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Autore: Kim WinterNight    06/05/2022    2 recensioni
Delle semplici pillole di demenzialità.
Un'immersione nella quotidianità di due ragazzi che si amano e si divertono insieme.
Martin e Joe, come al solito, ne combineranno di tutti i colori.
- Raccolta partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul Mancini sul forum di EFP.
- 9: "Il vento è fuori", si è classificata SESTA a pari merito al contest "Fast 'n' Flash Writober" indetto da Carmaux sul forum di EFP.
- 12: "In un caffè", si è classificata SESTA a pari merito al contest "Tra il Dove e il Quando" indetto da _Earth_ sul forum di EFP.
- 14: "Alla fine l'acqua è sempre fredda", si è classificata QUINTA a pari merito al contest "Dimmelo Con Queste Parole" indetto da _Earth_ sul forum di EFP.
- 2: "Finestra assassina", 3: "Retrogusto strano", 8 "Simpatica anziana", 15: "Destra o sinistra?" e 16: "Supposizioni intelligenti" partecipano alla "Real Life Challenge" organizzata da ilminipony sul forum di EFP.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Martin&Joe'
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Camuffarsi
 
 
 
 
 
 
Joe ascoltò ciò che la sintesi vocale leggeva per lui, apprendendo che Maddy gli aveva inviato un messaggio.
 
Ho appena finito la lezione virgola tu che fai punto interrogativo se vuoi ci vediamo al parco vicino a casa tua tra dieci minuti punto esclamativo cuore cuore cuore
 
Storse il naso: detestava quella dannata voce metallica e il modo in cui riportava quanto scritto sullo schermo; era talmente poco intelligente da non avere un’intonazione, pronunciando i segni di interpunzione anziché dare colore alle frasi.
Armandosi di tutta la pazienza che aveva, tentò di digitare una risposta. Non si era ancora abituato al nuovo cellulare, usare la sintesi vocale con un telefono touch screen era terribile e avrebbe impiegato almeno un anno per capirne il meccanismo di funzionamento.
La voce metallica enunciava lapidaria le lettere su cui lui lasciava scorrere le dita, ripetendole in tono più acuto solo se lui ci premeva sopra per confermarle; era macchinoso, avrebbe fatto prima a chiamare Maddy piuttosto che scriverle.
La testardaggine era la sua più grande rovina.
Tra un’imprecazione e l’altra, mise su un messaggio breve e poco articolato, per poi abbandonare l’apparecchio sul tavolo e riflettere sul da farsi: doveva prepararsi in fretta, Maddy sarebbe stata sotto casa sua a breve.
Si alzò e stava per avviarsi fuori dalla cucina quando il cellulare prese a squillare e vibrare – detestava quel ronzio, doveva ricordarsi di chiedere alla sua amica una mano per disattivarlo e lasciare impostata soltanto la suoneria.
La sintesi vocale intanto declamava Maddy a gran voce, pronunciando il nome della ragazza esattamente com’era scritto.
Con uno sbuffò Joe armeggio con il cellulare e riuscì finalmente a rispondere. «Che c’è? Non hai ricevuto il mio messaggio?» esordì.
Dall’altro capo, però, la voce di Maddy era spezzata da fragorose risate. «Cazzo se l’ho ricevuto!»
«Che hai da ridere?» la interrogò.
«Hai scritto… non ho capito, devo darti il tampone di camuffarti?!» strillò lei profondamente divertita.
Joe rimase sorpreso. «Eh?»
«Lo hai scritto tu: Arrivo, dammi il tampone di camuffarmi» spiegò senza smettere di sghignazzare.
«Ma porca puttana!» sbottò Joe. «Tutta colpa di questo telefono di merda! Volevo dire dammi il tempo di cambiarmi, e comunque sei proprio una stronza: non si bullizzano le persone non vedenti!» sbraitò.
La risata di Maddy si fece ancora più sguaiata. «Ma sentilo, ora fa appello alle discriminazioni verso i disabili!»
«Esatto! Non è colpa mia se questo coso non funziona!» replicò Joe piccato.
«Non è che non funziona, sei tu che non lo sai usare!»
«Fottiti.»
Lei sbuffò. «Beh, ti sei camuffato per bene? Io sono già sotto casa tua!»
«Ripeto: sei una stronza» sibilò Joe, raggiungendo la propria stanza. «Adesso dovrai aspettare, così impari!»
«Non metterci troppo: ho fame, voglio andare a fare merenda. E devo anche disattivarti la vibrazione, altrimenti continuerai a lagnarti in eterno perché ti dà fastidio.»
«Grazie, stronza.»
Joe la sentì sospirare teatralmente. «Lo farò anche se mi insulti. Sono una brava persona, io.»
Lui rise beffardo e le chiuse il telefono in faccia.
 
 
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
[Prompt 34: “Arrivo, dammi il tempo di cambiarmi.”]
 
Ebbene, carissimi lettori, rieccomi!
Anche se la challenge di Soul è stata chiusa, ho deciso di continuare a sviluppare i suoi prompt, nonostante io abbia impiegato mesi e mesi prima di ritrovare l’ispirazione per una di queste flash demenziali XD
E come non prendere spunti dai soliti fatti realmente accaduti per infilare i miei bimbi in situazioni del genere?
Per questo capitolo date la colpa a Sakkaku, visto che ormai tra noi è consuetudine prenderci in giro quando sbagliamo a digitare o quando la tastiera ci cambia le parole senza che ce ne accorgiamo! XD
Non poteva esistere un soggetto migliore di Joe per sviluppare un disagio del genere, e ovviamente Maddy è la persona perfetta per percularlo :P
Se qualcuno è ancora qui a leggere, beh, GRAZIE DAVVERO! Lo apprezzo tantissimo!
Alla prossima (per cui non dovrete aspettare tanto, è già ampiamente in cantiere) ♥
  
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