono presenti tutte le persone che conoscono e pure quelle che conoscono male. Sui biglietti di invito era stato chiaramente specificato di portare amici e famiglia. Non un semplice “più uno” quindi, ma un poco pratico “libera tutti”. Gli invitati li hanno presi alla lettera e per ogni effettivo ci sono dai quattro ai sette completi sconosciuti: più si è, più ci si diverte. No?

È risaputo che Tsubasa e Sanae siano due psicopatici quindi la cosa, loro, la trovano divertente, si limitano a far portare più sedie all’esterno e dire a chi è stanco di far che sedere per terra. Genzo ha trascinato Kaltz e Schneider alla funzione. I tedeschi sono rimasti impietriti di fronte al caos che striscia e urla loro intorno come un’idra dalle mille teste.

Si convincono che sia la norma per i matrimoni giapponesi, ovviamente non è così, ma Genzo rifiuta di spiegarlo e li guarda indugiare negli angoli nel tentativo di evitare scivoloni culturali.

Quasi tutti gli uomini indossano un completo scuro, Karl suda mentre certa di distinguere Jun da Misaki e Matsuyama. È esilarante. Genzo decide di fare segno a Kaltz ed entrambi abbandonano l’amico al suo destino. Si fanno certe ghignate. A un certo punto Misaki gli pianta un’occhiata truce, peggio di quelle di Mikami (o della domestica) e Genzo decide che è il momento di andare al salvataggio. Karl sta cercando di comunicare col suo inglese stentato, Genzo arriva con due calici di champagne e una scusa per allontanarsi. Yayoi sorride, prende Misugi sotto braccio e lo trascina verso la pista da ballo.

- Andiamo, Kaltz è riuscito a recuperare delle tartine al salmone.

Karl non gli tira un calcio perché sono in pubblico, ma borbotta qualcosa su “amici traditori e bastardi che lo mollano da solo ad affrontare l’invasione nipponica”. Genzo sorride, fa finta di inciampare e lo colpisce piano con una spalla. Karl ricambia il favore. Pace fatta. Quando ritrovano Kaltz le tartine al salmone sono sparite.

 

***

 

Sanae e Tsubasa si riproducono con la velocità di due conigli e per quando i gremlin gemelli dell’OSCURITÁ sono nati e in grado di camminare, l’invito per il matrimonio di Matsuyama arriva a metà della Generazione d’Oro. L’altra metà deve aspettare una settimana, causa ritardo poste, e la squadra non manca di dimostrare il suo disappunto in una serie di poco velate minacce telefoniche.

Genzo è sorpreso di essere stato incluso nella prima tornata di inviti. Lui e Matsuyama non sono mai stati particolarmente vicini, ma apparentemente lo sono abbastanza perché ora Genzo deve presentarsi o sarà fatto fuori fisicamente al prossimo ritiro della Nazionale. Forse Matsuyama punta ai regali della lista nozze. È permesso portare un “più uno”. La parola “uno” è in stampatello ed è sottolineata quattordici volte sull’invito.

Ovviamente chiede a Karl. Il tedesco lo fissa come un cervo fa con un camion sull’autostrada, ma poi dice di sì. Il matrimonio di Matsuyama è spaventosamente normale. Così normale da essere quasi noioso. Karl ha in mano il regalo (estremamente costoso) per gli sposi e l’espressione più sollevata che gli abbia mai visto in faccia.

Non è stato imposto alcun dress-code e un cinquanta per cento degli invitati ha interpretato la cosa come: vestiti alla come capita. Tsubasa indossa una tuta, Ishizaki è in scarpe da ginnastica e Wakashimazu è onestamente da capogiro in abiti tradizionali. Karl non lo molla di vista per tutta la durata della cerimonia.

- La sposa sarebbe stata bene in kimono.

- Karl, mi stai diventando un fanatico?

- Ma stattene zitto.

La torta è deliziosa e questa volta riescono pure a mangiarne una fetta proporzionata. Genzo e Karl sono seduti allo stesso tavolo di Tsubasa, Misaki e Sanae. Appena finiscono di mangiare Misaki viene rapito dallo sposo e loro quattro rimangono a parlare della qualunque. Tsubasa e Sanae hanno lasciato i gemelli con la madre di lui, amano quei marmocchi, ma sono sollevati dalla tregua. Sanae stiracchia le gambe sotto il tavolo e fissa con una certa insistenza il punto bar. Genzo capisce e le chiede di accompagnarlo a prendere da bere. Sanae accetta e così Tsubasa e Karl rimangono da soli. Tutto secondo programma.

Dopo la partita in cui Karl lo ha spedito all’ospedale, tra Schneider e Tsubasa è iniziata ad esserci una certa maretta. Forse dipende dai ventisette punti che hanno messo a Genzo sulla schiena o dal fatto che Tsubasa abbia minacciato il tedesco di “distruggere i suoi sogni”. In ogni caso ogni volta che Karl vede Tsubasa si irrigidisce come uno stoccafisso. Un po’ di tempo da soli non può farli che bene.

E poi Karl fa delle facce francamente esilaranti ogni volta che Tsubasa gli rivolge la parola ed è un peccato che Kaltz non ci sia per documentarle per i posteri.

- Lo sai che sei proprio un gran bastardo?

- Uno deve esserlo per riconoscerne un altro.

Sanae ride. Bevono qualcosa di non alcolico, entrambi devono guidare dopo la festa, poi Sane lo convince in qualche modo a ballare. È un macello, ma è divertente. È quasi comico quanto Sanae sia piccola rispetto a lui, ma così è per la maggior parte delle persone con cui Genzo ha a che fare. Secondo Hermann la cosa alimenta “i suoi istinti protettivi da mamma orso”. Sanae lancia un’occhiata al tavolo.

- Credo che mio marito stia minacciando il tuo fidanzato.

- Karl non è… - Sanae lo fissa. – Ok.

Conosce Sanae dall’asilo. Lei è una minaccia, lui un bastardo, non si sentono minimamente in colpa ad abbandonare Tsubasa e Schneider alle loro disquisizioni, si cercano un posto tranquillo vicino alla finestra e si mettono a parlare.

Sanae ha preso qualche chilo dopo i gemelli e sta una favola. Qualche idiota potrebbe pensare che l’Anego tagliente della loro infanzia sia definitivamente andata in pensione, ma Genzo no. Gli anni li avranno pure cambiati, ma sotto la superficie la scorza è rimasta la stessa. È davvero felice per lei e Tsubasa. Ha fatto il tifo per loro dal minuto uno e Sanae lo sa. Una volta l’ha pure ringraziato per aver trascinato via Ishizaki e averle permesso di avere un po’ di privacy col suo fidanzato.  

- Sono preoccupata per Yayoi e Jun. – Dice Sanae. – Li sta rendendo entrambi infelici.

- Misugi è un’idiota. Yayoi dovrebbe tirargli una pizza e trascinarlo a firmare il certificato di matrimonio.

- Teme che la sua malattia possa essere trasmessa ai figli.

- Allora è doppiamente un idiota. Possono sempre adottare, no?

Sanae gli tira un pugno sulla spalla. Un’impresa visto che è decisamente più alto di lei. Genzo fa una smorfia e Sanae sorride. Abbandonano gli argomenti seri e passano a discutere del cibo spagnolo e della serra che lei sta costruendo, apparentemente non sta andando molto bene.

- Tutto quello che tocco MUORE!

- Tsubasa sembra in salute.

Il commento gli fa guadagnare un calcio negli stinchi, uno non molto forte: Sanae non vuole mica rovinarsi le scarpe. Genzo nota una testa bionda in avvicinamento, un secondo dopo Karl lo afferra per un braccio e lo trascina fino al bar.

- NON lasciarmi MAI PIÚ da solo con lui!

- Oh, shush. Tsubasa è adorabile, non farebbe del male a una mosca.

- MA IO NON SONO UNA MOSCA!

Prendono qualcosa da bere, Sanae è tornata da Tsubasa, la coppia felice raggiunge le altre sulla pista da ballo. Suonano un lento e Tsubasa si dimostra, con sua enorme sorpresa, un bravo ballerino. Kojiro è con una ragazza di cui Genzo non ricorda il nome: è carina, tosta ed è chiaramente fuori dalla portata di uno zotico come Hyuga. Spera di essere invitato al loro matrimonio.

Karl, come lui, guarda le coppie ballare, Genzo gli tocca la spalla e gesticola verso la pista. Karl esita, poi scuote la testa e gli chiede di seguirlo. Il giardino è vuoto, è inverno e fa un freddo cane, ma la musica è alta e Karl gli tende una mano. Ballano. Sono completamente scoordinati, ma è piacevole. Ridono. Genzo è sicuro che in questo momento sono belli quanto Sanae e Tsubasa.

 

***

 

Il matrimonio di Ishizaki e Yukari è una cerimonia sobria, privata, e a lungo in fase di progettazione.

Anni fa Ishizaki aveva comprato l’anello, invitato Yukari a cena e sparato la proposta. Yukari aveva risposto “no”. Ishizaki era stato inconsolabile per mesi, ma alla fine era saltato fuori che aveva frainteso: il “no” di Yukari era stato più un “non ora”. Si erano riconciliati, lei lo aveva abbracciato e gli aveva spiegato che desiderava finire gli studi e viaggiare prima di pensare al matrimonio. Si erano accordati per un lungo fidanzamento e di sposarsi soltanto quando sarebbe arrivato per entrambi il momento giusto.

Il momento giusto era arrivato.

Questo aveva portato ad altre discussioni.

La più grande era stata quella riguardo dove vivere una volta sposati: Ishizaki insisteva per rimanere a Nankatsu con sua madre nella vecchia casa di famiglia, Yukari voleva assolutamente trasferirsi in un’altra città.

- Ma mamma ha bisogno di aiuto con i bagni.

- Allora può ASSUMERE QUALCUNO! Tu hai GIÁ un lavoro e sei BRAVO! Non importa cosa dice tua madre: Nankatsu è troppo lontana, non puoi continuare a svegliarti ogni giorno alle quattro del mattino, ti stai distruggendo.

- Quando però mi sarò ritirato i bagni…

- Ma a chi importa! DETESTI quei bagni!

I bisticci di Ishizaki e Yukari sono rumorosi, estremamente pubblici e terrorizzano chiunque abbia la sfortuna di assistervi.

Genzo vive in Germania, ma non viene risparmiato: passa troppo tempo in Giappone per esserlo.

Conosce Ishizaki da tutta la vita e, cazzo, Yukari ha ragione: quel ragazzo sarà pure una scimmia fetente, ma merita di essere felice e non lo sarà continuando a buttarsi giù a quel modo. O ascoltando sua madre. Ma il rapporto di Ishizaki con la madre è un ginepraio in cui Genzo non ha alcuna intenzione di impegolarsi. Ci tiene alla vita.

Si sposano in primavera.

La cerimonia si tiene a Nankatsu e la coppia si trasferirà a Tokyo il giorno successivo. In uno slancio di generosità Genzo ha offerto il giardino della villa per i festeggiamenti, Ishizaki ha promesso che staranno attenti a non rompere niente. Genzo ne dubita: Tsubasa gli ha già spaccato quattro finestre.

Alla fine finiscono per avere un sacco di spazio inutile.

- Il matrimonio di Tsubasa mi causa ancora gli incubi. – Confessa Ishizaki. – Volevo una cosa tranquilla e privata per una volta.

La cerimonia è carina, la madre di Ishizaki finisce pure per piangere ed abbracciare entrambi gli sposi. Genzo non sa quando Ishizaki abbia trovato il tempo di disegnare delle sopracciglia sulla faccia del cane, ma non si incazza neanche.

Al primo ritiro dopo il matrimonio l’intera Nazionale sorprende Ishizaki con torta, cappellini e alcool. La scimmia viene abbracciata, strattonata, coccolata e finisce pure per piangere un pochetto. Questi ragazzi sono la loro famiglia dove conta davvero.

 

***

 

Genzo ha superato la trentina già da un po’. Quasi tutti i suoi amici sono sposati e hanno generato una qualche progenie del male. Ishizaki pensa di ritirarsi l’anno prossimo, il che è una cosa stupida e glielo dicono tutti, Hyuga compreso.

- Va bene, va bene. Io però inizio a essere stanco.

È inverno ed è tardi, domani finisce il ritiro e come dei bravi idioti hanno deciso di piantare le tende nel cortile dell’albergo e bere. Quasi tutti i loro compagni di squadra, vecchi, ma soprattutto nuovi (li fanno sempre più piccoli accidenti) sono già dentro a dormire. Pure Wakashimazu li ha abbondonati, perché domani ha un areo presto, traditore. Misaki è mezzo addormentato sulla spalla di Tsubasa, Jito è andato alla macchinetta a prendere degli snack. Parlano di tutto e di niente: vivono vite talmente diverse, ma sono gli stessi ragazzini che si sono incontrati su un campetto da calcio. Certi legami durano.

- Ti ho visto in una pubblicità, quella con l’uccello che parla.

- Statte zitto, Wakabayashi.

Hyuga ringhia, Tsubasa interviene: l’ha vista pure lui. Tempo zero hanno tutti tirato fuori il cellulare e la guardano su youtube.

- Che stanno dicendo?- Chiede Ishizaki.

- Qualcosa su dell’acqua che aiuta fare pipì. – Tsubasa spiega sempre pronto a rendersi utile.

Ishizaki fa una faccia e si mettono a ridere alle spese di Hyuga che non accetta la sconfitta e replica.

- Non è mica come se avessi fatto un calendario nudo, io!

- Ehi! Wakashimazu sta una favola su quel calendario!

- Che caz… Wakashimazu ha fatto cosa? Io parlavo di Schneider.

- SCUSA?! Aveva le mutande, razza di animale!

Tsubasa se la ride e chiede candidamente se lui e Kojiro hanno intenzione di prendersi a pugni come quella volta il che è… no. Ma con chi pensano di avere a che fare? Stavano scherzando, scherzando! Ma forse Genzo potrebbe dare una spintarella a Hyuga giù dalle scale più tardi, d'altronde è un po’ bevuto, sarebbe il crimine perfetto.

- Quand’è che è il matrimonio poi? – Chiede Kojiro cercando di cambiare argomento.

A Genzo occorre qualche istante per rendersi conto che l’attaccante sta parlando con lui.

- Cosa?

- Il matrimonio! Ho sentito quella tua intervista, quando hai detto che stai da anni con una persona speciale, quindi non fare l’idiota e invitami oppure non ti chiamo più al mio.

Ah. Già. Quello.

Tre mesi fa hanno intervistato lui e Kaltz, durante una raccolta fondi per il cancro al pancreas. La giornalista era stata simpatica, brillante e aveva passato il tempo a pungolare Kaltz sulla sua ennesima storia d’amore con una soubrette televisiva. Genzo non si era aspettato di venire coinvolto, così quando si era rivolta a lui con “quella domanda” era stato colto alla sprovvista. Ennesima dimostrazione che l’età gli sta facendo perdere colpi, perlomeno era stato vago sul gender.

- La sai una cosa? Mi sposo quando mi ritiro.

Non sta nemmeno scherzando: lui e Karl ne hanno parlato e hanno deciso di comune accordo che è l’unica cosa sensata da fare. Genzo dice “di comune accordo”, ma Karl aveva insistito per mesi per sganciare la proposta in mezzo allo stadio se il Bayern avesse vinto la Champions. C’erano voluti gli sforzi di Genzo, del padre di Karl e persino di Maria per fargli cambiare idea.

Hyuga c’ha un’espressione strana, il che significa che Genzo sta facendo una faccia strana. Lo stallo dura quell’attimo che serve a Ishizaki per ruttare e dire.

- Ma è tipo legale in Germania?

Cazzo.

- SI!

Per favore, per favore lasciamo che la cosa muoia qui.

Ovviamente Hyuga è nato per rendergli la vita impossibile.

- Ma perché cazzo non dovrebbe essere legal… - Hyuga aggrotta le sopracciglia. – Che è già sposata o cos…

La sobrietà colpisce Ishizaki come il diritto al volto che Genzo vorrebbe potergli tirare ora. La sua bocca si apre in un “oh cazzo” mentre il cervello finalmente registra le possibile ripercussioni di una frase detta in leggerezza. Tsubasa e Misaki sanno di Genzo, Kojiro no e le cose gli stavano benissimo così. Grazie tante.

Non sta panicando. Nossignore.

Respira. Analizza i fatti. Kojiro è un tuo amico e quindi: FANCULO.

- Nah, quello che la scimmia voleva dire è che è un lui, mica una lei. Dammi dieci anni e io e Karl spediamo invito a te e famiglia.

- Ah. Ok.

Kojiro beve dalla lattina. Si ferma. La realizzazione penetra. Tsubasa se ne sta stranamente zitto, Misaki è immobile, ma sveglissimo. Ragazzi, si tratta di Kojiro, andrà bene.

Andrà bene.

- OH! PORCA PUTTANA!

Kojiro scatta in piedi come se lo avesse punto uno scorpione. Si volta, fissa Genzo, apre la bocca. La richiude. Si siede. Aggrotta le sopracciglia, sta ragionando sopra la cosa il che è una novità. A un certo punto arriva a una conclusione, annuisce e la sua faccia si contorce in un’espressione arrabbiata.

- MA CHE VADANO TUTTI A FANCULO!

È più meno a quel punto che Kojiro inizia una filippica contro il mondo in generale. È stranamente rassicurante, specialmente quando chiede se qualcuno gli ha creato problemi per essere gay perché in quel caso quel qualcuno è un uomo morto. A Genzo non viene neanche da correggerlo sulla definizione (preferisce “queer” specialmente perché deve ancora capire bene la differenza tra “demi” e “ace” quando si tratta di attrazione omo-romantica). A Tsubasa viene da ridere. Misaki cerca di farlo stare zitto o di abbassare i toni. Kojiro insiste per avere nomi, cognomi e indirizzi perché il suo gancio sinistro è ancora in buono stato. Non è vero, fa schifo, Hyuga dovrebbe limitarsi ai calci.

Chiede a Genzo se è sicuro, sicuro che vada tutto bene. Lo è, no davvero Hyuga, vedi di sederti.

- È che gli Ultras sono un BRANCO DI BASTARDI! È per colpa loro che non potete dire niente, vero?! E pensare che ti rompono ancora il cazzo per la cosa della doppia nazionalità.

Sì, Kojiro, non è che in Italia tu sia messo poi tanto meglio. VUOI SEDERTI ORA CAZZO?!

Si siede.

- Tra te e Karl tutto a posto? L’intervista ha creato delle tensioni?

Kojiro Hyuga non è mai stato tanto attraente quanto ora: stanco, alticcio, scomposto e infuriato.

Misaki si alza, dice di essere stanco e di aver bisogno di stendersi, Tsubasa lo segue a ruota. Ishizaki intercetta Jito alla macchinetta e chiede il suo aiuto per fare uno scherzo a Nitta. Lui e Kojiro vengono lasciati, poco discretamente, da soli. Non è che parlino molto, non sarebbe da loro. Lui e Kojiro le cose le preferiscono risolvere urlando, è più pratico. Questa volta non lo fanno e va bene anche così.

- Chi è che lo sa?

Kojiro dice una cosa e ne intende un’altra, per esempio adesso quello che sta realmente dicendo è: “grazie per la fiducia” e “ti avevo dato ragioni per dubitare che per me la cosa non fosse ok?”

- Una manciata di persone, almeno in modo esplicito.

Kaltz ovviamente lo sa, come la sua famiglia e quella di Schneider, ma Hyuga sta chiedendo un’altra cosa. Sta chiedendo dell’altra loro famiglia, quella che condividono: la Nazionale Giapponese. Così Genzo risponde: Tsubasa, Misaki, Ishizaki e Morisaki. Hyuga rimane sorpreso che né il trio della Shutetsu né Takasugi ne sappiano niente.

- So che è difficile da credere, ma a volte anche io sono un vigliacco.

- Nah, tu sei a posto e non devi niente a nessuno. – Kojiro scuote la testa. – E poi è normale, io ero terrorizzato a morte quando ho detto a Ken di essere bisessuale.

Genzo annuisce e finge di non essere sorpreso. Gli riesce bene. Internamente si chiede chi a questo punto tra i suoi amici sia davvero etero. Fatta eccezione per Katlz e Ishizaki, ovviamente. O magari anche loro sono tipo etero-settanta… Kojiro sta sorridendo.

- Sai, sei tipo la terza persona a cui lo dico. Devo ancora dirlo alla mia fidanzata.

Genzo non è commosso, la ragione per cui si vede costretto a questo punto a tirare una spallata a Kojiro è un’altra, una virile, una da vero duro. Rimangono fuori a guardare le stelle fino a quando il freddo non li scivola nelle ossa e li fa tremare, la luna è un cerchio di luce sopra le loro teste. Vanno a dormire.

 

***

 

Una decade e qualcosina dopo, il matrimonio di Genzo e Karl è un macello. Un incubo a occhi aperti. Quello di Sanae e Tsubasa è stato un evento sobrio e modesto al confronto.

Tutti i loro amici sono presenti, il che si traduce in praticamente tutti gli ex giocatori (e alcuni correnti) della Nazionale Giapponese e Tedesca con famiglie al seguito. Poi ci sono i vecchi compagni dell’Amburgo, del Bayern e della Shutetsu/Nankatsu (ok, erano già compresi nella Nazionale, ma non proprio tutti-tutti). Poi ci sono le persone che non hanno niente a che fare con il calcio come famigliari, vicini di casa, compagni del circolo del libro (Karl ci teneva), eccetera. Tutti con un più uno appresso, o due, o dieci. Non hanno specificato la cosa bene sull’invito.

Il giardino è abbastanza grande per riempirsi di risate e di persone che chiedono il bis. Il catering almeno è stato avvisato per tempo.

È rumoroso e incasinato e per niente come la cerimonia sobria e tranquilla che avrebbero preferito. Ma la cosa va a genio ad entrambi.

Lui e Karl hanno già avuto il loro matrimonio rilassato quando si sono scambiati le fedi nascosti sotto le lenzuola più o meno vent’anni prima. Questo non è solo per loro, questo è dare ai loro amici un modo per urlare al mondo che li amano.

Karl ne è abbastanza sopraffatto. Si volta. Sorride.

Genzo ama il calcio. Ama Karl. È eternamente grato che un amore lo abbia condotto all’altro.

 

***

 

Il giorno dopo i giornalisti si scatenano.

 

FINE

 

 


 

NOTES:

Ho vomitato questa storia in poche ore, poi ci ho messo una eternità a correggerla, un po’ meno a tradurla (come al solito scrivo prima in inglese, la potete trovare in originale sul mio account AO3 LINK).

Io sono queer e out, il mio lavoro mi permette di esserlo. Conosco perfettamente il terrore di compartimentalizzare i propri amici (non è neanche perché hai paura che non ti accettino, a volte è solo che non vuoi sentire i commenti stupidi che inevitabilmente faranno). Wakabayashi e Schneider hanno probabilmente tre volte il mio coraggio, ma il calcio è noto per non essere sveglio sui temi lgbt+. Voglio comunque scrivere una fic in cui Karl sgancia la proposta in mezzo allo stadio pieno. Mi sono divertita un sacco a scrivere Kojiro, tigri e orsi si capiscono.

 

Micronota: You simply don’t out your friend, Ishizaki si è sbagliato perché per un secondo stava vivendo in un modo dove l’omofobia non esiste.

Micronota2: quando Genzo fa coming out, il resto della Generazione d’Oro prende la cosa in modo molto rilassato… tutti, tranne il trio Shutetsu che si mette a piangere: Genzo potrebbe avere molto meglio di Schneider!

Micronota3: Le opinioni espresse da Genzo su Jun, non sono le mie: da persona malata, capisco perfettamente il terrore di passare qualcosa ai propri figli.

  
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