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Autore: Teo5Astor    24/05/2022    6 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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27 - L'Onda Energetica
 
 
Lazuli nuotava lentamente verso la riva e cercava di riprendere fiato. I muscoli le facevano male per la fatica, le botte che aveva preso durante l'ultima prova cominciavano ad emergere sul suo corpo, ora che ci faceva caso.
Respirò profondamente e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla marea come aveva fatto al termine della prima prova.
Nel giro di pochi istanti sentì l'energia tornare a fluire in lei, proprio come era accaduto prima della Quadriglia delle Aragoste. Quell'acqua di mare doveva avere dei poteri magici curativi se una persona si dimostrava in grado di superare le prove e di avere una buona capacità di concentrarsi, doveva essere quella la spiegazione. Non che le importasse poi molto trovare un senso in quello che accadeva in quel mondo assurdo, ormai ci aveva rinunciato da tempo. Figurarsi trovare una spiegazione razionale in una dimensione parallela ancora più assurda di quel mondo assurdo. Dimensione parallela abitata da un vecchio pervertito, tra l'altro.
"Allora, cara Lazuli, ti sei ripresa? Dai tuoi muscoli tirati a lucido si direbbe di sì!"
La voce di Muten spinse Lazuli a riaprire gli occhi, proprio mentre un leggerissimo vento spostava nel cielo una nuvola che sembrava avere un po' la forma dei capelli di Radish quando li teneva sciolti. Sorrise, e si rese conto che la marea l'aveva portata verso la riva. Cominciò a camminare finché l'acqua le arrivò circa a metà caviglia.
Si riavviò i capelli bagnati con entrambe le mani e respirò profondamente.
Non c'erano più ematomi o ferite sul suo corpo. Si sentiva bene.
Nonostante tutto.
Nonostante avesse paura di non diventare abbastanza forte.
E nonostante si sentisse degli occhi lascivi puntati addosso.
"Più che ai miei muscoli, mi sembri particolarmente interessato al mio sedere. Porco di un pervertito" ringhiò, fulminando con lo sguardo Muten, che si grattava la nuca e al quale colava un rivolo di sangue dal naso.
"Non è colpa mia se sei così..." provò a giustificarsi la Finta Tartaruga.
"Adesso taci e vedi di farmi fare questa terza prova. O giuro che ti ammazzo, sul serio stavolta" lo interruppe lei, gelida. "Quanto tempo è passato da quando sono qui?"
"Ah, io non ne ho idea..." fece spallucce il vecchio, mandandola su tutte le furie.
"Come sarebbe a dire che non ne hai idea?! Sono in ritardo per il Cell Game?!" sbraitò.
"Non posso sapere se tu sia in ritardo o in orario per quel torneo... so solo che nelle tue attuali condizioni saresti semplicemente in ritardo o in orario per farti assorbire da quel mostro" allargò le braccia Muten, prima di lisciarsi la barba bianca.
"Adesso mi hai rotto!" sbottò Lazuli, colpendo il pelo dell'acqua con un pugno e cominciando a camminare a passo di carica verso di lui.
"Calma, calma! Il Maestro intende dire che qui il tempo scorre in maniera diversa rispetto al mondo da cui sei arrivata!" si intromise Umigame, cercando di fare da paciere.
"Cosa significa questo?!" sgranò i suoi occhi di ghiaccio la ragazza, piantandoli in quelli pacifici e socchiusi della tartaruga.
"Significa che noi non possiamo sapere da quanto tempo sei qui, se rapportiamo il tempo a quello che scorre di là".
Lazuli abbassò la testa e si mise le mani tra i capelli.
Ebbe paura.
Paura di essere in ritardo. Paura di perdere tutti.
Paura di non poter salvare nessuno.
Di non riuscire a combinare niente, come suo solito.
Radish le aveva detto che era sempre stata troppo severa con sé stessa, ma non poteva fare a meno di sentirsi insicura. Soprattutto ora che il suo sesto senso le diceva che probabilmente la battaglia contro Cell era già iniziata.
"Il Maestro però ha ragione nel dire che non sei pronta. Devi restare concentrata e superare l'ultima prova" riprese la tartaruga.
"Allora muovetevi!" tuonò lei, prima di voltarsi verso Muten. "Sbrigati! Potrebbero morire tutti se non ti muovi a farmi fare questa prova!"
Il vecchio si fece serio.
Si alzò e si schiarì la voce, prima di saltare giù dalla scogliera, restando però sospeso senza nemmeno sfiorare il pelo dell'acqua.
Lazuli lo guardò allibita. Com'era possibile che quel vecchio demente depravato stesse fluttuando nell'aria?! Sapeva volare?!
"Se vuoi salvarli tutti, devi imparare a fare questo" si limitò a dire, fissando un punto indefinito verso il mare aperto.
Mise le mani a coppa e le portò sul fianco, all'altezza del costato. Dopodiché piegò in avanti una gamba e tese alle sue spalle l'altra, abbassandosi.
Sembrava concentratissimo, Lazuli lo guardava stralunata senza capire cosa stesse facendo.
"Kame... hame..." cominciò a scandire, facendo arretrare le braccia.
Lazuli notò che all'interno delle mani di Muten si era formata quella che aveva tutta l'aria di essere una sfera di energia celeste con venature argentate.
"...haaaaa!" sbraitò il vecchio, tendendo in avanti le braccia con un gesto secco e generando un fascio di luce potentissimo che partiva dalle sua mani.
Lazuli osservò il mare aprisi in due, lasciando posto a uno stretto corridoio in cui si poteva vedere il fondale come fosse un sentiero. Le pareti d'acqua crollarono solo quando la Finta Tartaruga ritrasse le braccia e smise di generare quel flusso di energia.
"Cosa... cosa hai fatto?!" chiese Lazuli, mentre Muten ancora ansimava per lo sforzo compiuto.
"Questa è una mossa speciale che solo in pochi sono in grado di riprodurre... io l'ho insegnata a Goku tanti anni fa, ad esempio" rispose il vecchio, sistemandosi gli occhiali da sole. "Si chiama Onda Energetica. Con questa mossa potresti riuscire ad avere la meglio su Cell".
"E perché non può ucciderlo Goku, allora?! Se è in grado anche lui di eseguire questo attacco..." sbuffò lei, spazientita. "Io non ho la più pallida idea di cosa dovrei fare per riuscire a lanciare qualcosa di simile...".
"Goku proverà sicuramente ad attaccare quel mostro con l'Onda Energetica, ma onestamente non credo che sia abbastanza forte per farcela. Non da solo, almeno..." abbassò la testa Muten. "Radish era convinto che tu saresti riuscita a generare un'Onda Energetica immensamente più potente di quella di suo fratello, e ora che ti ho vista ne sono convinto anch'io".
"E perché dovrei riuscire a lanciare un'onda più potente? Non sono un guerriero come lui".
"Perché tu possiedi un'enorme potenziale latente, non solo una bellezza abbagliante" ammiccò Muten, tornando serio solo dopo l'ennesima occhiataccia omicida da parte di Lazuli.
"Il Maestro si è reso conto che dentro di te scorre un'energia potenzialmente infinita" intervenne Umigame.
"Devi solo imparare a tirarla fuori e incanalarla in questo colpo" riprese Muten.
"Mi basta dire solo quella specie di formula magica e mettere le mani così?" domandò Lazuli, mettendosi in posa come aveva visto fare a Muten poco prima. "Anzi, devo dire per forza quelle parole assurde?! È... imbarazzante..." arrossì leggermente.
"Certo, fa parte della mossa! Aiuta a incanalare l'energia fino alla mani!" esclamò il vecchio, sorridendo.
"Kamehameha... è questo che devi dire" spiegò Umigame.
"Sembra uno stupido scioglilingua... e anche questa posa è ridicola" sbuffò la ragazza, portando le braccia lungo i fianchi e cominciando a farle arretrare. "K-Kame... hame... h-ha" aggiunse timidamente, portando avanti di scatto le braccia.
Dalle sue mani, però, non fuoriuscì nulla.
Muten scoppiò a ridere.
"S-Se ti sei preso gioco di me ti ammazzo!" sbraitò, paonazza, avvicinandosi minacciosa.
"No, no! Rido perché non potevi pensare di lanciare un'Onda Energetica senza avere le basi necessarie per poterlo fare!" provò a giustificarsi il vecchio.
"Tu non sai percepire l'energia spirituale, giusto?" domandò Umigame, cercando di calmarla.
"Non so nemmeno cosa sia..." ringhiò lei.
"È la forza spirituale che ognuno di noi ha dentro di sé. È la nostra aura" aggiunse Muten. "Se riesci a percepire la tua, concentrandoti, potrai a quel punto farla uscire dal tuo corpo e incanalarla in un'onda come ho fatto io. E potrai anche volare".
"All'inizio è difficile, però poi sarai in grado di riconoscere e percepire anche le aure degli altri" spiegò Umigame. "Potrai capire quanto è alto il livello combattivo di una persona e dove si trova. Anche il suo stato di salute, perché più è flebile la sua aura, più significa che quella persona sta male o è in pericolo di vita".
"Voi... voi dunque riuscite a percepire le aure di Radish e degli altri?" chiese Lazuli.
"Perché ci chiedi proprio di Radish?" alluse Muten, abbassandosi gli occhiali da sole e sollevando un sopracciglio.
"Rispondi alla mia domanda e basta!" tuonò lei in tutta risposta, arrossendo leggermente e incrociando le braccia sotto il seno.
"Da qui è un po' complicato perché siamo in una dimensione parallela... però sì, sento la forza spirituale di Radish. Direi che sta bene" sorrise Muten.
Lazuli tirò un sospiro di sollievo.
"Senti anche quella degli altri?"
Muten rimase in silenzio, e a Lazuli parve rabbuiarsi per un istante.
"Sì..." si limitò a rispondere.
"Hanno iniziato a combattere?! È successo qualcosa?! Non nascondermi le cose!" protestò la ragazza.
"Non ti nascondo niente, è solo che alcune aure appaiono come offuscate e non riesco a capire cosa stia succedendo..." si giustificò il vecchio, anche se a Lazuli non parve del tutto convincente nella sua spiegazione.
"È davvero difficile percepirle tutte da qui" disse Umigame.
"Voglio riuscirci anch'io" stabilì lei. "E voglio riuscire a imparare quell'Onda Energetica".
"Tu sarai in grado di generarne una infinitamente più potente di quella che hai visto" intervenne la Finta Tartaruga. "La mia di prima era piuttosto debole. Non ci ho messo molta energia, e poi sono un vecchietto ormai" aggiunse ridacchiando.
"Per prima cosa devi riuscire a percepire la tua forza spirituale" spiegò Umigame.
"Chiudi gli occhi e concentrati. Isolati dal mondo e da qualunque pensiero. Cerca di sentire il fluire della forza nel tuo corpo" intervenne Muten.
Lazuli respirò profondamente e chiuse gli occhi, cercando di isolarsi e di concentrarsi al massimo. Non era facile eliminare i pensieri, le preoccupazioni, le ansie. Era un po' come in certe notti, quelle in cui si sentiva sola e non riusciva a dormire.
Sentiva il suo cuore batterle nel petto, l'aria che entrava e usciva dai polmoni. L'acqua che le accarezzava le caviglie scomparve dalla sua percezione, così come ogni rumore intorno a sé.
Era come se sentisse il proprio sangue scorrerle nelle vene.
Era come se sentisse la sua anima diventare via via qualcosa di concreto.
Percepiva una grande energia, e la percepiva dentro di sé. Non sapeva come, ma ci stava riuscendo.
Se lei si metteva in testa di riuscire a fare qualcosa, solitamente ci riusciva.
"Credo... credo di sentire la mia energia spirituale" disse, aprendo gli occhi e voltandosi verso Muten.
"Adesso devi riuscire a farla fluire lentamente al di fuori di te... apri leggermente le braccia e cerca di lasciare scorrere parte della tua energia intorno a te" le spiegò la Finta Tartaruga.
Lazuli fece quello che le era stato detto, ma dopo alcuni secondi riaprì gli occhi e diede un calcio contro il pelo dell'acqua.
"Non succede niente!" ringhiò, frustrata.
"Non avere fretta! Nessuno ci riesce al primo tentativo, nemmeno i migliori!" tentò di rincuorarla Muten. "Mantieni la calma e riprovaci. Pensa a qualcosa di bello... non so, ti piace il mare?"
"Sì, molto".
"Allora riprovaci tenendo gli occhi aperti e guardando il mare" spiegò la Finta Tartaruga. "E pensa a qualcuno o a qualcosa che ti piace, mentre ti concentri. Forse, se non ti focalizzi troppo sulla tua aura, riuscirai a farla emergere con più facilità".
Lazuli respirò profondamente e cominciò a concentrarsi.
Guardava il mare e pensava a Radish. Le venne istintivo.
Sentì la propria energia fluire lievemente attorno a sé. Guardò ai suoi piedi, e vide apparire dei cerchi concentrici nell'acqua che si allargavano dalle sue caviglie.
"Sì! Ci stai riuscendo!" esultò Muten.
"Brava Lazuli!" aggiunse Umigame, battendo le pinne.
"Adesso falla uscire di più e pensa di volare! Desidera ardentemente volare!" gridò il vecchio.
Lazuli lo ascoltò, e dopo qualche istante si ritrovò a fluttuare a un paio di metri di altezza. Le sembrava un sogno, si sentiva leggera.
Stava volando.
Persino lei, una come lei, poteva volare.
 
Si guardava intorno stranita. Felice.
"Resta così, non perdere la concentrazione! Concentrati sulla mia aura! La senti?" la riportò alla realtà Muten.
Lazuli si focalizzò su di lui, ed effettivamente percepì un qualcosa che poteva appartenere solo a lui. Una sorta di forza vitale mista a un livello combattivo decisamente alto.
Si rese conto che l'aura di ogni persona era come un documento d'identità.
Provò a pensare intensamente a Radish, a quella che poteva essere la sua aura. La cercò tra le tante che cominciava a percepire, seppur sfumate e dai contorni indefiniti.
La percepì dopo alcuni istanti, seppur molto lontana, quasi evanescente. Come tutte le altre che riusciva a riconoscere in quell'altra dimensione, del resto. Le sembrava però un'aura di una persona in salute, per quanto fosse ancora inesperta in questo campo.
"Scommetto che stai cercando l'aura del tuo amato Radish, vero?" la punzecchiò Muten, facendola arrossire.
"N-non sono affari tuoi!" sibilò lei.
"Se riuscirai a fare l'Onda Energetica potrai tornare da lui" sorrise Umigame, rassicurante.
"Adesso sei in grado di farcela. Non trattenere la tua energia, lasciala fluire dalle tue mani" la incoraggiò la Finta Tartaruga.
Lazuli respirò a pieni polmoni e si mise in posa, sempre fluttuando nel vuoto. Portò avanti una gamba e indietro le braccia, con le mani posizionate a coppa.
"Kame..." cominciò a dire, cercando di concentrarsi al massimo delle sue possibilità.
"Hame..." continuò, e sentì apparire una sfera di energia tra le sue mani che si faceva via via più grande.
"Aaaaa!" urlò, tendendo di scatto le braccia in avanti.
Dalle sue mani fuoriuscì un fascio di luce molto più grosso e roboante di quello che aveva visto lanciare da Muten poco prima.
L'energia fluiva dal suo corpo e continuava a incanalarsi in quel colpo, mentre le acque si dividevano e lasciavano spazio a un passaggio decisamente più ampio di quello che aveva creato in precedenza la Finta Tartaruga.
Lazuli continuava a gridare, percepiva una potenza spaventosa provenire da quell'Onda Energetica. Le energie cominciavano a calarle, ma non eccessivamente. Sentiva che avrebbe potuto metterci ancora più potenza, se solo lo avesse voluto.
Aveva la sensazione che il suo colpo sarebbe potuto essere ancora più devastante.
Poteva davvero farcela, poteva sul serio essere la più forte.
Poteva essere una regina. Anzi, si sentiva una regina.
"Fermati, bellezza! Basta! O distruggerai tutto!"
La voce di Muten la distolse dai suoi pensieri e la convinse a interrompere il suo colpo.
Ansimava per lo sforzo, mentre il vecchio ancora agitava le braccia, allarmato, e l'acqua di mare le pioveva addosso dall'alto restituendole le energie che aveva consumato.
"Sei più forte di quanto pensassi, lo ammetto!" ridacchiò il vecchio, tirando un sospiro di sollievo.
"Sei stata bravissima!" applaudì Umigame.
 
Il mare non si era ancora ricomposto, era come se il colpo di Lazuli l'avesse diviso in due. In fondo a quel sentiero comparve una porta composta da conchiglie, che si aprì da sola, lasciando spazio a un portale che splendeva di una luce abbagliante ancora più intensa di quella del sole che splendeva sull'isola.
L'acqua continuava a pioverle addosso, e Lazuli sentiva qualcosa cambiare in lei mentre atterrava sul fondale marino.
"A quanto pare ce l'hai fatta. Radish aveva ragione" sorrise Muten.
"Sei la Regina di Cuori che tutti aspettavano" aggiunse Umigame.
Lazuli abbassò lo sguardo e si rese contò che indossava un abito da sera rosso con ricamati sopra qua e là dei cuori neri sull'ampia gonna in tulle. Il corpetto le aderiva all'addome e le valorizzava particolarmente il seno. Fulminò con lo sguardo Muten in maniera preventiva, in modo che evitasse i suoi soliti commenti inopportuni.
"Visto che sono la Regina, ho deciso che questo vestito non è molto comodo per combattere" stabilì, afferrando lateralmente un lembo della lunga gonna e strappandolo con forza.
Così facendo creò uno spacco asimmetrico dal quale le emergeva la coscia sinistra. Ora poteva muoversi liberamente e lottare con maggiore comodità. Ai piedi indossava degli anfibi neri.
"Tieni, vecchio pervertito, questo è il mio regalo di ringraziamento per avermi insegnato l'Onda Energetica" sbuffò Lazuli, lanciando in faccia alla Finta Tartaruga il lembo strappato del suo vestito.
"Ciao Umigame, ci vediamo" aggiunse, sorridendo, mentre Muten era già intento ad annusare con fare lascivo il pezzo di stoffa rossa che lei gli aveva appena tirato addosso.
"Fai proprio schifo" scosse la testa Lazuli, prima di sorridere di nuovo a Umigame a volare a super velocità verso il portale.
Alle sue spalle sentiva il mare richiudersi su sé stesso, ma non si voltò.
Non serviva, non aveva tempo.
Si gettò nella luce che la attendeva, si lasciò risucchiare.
Cominciò a precipitare nel vuoto.
Il Cell Game avrebbe presto avuto la sua Regina.
 
 
 
 
 
 
 
Note: ben ritrovati, e grazie a tutti per la pazienza. Scusate l'attesa più lunga di quella che avevo annunciato, i miei ritardi nelle risposte e il mio aver sospeso le letture che avevo in corso, ma ho messo in stan by del tutto EFP in queste settimane. Adesso cercherò di recuperare pian piano tutto e al contempo di portare a termine questa long, visto che mancano pochi capitoli e ci tengo a finirla al meglio.
È successo un po' di tutto in queste settimane, cose belle e cose brutte... covid, mancanza di energie per scrivere e leggere, eventi cosplay molto belli, menate varie alternate a bei momenti. Non so se avrò più in futuro la stessa energia o ispirazione che avevo quando scrivevo Remember me o altre storie, non so nemmeno se sia bello questo capitolo oppure no, so solo che voglio provare a mettercela tutta per chiudere in bellezza questa storia, perché lo devo non solo a voi, ma anche a me stesso e alla voglia che avevo (e che ho ancora) di raccontare questo viaggio della mia Lazuli Alice.
A volte le storie si scrivono da sole, a volte scrivere fa sentire bene, fa stare meglio quando si soffre... Altre volte le storie restano nella propria testa, insieme ai demoni e ai troppi pensieri che tutti abbiamo. Io credo che questo viaggio fisico e interiore di Lazuli sia un po' il viaggio che ognuno di noi fa dentro sé stesso, o almeno per me lo è, quindi non posso lasciarlo in sospeso sul più bello, proprio ora che inizia il Cell Game, che torna Rad e che molti nodi verranno al pettine.
Non so dirvi quando tornerò col prossimo capitolo, spero di farlo nel giro di due o tre settimane, ma non me la sento di promettere nulla.
Spero che questo capitolo, intanto, vi sia piaciuto, e che questa storia non sia stata abbandonata da troppi lettori durante la mia pausa.
Ringrazio chi di voi è qui, chi ci tornerà più avanti, chi lascerà il suo parere, perché forse stavolta più che in passato ne avrò bisogno. Grazie a chi mi ha sostenuto durante questo periodo, a Sweetlove e Taanipu per questi gran bei disegni di Lazuli che mi avevano fatto ormai diversi mesi fa e a tutti voi che continuate a voler bene alla mia "Lazuli in Wonderland".
Il prossimo capitolo sarà intitolato "Il Cell Game".
Vi piace immaginare Lazuli nei panni della Regina di Cuori, ora che lo è diventata a tutti gli effetti?
A presto!
 
Teo
 

laregina

Diciotto-regina-di-cuori-sfondo

   
 
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