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Autore: Estere_lis    26/04/2022    2 recensioni
Cosa ci fa Sting, il master della Sabertooth, a Magnolia? Soprattutto a quell'ora di notte? Lucy non lo sa proprio, ma non può lasciarlo lì, no? Lo invita a casa sua, ma è uno sbaglio... o forse no?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Sting Eucliffe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata ispirata da una doujinshi, della quale non so il nome dell'autore; questo perché ho visto in una raccolta di Nalu su un video di Youtube... quindi se qualcuno dovesse essere a conoscenza del nome o nomi, prego di farmelo sapere così da poter fare riferimento come si deve 

La città era immersa in un etereo silenzio, non aveva incontrato nessuno, nemmeno i gatti randagi che gironzolavano generalmente a quell’ora. Si poteva udire solamente il rumore dei suoi passi e quelli di Plue. Girò a destra e si ritrovò alla via che costeggiava il fiume. La temperatura era molto bassa per essere estate e lì avvertiva ancora di più il freddo penetrargli nelle ossa. Si strofinò con le mani le braccia per cercare un po’ di tepore, ma l’effetto fu solo di essere scossa ancora di più dai brividi.

Lucy alzò lo sguardo verso il cielo stellato, contemplando la luminosità del firmamento, fece qualche passo e dopo fissò dritto davanti a lei. Una figura gironzolava nelle strade deserte, ma a differenza sua, sembrava non sapere dove andare.

Si portò una mano alle chiavi, agganciate sulla cintura, per tranquillizzarsi. Poi con circospezione si avvicinò alla figura incappucciata. Inspirò profondamente e con voce ferma, ma gentile, chiese allo sconosciuto: «Salve, si è perso? Ha bisogno di un aiuto?»

«Ciao Lucy» rispose l’uomo. Per un attimo aveva immaginato il peggio: un tizio incappucciato, lei da sola, l’ora tarda e, a contornare il tutto, strade deserte… insomma una vera scena da film horror!

Sentendo quella voce, però, Lucy si diede mentalmente della sciocca. Infondo era o no un membro di Fairy Tail? E quante avventure potenzialmente mortali aveva vissuto? Ma, forse, era solo il suo lato da scrittrice che a volte prendeva troppo il sopravvento.

«Ciao Sting che ci fai qui? A quest’ora per giunta!» gli sorrise, sinceramente felice di incontrarlo anche se in circostanze così particolari.

«E tu? Non dovresti andare in giro a quest’ora!» la rimproverò lui.

«Sono tornata tardi dalla gilda. Comunque non cambiare discorso! Rispondi alla domanda!»

«Beh, sono venuto qui per allenarmi un po’ con Natsu, dopo la guerra con Alvarez abbiamo deciso di incontrarci e combattere, beh sai dopo le battaglie che ci sono state… » lasciò la frase in sospeso, ma per lei non c’era bisogno che lui la finisse: tutti si erano resi conto che c’erano tanti maghi che erano ancora troppo potenti per loro. Gildarts aveva raccontato a tutti lo scontro con August. E poi Sting, come del resto Natsu, voleva sempre migliorarsi!

«Comunque mi ha invitato a casa sua, ma sono partito qualche giorno in anticipo e speravo si arrivare oggi pomeriggio, ma ci sono stati dei problemi sulla strada… ed eccomi qua! Il problema è che tutti gli alberghi adesso saranno chiusi e non so dove andare» rispose lui visibilmente imbarazzato.

So che me ne pentirò!

«Potresti venire a casa mia, ma ti avverto che dovrai dormire su un futon»

«Beh, molto meglio che dormire sotto un ponte non credi? Ma…»

«Ma?»

Scosse la testa «No niente, solo spero che non sia un disturbo per te.»

Lucy ebbe l’impressione che non fosse ciò che avrebbe voluto dire, ma non volle approfondire. Stava morendo di freddo e non aveva intenzione di rimanere lì un minuto di più, cosi sorrise e, da ragazza beneducata come era stata cresciuta, rispose che non le recava alcun disturbo.

Mentre camminavano, a disagio per il silenzio creatosi, chiese: «Dov’è Lector? So che siete inseparabili...»

«Ha deciso di restare alla gilda per qualche giorno. Mi raggiungerà il giorno che sarei dovuto arrivare… pensa che me lo aveva detto di non partire in anticipo, ma io non vedevo l’ora di venire a Magnolia e visitare un po’ la città prima di iniziare un allenamento intenso. Volevo un po’ di riposo dalle responsabilità di essere Master.»

Lucy poteva solo immaginare come si sentisse ad avere da un giorno all’altro l’intera gestione della gilda. Non avrebbe invidiato chiunque fosse stato il prossimo master di Fairy Tail.

E, con suo sommo sollievo, arrivarono al portone della palazzina. Girò la chiave nella serratura e sperò con tutta se stessa, per la prima volta da quando lo conosceva, che Natsu non andasse a dormire da lei.

Entrarono nell’appartamento e Lucy precedette Sting per costatare che il suo nakama non fosse presente. Giratasi notò che il suo ospite stesse scrutando la camera come aveva fatto lei poco prima. La maga notò anche le sue spalle rilassarsi e, dopo quello che le sembrava un sospiro di sollievo, si congratulò con lei per il grazioso appartamento.

«Hai mangiato?» chiese da brava ragazza educata quale era. E quando lui le rispose di no gli consigliò di andare a fare un bagno mentre lei avrebbe preparato da mangiare.

«Non c’è bisogno che ti disturbi così tanto! Un bagno e un futon bastano e avanzano.»

«Anche io ho un po’ di fame… cucinerò solo qualcosina!»

Con un “va bene” lo vide fiondarsi in bagno. Lucy per prima cosa chiuse la finestra e tirò la tenda; poi prese la padella e mise sul fuoco qualche fettina di carne, delle cosce di pollo e qualche verdura per contorno. Guardando i piatti pieni di leccornie si congratulò con se stessa per l’ottimo lavoro svolto.

In quel momento dal bagno uscì Sting con solo un asciugamano intorno alla vita, Lucy si impose di non guardare troppo il torace nudo e le linee di addominali che sparivano alla vista per colpa del tessuto. Con suo dispiacere non riuscì nell’intento, arrossì visibilmente e decise che fosse opportuno controllare il cibo fosse messo tutto sul tavolo e che non avesse dimenticato niente sul fuoco.

«Grazie Lucy, ma non ti dovevi disturbarti tanto»

«Non è niente di che! Sinceramente ho pensato – visto che siete entrambi dei dragon slayer – che qualche aletta di pollo sarebbe stata solo uno spuntino, quindi ho deciso di preparare qualcos’altro.»

«Mi sa che non riuscirò nemmeno volendo a mangiare tutta questa roba… comunque ti ringrazio con tutto il cuore» mentre parlavano Sting si avvicinò molto, forse troppo. Lucy fece un balzo a sinistra e si allontanò dalla cucina dicendo:«Mangia tutto con calma. Io vado a farmi un bagno. Non entrare ok?»

Lo senti annuire e, preso l’intimo e il pigiama, si precipitò in bagno.

 

Era stata in ammollo più del dovuto, ma non voleva tornare e, magari, scoprire che Sting non si era ricomposto. Quindi, anche se era molto tardi e si sentiva molto assonnata, aveva deciso di rilassarsi dalle tensioni che lei sentiva crescere giorno dopo giorno: ormai da tempo aveva riconosciuto i sentimenti che provava con Natsu, ma non aveva ancora trovato il coraggio per dichiararsi; restare con lui vicino tutto il giorno era piacevole, la faceva sentire felice, però era stancante stare tanto tempo con la persona che ami, soprattutto quando un giorno sperava che lui capisse tutto e quello dopo sperare che, invece, l’attrazione che provava per il nakama rimanesse celata.

Uscì dal bagno e vide Sting che si accingeva a stendere il futon a terra.

«Potevi aspettare che finissi di lavarmi! Mi fai sentire una pessima padrona di casa!»

«Non uscivi più dal bagno e pensavo che dopo saresti stata troppo stanca per prepararmi un posto per dormire. E poi mi sentivo in colpa per tutto quello che hai preparato per me.»

«Figurati è stato un piacere.» rispose con un sorriso e si diresse verso la cucina per lavare i piatti che aveva utilizzato, ma quando entrò vide che il suo ospite aveva già pulito tutto.

«Hai pulito la cucina!?» chiese Lucy apparendo stizzita.

«Si… è tardi, volevo solo darti una mano!» rispose lui in imbarazzo.

«Grazie, ma ripeto non dovevi.» pronunciò le parole con più dolcezza possibile e si coricò nel letto.

«Buona notte, Sting»

«Buona notte, Lucy»

 

L’indomani Lucy si svegliò per dei rumori. Aprì prima un occhio e poi l’altro. Ormai era sveglia e niente sarebbe servito cercare di dormire, non ci sarebbe riuscita comunque. Si mise a sedere, inarcò la schiena e tese le braccia verso il cielo. Scostò le tende e si accorse che il sole era già sorto, ma non abbastanza alto. Quindi dovevano essere, nei migliori dei casi, le nove.

«Che cosa fai?» chiese Lucy al suo ospite che aveva rimesso il futon dove era stato trovato ed entrato in cucina.

«Preparo dei dorayaki, hai della marmellata?»

Lucy si avvicinò inspirando il profumo di quel delizioso dolce, aprì uno sportello e prese la marmellata di fagioli rossi.

«Ecco»

«Grazie»

Mentre gustavano colazione sia Lucy che Sting guardavano ogni due minuti le lancette dell’orologio. Lei lo faceva perché temeva che uno dei suoi compagni di gilda arrivasse da un momento all’altro e fraintendesse la ragione del soggiorno del biondino. Erano pressappoco le otto ed era improbabile che qualcuno si presentasse dopo la serata precedente. Ma lui perché si comportava così?

«Allora adesso andrai subito da Natsu ad allenarti?» chiese Lucy cercando di capire il motivo del disagio del dragon slayer.

«No. Andrò a cercarmi un albergo e dopo visiterò la città.»

«Se vuoi posso accompagnarti, chi meglio un’abitante di Magnolia può farti da guida turistica?»

«No… cioè, sei già stata molto gentile… non vorrei disturbare» rispose lui balbettando e lei capì che c’era qualcosa che non andava.

«Non disturbi mica. Anzi sarebbe un piacere per me accompagnarti, dico sul serio»

«Ma dovrai sicuramente andare alla gilda»

«Non devo andarci per forza, posso prendermi una giornata di “ferie”, se così le possiamo chiamare»

«Ma…» boccheggiò per secondi interi come se fosse stato un pesce fuor d’acqua. Un’idea le invase la mente: magari le stava antipatica e non osava dirglielo, si dispiacque per quella possibilità. Sapeva che non poteva essere simpatica a tutti, ma non le era sembrato che lui, o qualcun altro della Sabertooth, non gradisse la sua compagnia.

«Beh, se volevi stare da solo potevi dirlo subito.» disse mestamente.

«No. Non è per quello che pensi tu! Ma per Natsu!»

«Come per Natsu?» aveva forse capito male o il giovane master aveva detto che…

«Come posso dirtelo? Mi è sembrato – e non solo a me – che il dragon slayer del fuoco sia… protettivo con te»

Ok, non aveva detto ciò che per un attimo il suo cuore aveva sperato.

«Si lui è protettivo con tutti quelli della gilda… quindi non vuoi che ti accompagni perché ti sto antipatica?» chiese lei volendo chiarire le cose.

«No, mi stai molto simpatica! Ma ho pensato che… ecco… tu e lui… stavate insieme»

«Cosa? No, no, no, no! Perché qualcuno dovrebbe pensare questo?»

«Perché, Lucy, lui non è protettivo con te come con tutti quelli appartenenti alla tua gilda. Ma di più, decisamente di più! Ce ne siamo accorti già ai Grandi Giochi di Magia che lui è… possessivo con te»

Lucy sentì che la sua faccia stesse andando a fuoco. No, non poteva aver detto quello!

«Ce ne siamo accorti? Tu e chi altri? No, non è vero»

«Invece si! Io forse ero troppo concentrato su altro, ma alla fine – dopo la battaglia con i draghi – me ne sono accorto pure io… la prima è stata Minerva che voleva fare del male a te per far infuriare Natsu, poi Rufus – dopo che Minerva ce l’aveva comunicato – aveva notato degli atteggiamenti simili agli innamorati che aveva letto su dei libri ed infine anche Rogue aveva intravisto “un grande affetto, un legame speciale” – come lo ha definito lui – prima che la nostra signora ti picchiasse nella bolla d’acqua.» aveva detto tutto d’un fiato, perciò inspirò profondamente e guardò di nuovo l’ora «Non volevo creare dissidi tra di voi»

«Tra di noi non c’è niente» rispose lei alzando un po’ troppo la voce. Non voleva perdersi in speranze e fantasie inutili. Non quando c’erano di mezzo l’integrità del suo cuore e la sua salute mentale!

«Forse non da parte tua, ma da parte sua ti garantisco che c’è!» la contradisse con fermezza.

Lucy non sapeva cosa dire. Possibile che Natsu fosse veramente innamorato di lei?

«Sei sicuro? Voglio dire… perché a me non sembra. Io…»

lo amo! Ma non lo avrebbe ammesso così facilmente, non prima di essere certa che lui non la stesse prendendo in giro.

«Si, sono sicuro. Ieri infatti, quando mi hai invitato a stare da te, ho pensato che sarebbe stato meglio dormire sotto un ponte che provocare la furia di un fidanzato geloso… e secondo me, tu sei innamorata di lui.»

«Io?» una risata isterica la colpì, quante persone – se tutto quello era vero – lo avevano capito?

«Si» ammise dopo essersi calmata «ma non penso che Natsu provi qualcosa per me, o almeno non consciamente. Mi considera come una nakama. Se fosse come dici tu, me lo avrebbe già dichiarato per il tipo che è.»

«Io invece ci metterei la mano sul fuoco che ti ama. Ok, forse è una pessima battuta»

Lucy rise finalmente sollevata dalla tensione che si era creata per tutto quel malinteso. Anche per il fatto che avesse rivelato i suoi sentimenti di sua spontanea volontà: sia Levy che Cana – e adesso a pensarci bene molti altri membri della gilda – avevano intuito l’affetto che lei provava per il rosato; ma lei non aveva mai confermato, anzi aveva cercato in tutti i modi di far loro pensare l’opposto. E mentre la maga dello Solid Script le aveva lasciato il suo spazio, quella delle carte aveva cercato di stuzzicare sia lei che Natsu con frecciatine…

«Comunque se fossi in te, andrei a dirgli tutto! Anzi ci vado io!»

 

«Allora andiamo da Lucy!»

«Aye!» rispose Happy

Si erano svegliati presto quella mattina. Nonostante avesse dormito poco, era entusiasta di andare dalla sua nakama. Per di più se, appena arrivavano, lei fosse stata ancora a letto, lui si sarebbe sdraiato accanto a lei. Perciò tanto di guadagnato!

Arrivò sotto, si arrampicò e poco dopo si ritrovò davanti alla finestra della camera della sua maga preferita. Fece scorrere l’infisso rimanendo sul davanzale.

«Yo» salutò lui felice, con la sua solita espressione.

Poi riapri gli occhi, il sorriso sparì dal suo viso che venne sostituito da un’espressione di confusione. Sentì Happy emettere i soliti mugolii di quando era imbarazzato. Non era necessario voltarsi per capire che era arrossito.

Sting era disteso sul pavimento, vestito con solo un paio di pantaloni neri, e Lucy sdraiata su di lui; si sarebbe potuto dire anche che fosse avvinghiata a lui. Indossava un semplice pigiama a vestito che le lasciava le lunghe gambe scoperte, i primi due bottoni era slacciati e lasciavano intravedere le forme dei seni, che in quel momento erano premuti sul petto di Sting.

Si sentiva confuso: cosa ci faceva il master della Sabertooth a casa della sua compagna di team? Perché erano avvinghiati a quel modo? E perché la mano di lui era poggiata sulla schiena della sua nakama?

«Na… Natsu?» disse Lucy visibilmente imbarazzata.

«Non è come pensi!» continuò rossa come un pomodoro.

Poi avvenne tutto in un secondo. Lui posò lo sguardo su Sting, che lo fissava dritto negli occhi. Scrutò il suo sorriso mentre spostava la mano dalla schiena della nakama alla sua nuca.

E Natsu vide l’altro dragon slayer avvicinare la testa di Lucy alla sua e le sfiorava le labbra in un bacio. Il primo bacio!

«EEEHHHHHH????!!!!» esclamò Happy al suo fianco.

Un turbinio di rabbia e rancore gli creava una tempesta all’interno del suo corpo, mentre qualcosa di indefinito gli mescolava le viscere, procurandogli un dolore fitto al centro del petto.

Potenti fiamme si sprigionarono, con o senza il suo consenso, ma non gli importava. L’unica cosa che voleva era spaccare la faccia a quel damerino per essersi permesso di toccare la sua, e solamente sua, Lucy.

«Tu!» esclamò colmo di odio verso quello che considerava amico.

Lucy intanto si staccò dall’abbraccio e si avvicinò a lui.

«Natsu… non è come pensi!»

Sapeva dire solo quello?

«A no?» rispose lui stizzito, pensava davvero che fosse così idiota?

«Andiamo Dragneel, non dirmi che ti sei arrabbiato per un bacietto… infondo non è la tua ragazza»

«Tu!» esclamò di nuovo intensificando le fiamme «Vieni fuori adesso»

«Per favore non fate così» chiese Lucy supplichevole. Non voleva che facesse male al suo… come definirlo?

Ragazzo, idiota!, si rispose mentalmente Natsu. Cosa che lo fece irritare ancora di più.

«Vieni fuori se ne hai il coraggio!»

«Natsu no!» rispose la nakama che non sapeva come comportarsi.

«Dai Lucy, sarà uno scontro interessante!» Sting si avvicinò a lei e, fissandolo dritto negli occhi, accarezzò con un indice la guancia della ragazza.

«Dimmi dove e quando!» lo incoraggiò il master della Sabertooth.

«Oggi pomeriggio, dove vado a pescare con Happy. Lui ti indicherà la strada!»

«Cosa?» chiese il piccolo amico, che fino a quel momento era stato troppo scosso per pronunciar parola.

«Lo accompagnerai» gli rispose Natsu senza smettere di fissare il suo nuovo nemico di fronte a lui. Preso l’accordo estinse le fiamme, ma, al posto di girarsi e andarsene, entrò nell’appartamento e si mise seduto sul letto.

   
 
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