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Autore: Rainbow_unicorn    30/05/2022    1 recensioni
Zoe è una ragazza normale... Normale? ok forse non così tanto, dopotutto essere la nipote di Stephen Vincent Strange toglie tutto quello che può essere considerato razionalmente nella norma.
Ma d'altronde cosa significa normale? Zoe non l'ha mai capito, ma forse ora che entrerà alla E.S.U. riuscirà a comprenderlo.
Le stranezze però sono dietro l'angolo e non solo quelle purtroppo, ma per fortuna non è da sola... o forse per sfortuna: dipende dai punti di vista. Starà a lei decidere se essere una normale adolescente o la stravagante nipote di un dottore piuttosto... particolare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Nick Fury, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Zoe non rispose alla domanda di Wong, si limitò a guardare il vuoto: non si era ancora ripresa.

L'uomo non domandò oltre, le mise la tazza fumante nelle mani.

«Ecco fatto, ora torniamo in salotto, ti va?»

Lei annuì.

Si sedettero sul divano, Wong iniziò a rovistare tra i libri appoggiati sul tavolino , ne prese uno. Era molto diverso dagli altri: piccolo con le pagine ingiallite e con una copertina stampata non una di quelle antiche di pelle che erano solite coprire i tomi della biblioteca di Kamar taj.

«Che ne dici di questo?» le chiese mostrandole il titolo: Kalila e Dimna.

La ragazzina lo guardò stupita: «Quello è il libro che mi hai regalato quando ero piccola!»

«Esatto»

Zoe era entrata a Kamar Taj quando era molto piccola, un anno circa, e in quel tempo lui era da poco stato scelto come protettore della biblioteca.

Gli era capitato numerose volte di vederla scorrazzare tra quei scaffali pieni di tomi polverosi accompagnata o da suo zio, che la usava per distrarre Wong e prendersi dei libri senza la sua autorizzazione, o molto spesso con l'Antico che la teneva durante gli allenamenti.

Era da sempre stata una bambina curiosa e vedere tutte quelle persone studiare su quei libroni le aveva fatto venire voglia di farlo anche lei, solo che a differenza loro era ancora troppo piccola per capire le arti magiche, quindi Wong per il suo quinto compleanno aveva deciso di regalarle un libro di favole: Kaila e Dimna; era un'opera antica che si rifaceva ad alcune fiabe indiane. Lui l'aveva comprata a uno dei baracchini per strada che vendono libri vecchi, ma, per non infrangere i sogni della bambina, le aveva detto che era dalla biblioteca.

La piccola era felicissima e aveva fatto vedere il libro a tutti quanti, anche all'Antico.

Sorrise a quel ricordo.

«Pensavo fosse in camera mia.»

«A tuo zio piace rileggerselo quando sei via,» le rispose «ma non dirgli che te lo ho detto io.»

La ragazzina ridacchiò.

«Wong?» lo chiamò improvvisamente.

Si voltò.

«Me lo leggeresti tu, come facevamo quando ero piccola, per favore.» gli disse con un lieve imbarazzo; era esausta e ancora scioccata: non aveva la forza mentale di leggere in quel momento.

Le accarezzò i capelli e aprì il libro.

«Con molto piacere!»

«Un giorno un mercante di Distawand partì per un viaggio...» cominciò a leggere.

Zoe si appoggiò alla sua spalla e rimase ad ascoltare mentre sorseggiava la tisana.

Non era la prima volta che succedeva: quando era ancora una bambina le era capitato di avere incubi e di non riuscire per nulla a dormire, così Wong o Stephen erano soliti prepararle una camomilla e leggerle uno di quei racconti; avevano tentato a di cambiare libro, magari uno con favole più moderne, ma lei non ne voleva sapere perché quello rimaneva il suo preferito.

Aveva iniziato a far fatica ad addormentarsi dopo la morte dell'Antico, Wong aveva creduto fosse un modo per buttar fuori quello che una bambina di sei anni non sarebbe riuscita a realizzare: la perdita di una persona cara; anche Stephen l'aveva pensato all'inizio, ma poi aveva capito che probabilmente era legato anche ad altro, l'ex bibliotecario aveva provato a cavargli qualcosa, ma come al solito Strange era una di quelle persone che si teneva tutto dentro e voleva fare di testa propria.

Continuò a leggere finché non si accorse che si era addormentata, il mantello ora sembrava aver preso il posto di una coperta.

Vide Strange scendere dalle scale: sembrava a posto, nessun segno di lotta, aveva solo un'espressione preoccupata sul volto.

«Mi è sfuggito di nuovo.» si limitò a dire il dottore.

«Quindi è veramente entrato qualcosa, ma come ha fatto?»

«Sì» sospirò «Le uniche spiegazioni sono che o è più forte degli incantesimi che ho creato o il Sancta Sanctorum non la vede come una minaccia, oppure era già qui...»

«Stai dicendo che potrebbe averla portata la stessa Zoe qui dentro?»

«Ci ho pensato, ma no, se fosse così si sarebbe mostrato ben prima, ma solo con la morte dell'Antico ha iniziato ad agire» strinse i pugni, non era ancora al livello del suo predecessore a quanto pare: se no quella cosa non avrebbe dato fastidio a sua nipote!

«Stephen» lo richiamò all'attenzione Wong «non è colpa tua, vedrai che riusciremo a capire di cosa si tratta e ad allontanarlo da qui.»

Il dottore si avvicinò a loro e prese in braccio la ragazzina.

«Non stare a scervellarti troppo, Zoe è al sicuro con noi, Kamar Taj saprà proteggerla!» continuò l'amico.

Stephen guardò la giovane addormentata tra le sue braccia: il problema non era Kamar Taj, il problema era la vita al di fuori, se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato, aveva già perso troppe persone e lei era la sua unica famiglia che gli rimaneva.

«Cosa le dirai?»

«Nulla, non deve venirne a conoscenza soprattutto ora che sa usare le arti magiche!»

«Ma Stephen non è più una bambina, vorrà sapere.»

«Glielo dirò quando sarà pronta, adesso è troppo presto! Non voglio che si senta responsabile di qualcosa più grande di lei, è ancora troppo giovane per tutto questo» gli rispose.

Wong annuì: lo capiva perfettamente, ma sapevano entrambi che Zoe era come suo zio e avrebbe fatto di tutto per scoprire la verità.

Lo stregone salì le scale e andò nella sua stanza, la posò sul letto e le rimboccò le coperte, le diede un bacio in fronte e poi le si sdraiò accanto.

«Sei l'unica cosa che conta, ti proteggerò e non lascerò che nessuno ti faccia del male te lo prometto» le accarezzò i capelli.

Nel sonno Zoe prese la mano tremante del dottore e se la portò vicina.

L'uomo sorrise a quel piccolo gesto.


|| Spazio Autrice ||
Volevo solo avvisare che da ora in poi pubblicherò con minor frequenza, probabilmente ogni cinque giorni
 

   
 
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