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Autore: Alex Ally    30/05/2022    1 recensioni
Michiru Kaiou è la guerriera Sailor Neptune, la compagna di Haruka e una famosa violinista.
Ma quall'è il suo passato? E la sua famiglia?
Qui per voi la mia idea di come è stata la vita di Michiru prima di diventare una Sailor.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michiru/Milena
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1.

Il sole stava tramontando segnando la fine di quella giornata estiva. Nell'aria si poteva udire il suono di un violino e infatti dentro una villa c'era una ragazzina su i nove anni con i capelli raccolti in due codini che si esercitava sotto la supervisione di una donna dall'aspetto elegante che seguiva il suono prodotto con grande attenzione.
«Basta cosi per oggi.» disse la donna.
«Sono stata brava mamma?» domando Michiru alla fine della lezione.
«Si, Michiru sei stata molto brava adesso però va in camera tua e preparati per la cena.» disse la madre.
Mentre osservava la madre uscire dall'aula della musica la bambna non poteva fare a meno di guardarla sia con ammirazione che con leggera invidia per quanto apparisse bella ed elegante anche in un contesto cosi semplice come la loro lezione privata di violino. Qualunque cosa Michiru sapesse fare con lo strumento gliel'aveva insegnata sua madre.
Rimettendo il violino nella custodia Michiru usci dalla stanza per andare in camera sua, passo per il lungo corridorio che deva anche alla biblioteca, si fermo lì davanti per un secondo e sorrise prima di rimettersi a camminare.
La villa in cui abitava, abbastanza grande da poter essere scambiatta per un castello dai più, era leggermente fuori mano dalla città ed era propriettà della famiglai Kaiou da varie generazione, ci viveva con il fratello maggiore Yoichi, i genitori e il personale.
Tra tutti spicavano in particolare l'autista Watanabe che lavorava per loro fin da quando il padre era un bambino e la governante della villa, la signorina Emiko assunta lì poco dopo la nascita di Yoichi. Se Michiru non si ricordava male c'era anche il giardiniere un uomo anziano che però non parlava molto anzi che da quel che poteva ricordare non aveva mai parlato, l'ho vedeva in giardino a lavorare qualche volta ma poi sembrava scomparire. C'era inoltre Sakai il maggiordomo e assistente di suo padre.
Michiru entro nella sua stanza e appoggio il violino sul comò per poi spostare l'attenzione se un poster attacato alla parete lì vicino dove c'era raffigurata una giovane donna dai lunghi capelli verde acqua intenta a suonare il violino su un palcoscenico, sotto l'immagine c'era scritto: “Stasera in concerto la violinista Nanami Kastuki.”
Quel poster risaliva ad un periodo precedente il matrimonio dei suoi genitori, ma visto che ormai erano anni che sua madre non suonava più Michiru non era riuscita a trovarne uno più recente.
Salire su un palco come sua madre e suonare il suo amato strumento era il suo sogno più grande.
Ne era certa, un giorno avrebbe suonato su un palco e la sua famiglia sarebbe stata in prima fila per vederla e negli occhi di sua madre avrebbe vista tutta l'ammirazione che provava per la figlia che era diventata una violinista anche più abile di lei.

Quando scesse in sala da pranzo Michiru notò che le sedie di Yoichi e suo padre erano vuote, per quest'ultimo non era una sorpressa aveva già avertito che sarebbe rimasto in ufficio fino a tardi.
Suo padre era sempre cosi, gestiva l'azienda di famiglia e molto raramente poteva trovare del tempo per stare a casa quando non era chiuso nel suo ufficio di Tokyo allora molto probabilmente era impegnato in un viaggio d'affari chissà dove nel mondo.
Michiru pensava che viaggiare cosi tanto fosse qualcosa di fantastico e anche lei avrebbe tanto voluto vedere le varie città del mondo come faceva suo padre invece che acontentarsi semplicemente dei regali che lui le portava a fine viaggio. Forse quando sarebbe stata un po' più grande sarebbe finalmente riuscita a convincerlo a portarla con sé.
C'era un posto però dove avrebbe tanto volutto andare sopra ogni altro, era una specie di palazzo illuminato dalla luna che a volte vedeva in sogno. Non sapeva cosa fosse o dove si trovasse di precisso, ma voleva trovarlo e vederlo di persona perchè per lei non era solo un sogno se l'ho sentiva dentro che era qualcosa di più, qualcosa di reale e un giorno l'avrebbe visto con i suoi occhi e non soltanto mentre dormiva.
Ad rapprezentare il maggiore ostacolo per questo suo sogno però era proprio sua madre, la qualle non voleva che n'è lei n'è Yoichi, che di anni né aveva già undici, stessero lontani da casa per cosi tanto tempo.
«Michiru sai perchè tuo fratello ci mette tanto a scendere?» domando sua madre mentre tamburellava con le dita sul tavolo con aria nervosa.
«Non lo so.» rispose la bambina, inefetti era strano che Yoichi non fosse ancora qui di solito era sempre puntualle.
«Forse dovrei chiedere ad Emiko di andare a controllarlo.» disse la mamma.
Proprio in quel momento Yoichi, un ragazzo leggermente pallido con i capelli blu-verdi, entro in sala scusandosi per il ritardo.
«Mi sono messo a leggere un libro in biblioteca e ho perso la conessione del tempo.» disse sedendosi al suo posto.
La mamma annui e subito dopo la cena fu portata in tavola.
  
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