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Autore: Ivy001    04/04/2022    1 recensioni
RIECCOMI CON UNA NUOVA FANFICTION, STAVOLTA DAI TRATTI DI UN VERO E PROPRIO GIALLO, CON LA SPARIZIONE DI UNA DONNA E LE INDAGINI CONDOTTE DA ISPETTORI CHE ERAVAMO ABITUATI A CONOSCERE CON I PANNI DI RAPINATORI. SPERO VI PIACCIA. ATTENDO DI SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ QUESTO MONDO CHE RACCONTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA TRAMA DE “LA CASA DI CARTA”
BESITOS A TODOS
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Il professore, Nairobi, Palermo, Raquel Murillo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte, Nairobi e Bogotà la trascorrono separati, dopo aver dormito assieme per un’intera settimana, durante la quale hanno imparato ad accettare ed accogliere uno la presenza dell’altra. Una lenta scoperta di quell’intenso sentimento chiamato amore che non credevano possibile poter provare ancora.

Se, da una parte, c’è Agata, intenta a spiegarsi le ragioni del comportamento di Santiago, metabolizzando l’idea che, forse, non la ama al punto tale da offrirle la possibilità di scegliere per se stessa, dall’altra parte c’è proprio l’ispettore, chiusosi tra le pareti di quella camera, seduto sul tappeto, con il viso rivolto alla finestra e gli occhi fissi su una luna, quella notte più luminosa che mai.

Combatte contro un piccolo io interiore che gli ripete “Lei è come le altre!”, “Non fidarti o soffrirai”… pensieri che lo turbano rendendo difficile guardare all’accaduto con lucidità.

Avrebbe molto da rimproverarsi, ma non lo fa! Sente, in fondo, di non essere nel torto.

Dopotutto, lui le ha salvato la vita, l’ha portata nella sua casa, le ha offerto la serenità e il suo amore, promettendole di proteggerla da chiunque potesse recarle offese.

E Nairobi come contraccambia? Pensando di lasciarlo a Madrid, scappando via alla prima occasione con Tokyo e Rio.

Pensa e ripensa a questo, quando, invece, il suo cuore continua a battere forte per Agata. I sentimenti non possono sopprimersi in un battibaleno, specialmente se intensi e sinceri.

Se la testa dice di mandare tutto a puttane e non farsi prendere in giro, come accaduto ben sette volte in più di dieci lunghi anni, l’amore che sente per la gitana è talmente incisivo da contrapporre a tale freddezza il peso della sua stessa coscienza.

Già! Il cuore gli ribadisce di riflettere sulla sua estrema reazione, ingiustificata, e su come, al contrario, sarebbe dovuto rimanere accanto alla donna, anziché prenderne le distanze.

Quante volte ha scelto di seguire una logica sbagliata, fatta di “Chiudo per sempre”, “Basta prese per il culo”, “La colpa è solo di lei” … e sta optando, ancora una volta, per questo modo di pensare tutt’altro che piacevole.

E mentre rimugina, in silenzio, assistendo, consapevole, ad un litigio interiore tra ragione e sentimento, Lopez si estranea dal mondo, e socchiudendo gli occhi, lascia che il flash di un passato recente ma di cui non ha mai avuto nitida memoria, riaffiorasse come per magia.

 

FLASHBACK

 

È tarda notte e l’ispettore percorre un tratto di strada, a piedi, per raggiungere la sua auto, parcheggiata, quel giorno, distante dal Commissariato.

Ha ricevuto il messaggio da una delle sue tante ex che gli rammenta l’assegno di mantenimento.

Infastidito, visto il rancore che persiste nei riguardi della ultima delle sue compagne, le manda un secco “Ok! Ciao”, non chiedendo neppure notizie su sua figlia Ivana.

La relazione con l’ucraina Maria, una donna di incredibile bellezza, dai capelli biondissimi e gli occhi celesti, la cui grinta lo lasciò di stucco sin dal loro primo incontro casuale, è stata messa a dura prova dalla lontananza. Lei a Odessa, lui a Madrid. Una storia che avrebbe potuto avere un prosieguo se non fosse stato per un secondo uomo, comparso dal nulla, che seppe conquistarla, strappandogliela via.

Quindi, il loro è stato un amore nato all’improvviso e terminato all’improvviso. Ad unirli è stata, però, la nascita di una bambina, la più giovane dei figli di Bogotà, di cui l’ispettore, ad oggi, sa poco e niente. A parte qualche fotografia, qui e lì, e degli sms che si scambiano, sotto la supervisione di mamma Maria, tra padre e figlia, così come con gli altri sei eredi, non esiste legame affettivo reciproco.

Proprio quella notte, qualcosa nella vita di lui cambierà, portandolo a riflettere sulle priorità di vita. Esattamente dopo ciò che sta per accadergli, inizierà a vivere pensando a quanto ha perduto nelle relazioni con i suoi bambini.

Delle grida spaventose si odono da un vicolo isolato. È notte fonda, nessuno gironzola per quelle stradine. È Santiago, che il destino ha voluto da quelle parti, a notare il fatto.

“Cosa cazzo…!” – esclama, correndo nella direzione da cui sono ben riconoscibili voci maschili che sovrastano una femminile, evidentemente in pericolo.

Una donna di cui, ancora adesso, il quarantaduenne ha pochi ricordi, è tenuta stretta da un tipo, mentre un altro cerca di alzarle la gonna, ripetendole di punirla in qualche modo per qualcosa.

“Che cazzo state facendo? Lasciatela stare, figli di puttana”

Due strani tizi, con l’aria tutt’altro che rassicurante, avevano preso di mira quella giovane che cerca di ribellarsi, di difendersi come meglio può, che grida di non essere toccata.

Ma uno contro due non è vantaggioso.

Inizia una colluttazione che si conclude male…molto male!

“Lasciatela stare, bastardi”

“Altrimenti cosa ci fai? Sfigato!”

“Vada via, non si preoccupi”

“Hai sentito la ragazza? Vattene, che qui vogliamo la nostra privacy”

Furioso come non mai, l’ispettore tira fuori la sua di pistola puntandola contro i due pericolosi personaggi.

“Uhh che paura” – ridacchia il più alto dei malfattori, tirando fuori la sua di arma – “Vediamo chi la vince questa partita”

“Un coglione che salva una farfalla indifesa, sei patetico” – l’altro lo beffeggia.

“Per favore, lasciatelo stare. Si è solo preoccupato vedendomi qui. Vengo con voi, vi supplico, non fategli male” – la preghiera, sussurrata, dalla donna al suo molestatore, convince, apparentemente, i due che, al momento, optano per quella soluzione.

“Vada via, prima che cambiamo idea”

Trascinando la sconosciuta per un braccio, i malfattori ignorano le minacce di Santiago che continua ad ordinargli di liberarla.

Così, lanciandosi un’occhiata complice, i criminali mettono in atto la mossa finale.

Uno prosegue il cammino, con la vittima, ben stretta a sé, l’altro torna indietro, raggiungendo, con aria di sfida, Lopez.

“Le consiglio di non intromettersi! Potrebbe finire male”

Lo sguardo minaccioso e tagliente non spaventa Bogotà che, mostra il suo coraggio fino in fondo.

E proprio quando cerca di schivarlo per correre dietro alla ragazza da salvare, condotta chissà dove, Santiago riceve il primo pugno.

Un pugno che non ha previsto, che non è stato in grado di respingere. Al primo ne seguono molti altri.

Segue una colluttazione che lo mette k.o.

Un calcio definitivo poi la fuga del malvivente, convinto di aver eliminato il problema.

Privo di coscienza, con gravi danni anche alla testa, Santiago Lopez viene soccorso per miracolo.

Di quella notte, del volto della giovane, così come dei malfattori, Santiago ha pochi frammenti. Sa solo che quando ha riaperto gli occhi, era in ospedale, con enormi buchi di memoria e lancinanti dolori fisici.

Adesso, intento a riflettere sulla sua lotta interiore, i frame di quella notte, riemergono.

Non sa spiegarsi il motivo. E l’immagine di quella ragazza, di cui ha sempre avuto visioni poco nitide, si fa sempre più vivida.

Un dettaglio, a tratti inquietante, lo fa impallidire.

La farfalla…

Lo stesso disegno dell’insegna del Mariposas… identico… ciondolava al collo della sconosciuta.

“Cazzo, era una di loro” – esclama, mentre nella testa tutto si fa sempre più dettagliato.

I capelli di lei…gli occhi… la pelle…gli indumenti…perfino la voce!

Un tonfo al cuore per lui che, istintivamente, prende il telefonino, dimenticando l’orario, e contatta Daniel Ramos, rincasato da Lisbona ben cinque giorni prima, senza aver ricavato nulla dalle indagini sul loco.

“Ehi, amico, ma ti pare questa l’ora di chiamarmi?”

“Scusami, è che… ho ricordato la notte che sono stato sparato” – la tensione è percepibile dal modo in cui parla, dall’affanno, e dalla voce poco chiara.

“Che?” – chiede, confuso, e assonnato, il trentenne.

“Ecco perché quel locale mi ha decisamente destabilizzato. Io devo aver avuto qualche incontro con gente del posto…e la vittima che ho aiutato contro dei criminali era una di loro…”
“Di loro, chi?” – Ramos non connette, essendo ancora in balia del sonno.

“Una delle Farfalle! E il suo viso diventa ogni secondo che passa più chiaro”

“La conosciamo?”

“Non solo la conosciamo…è la persona che stiamo cercando da giorni!! E’ Raquel Murillo”

   
 
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