Capitolo secondo
Possa ogni mio graffio
preservarti dal male
Tutto ciò che conosco darti da imparare
Possa ogni mia sfida farti sempre vincente
Perché il solo egoismo sai non serve a niente
Di errori fanne e fanne pure
E sorridi a chi ti vuole male
Possa darti bellezza ogni tuo nuovo giorno
La tristezza adesso è in viaggio senza più ritorno
Senza più ritorno…
(“Tutto l’oro del mondo” – Noemi)
Nonostante ciò che pensava Ramsay, e che
aveva ribadito più volte, in realtà alla fine almeno la Regina Cersei si era
lasciata convincere dalla grossa Flotta di
Euron… o meglio, aveva deciso di ricompensare almeno per una notte il Re
Buzzurro delle Isole di Ferro visto che lui le aveva portato in dono non solo
Ellaria Sand e le Serpi delle Sabbie per potersi vendicare della morte di
Myrcella, ma anche la Compagnia Dorata di Essos per combattere contro i suoi
nemici. Ora, che cosa esattamente potesse fare la Compagnia Dorata contro gli
Estranei non era dato sapere ma, a quanto pareva, Cersei degli Estranei se ne
sbatteva. Contenta lei visto che, se per caso al Nord non fossero riusciti a
fermarli, quelli sarebbero arrivati tranquilli ad Approdo del Re e la Compagnia
Dorata non gli avrebbe fatto neanche il solletico. Ma andiamo oltre, le
strategie di Cersei non sono di nostro interesse, tanto più che cosa si può pretendere
da una che accetta di andare a letto con Euron Greyjoy? L’unica cosa che ci
interessa di questo squallido incontro notturno è il fatto che consentì a Theon
e ai suoi uomini di salire a bordo della nave di Euron e liberare Yara.
“Ramsay, per questa impresa avrò bisogno
anche del tuo aiuto” disse Theon al suo stravagante compagno prima di
intrufolarsi a bordo della nave di Euron. “Dovremo uccidere gli uomini di mio
zio e so che tu sei molto bravo con arco e frecce…”
“Oh, sì, io sono bravissimo!” rispose Ramsay
illuminandosi tutto. Adorava fare il gioco
del cecchino e, inoltre, era felice che Theon dimostrasse di aver bisogno
di lui. Tutto questo tanto per far capire quanto veramente i rapporti si
fossero totalmente ribaltati in quegli ultimi mesi!
E così andò, infatti. Theon e Ramsay, insieme
agli Uomini di Ferro di Yara, salirono a bordo della nave di Euron abbattendo
con le loro frecce (e anche con qualche colpo d’ascia ben assestato) le
sentinelle e i marinai rimasti a guardia della nave. Poi, mentre i marinai di
Yara perlustravano la nave per accertarsi che non ci fosse nessun altro, Theon
raggiunse la cabina di Euron seguito da Ramsay. Yara si trovava lì, legata e
imbavagliata, era un po’ malconcia ma, tutto sommato, non sembrava ferita.
Theon si affrettò a liberarla, senza accorgersi che sia Yara sia Ramsay lo
stavano guardando con un’ammirazione che, nel caso di Ramsay, sconfinava nell’adorazione
vera e propria: nessuno dei due aveva mai visto il giovane Greyjoy così
determinato, abile e coraggioso… beh, a dire il vero nessuno al mondo lo aveva mai visto così, visto che il Theon di prima
era un inetto e un cretino. Ora quel ragazzo arrogante, presuntuoso e incapace
era cresciuto, era diventato un Uomo di Ferro, un giovane affascinante e
perfino carismatico (almeno questo era ciò che pensava Ramsay, del tutto perso
per lui!) e la sorella Yara ne era molto fiera.
Appena la donna fu libera, tutti si
affrettarono a scappare dalla nave di Euron e, mentre Theon e Ramsay conducevano
Yara verso la nave che avevano usato per arrivare fin lì, gli altri Uomini di
Ferro (compresa buona parte di quelli di Euron che non si facevano tanti
scrupoli a voltargli le spalle e a seguire la nuova Regina…) presero altre
cinque o sei navi della grossa Flotta
che Euron voleva donare a Cersei per ritornare alle Isole di Ferro. Insomma,
Euron quella notte forse si era tolto qualche prurito con la Regina Lannister,
ma al suo ritorno alla nave avrebbe trovato delle gran brutte sorprese e, molto
probabilmente, avrebbe anche perso definitivamente la possibilità di ottenere
un bis da Cersei!
La flotta, che ormai era di Yara, navigò per
tutta la notte cercando di allontanarsi il più possibile da Approdo del Re e
Theon decise di usare quel tempo per farsi raccontare dalla sorella tutto
quello che sapeva sugli Estranei. Le lasciò il tempo di riposarsi, mangiare e
bere qualcosa, ma poi fu lei stessa a presentarsi nella cabina che Theon
divideva con Ramsay per raccontare tutto quello che aveva visto e ascoltato.
“Eravamo a Roccia del Drago, Daenerys
Targaryen aveva accettato la mia alleanza e avevo scoperto che anche Tyrion
Lannister era passato dalla sua parte, e anche il tuo vecchio amico di Grande
Inverno, Jon Snow” iniziò a raccontare Yara.
Vecchio amico proprio no, non sono mai riuscito ad andare
d’accordo con Jon, io, e ora come ora credo che mi taglierebbe volentieri la
gola, pensò Theon.
“In realtà l’incontro doveva servire per
preparare l’assedio ad Approdo del Re, c’erano anche Ellaria Sand e le sue
figlie e Lady Olenna Tyrell, però poi le cose sono andate diversamente, un
corvo ci ha informato che Snow sarebbe arrivato qualche giorno dopo portando
qualcosa che tutti noi dovevamo vedere” continuò. “La cosa che mi sembrò più
assurda fu che, qualche giorno dopo, all’incontro c’erano proprio tutti,
perfino Cersei Lannister e suo fratello e Euron con lei, è così che ho scoperto
che aveva offerto a lei la sua Flotta di Ferro.”
“Sì, insieme a quell’altra cosa che mi
stupisce parecchio che Cersei abbia potuto accettare. Vabbè, i gusti sono gusti”
commentò Ramsay, che ancora una volta non era riuscito a trattenersi.
Yara proseguì raccontando come Jon Snow
avesse convocato tutte le famiglie per proporre una tregua, perché il pericolo
che minacciava tutti i Sette Regni era mille volte più grave delle varie dispute
per il Trono di Spade. Visto che i convenuti, e in modo particolare persone di grande apertura mentale come Euron,
parevano non volerne sapere, Jon aveva fatto portare una cassa che, quando era
stata aperta, aveva rivelato un abominio al suo interno, un mostro, un
non-morto che, come prima cosa, si era avventato su Cersei (dimostrando con ciò
che questi non-morti non erano poi del tutto stupidi come si poteva pensare…).
“Jon ci ha fatto vedere che questa creatura
non si poteva eliminare con un semplice colpo di spada. Essendo già morta,
continuava a cercare di aggredire anche senza un braccio o senza una gamba”
raccontò Yara, senza capire che il turbamento e il pallore che vide
improvvisamente diffondersi sul volto di Theon non era tanto dovuto alla storia
del non-morto, che lui già conosceva dai racconti a Grande Inverno, quanto dall’idea
di quella cosa che se ne andava in giro anche senza braccia e gambe… gli
risvegliava ricordi molto poco piacevoli sul fatto che lui andava in giro con
diciassette dita invece che con venti! “Ci ha mostrato che per uccidere un
non-morto bisogna colpirlo con vetro di
drago o bruciarlo. Theon, ma tu sapevi di queste cose? Sapevi della loro
esistenza?”
Ramsay lo sapeva decisamente, visto che dopo
il racconto di Yara si era di nuovo zittito e fissava i due con occhi sgranati
e pieni di paura.
“A Grande Inverno ci raccontavano queste
storie, ma io non ci credevo e prendevo in giro Jon e gli altri che invece si
spaventavano” ammise Theon. “Ero un ragazzino sciocco e presuntuoso, avrei
dovuto ascoltare meglio quei racconti e forse adesso ne saprei di più.”
“Non dire sciocchezze e non farti venire
stupidi sensi di colpa” tagliò corto Yara, che preferiva il Theon combattivo
che era venuto a salvarla. “Come eliminare quei bastardi ce lo ha spiegato Jon
Snow e comunque Euron gli ha chiesto se quelle creature sanno anche nuotare e
Jon gli ha risposto di no. Così Euron ha deciso di riprendere il mare dove
Estranei e non-morti non possono arrivare.”
“Non sanno nuotare?” domandò Ramsay,
improvvisamente interessato alla questione, ma venne tranquillamente ignorato.
“Quindi i Sette Regni adesso sono minacciati
da questi esseri e per questo Jon Snow ha chiesto alle varie famiglie di
mettere da parte le discordie e le lotte per il trono e di unirsi per
affrontare questa minaccia?” riassunse Theon.
“Esattamente, però ti ho già detto qual è
stata la reazione di nostro zio, e anche Cersei Lannister ha rifiutato di
mandare i suoi soldati, sostenendo che non vuole indebolire la sua posizione
nella guerra che verrà dopo” rispose Yara. “Non le è piaciuto scoprire che il
Nord si è alleato con la Targaryen…”
“Ho sempre pensato che fosse una cretina, e
questo lo dimostra” reagì Ramsay. “Come fa a parlare della guerra che verrà
dopo e a pensare a quel suo stupido Trono di Spade? Se gli Estranei e i
non-morti supereranno la Barriera, distruggeranno tutti i Sette Regni, compresa
lei e la sua bella faccia!”
Questa volta sia Theon che Yara dovettero
ammettere che Ramsay aveva ragione e che aveva detto quello che anche loro, in
realtà, pensavano.
“Comunque sia, Euron ha solo finto di voler
tornare alle Isole di Ferro. Quando Daenerys mi ha incaricata di riaccompagnare
a Dorne Ellaria Sand e le sue figlie con la mia flotta, Euron ci ha
intercettati, ha ucciso la maggior parte dei miei uomini e ha portato Ellaria e
le Serpi delle Sabbie a Cersei, sperando di ottenere così i suoi favori. Ha
tenuto me prigioniera nella sua cabina senza uccidermi perché, diceva, aveva
bisogno di qualcuno con cui parlare” spiegò poi Yara.
“Per forza, solo una persona legata e
imbavagliata potrebbe stare ad ascoltare le stronzate che spara quel buzzurro…”
commentò Ramsay, e ancora una volta Theon e Yara erano d’accordo con lui!
“Cersei ha ordinato a Euron di portare la sua
flotta a Essos per imbarcare la Compagnia Dorata, il più potente esercito di
mercenari dei Sette Regni, così mentre Daenerys e gli Stark si organizzeranno
per combattere gli Estranei lei conquisterà le terre lasciate indifese”
concluse la giovane. “Siamo ritornati ieri e per questo nostro zio adesso è da
Cersei, penso che stia cercando di ottenere la sua ricompensa per averle fatto
questo dono.”
“Complimenti, due teste pensanti insieme che
non ne fanno neanche una” disse Ramsay, lapidario. “Se gli Estranei arriveranno
ad Approdo del Re, Cersei potrà ficcarsi tutta la Compagnia Dorata su per il…”
“Peggio per lei, no? A noi non interessa”
ribatté Yara. “Su questo sono d’accordo con Euron, anche se poi lui ha deciso
di mettersi al servizio della Regina: torniamo alle Isole di Ferro e lasciamo
pure che gli Estranei facciano fuori tutti i Lord di Westeros. Alla fine
saranno loro a regnare sul Trono di Spade, mentre noi riconquisteremo le nostre
isole! Non è divertente? Beh, adesso me ne vado a dormire, ci aspetta un lungo
viaggio per ritornare a Pyke.”
“Dillo a me…” sospirò Ramsay pensando all’interminabile
viaggio di andata, mentre la donna usciva ridendo dalla cabina.
Theon diede la buonanotte alla sorella, ma
era serio e pensieroso e non aveva affatto voglia di partecipare all’ilarità
della sorella.
No, non è divertente, non lo è per niente, Yara, e se tu
conoscessi i racconti sugli Estranei come li conosco io non saresti così
allegra…
Theon e Ramsay, rimasti soli, si prepararono
per andare a letto. Il giovane Bolton, però, era preoccupato vedendo Theon così
cupo e così gli si accoccolò tra le braccia per fargli la domanda che gli
premeva.
“Theon, perché fai quella faccia? Jon Snow ha
detto che gli Estranei e i non-morti non sanno nuotare, per cui sulle navi
siamo al sicuro e anche quando saremo a Pyke… Tua sorella ha ragione, a noi non
ce ne frega un accidente di chi prenderà il Trono di Spade, no? Noi torneremo
alle Isole di Ferro, Yara sarà la Regina e nessuno potrà farci del male,
staremo insieme come mi hai promesso. Perché me l’hai promesso, te lo ricordi?”
il tono di Ramsay era insistente, ma nascondeva un’angoscia che il ragazzo non
sapeva nemmeno di provare. “Mi hai promesso che saremmo tornati a Pyke con Yara
e che avremmo vissuto felici e contenti. Me lo hai promesso!”
Ramsay aveva ragione, ma Theon gli aveva
fatto quella promessa quando ancora non sapeva del pericolo rappresentato dagli
Estranei. Questo cambiava tutto. Certo, a lui non importava del Trono di Spade,
ma nel profondo del suo cuore sapeva di non poter abbandonare ancora una volta
gli Stark e lasciarli combattere quei mostri senza il suo aiuto. Se gli
Estranei avessero attraversato la Barriera, e non era impossibile visto che i
Guardiani della Notte erano rimasti in pochissimi, il primo luogo in cui si
sarebbero diretti sarebbe stato Grande Inverno e lui… lui non poteva
assolutamente fuggire, dimostrarsi ancora una volta un vigliacco e un Voltagabbana. Aveva già fatto tanto male
agli Stark e adesso doveva rimediare a qualsiasi costo…
Ma come avrebbe fatto a spiegarlo a Ramsay?
Per il momento decise di non dirgli niente.
Non rispose alla sua domanda ma lo prese tra le braccia e iniziò a baciarlo
intensamente, stringendolo forte a sé e perdendosi in lui con passione e
disperazione insieme, conscio che non poteva rassicurarlo con le parole ma che
poteva farlo nel modo che gli era più congeniale. E comunque anche lui riusciva
a non pensare più tanto agli Estranei e ai doveri che aveva verso gli Stark
mentre si fondeva con il corpo morbido di Ramsay e giungeva alla totale
soddisfazione unito a lui, perso nel suo calore. In quanto a Ramsay, quando
faceva l’amore con Theon spegneva del tutto ogni collegamento con la realtà e
con il suo unico neurone e dimenticava il resto del mondo, Estranei compresi,
sentendosi completo e felice nell’unione con lui, entrando in un universo di
luce, amore e passione che prima non sapeva neanche esistessero.
Theon ci avrebbe pensato il mattino dopo a
dire a Ramsay che la sua intenzione era dirigersi a Grande Inverno e combattere
gli Estranei a fianco degli Stark, e non sarebbe stato facile.
Per niente!
Fine capitolo secondo