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Autore: Allen Glassred    05/04/2022    1 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Un nuovo giorno giunge a Veritas, ma per alcuni la cosa sembra essere totalmente irrilevante. Ed una di queste è proprio la proprietaria della stanza in cui, dopo un momento di esitazione, la giovane dalla chioma corvina entra con cautela.

 

La giovane riflette: ha bussato un paio di volte ma, non ottenendo risposta ha in fine deciso di entrare a controllare la situazione. In oltre pensa, ha visto il suo signore uscire e per certo la sua signora non è ancora uscita dalla stanza. Dopo la dura giornata del giorno precedente, vuole accertarsi che stia bene e che non le sia successo nulla. “ Principessa? “. Sussurra solamente, chiudendosi la porta alle spalle: solo la luce di alcune candele illumina la stanza, le tende non sono ancora state spostate e nessuno sembra volerle dare risposta. “ Principessa, sono Nox: sono qui perché ero preoccupata per voi. State bene? “. Chiede, prendendo una candela e facendosi luce, per evitare di cadere. Da prima nessuna risposta, in seguito un movimento: qualcuno ha scostato leggermente le coperte, segno che effettivamente Jeanne si trova ancora nella stanza. Non ricevendo ancora risposta tuttavia, la corvina decide di prendere ancora parola. “ Con il vostro permesso, aprirò le tende: è ormai giorno fuori “. Sussurra, dirigendosi poi alla finestra. Preoccupata per lo stato di salute di Jeanne e dalla mancanza di risposta, Nox scosta le tende giusto quel poco che serve a far passare un po' di luce.


“ No! “. Finalmente una risposta, anche se non è esattamente quella che la corvina si sarebbe aspettata. “ Non voglio che apri quelle tende, ti prego… “. Mormora solamente l’altra, mentre la domestica posa la candela su un comodino lì vicino e fa qualche passo verso il letto: non che la stanza sia molto più illuminata di prima, ma per lo meno ci si vede un po' e non si rischia più di inciampare.

 

“ Cosa vi è successo? Perché non vi siete alzata? State forse male? “. Chiede in apprensione la fedele servitrice, notando poi del sangue sulle lenzuola. “ Oh Dio… “. Scuote il capo e, istintivamente, porta una mano alla bocca mentre, di lì a poco riceve una risposta.

 

“ Sto… sto bene, Nox. Non ho appetito e credo che non scenderò, almeno per ora “. Sussurra Jeanne, ma ovviamente l’altra non le crede. La sua voce è quella di una persona sul punto di mettersi a piangere, il sangue è un po' ovunque sul letto e certamente, pensa, c’è altro che ancora non sa e che dev’essere successo.

 

“ Se state bene, allora perché c’è tutto questo sangue sul letto? Cos’è successo? Vi prego, parlate con me… “. Mormora in apprensione la donna, mentre a quella frase Jeanne scuote il capo.

 

“ Sto bene… “. Mormora, ma il suo tono contraddice le sue parole. Ed anche i suoi gesti: istintivamente e come cercasse un’ancora di salvezza, la bionda afferra con la propria la mano della domestica e la stringe forte. “ Sto bene… “. Ripete l’erede di Rosina e Kaname, ma a quelle parole e, soprattutto, a quel gesto Nox nota che invece, Jeanne non sta affatto bene: sul suo polso nota i segni di un morso ed alcuni lividi, come fosse stato stretto con violenza da qualcosa o qualcuno. Non dice nulla: deve essere lei pensa, deve essere soltanto lei a parlare di cosa sia successo quella maledetta notte. “ No! “. Sbrocca in fine la sorella di Vanitas, scuotendo con energia il capo e la presa sulla mano di Nox si fa ancor più salda. “ No! No, non sto bene! Non sto affatto bene, Nox! “. Confessa in fine, alzandosi e mettendosi seduta. A quella vista Nox non può fare a meno di rimanere agghiacciata e, istintivamente porta una mano alla bocca ancora una volta.

 

“ Ma cosa… che vi ha fatto quel mostro? “. Chiede, sentendo una tremenda morsa al petto: talvolta ha provato pietà per il suo signore, ma questo! Cielo, questo supera ogni limite possibile. Nota sul corpo della sua signora dei morsi, dei graffi che non sono riusciti a rigenerarsi del tutto e dei lividi che, ovviamente, lasciano ben poco spazio all’immaginazione. “ Che ha fatto…? “. Mormora nuovamente, non osando sfiorare Jeanne anche se, il suo primo istinto sarebbe quello di pulirle le ferite dal sangue.

 

“ Ho.. ho provato a reagire, Nox… ho provato in tutti i modi possibili, ho persino usato il potere della luna blu. Ma non è servito a nulla… a nulla… “. Inizia il discorso la bionda, disgustata al solo ricordo. “ Mio marito ha in fine gettato la maschera e si è mostrato per quello che è: un mostro ed uno stupratore, ancor più spietato del suo stesso capo “. Le lacrime iniziano incontrollate a cadere dagli occhi celesti della donna, ora arrossati dal troppo pianto di quella dannata notte. “ Non so come ha fatto! Non lo so, ma il suo potere ha inibito il mio in un batter d’occhio: con il potere della luna rossa e quello della luna blu che possiede è riuscito a rendermi inerme, come fossi un pupazzo in balia delle tempeste! Non sono riuscita ad impedirgli nulla, né di mordermi né di… di… “. Non finisce la frase, anche se il proseguo è piuttosto evidente ed ovvio. “ Ora lo so! So cos’ha provato mia sorella, la notte del colpo di stato! So cos’ha passato Ivy, quando Vincent le ha fatto ciò che le ha fatto. Ma la differenza è che lei ha provato a reagire, ha lottato! È stata più forte di me, io invece… “. Il solo ricordo la fa tremare: a dire il vero anche lei ha cercato di reagire, ma ogni volta che ci provava le conseguenze erano morsi o schiaffi. “ Che razza di donna sono, Nox?! Come potrò guardare in faccia Garry, dopo questa notte? So che mi ci sono imprigionata io stessa, in queste nozze senz’amore. So che è colpa mia, ma non credevo… “. Non credeva che il patto sarebbe stato infranto, pensa. Ecco cosa credeva. Credeva che almeno, Dominique avrebbe rispettato il loro patto: lei ha acconsentito solo a sposarlo, non ad altro. Ed in cambio la vita di Luca, della sua famiglia affidataria e di Garry sarebbero state al sicuro. Invece… i suoi pensieri vengono interrotti: Nox le accarezza dolcemente le mani, piangendo lacrime di dolore nell’udire quel racconto.

 

“ P… permettetemi di curare le vostre ferite, vi prego. Lasciate che vi medichi… “. Mormora la donna, mentre da prima Jeanne esita e, istintivamente indietreggia. “ Vi prego, non vergognatevi: qui, chi si deve vergognare non siete voi. E per quanto riguarda ciò che è successo: voi siete la donna più forte e coraggiosa che abbia mai visto. Sono sicura che vi siete opposta con tutte le forze, non avete nulla da rimproverarvi “. Sentenzia risoluta la corvina, mentre a quelle parole Jeanne si lascia andare ad un pianto liberatorio. Nox capisce di poter osare toccarla, così le scosta delicatamente le coperte. “ Posso? “. Chiede solamente, mentre Jeanne fa un cenno affermativo con il capo. “ D’accordo “. Conclude in fine Nox, prendendo l’occorrente per iniziare la medicazione. E non potendo fare a meno di domandarselo: perché mai la sua signora non chiede aiuto a Garry Perry? Perché ha preferito sposarsi e rendersi la vita infernale, piuttosto di chiedere aiuto?

 

Una volta terminato di medicare Jeanne ed aver cambiato quelle lenzuola sporche di sangue, una volta assicuratasi che la sua signora fosse calma e si fosse addormentata, Nox esce dalla sua stanza. Sta per volgersi e riprendere i suoi doveri, anche se è ancora scossa da quanto udito e visto. Ma non appena fa per voltarsi, una sinistra sensazione la coglie tanto da farla bloccare sul posto. In seguito una risata conferma i suoi sospetti: c’è una persona dietro di lei, ed ha già capito di chi si tratta. “ Dì un po'… “. Inizia il discorso colui che la donna ha già riconosciuto. “ Chi ti da il permesso di entrare nella mia stanza senza il permesso? “. Chiede, per poi fare un passo verso la donna che, come a difendersi, non si volge ancora verso di lui. “ O forse, avevi solo voglia di farmi una sorpresa? “. Continua cinicamente lui, mentre istintivamente lei avanza, come a voler mettere distanza tra loro. Ma di fatto, finisce per intrappolarsi tra lui ed il muro. “ Eh, Mina? “. Conclude la frase il corvino, cingendola per la vita come fosse la cosa più naturale del mondo ed avesse davanti a sé la vera Mina.

 

“ Signore, non sono Mina Veghner… “. Tenta lei, ma a quella frase lui sembrerebbe irritarsi: a prova di questo stringe maggiormente la presa sulla vita di lei, senza la minima idea di lasciarla andare.

 

“ Non dire le bugie, Mina. Sai che odio chi mi mente “. Mormora solamente, dandole solamente un bacio sul collo e facendo letteralmente rabbrividire la fanciulla.

 

“ E se sono entrata in camera vostra, è stato solo perché… volevo vedere come stava la Principessa Jeanne… “. Mormora, mentre a quella frase lui la deride in modo sarcastico.

 

“ Ti preoccupi della tua rivale? Sai, potrei quasi intenerirmi a questo tuo bel gesto “. Continua a deriderla, per poi tornare serio come gli fosse stato ordinato. “ Ma non dovresti: dopo quello che hai visto nella stanza dei ritratti, dovrebbero essere altre le tue priorità, no? “. Chiede enigmatico, mentre Nox agghiaccia sul posto: davvero l’ha scambiata per Mina, oppure sta fingendo di avere lei davanti e sa benissimo che, invece, si tratta della domestica?

 

“ Per favore, non sono Mina Veghner! Lasciatemi… “. Mormora solamente la domestica, ricordando le parole della sua signora e di Rosina e sentendosi improvvisamente in trappola. Ma a quelle parole lui sembrerebbe spazientirsi maggiormente: stringe la presa sulla donna, così tanto che per un momento le fa mancare l’aria.

 

“ Sai almeno cosa significa? Vedere i tuoi genitori che si preoccupano per un’ altra persona come fosse figlia loro, per poi venire a sapere che… “. Si ferma di colpo, come gli fosse stato ordinato: avverte un forte odore di sangue. Eppure pensa, né lui né Nox si sono feriti: che sia forse la sua immaginazione? Che stia immaginando tutto? Che in realtà non ci sia alcun odore di sangue? Dal canto suo Nox rimane sorpresa: perché mai ora, quel folle le parla del principe Antoine e della Principessa Veronica? “ Non serve che te lo ripeta: hai già capito tutto, nella sala dei ritratti. Non ti ho mandata lì a caso e tu non sei così stupida da non capire “. Mormora solamente e, come se lo avesse notato solo ora punta lo sguardo al vestiario della corvina. “ Chi ti ha detto di vestirti in questo modo?! “. Chiede, innervosendosi. A quella domanda apparentemente senza senso, Nox risponde decisamente strabiliata.

 

“ Ma signore! Così si vestono tutte le domestiche…! “. Fa per dire, ma lui è più svelto e le afferra malamente i capelli, tirando così forte da farle male.

 

“ Ma tu non sei una domestica! Ancora non ti è bastato ciò che hai visto, per capire quale sia il tuo vero posto?! Cos’altro devo fare con te, eh?! “. Sbrocca nervoso, finendo con il far battere alla donna il viso sulla parete. Una sola volta basta per farla sanguinare lievemente al labbro. “ Ti ho trasformata, ti ho dimostrato che quell’idiota di tuo marito non ti amerà mai e ti ho mostrato la verità, il giorno del mio matrimonio! Possibile che tu e Jeanne siate così stupide?! Possibile che entrambe preferiate la sofferenza alla verità?! “. Prosegue la sua sfuriata, ed avrebbe continuato ad urlarle addosso se non fosse per un dettaglio. Senza il minimo preavviso lascia la presa sui capelli di lei, che tuttavia non può sospirare sollevata. Infatti la stretta si sposta sulle sue spalle, la stessa stretta che la costringe a voltarsi e, così, trovarsi faccia a faccia con il suo signore.

 

“ Oh no.. “. Mormora solamente, mentre gli occhi di lui si iniettano di un’intensa luce rossa al solo vedere quel sangue: avverte anche lui che non è quello di Mina ma, al tempo stesso, è come se fosse molto simile a quello della donna. In oltre, ormai il danno è fatto: la sete è tornata a farsi sentire, non può più farci nulla pensa. Senza nemmeno riflettere su ciò che fa scopre malamente il collo della donna, quasi strappando parte della divisa da cameriera che indossa. Terrorizzata e memore del racconto di Jeanne la fanciulla vorrebbe gridare, ma lui è più rapido e le tappa la bocca con la mano, quasi impedendole di respirare.

 

“ Sta buona e zitta! O giuro che ti farò talmente male, che mi supplicherai di ucciderti! “. Si arrabbia, mentre lei inizia a preoccuparsi seriamente: non c’è nessuno che può salvarla da quel pazzo, pensa. Stavolta è da sola e, chiaramente, non ha né forza né poteri per difendersi. Sta per rassegnarsi al suo destino, ma qualcuno cambia radicalmente i piani del terzo principe di Veritas.

 

Un potente raggio blu allontana bruscamente Dominique da Nox che, spaventata, finisce per cadere inginocchiata a terra ed ansimando pesantemente: per fortuna non è stata morsa, ma ci è mancato davvero poco. D’altra parte, chi l’ha difesa la osserva qualche istante per poi prendere parola di lì a poco. “ Tu, va da mia sorella e rimani con lei fino a nuovo ordine “. Ordina freddamente, mentre la donna non può credere ai suoi occhi: il re? O meglio: il falso re? Lui l’ha difesa? Deve essere sicuramente uno strano sogno, pensa! Ma la voce di lui interrompe bruscamente i suoi pensieri. “ Sei sorda? Vuoi che ti faccia frustare per avermi disobbedito?! Fila via da qui! “. Le ordina Vincent Hikari mentre, riprendendosi dall’iniziale sorpresa la donna annuisce.

 

“ Come ordinate! “. Fa solamente, per poi volgersi e correre immediatamente in direzione della stanza di Jeanne. Nel vederla andarsene tuttavia, Dominique sembra perdere maggiormente le staffe.

 

“ Torna subito indietro, io e te non abbiamo finito! “. Grida, infischiandosene di trovarsi in mezzo al corridoio. Ma Vincent è più rapido: l’ha già gestito altre volte, quando era in questo stato. Questa volta pensa, non sarà diverso: trattiene il cugino prima che possa inseguire Nox, mentre lui si innervosisce come un leone in gabbia. “ Lasciami!! Lasciami subito andare!! “. Grida furioso e mostrando le zanne all’altro, che tuttavia lo mette spalle al muro e lo tiene fermo per le spalle.

 

“ Calmati!! “. Gli ordina, mentre i suoi occhi si tingono di un blu intenso e mentre, a quella sola parola Dominique sembrerebbe effettivamente calmarsi. “ Di un po', sei impazzito?! Volevi rivelare il tuo punto debole a quella donna?! Così che potesse dirlo a tua moglie?! Cosa ti dice il cervello?! “. Grida alterato il falso re, tenendo il suo vice ancora bloccato alla parete e con gli occhi iniettati di una luce rossa. “ Se non riesci a controllarti, vieni da me! Ti impedirò io di creare guai e mandare a monte tutto quanto ho fatto fin’ora, per giungere a questo punto e dove sono ora! “. Si infuria il terzogenito di Kaname e Luna. A quella frase tuttavia, segue una risata sprezzante da parte dell’altro.

 

“ E che cos’hai ottenuto, falso re? Cos’è che hai ottenuto? Non mi sembra che Ivy sia qui con te, o che Vanitas abbia perso il potere del Re in tuo favore. No? “. Chiede, mentre a quella frase l’altro gli rifila uno schiaffo.

 

“ Non osare: io so ciò che devo fare, nessuno può dubitare del mio operato. Molto presto, sia Ivy che mio figlio saranno qui a palazzo. E darò una bella lezione a mio fratello, ma mi occorre tempo! E soprattutto, mi servi tu! Mi servi tu, nel pieno delle tue facoltà! “. Fa, mentre l’altro porta una mano al punto dolorante e guarda il cugino come se quello schiaffo lo avesse riportato alla realtà e lo avesse, almeno in parte, calmato. “ Io ho bisogno di te, Nick! Ho bisogno di te, non posso e non voglio perderti per uno stupido errore! A tempo debito sistemeremo anche Garry e Mina, te lo giuro: ma ora… “. Non finisce la frase: dei passi fanno insospettire Vincent. Qualcuno sta arrivando in quel corridoio e, certamente, lui non può permettere che vedano il suo vice in queste condizioni. “ Vieni con me, muoviti! “. Ordina, afferrandolo per un polso e trascinandolo letteralmente con sé. Non che dall’altra parte ci sia resistenza, chiaramente. Una volta arrivati alla propria stanza ed entrati entrambi, Vincent chiude la porta e rimette i sigilli: probabilmente non si fida nemmeno dei suoi stessi sudditi, se mette tutte quelle protezioni. Il biondo sbuffa sonoramente, per poi guardare l’altro ed incrociando le braccia al petto. “ Sei più calmo? “. Chiede, mentre il corvino scuote il capo: no. No, pensa: non è calmo, ma la ragione non è più Mina né la moglie. La ragione è semplicemente la sete che lo tormenta e che non ha ancora soddisfatto.

 

“ Devo solo andare a trovarmi una preda da dissanguare, poi si che starò meglio “. Mormora, mentre a quella frase il cugino sbuffa sonoramente.

 

“ Cosa ti ho detto prima? “. Chiede, mentre l’altro gli si avvicina di qualche passo. “ Se hai bisogno di bere sangue, devi chiederlo a me. Non puoi semplicemente uscire da solo e senza protezione, con gli Hunter alle calcagna e pronti ad ucciderti “. Mormora il minore, trovandosi in men che non si dica faccia a faccia con il cugino. Dominique, che senza nemmeno riflettere su cosa stia facendo fa indietreggiare Vincent, fino a farlo appoggiare spalle al muro e stringendo con forza la presa sulla sua giacca. Da parte sua l’altro non insiste nemmeno: si limita a posare una mano tra i capelli del corvino, aspettandosi qualsiasi reazione da parte sua. La presa di Dominique si sposta dalla giacca alle spalle dell’altro, costringendolo quasi a sedersi a terra e guardandolo intensamente per un solo istante, come alla ricerca di qualcosa che può trovare solo nello sguardo del suo capo. In seguito abbassa nuovamente il proprio, posando la fronte sulla sua spalla per qualche momento ancora. Il falso re fa per dire qualcosa, tuttavia non ne ha il tempo.

 

“ Gli uomini come te hanno sempre bisogno degli uomini come me: cosa faresti senza di me? “. Chiede ad un certo punto il maggiore, quasi in un sussurro. Vincent non capisce a cosa esattamente si riferisca, tuttavia non ha il tempo di domandarglielo: sente le zanne del cugino affondare nel suo collo, che non si è nemmeno accorto essere stato scoperto. Da prima la reazione è di sorpresa, in seguito stringe maggiormente la presa sui capelli del suo vice per qualche istante, permettendogli comunque di bere il suo sangue per calmarsi.

 

“ Potevi anche avvisarmi, comunque… “. Sussurra solamente il biondo, sentendo lentamente il veleno afrodisiaco delle zanne fare effetto. Ed è forse per questo che, di lì a poco decide anche lui di agire in modo inaspettato: con la propria afferra la mano del cugino, togliendogli lentamente il guanto e mentre, a quel gesto lui riapre gli occhi di scatto seppur non si stacchi ancora dal collo del minore. Solo quando nota nuovamente gli occhi di lui tingersi di blu fa per chiedergli qualcosa e si stacca un istante, ma non ha il tempo di ire o fare nulla: proprio come Vincent in precedenza, anche lui sente delle zanne affondare. Tuttavia, non è nel suo collo ma nella sua mano: non saprebbe dire se in quel punto il morso fa più o meno male, la sua prima reazione è di stupore. Tuttavia non lo ferma, anzi: anche lui affonda nuovamente le zanne, nello stesso punto morso in precedenza e riprendendo a bere il sangue del cugino. Come si fossero letti nel pensiero entrambi si staccano l’uno dall’altro di lì a poco, entrambi con la bocca sporca del sangue dell’altro. “ Ora stai bene? “. Chiede in un sussurro il figlio minore di Kaname e Luna, mentre il cugino annuisce e posa nuovamente il viso sulla sua spalla.

 

“ E tu? “. Chiede semplicemente, mentre Vincent annuisce. Anche se in verità, non sta troppo bene: deve assolutamente agire, pensa. Deve assolutamente avere Ivy al suo fianco e soprattutto, loro figlio. Il figlio che, sicuramente, lo legittimerà come re anche senza avere il potere del Re. E soprattutto pensa, nessuno a parte Dominique ed un’altra persona devono venire a conoscenza di questa cosa, che lui è ancora un re illegittimo. Le conseguenze potrebbero essere gravi, anche per lui. Ma per oggi pensa, per oggi non vuole pensarci: ha ben altre cose da fare.

 

Nello stesso istante, dopo diverso tempo qualcuno giunge a villa Veghner. Entrambi stanchi di rimanere da soli in quell’immensa villa che è la loro dimora, hanno in fine deciso di far visita a Pierre e Joe. E non solo a loro.

 

Ivy e Mina si trovano infatti insieme: le due cognate non hanno mai parlato molto, solo negli ultimi tempi si sono un po' avvicinate e, in special modo quando la futura regina fu stuprata dal fratello. La giovane cacciatrice e la Principessa degli Hikari stanno passeggiando in giardino, entrambe con il loro parasole data la calda giornata ed il sole splendente. “ Il sole in un regno di ghiaccio, sembra quasi ironico “. Fa semplicemente Ivy, sorridendo lievemente e mentre Mina annuisce.

 

“ Già, hai ragione “. Fa a sua volta la cacciatrice, per poi osservare qualche istante la cacciatrice. “ Ma dimmi: tu come stai? “. Chiede: una semplice domanda che ogni persona farebbe a chi non vede da un po' di tempo, ma che stavolta ha un suono ed un significato totalmente diverso sia per Mina che per Ivy. La principessa arresta un momento il suo passo, sospirando pesantemente e posandosi una mano sul ventre.

 

“ Vuoi che sia assolutamente sincera? “. Chiede, mentre l’altra annuisce: se Ivy ha deciso di fidarsi di lei, pensa, farà di tutto per poterla aiutare. Perché, lo sa bene: la corvina ha bisogno d’aiuto. Qualcosa la tormenta ma non vuole dirlo nessuno, ma con lei può confidarsi: ormai sono quasi come sorelle, il loro legame si sta rinsaldando molto e, di conseguenza, l’una può aiutare l’altra senza problemi.

 

“ Si “. Fa semplicemente la figlia di Pierre e Joe, andando a sedersi su una panchina lì vicina e portando con sé la cognata. Entrambe si siedono, chiudendo i parasole e posandoli ai lati della panchina.

 

“ Sono un po' preoccupata “. Rivela Ivy senza mezzi termini, stringendo lievemente la presa sulla gonna del suo abito. “ La maledizione del Re Pazzo progredisce: Vanitas mi ha fatto giurare che, se dovesse arrivare al punto di non ritorno, allora sarò io ad ucciderlo prima che faccia del male a qualcuno “. Rivela, mentre Mina la guarda decisamente sorpresa a quelle parole. Anzi, pensa: non lo è più di tanto. In fin dei conti pensa, questo potrebbe essere anche considerato un grande atto d’amore: evitare che la persona che si ama soffra inutilmente e, allo stesso tempo salvaguardare chi si ama. Porre fine alla vita della persona che si ama con le proprie mani, si chiede se… se… il filo dei suoi pensieri è interrotto dalla voce di Ivy che, dopo un pesante sospiro riprende parola. “ Vorrei trovare un modo per spezzare la maledizione di nostro nonno, ma so che non c’è e questo mi terrorizza: cosa accadrebbe se Vanitas perdesse veramente il controllo ed impazzisse? Come farei? Come troverei la forza di uccidere il padre di mio figlio? La sola persona che abbia mai amato… “. Mormora, scuotendo il capo e mentre Mina la osserva qualche istante: Ivy ha detto che Vanitas è il padre di suo figlio, anche se purtroppo la cosa non è ancora certa.

 

“ Quindi, tu pensi che questo bambino sia di tuo fratello? “. Chiede in tono gentile la mora, mentre l’altra annuisce e, per un momento, porta una mano al ventre.

 

“ Si: non so spiegarti perché, ma so che questo bambino è di Vanitas. È suo, Mina: deve esserlo “. Sentenzia: rabbrividisce alla sola idea che invece, questo bambino possa essere di Vincent. Trema all’ipotesi di mettere al mondo il figlio che legittimerà quel bastardo come re: sarebbe la fine non solo per tutti loro, ma anche per il regno di Veritas. “ Se questo bambino fosse di Vincent, Mina, sarebbe una catastrofe. Una catastrofe non solo per noi, ma anche per il regno intero “. Sussurra la futura regina, mentre mina decide di non interromperla ed aspettare che prosegua la frase. “ Vincent non è in grado né di guidare il regno, né di mantenere equilibrato il potere di una delle tredici lune demoniache. Manderebbe Veritas al collasso in men che non si dica, ed io non potrei mai perdonarmelo… “. Mormora, come fosse colpa sua e mentre, istintivamente Mina la prende tra le braccia, stringendola a sé.

 

“ Non devi temere una simile catastrofe: hai ragione. Questo bambino è di tuo fratello. Lo è, Ivy “. Sentenzia determinata, mentre l’altra ricambia il suo abbraccio con gratitudine. “ Vedrai che in un modo o nell’altro, ce la faremo: spezzeremo la maledizione del Re pazzo e cacceremo Vincent da Veritas. Tutti i suoi sottoposti affronteranno il patibolo per alto tradimento e più nessuno oserà turbare la pace del regno. E la vostra “. Precisa, mentre un lieve brivido passa lungo la sua schiena nel pronunciare la parola patibolo: sa che se questa storia finirà, anche Dominique dovrà affrontare la pena di morte per alto tradimento. Anzi: se per gli altri sottoposti potrebbe esserci una minima possibilità di salvezza, per lui sarebbe praticamente certa. Lui è il Capitano delle Guardie Reali, il suo compito era proteggere la famiglia reale al costo della vita. Invece ha tradito: si è schierato con i ribelli ed ha aiutato Vincent a fare ciò che ha fatto ad Ivy e spodestare Vanitas con un trucco meschino. Ha costretto Jeanne a sposarlo con chissà quale espediente e lei e Garry a partecipare, sapendo di infliggere loro una terribile pena. “ Anche quel sadico dovrà pagare, prima o poi… “. Sibila la cacciatrice, mentre Ivy non può fare a meno di percepire il suo turbamento. Istintivamente e dopo aver sciolto l’abbraccio la donna posa una mano sulla spalla della cognata.

 

“ Ti stai riferendo a mio cugino? “. Chiede, capendo che non può parlare che di Dominique: lei non ha avuto molto a che fare con lui, se non nella notte del colpo di stato e qualche altra occasione isolata. E per fortuna, deve dire: non sa molto di lui, ma sa che quando gli passa accanto le scorre un brivido lungo la schiena, lo teme quasi ancor più di Vincent e, sicuramente, questo non è normale. Sa che possiede anche il potere della Luna Rossa oltre a quello della Luna Blu e che ha fatto del male anche a Garry e Mina, oltre che a Jeanne. Alla sua domanda la cacciatrice sgrana gli occhi, come se si fosse accorta solo ora di aver parlato ad alta voce. Fa un cenno affermativo con il capo: Ivy si è sfogata con lei, ora pensa, ora anche lei può fare lo stesso. In oltre, se non parla con qualcuno rischia seriamente di impazzire.

 

“ Si, parlo proprio di lui “. Mormora, stringendo la presa sulla gonna del proprio abito. “ Di quel sadico psicopatico che hai per cugino: mi dispiace parlare così di un tuo parente, ma… “. Ivy scuote il capo, riuscendo a sorridere lievemente.

 

“ Mina, ciò che è successo è anche colpa sua. So di cosa sia capace, quindi non temere di esprimerti liberamente, sul suo conto o su quello di chiunque altro “. La rassicura, mentre a quelle parole mina annuisce solamente.

 

“ Non avrei mai creduto che si sarebbe spinto a tanto: costringere me e Garry a partecipare alle sue nozze, per che cosa? Per rigirare il coltello nella piaga? Per far più male al suo rivale? “. Sospira pesantemente, per poi proseguire di lì a poco. “ Dopo ciò che mi ha fatto, dopo ciò che ha fatto a Garry ed a tutti quanti noi, voglio solo che paghi per i suoi crimini. Fino in fondo “. Precisa, mentre Ivy non può fare a meno di percepire qualcos’altro: sente l’odore di un’altra emozione, una che sovrasta l’odio.

 

“ Eppure, perché percepisco anche altro in te? “. Chiede schietta, mentre a quelle parole Mina sussulta. “ Cos’è successo il giorno delle nozze di Dominique e Jeanne? Che ti ha fatto quell’infame? “. Chiede, preoccupandosi che sia capitato il peggio: non si stupirebbe, da uno che è assieme a Vincent da anni, che usasse gli stessi metodi del suo capo.

 

“ Nulla, almeno: non glie l’ho permesso, anche se non so esattamente che diavolo aveva in testa “. Sentenzia, ricordando perfettamente l’incontro/scontro con Dominique nella sala dei ritratti. “ Ivy, posso chiederti una cosa? “. Chiede poi: deve farlo, pensa. Magari riuscirà a togliersi un dubbio o magari se ne creerà altri, ma deve tentare. A quella domanda Ivy annuisce, seppur il tono serio di Mina la incuriosisca un po'. “ Ecco… mi potresti parlare dei tuoi zii? Antoine e Veronica? “. Chiede, per poi consegnare alla cognata la foto che ha portato con sé.

 

“ I miei zii? Perché…? “. Ma non appena prende tra le mani quella foto, Ivy ha un sussulto. “ Mina! Ma che cosa ci facevi tu, insieme ai miei zii ed a Dominique? “. Chiede, mentre la cacciatrice abbassa lo sguardo per poi stringere maggiormente la presa sul proprio abito.

 

“ Non l’ho detto a Garry: preferisco che per ora, lui non lo sappia. Ma questa foto me l’ha data tuo cugino, dopo avermi attirata alla sala dei ritratti di palazzo. E lì… “. Fa un sospiro profondo, mentre Ivy parrebbe essere letteralmente agghiacciata ed un sospetto la attanaglia. “ Lì c’è un ritratto: rappresenta i tuoi zii, Dominique e quella che lui ha definito sua sorella gemella “. Spiega, mentre a quelle parole Ivy deve prendersi un istante per ricomporsi, per poi rispondere di lì a poco.

 

“ Aspetta! Mi stai dicendo che Dominique aveva una sorella? Che mia zia diede alla luce due gemelli, quella notte di luna rossa e blu? “. Chiede, ricordando un racconto di Dante circa la sua famiglia: le disse che Dominique possedeva entrambi i poteri, sia quello di suo padre che quello di sua madre, perché è nato in una notte particolare: in una notte in cui da prima la luna si fece rossa, in seguito blu come suo solito.

 

“ Aveva “. Precisa Mina, riportando così la cognata alla realtà. “ Lui dice che è morta. Ma la cosa sconvolgente è che quella bambina era la mia fotocopia, Ivy. Anzi: sono quasi sicura che nel ritratto, quella bimba ero io “. A quelle parole Ivy sente letteralmente il sangue gelarsi nelle sue vene: conosce bene quella sensazione, quando arrivi a dubitare di ogni cosa ed il mondo sembra crollarti addosso, quando scopri che le tue origini sono messe in discussione. Lo sa bene anche lei, ed ora… scuote il capo con enfasi, portando le mani davanti a sé e cercando di ricomporsi.

 

“ Aspetta! Quindi tu eri nel ritratto della famiglia Hikari? “. Chiede, mentre la cognata annuisce mestamente. “ Sospetti di essere tu? Quella bambina… “. Mormora poi, quasi correggendosi e mentre Mina annuisce ancora una volta. “ Tu credi di essere lei? La gemella di Dominique? “. Chiede ancora, mentre al solo pensiero Mina trema.

 

“ Non lo so “. Ammette, portandosi le mani al viso. “ Mio fratello Michael dice sempre che sono legata a quel pazzo, ma non mi ha detto altro. Sento che la mia famiglia mi nasconde qualcosa, ma prima di affrontarli preferirei parlare con te e Vanitas, se non ti dispiace “. Fa, mentre Ivy annuisce: si, pensa. In effetti, forse Vanitas può saperne più di lei sui suoi zii e forse può dare maggior aiuto a Mina. “ Mio Dio! Se fosse così, la mia vita sarebbe finita: come potrei vivere sapendo di avere lo stesso sangue di quel bastardo? “. Chiede la corvina, mentre Ivy l’abbraccia per poi stringerla forte a sé.

 

“ Shhh… tranquilla “. Sussurra, accarezzandole i capelli. “ Risolveremo il mistero, insieme. Te lo prometto “. Assicura, mentre a quelle parole Mina sembrerebbe un po' più calma: le ha fatto bene parlare con la cognata, pensa. Di lì a poco si ricompone, sospirando pesantemente.

 

“ Ora basta con questi brutti pensieri! C’è un’altra cosa importante da fare! “. Sentenzia, mentre Ivy la guarda stranita: è lieta che stia meglio, ma a che cosa si riferisce?

 

“ A cosa ti riferisci? “. Chiede, mentre l’altra corvina sorride leggermente.

 

“ Ma alle tue nozze, tesoro! Dobbiamo pensare alle tue nozze: è ora che finalmente, anche tu e Vanitas diventiate marito e moglie! “. Esordisce, facendo avvampare Ivy di colpo: in effetti pensa, Mina non ha tutti i torti. Forse è davvero giunto il momento per lei e Vanitas, di diventare marito e moglie.

 

Nel frattempo anche Garry e Vanitas sono in giardino. Forse è il primo, vero momento che passano insieme, da quando si sono alleati contro Vincent e dopo tutto quanto è successo. Il giovane Re osserva per qualche istante l’ex avversario, per poi prendere parola. “ Ehi, cacciatore… “. Lo chiama, fingendo noncuranza e guardando altrove. Da parte sua, Garry capisce che stavolta non c’è ombra di scherno: Vanitas è ormai abituato a chiamarlo così, in oltre pensa l’argento, questo è anche un modo dell’ormai ex avversario di nascondere le sue reali emozioni. L’argento sorride lievemente, per poi scuotere il capo.

 

“ Guarda che se anche mi chiami per nome, non ti mordo: quello, lo sai fare meglio tu “. Scherza un po' il figlio di Haruka e Juliette, mentre il corvino mette o finge di mettere un lieve broncio.

 

“ Certo che so farlo meglio io, dovresti chiedere alla mia fidanzata “. Fa, mentre l’altro scuote il capo con più enfasi.

 

“ Oh no no, non ci tengo: sai, sono pur sempre suo fratello e potrei finire per ingelosirmi, se conoscessi, ecco… “. Si ferma un momento, fingendo di pensare a come proseguire la frase. “ … i dettagli della vostra relazione “. Conclude poi il discorso. Si sarebbe aspettato qualche battuta pungente da parte di Vanitas, ma così non è e, lo deve ammettere, questo lo turba un po': non che gli manchi la fastidiosa ironia del Re, tuttavia trova strano il suo atteggiamento.

 

“ Comunque, tu stai bene? “. Chiede ad un certo punto il corvino, sorprendendo un po' il cacciatore: non gli ha mani chiesto se stesse bene, mai da quando si sono alleati. Perché lo farà ora, si chiede? Il ragazzo fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Si! Certo, sto bene e… “. Ma a quella frase l’altro lo osserva decisamente innervosito: e ora, pensa Garry? Cosa mai può essergli preso? Perché è arrabbiato?

 

“ Non mi mentire! Detesto le persone bugiarde! “. Fa semplicemente il re bambino, accarezzando i capelli della bambola che tiene tra le braccia: la bambola che un tempo gli regalò sua madre, forse la cosa più preziosa dopo Ivy, che possiede. “ Jeanne si è sposata, tu l’hai accompagnata all’altare e tua moglie era la damigella d’onore! Sei forse un masochista? Ti sei voluto fare del male di proposito? O mi spieghi perché mai hai fato una cavolata simile? “. Chiede il più grande, per poi proseguire di lì a poco e calmandosi un po'. “ Garry, tu ami Jeanne e lei ama te: mi vuoi spiegare perché hai permesso che sposasse nostro cugino? “. Chiede, mentre infuriato l’argento stringe i pugni: cosa deve fare? Forse pensa, parlare con Vanitas gli farà bene. “ Perchè, invece di accompagnarla all’altare non l’hai presa e portata via? Sai bene che anche io avrei approvato, se lo avessi fatto. Allora… “. Ma questa volta è l’Hunter ad interrompere il Re: scuote il capo pr poi, di lì a poco, riprendere parola.

 

“ Non ho potuto: tuo cugino ha ricattato me e Mina, la sera prima delle nozze. Ha detto che, se non avessimo fatto tutto ciò che diceva, a pagare sarebbe stata tua sorella: non lo potevo permettere, lo capisci? “. Chiede, mentre Vanitas scuote il capo con enfasi.

 

“ Se ha davvero fatto una cosa simile, ne dovevi parlare con me! Lo avrei rimesso al suo posto personalmente “. Si innervosisce maggiormente il maggiore dei fratelli Hikari, ma Garry scuote nuovamente il capo. “ E perché no?! Cosa me lo avrebbe impedito?! “. Continua la sfuriata Vanitas, ma l’altro lo osserva attentamente per poi, di lì a poco, dare spiegazioni delle sue parole.

 

“ Tu hai già abbastanza grattacapi: la gravidanza di Ivy e la paternità incerta del bambino, il trono da riprendere e… “. Si ferma, come stesse riflettendo. Solo dopo alcuni momenti trova la forza di proseguire. “ … la maledizione del re pazzo “. Fa, mentre da prima negli occhi di Vanitas passa una scintilla d’ira. Scintilla che si spegne nel giro di poco e, forse per la prima volta è lui ad abbassare per primo lo sguardo.

 

“ Tu come lo sai? “. Chiede secco, mentre Garry sospira amaramente.

 

“ Non importa come, lo so e basta: ti sta creando dei problemi, è così? “. Quasi sussurra, mentre l’altro annuisce: è inutile pensa, tenerglielo nascosto. In un modo o nell’altro lo scoprirebbe, meglio essere sincero.

 

“ Si “. Sentenzia, guardando alla sua sinistra ed in tono più freddo. “ La maledizione del Re pazzo avanza, Garry. Avanza, ed io ho paura di far del male ad Ivy ed al bambino, alla mia famiglia, ai miei amici… io… “. Seguendo il suo istinto, Garry Perry giunge di fronte al giovane Re, portando una mano chiusa a pugno accanto al cuore.

 

“ Ti giuro che, se dovessi impazzire e fare qualcosa di inconsulto, ci sarò io a fermarti. Ma non credo sarà necessario “. Prosegue poi, un po' più sicuro. “ Perchè io, Ivy e le persone che ti amano troveremo un rimedio. Spezzeremo la maledizione prima della nascita del bambino. Del vostro bambino. Te lo prometto “. Calca sulla parola vostro, impegnandosi in un giuramento che, lo sa anche Vanitas stesso, non infrangerebbe nemmeno sotto tortura.

 

“ Allora dovrei fare una cosa che normalmente, un re fa con il suo più fidato protettore “. Fa ad un certo punto il corvino, riflettendo: non avrebbe mai creduto di trovarsi un giorno in una tale situazione. La prova che la vita stessa è imprevedibile, nessuno sa cosa possa riservare. Garry rimane in attesa qualche istante, mentre Vanitas prende la propria spada, ovviamente non con l’intento di attaccare l’argento. Lui rimane immobile, a riprendere parola è proprio il Re bambino. “ In ginocchio, cacciatore “. Sentenzia solamente. A quelle parole l’argento rimane un po' perplesso, in seguito pare tuttavia capire le intenzioni di Vanitas e, semplicemente, obbedisce senza ulteriori repliche e riportando la mano chiusa a pugno proprio accanto al cuore. “ Beh, so che non è una cerimonia ufficiale e che è la parola del Re a contare, ma… “. A quella frase Garry alza lo sguardo un istante, determinato.

 

“ Tu sei il re: non riconosco nessun altro con questo titolo. Quindi, la parola che conta è la tua “. Lo rassicura, stupendo anche sé stesso: e chi lo avrebbe immaginato? Lui in ginocchio, di fronte a chi assassinò la sua famiglia. Chi avrebbe mai detto che sarebbe riuscito a superare i vecchi rancori ed a far front comune con il nemico, per debellarne uno peggiore? “ E la cerimonia, la faremo quando avremo ripreso il tuo trono e dopo il tuo matrimonio “. Conclude la frase l’erede di Haruka e Juliette, mentre il corvino annuisce: chissà pensa, se riuscirà davvero a riavere il suo trono ed a dare una lezione a Vincent? Chissà se, alla fine,, avrà davvero il coraggio di levare la spada sul fratello? Una cosa è certa, pensa poi: ora la spada serve a ben altro. La posa su entrambe le spalle del cacciatore, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Garry Perry giuri di proteggere il Re, la Regina e la famiglia reale da qualunque pericolo? Giuri di dedicare la tua vita alla protezione dei tuoi sovrani e di non tradire mai il clan della luna blu? “. Fa in tono più determinato il maggiore degli erede di Kaname e Luna, mentre l’altro annuisce deciso.

 

“ Lo giuro “. Sentenzia, mentre forse per la prima volta dopo tanto tempo, Vanitas sorride lievemente: l’ultima cerimonia come questa l’ha tenuta con Dominique, quando lo ha nominato suo Cavaliere e Capitano della Guardia Reale. Suo cugino ha tradito quel giuramento, ma sa benissimo che Garry no, lui non lo farà mai.

 

“ Allora, io ti nomino ufficialmente mio Cavaliere “. Conclude il discorso il più grande, per poi fare cenno a Garry di alzarsi. “ E come primo ordine, ti dico solo questo: fa tutto quello che è in tuo potere per salvare Jeanne. Non c’è cosa che mi piacerebbe di più per lei, se non vederla diventare finalmente la tua sposa. E se puoi, dai una bella lezione a mio cugino “. Fa, mentre Garry non può fare a meno di rimanere sorpreso.

 

“ Credevo odiassi Jeanne, per il fatto che è figlia di un’altra donna e non è una Hikari completa “. Mormora, mentre a quelle parole l’altro sembra riflettere un momento.

 

“ Il fatto che io non accetti Jeanne come membro del clan Hikari, non significa che mi diverta a vedere quello psicopatico traditore farle del male, e credimi, gliene sta facendo sicuramente. È sempre la mia sorellastra, Ivy le vuole bene ed io non posso rimanere indifferente “. Scuote le spalle come se nulla fosse, mentre Garry annuisce. “ In oltre, Dominique mi ha tradito in un modo meschino, ben più di Vincent: lui è cresciuto con i ribelli, in un certo senso era prevedibile che sarebbe finita così. Ma mio cugino no: lui è cresciuto con me, come un fratello. Dopo la morte di mia zia e la scomparsa di mio zio, per me è stato come avere un fratello minore accanto a me. L’ho nominato mio Cavaliere, proprio come con te ora. Gli ho affidato la mia vita, nominandolo capitano delle Guardie Reali. E guarda come mi ha ripagato. Quindi, sì: sono furioso con lui, ma mai quanto immagino lo sia tu. Quindi, Garry Perry: il vice capo dei ribelli è tutto tuo. Sarai tu a giustiziarlo per i suoi crimini ed a salvare la tua amata. Mi fido di te “. Nel sentire quelle parole l’argento rimane sbigottito: sente come una sorta di legame venirsi a creare, una connessione che prima non esisteva di sicuro, ne è certo.

 

“ Non ti deluderò “- Assicura, per poi guardare l’ex rivale. “ Ma ora, dobbiamo pensare alle tue nozze! Voglio che tu ed Ivy vi sposiate, che abbiate il vostro bambino e che siate felici, anche se al momento il trono è stato usurpato. Ed in seguito recupereremo anche quello “. Fa, mentre Vanitas annuisce.

 

“ Beh, si… va bene! Allora, pensiamo alle nozze “. Mormora, arrossendo lievemente al solo pensiero che, ben presto, il suo più grande desiderio si avvererà ed Ivy sarà finalmente sua moglie.



Ciao miei cari, come state? Ed ecco finalmente, il nuovo capitolo! che ne dite? Jeanne sembrerebbe stare sempre peggio e Nox, la sola che può starle accanto e curarla, non capisce il perchè di queste nozze senza amore. Dall'altra parte abbiamo Dominique, sempre più fuori controllo e più cinico e crudele di Vincent stesso. Sul fronte opposto, Vanitas nomina Garry suo Cavaliere, mentre Mina inizia finalmente a conoscere Ivy. Cosa succederà adesso? Seguitemi e lo scoprirete!
   
 
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