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Autore: Undomiel Hufflepuff    13/04/2022    1 recensioni
"La grossa coda cespugliosa e arruffata si muove tra le felci e i licheni del sottobosco della foresta scivolando silente da un albero all'altro.
"Gatto!" pensa Sirius guardandolo. "
Sirius incontra Grattastichi!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Grattastinchi, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Gatto Rosso
 
La grossa coda cespugliosa e arruffata si muove tra le felci e i licheni del sottobosco della foresta scivolando silente da un albero all'altro.
"Gatto!" pensa Sirius guardandolo.
L’animale proviene forse da Hogwarts, ha il pelo lucido e pulito e sembra molto in salute, cosa che non si può dire di lui. Potrebbe tirare male le cuoia da un momento all'altro per la fame e le pulci lo stanno uccidendo. Non c'è da stupirsi se per quelle rare volte in cui si è recato ad Hogsmeade per frugare nella spazzatura le persone lo hanno evitato neanche fosse un appestato scambiando per un randagio malato di rogna o chi sa cos’altro. Tuttavia, non aveva di che lamentarsi, preferiva così, più le persone gli giravano a largo più si sentiva tranquillo e al sicuro.
"Gatto rosso!" lo pensa come se fosse una grande scoperta.
Era evaso da più di qualche mese da Azkaban ma doveva ancora abituarsi a pensare e parlare in maniera più normale. Si sentiva come se per tutto quel tempo avesse avuto la mente annebbiata, come se fosse stata occupata da un pesante macigno che gli impedivano di pensare in maniera sufficientemente logica o sensata, gli pareva di aver avuto la testa di uno stupido bambino che deve ricominciare a reimparare a pensare e parlare con più senno e ragione. O almeno erano state queste le sensazioni che aveva provato una volta approdato alla spiaggia dopo aver nuotato per miglia e miglia, la nebbia della sua testa sembrava sparita come quel macigno e aveva avvertito un senso di leggerezza. Lui era sopravvissuto, era sopravvissuto ad Azkaban, alla fame e ai Dissennatori, era ritornato a vivere lì sull’isola. Viene scosso da un brivido e ritorna a concentrarsi sul gatto per distrarsi rimanendo nascosto nelle sterpaglie. È un gatto grosso, molto grosso e lui è affamato, molto affamato. Ormai è stanco di magiare topi e spazzatura, deve solo aspettare che si faccia più vicino.
Come se avesse avvertito la sua presenza e le sue losche intenzioni il gatto si ferma e lo punta come farebbe un cane da caccia. Vede il suo grugno girato verso di sé e attende che ricominci ad avanzare, ma il gatto rimane immobile, anzi si siede a terra e continua a guardare nella sua direzione, è teso e la coda ferma in aria lo dimostra, ma non soffia verso di lui né sembra che abbia intenzione di scappare, Sirius comprende che non si è mimetizzato bene come credeva ed esce lentamente allo scoperto, alza la pancia da terra e avanza furtivo fuori dai cespugli mentre i rami secchi lo graffiano e le foglie marce si impigliato nel suo pelo sporco e unto. Il gatto emette un soffio appena lo vede ma sia lui che Sirius rimangono fermi a fissarsi nella penombra. È come se non avesse paura di lui, il che lo stupisce un po' visto che è grande il quintuplo di lui (se non di più) e ha ancora tutte le intenzioni di mangiarselo. Ma l'animale lo guarda con interesse, quasi lo stesse studiando e Sirius ricambia lo sguardo sospettoso, per un attimo gli balena nella mente che possa essere un Animagus, se si ritrasformasse di fronte a lui correrebbe un gran bel rischio; tuttavia, egli ha atteggiamento un po' troppo felino e animalesco e forse non c'è pericolo, ma continua a rimanere un cane, giusto per stare più tranquillo. Pare passare un eternità in cui i due si scrutano senza che nessuno muova un unghia, poi dopo un po' il gatto muove qualche passo verso di lui e Sirius rimane fermo sul posto. L'animale si ferma di nuovo, se fosse lui ad avvicinarsi Sirius non dovrebbe faticare troppo per prenderlo e ucciderlo, è troppo stanco e debole per ingaggiare un inseguimento, ma quel gatto non gli pare tanto stupido da avvicinarsi a lui, almeno non senza un adeguata distanza di sicurezza. C'è qualcosa in quegli occhietti scrutatori e dal modo in cui lo fissano che gli fa intuire che quel gatto forse è più intelligente di quanto non possa immaginare, "d'accordo" pensa sdraiandosi lentamente a terra e rivolgendogli il collo, nella speranza che il gatto si faccia più vicino e lo creda innocuo, il gatto lo fissa ancora dubbioso e Sirius emette un uggiolio, "forse non sei buono solo da mangiare" riflette mentre lo vede camminare verso di lui. Quando il gatto gli è addosso questi comincia a fare le fusa lasciandolo di stucco. Sirius alza la testa e lo squadra stupito. L'animale si struscia miagolando rumorosamente tra le sue zampe e il suo collo alla ricerca di grattatine dietro le orecchie, "ha capito che non sono un vero cane?" cogita Sirius basito, prende allora a strofinargli il muso addosso mansueto, come farebbe un vero cane e medita sul da farsi "forse potresti tornami utile!" Sirius si alza e si scrolla, con foga si gratta via le pulci e il gatto lo guarda dal basso senza arretrare. Soddisfatto di quell'animale Sirius si incammina nel l'unico luogo sicuro e riparato da occhi indiscreti che conosce. Il gatto lo segue tranquillo come seguirebbe il suo padrone.
Una volta giunto alla Stamberga Strillante Sirius si ritrasforma. Sbatte le mani contro i suoi vestiti luridi cercando di pulirsi e guarda verso la botola, la sua testa rossa fa capolino e con un salto lo raggiunge e ricomincia a strusciarsi apposta tra le sue gambe voglioso di grattini, egli sorride subdolo e si china su di lui accontentandolo. "Forse puoi aiutarmi" bisbiglia rauco " ma come te lo faccio capire?" si domanda passando una mano ossuta tra il folto pelo rossastro della bestiola. Sirius lo prende delicatamente tra le braccia e sale al piano di sopra meditando. "Ti piacciono i topi?" prova a chiedergli nella speranza che lui capisca, lo poggia sul baldacchino distrutto e si siede sul pavimento sporco incrociando le gambe "topi, capito? Topi!" il gatto miagola, si tuffa tra le sue gambe incrociate e protesta per avere ulteriori coccole, Sirius lo asseconda sbuffando, ormai sicuro di aver toccato il fondo della sua miseria. "Sto parlando con un gatto" dice a sé stesso sconsolato. Si stende per terra e continua ad accarezzarlo. È piacevole e poco a poco si addormenta.
Il giorno dopo il gatto tornò da lui nella foresta. Sirius ritentò più volte di fargli capire cosa volesse da lui, passeggiava al freddo tenendolo in braccio vicino al petto e nascondendosi tra i cespugli "vieni da Hogwarts giusto? Prova a portarmi un topo... Lo avrai intuito se lo hai visto, è come me, non è un vero animale. Prova a cercarlo" più gli parlava più si convinceva di essere pazzo, Azkaban lo aveva fatto ammattire, su questo non ci pioveva. Dopo qualche ora, passata a vaneggiare col povero animale il gatto se ne andò. Disperato Sirius andò a cercare un luogo più coperto dove passare la notte.
*
"Gatto!" riflette mentre osserva dalla botola della Stamberga Strillante la bestiola in cima alle scale. È seduto e lo fissa superbo. Sirius sale qualche gradino circospetto e annusa l'aria, l'animale non si era fatto vivo per qualche giorno e ora era lì a fissarlo. Si rigira il coltello nella mano e cogita un pochettino, la bestiola tutta rossa dopo un po' sembrava averlo capito, prima gli aveva portato il coltello e poi lo aveva fatto entrare ad Hogwarts senza incappare nei Dissennatori. Sirius fu scosso da un brivido al solo pensiero, e riportò la sua attenzione sul gatto dallo sguardo malevolo quanto il suo. Era stata una buona idea la sua, quella di entrare nella scuola mentre tutti erano a cena, se solo non fosse stato per quella stupida idiota dalla Signora Grassa. Sirius sale gli ultimi gradini e posa a terra il coltello, nota che ha qualcosa in bocca di piccolo e sottile che poggia per terra, poi gli artiglia la gamba facendolo sibilare dal dolore e si arrampica fino alle sue spalle, girandogli da dietro il collo e prendendo a strofinarsi sulla sua guancia scavata facendo le fusa. Sirius si piega a raccogliere il fogliettino di carta da terra allungando verso di lui una mano ossuta e prendendo ad accarezzarlo, con un sogghigno mostra i denti marci e legge il biglietto. Si strofina con delicatezza contro il gatto sospirando felice.
"Bravo bello. Questo mi sarà sicuramente utile!"
   
 
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