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Autore: OrnyWinchester    05/04/2022    2 recensioni
Sam e Dean si ritrovano misteriosamente catapultati nella Camelot arturiana e dovranno affrontare una serie di difficoltà prima di scoprire la pericolosa minaccia che si cela dietro al loro strano viaggio nel tempo e che rischierà di mettere a repentaglio tanto il loro presente quanto il destino di Artù, Merlino e di tutti gli abitanti del regno di Albione.
La storia è ispirata alle serie tv "Merlin" e "Supernatural" e si colloca tra gli episodi 4.7 e 4.8 di Merlin e tra gli episodi 9.19 e 9.20 di Supernatural.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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Alle primissime luci dell’alba Ginevra entrò nello studio di Gaius e trovò Merlino, Sam e Dean riversi sul tavolo e addormentati in mezzo ad una miriade di libri, mentre il medico di corte russava profondamente, appisolato su una sedia.
“Merlino!” chiamò piano la giovane. “Merlino!” disse ancora. “Merlino!” continuò, avvicinandosi al mago e strattonandogli lievemente una spalla fino a quando questi non si svegliò.
“Oh… Gwen.” disse Merlino, stiracchiandosi. “Devo essermi addormentato!”
“Cosa state cercando in tutti questi libri?”
“Qualunque cosa possa esserci di aiuto.” spiegò, omettendo che molti dei libri lì presenti provenivano dal rifugio dei “Rappresentanti dei letterati”. “Vedi, Gwen, le cose si sono rivelate più complicate del previsto e, nemmeno a dirlo, riconducono a Morgana. Sam e Dean si sono offerti di aiutare me e Gaius a capire con cosa abbiamo a che fare stavolta. Ma se non troveremo presto una soluzione, finiremo sotto gli attacchi di Morgana e dei suoi complici. E, visto che usa la magia, potrebbe non esserci modo di fermarla questa volta.”
“E in questi libri potrebbe esserci una soluzione? Se vuoi, posso dare una mano anch’io. Non oso pensare di vedere Camelot ancora una volta sotto il giogo di Morgana.”
“Speriamo di capire a quale magia ha fatto ricorso e di trovare un modo per contrastarla, prima che sia troppo tardi. Ma tu non preoccuparti di questo, non vorrei averti angosciato troppo con i miei discorsi. Gaius voleva soltanto proporre una soluzione ad Artù, quando saremmo andati a spiegargli il problema!”
“Spero che ci riusciate!” si augurò Gwen.
Mentre Ginevra e Merlino stavano parlando, si udì un tonfo di libri dal tavolo dietro di loro, che li fece trasalire. Nel voltarsi, videro che Dean si era svegliato e si stava stirando a sua volta, dopo aver fatto cadere a terra un paio di grossi volumi che si trovavano sul tavolo, vicino alle sue braccia. Sgranò gli occhi e vide Merlino e Gwen che lo fissavano, si ricompose, poi fece un cenno di scuse.
“Ginevra!” esclamò, stupito. “Cosa ti porta qui? E’ successo qualcosa?”
“No, Dean. Sono venuta a controllare se Merlino aveva bisogno di aiuto.”
“Abbiamo praticamente rivoltato tutti i libri di Camelot in cerca di un indizio, ma non c’è stato niente da fare. Il nulla assoluto!”
“E’ molto gentile da parte tua e di Sam prodigarvi così tanto per la salvezza di Camelot.” disse Gwen, colpita.
“Beh, grazie! Ma dovremo mostrare la nostra gratitudine per l’ospitalità in qualche modo, no? Senza contare il fatto che chi ha cacciato me e Sam nei guai è in accordo con Morgana e che, se non fermiamo lei, non avremo la possibilità di recuperare ciò che ci è stato sottratto e di tornare a casa.”
“In tal caso, grazie a voi per il vostro aiuto!”
“Figurati!” disse Dean, mentre anche Sam e Gaius si stavano svegliando.
“Buongiorno!” disse Sam, rivolto ai presenti.
“Buongiorno!” gli risposero tutti.
“Se qui non c’è niente che possa fare, torno ai miei compiti, Merlino.” asserì la giovane.
“Sì, vengo anch’io con te. Tra poco dovrò svegliare Artù e, viste le pessime notizie, non è il caso che arrivi in ritardo.” “Ci vediamo dopo.” aggiunse Merlino, rivolgendosi ai presenti.
“A dopo.” rispose Gaius, seguito da un cenno di saluto da parte di Sam e Dean.
Mentre i due lasciavano la stanza per dedicarsi alle loro mansioni, i tre nello studio avevano già ripreso a sfogliare testi.
 
***
 
Nel corso della mattina Artù tenne una riunione con i suoi cavalieri più fidati, a cui concesse di partecipare anche a Merlino, Gaius, Sam e Dean per essere messo al corrente della situazione attuale. Fortunatamente Merlino era riuscito a fare in modo che essa restasse segreta a Lord Agravaine e, con una scusa, aveva fatto allontanare il complice di Morgana da Camelot per impedirgli di venire a conoscenza di quanto sarebbe stato detto.
“Bene, visto che ci siamo tutti, voglio che mi spiegate cosa sta succedendo! La vicenda mi sembra strana e confusa, cerchiamo una cosa e ne viene fuori un’altra e ancora non riesco a fare il punto della situazione!” disse il re, quando tutti si trovarono nella sala consigliare.
“Succede questo, sire, quando c’è di mezzo la stregoneria!” s’intromise Gaius.
“Spiegati meglio, Gaius.”
“Vedete, per farla breve, mentre cercavamo chi aveva derubato questi due ragazzi,” disse, indicando Sam e Dean, “e chi ha commesso gli omicidi che hanno colpito Camelot, ci siamo imbattuti nella chiave misteriosa che Geoffrey custodiva al momento della sua morte. La ricerca di qualunque cosa aprisse quest’ultima è stata vana, ma, allo stesso tempo sono giunte al mio orecchio delle informazioni su Morgana, sire.”
“C’è Morgana dietro a tutto questo?”
“Purtroppo sì, sire. Abbiamo scoperto che i balordi che hanno derubato Sam e Dean si erano accampati nella foresta per spiare i movimenti del vostro esercito per conto di Morgana. Inoltre, è presumibile che gli omicidi siano ricollegabili alle stesse persone e che le vittime avessero notato questi strani spostamenti che avvenivano nella foresta: è per questo che sono state messe a tacere.” spiegò il medico. “E’ probabile che se non aveste ospitato questi giovani al castello, avrebbero subito la stessa sorte.”
“Aspetta un attimo, Gaius. Geoffrey è stato ucciso nel castello. Come hanno fatto quei mercenari ad entrare qui? E come mai non hanno tentato di uccidere i nostri ospiti?” lo interruppe Artù.
“Perché l’omicidio di Geoffrey è stato commesso da una persona diversa. Se ricordate, vi avevo parlato del fatto che le sue ferite erano diverse da quelle degli altri uomini.”
“Certo. Continua pure, scusa.”
“E’ quanto mai probabile che Geoffrey sia morto per mano del traditore che c’è a Camelot ormai da un po' di tempo. Non so dirvi se poteva aver scoperto la sua identità o se la spia si sia imbattuta in lui nel tentativo di uccidere Sam e Dean, ma la cosa certa è che non si tratta della stessa mano che ha ucciso gli altri uomini, che presentavano lesioni riconducibili alla magia.” continuò a spiegare. “Ah, dimenticavo, sire. Con ogni probabilità ci siamo fatti fuorviare dalla particolare chiave che Geoffrey aveva in mano che ritengo si tratti, né più né meno, di un ornamento bizzarro, legato ad un circolo di studiosi di storia. Finora non ha condotto a nulla e non sembra riguardare affatto questa vicenda.”
“Quindi quella chiave non ha niente a che vedere con gli omicidi e con Morgana?”
“Onestamente non credo, sire. Tuttavia, nella ricerca di qualunque cosa potesse essere a lei connessa, i vostri cavalieri e questi due ragazzi hanno incrociato alcune tracce lasciate dai ladri al limitare della foresta e questo ci ha permesso di collegarli a Morgana. Purtroppo, sire, qui inizia la parte peggiore.”
“Parla pure, ti ascolto.”
“Da alcune fonti…, direi confidenziali, sono venuto a conoscenza del fatto che Morgana abbia stretto un’alleanza con un essere magico.”
“Un essere magico? E quali sono queste fonti confidenziali, Gaius?”
“Se possibile, preferirei non rivelarle. Comunque, sì, sire, Morgana si serve di un essere magico, qualcosa di simile ad uno stregone, ma con poteri innati e di gran lunga superiori a quanto abbiamo visto finora. Ho modo di credere che ci sia lui dietro gli omicidi avvenuti nei giorni scorsi. Ma non è tutto. Il motivo per cui si trova nei pressi di Camelot è che sono in attesa di qualcosa per poterci attaccare e per impossessarsi del vostro regno in modo definitivo.”
“E cosa starebbero aspettando?”
“Questo non lo so, sire. Ma se Morgana e il suo alleato dovessero scatenare i loro poteri contro voi e il vostro esercito, non so dirvi quante probabilità possiate avere di vincere, o anche solo di avere salva la vita.”
“Fantastico! Grazie, Gaius, per le belle notizie!” esclamò Artù, incapace di nascondere la preoccupazione, al pari degli altri cavalieri, che si lanciavano occhiate inquiete da una parte all’altra della Tavola Rotonda.
Ad un tratto fu sir Leon a rompere il silenzio generale.
“Sire, se lo credete opportuno, possiamo provare a scovare quei banditi che ci spiano per conto di Morgana e, magari, potremmo riuscire ad ottenere qualche informazione in più.”
“Non è una brutta idea, sir Leon, ma, anche se ottenessimo delle notizie più precise, non è detto che basterebbero a farci avere la meglio in caso di uno scontro. Se c’è di mezzo la magia, le nostre armi potrebbero non servire a nulla.” “Per il momento dai l’ordine di raddoppiare le sentinelle al confine. Voglio essere informato di ogni minimo movimento, anche se una foglia cade da un ramo e finisce nel posto sbagliato. Sono stato chiaro?!”
“Sì, sire. Do l’ordine immediatamente.” rispose il cavaliere, apprestandosi a lasciare la stanza.
“Gaius, credi possa esserci un modo per eliminare questo nuovo alleato di Morgana?” tornò a rivolgersi al medico.
“E’ da ieri che stiamo cercando qualcosa che possa esserci di aiuto, ma per il momento non è venuto fuori nulla di utile.”
“Quanto può essere forte la magia di questo… essere?”
“Se mi permettere, sire, non credo che stiamo affrontando la cosa dal lato giusto.” s’intromise Merlino.
“Che vuoi dire, Merlino?”
“Beh, mi sembra ovvio. Se Morgana e il suo alleato avessero voluto attaccare Camelot con le loro uniche risorse magiche, l’avrebbero già fatto. Del resto, sono molti giorni che rileviamo le tracce della loro presenza. Se sono in attesa, è perché si stanno organizzando per lanciare un assalto.” analizzò il mago.
“E questo, Merlino, cosa cambia?”
“Cambia il fatto che non si serviranno soltanto dei loro poteri, ma anche di altro, forse un esercito nemico, forse un esercito di immortali. Comunque saranno cose simili a quanto Morgana ha già fatto finora e, per questo, possiamo sconfiggerli.”
“Per quanto le tue parole possano nascondere una parvenza di saggezza, Merlino, non essendo a conoscenza del piano di Morgana, sarà difficile anticiparla o prevederne le mosse.” rispose Artù, lievemente irritato nella voce.
“Sire?” chiese la parola Dean, con un tono incerto.
“Sì, Dean?”
“Se ce lo permettete, io e mio fratello Sam vorremmo metterci a vostra disposizione e aiutarvi in quello di cui avete bisogno. Vogliamo ringraziarvi di tutto quello che avete fatto per noi e, se necessario, combattere al vostro fianco.” disse Dean, suscitando un’espressione compiaciuta sul volto di Sam e una certa ammirazione nei cenni di assenso dei cavalieri.
“Sono io a ringraziarvi e queste parole mi fanno davvero molto piacere. Quando vi ho dato ospitalità per riparare al torto che avevate subito, non credevo che in voi avrei trovato dei preziosi alleati e degli amici, se così mi concedete di chiamarvi. Sono ben lieto di accettare il vostro supporto, ma vi chiedo di non mettere a repentaglio le vostre vite più del dovuto.” acconsentì Artù, contento e in parte rinfrancato da quell’attestato di stima nei propri confronti.
“Faremo attenzione!” rispose Dean, a cui si unì anche Sam con un cenno di assenso della testa.
“Bene. Abbiamo ancora un po' di tempo per organizzarci. Vediamo di sfruttarlo al meglio!” disse allora il re, pronto a fornire a ciascuno dei presenti le indicazioni sul da farsi.
 
***
 
“Morgana, ho l’impressione che le cose ci stiano sfuggendo di mano!” affermò Agravaine in tono preoccupato.
“Cosa te lo fa pensare?” domandò la strega, visibilmente infastidita dal commento.
“A Camelot sta succedendo qualcosa, so per certo che è così, ma nessuno si degna di mettermi al corrente e, alla prima occasione, Artù mi assegna qualche incarico lontano dal castello. Poi, quei due ragazzi a cui ha dato ospitalità…”
“Agravaine, sarà meglio per te che qualcuno non abbia scoperto che sei mio complice, altrimenti, come non mi stancherò mai di ripeterti, di te non saprei che farmene.” sbottò Morgana.
“Io credo che Artù nutra solo qualche dubbio perché è al corrente dell’esistenza di una spia nel castello. Se avesse delle prove certe contro di me, non avrebbe esitato a smascherarmi e a farmi arrestare.”
“Può darsi, o forse vuole solo vedere fino a che punto sei capace di spingerti.” disse la strega, instillando il dubbio in Agravaine. “Ma no… Probabilmente in questo caso hai ragione, Artù non è così scaltro da escogitare un piano simile, la sua impulsività lo avrebbe di certo tradito.”
“Ciò non toglie che mi ha tenuto fuori da ogni indagine che riguardasse la morte del guardasigilli, lasciandomi all’oscuro di tutto.”
“Vorrei ben vedere, sei stato tu ad ucciderlo!” notò Morgana, compiaciuta.
“Ho agito su tuo ordine.” le fece notare con riluttanza.
“Calmati, Agravaine, non ho detto che hai sbagliato. Almeno non in questo caso. Non credo che sarà facile risalire a te per quell’omicidio. L’importante, ora, è che tutti gli uomini che Saturnus cerca vengano eliminati uno ad uno. Poi, porterò a termine la mia vendetta contro Artù e finalmente salirò sul trono di Camelot.”
“Devo uccidere qualcun altro?” chiese Agravaine, preoccupato.
“No, non per ora. Saturnus si sta occupando di ciascuno di loro, ma, come è chiaro, non aveva modo di entrare nel castello per eliminare il guardasigilli. Per questo è stato necessario coinvolgerti.”
“Non mi sto tirando indietro, Morgana. Volevo solo sapere quali sono i tuoi piani per me.”
“Devi continuare a fare la spia per me, non è forse per questo che ti ho avvicinato?” “Del resto, è meglio che tu sappia il meno possibile. Non voglio correre il rischio di mandare tutto all’aria. Saturnus mi sta dando un grande aiuto, un aiuto insperato, a dire il vero. Questa volta sento che nulla può fermarmi.”
“Come vuoi, Morgana.” “Ma, se mi è consentito chiedere, cosa ti fa avere così tanta fiducia in quell’uomo? In fondo, non sai niente di lui.” convenne Agravaine, cercando di insinuare qualche perplessità nella strega.
“Agravaine, Saturnus non è un uomo, ma uno spirito del tempo, un essere magico. Capisci?”
“Morgana, perdonami, ma tutta questa storia non mi piace affatto.”
“Saturnus lavora per una potente entità che si trova nel futuro e che ha bisogno di… ritoccare un po' il passato, affinché i suoi piani abbiano successo. Per questo, mi ha proposto un accordo che mi porterà dritta sul trono di Camelot.” gli spiegò, irritata nel doverlo fare.
“Comprendo l’occasione che ti si è presentata, ma ancora non capisco il tuo ruolo nell’accordo che hai stretto. Se quell’essere viene dal futuro, di cosa puoi metterlo a conoscenza che già non sappia?” domandò Agravaine, pensieroso.
“Gli uomini che aveva bisogno di eliminare sono persone che sanno nascondersi bene: sono astuti e delle loro identità non c’è traccia nella storia. Grazie ai miei poteri e all’operato di alcuni mercenari al mio soldo, sono entrata in possesso dei loro nomi. In questo modo Saturnus può adempiere al volere di Abaddon e io avrò quello che voglio.”
“Se queste creature sono così potenti come dici, Morgana, assecondarli è molto rischioso perfino per te che sei una sacerdotessa dell’Antica religione.”
“Non hai niente da temere, Agravaine. Vedila come un semplice scambio di favori. E stai pur certo che non mi dimenticherò della tua lealtà quando sarò regina di Camelot.” disse Morgana con una nota aspra nella voce. “Adesso è meglio che mi lasci in pace e torni a Camelot.”
Agravaine fece per uscire dalla baracca nel bosco dove Morgana si nascondeva, ma lei lo richiamò.
“Ah, Agravaine.”
“Si?”
“Se dovessi farti scoprire prima che io possa mettere in atto il mio piano, stai pur certo che non ci penserò due volte a farti fuori e, credimi, userò tutta la crudeltà di cui sono capace.”
Agravaine annuì mestamente, poi uscì e riprese la strada per Camelot.
   
 
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