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Autore: Tame_san_03    06/06/2022    4 recensioni
Ivan Dreyar non è mai stato un buon padre per Luxus. Si potrebbe dire che non è stato nemmeno un padre, vista l’espulsione dalla gilda e la distanza con il figlio.
Ma Luxus è deciso a diventare un uomo diverso da lui…
[Tratto dal testo]
«“Hey, moccioso” fece Luxus, avvicinandosi al figlio “Fai il bravo mentre non ci sono”
Il bambino rizzó la schiena e gonfió il petto, come se volesse imitare i muscoli del padre “Certo!”
A un tratto, Hikaru allungó le braccia, aprendole verso l’alto, un segno che ormai Luxus aveva, purtroppo, imparato a conoscere: il bambino voleva che lo abbracciasse.»
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lisanna, Luxus Dreher, Mirajane, Mirajane/Luxus, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dai papà, fallo di nuovo! Ancora!”

Mirajane cercó di tenere a bada il bambino che aveva tra le braccia. Il piccolo Hikaru, emozionato da quello spettacolo di luci, scalciava e muoveva le braccia come per afferrare le scintille che volavano per aria.

Il padre, seccato dalle continue richieste di quel “moccioso”, come lo chiamava lui, evocó per l’ennesima volta una piccola scarica elettrica dal cielo. Il bagliore passó attraverso la finestra della sala principale e riaccese il lampadario appeso al soffitto.

“Sei contento adesso? È la quarta volta che mi fai accendere e spegnere le luci”

Come risposta, il bambino rise di gusto, indicando ancora una volta il soffitto “Ancora ancora!”

Notando l’espressione seccata del marito, Mirajane intervenne, alzando le braccia e ruotando il bambino verso di sé, in modo che la potesse vedere in volto.

“Hika, adesso papà deve andare a lavorare. Ti va di aiutarmi con il bar?”

Il bambino sembró apprezzare molto l’idea: scese dalle braccia della madre e corse verso la cucina, concitato.

Lisanna lo intercettó prima che raggiungesse il bancone.

“Hikaru, attento. La gilda è piena di gente stamattina e non è il caso di correre da solo per i tavoli”

“Zia! Oggi vi aiuterò a servire i clienti!” esclamó il piccolo Dreyar, ignorando l’ammonimento della giovane Strauss.

La maga sorrise e gli scompiglió i capelli biondo platino. I suoi grandi occhi azzurri brillavano di una gioia così intensa da contagiare tutti quanti alla gilda.

I maghi più veterani come Macao, Wakaba, Gildarts e, ovviamente, il master, vedevano in lui una copia sputata del piccolo Luxus: i capelli biondi, il sorriso sempre sulle labbra, l’energia che gli spruzzava da tutti i pori e quella tipica curiosità fanciullina di scoprire il mondo. La più grande speranza che potevano porre in Hikaru era che crescesse restando esattamente così come era, un bravo bambino, dolce e affettuoso, senza seguire le orme del padre nei suoi vent’anni.

Hikaru Dreyar era per tutti, e soprattutto per Makarov, uno dei tesori più preziosi che Fairy Tail aveva in custodia. Il master non poteva andarne più fiero.

“Hey, moccioso” fece Luxus, avvicinandosi al figlio “Fai il bravo mentre non ci sono”

Il bambino rizzó la schiena e gonfió il petto, come se volesse imitare i muscoli del padre “Certo!”

A un tratto, Hikaru allungó le braccia, aprendole verso l’alto, un segno che ormai Luxus aveva, purtroppo, imparato a conoscere: il bambino voleva che lo abbracciasse.

L’uomo percepí la tensione nascere dalla propria colonna vertebrale. Non è che non volesse dare un po’ di affetto a suo figlio, il fatto era che non si reputava in grado di dimostrare i propri sentimenti così apertamente.

Cercó di evitare il contatto visivo con gli occhi del bambino e inventó la prima scusa balenatagli in testa.

“Devo andare a preparare la borsa per il viaggio, non ho tempo per cose del genere”

Alla sua destra, Mirajane lo guardava attentamente. Luxus percepí una strana sensazione, come se lo sguardo di sua moglie lo stesse rimproverando in silenzio.

Hikaru abbassó le mani, deluso. Il sorriso che aveva sempre avuto da quella mattina scomparve e lasció posto ad un’espressione triste, cupa. Una piccola lacrima gli scese dagli occhi.

Per quanto freddo e nascosto potesse essere, il cuore di Luxus perse un battito: per l’ennesima volta era riuscito a dimostrare al proprio figlio nient’altro che insensibilità e indifferenza. Di certo, Mirajane si sarebbe comportata in tutt’altro modo.

Luxus chiuse un attimo gli occhi e fece un respiro profondo. Si abbassó al livello del bambino e, cogliendolo di sorpresa, lo sollevó tra le braccia.

L’intera gilda si prese quasi un infarto quando vide il drago slayer del fulmine dare un bacio in fronte ad Haruki.

“Mi mancherai, moccioso” sussurrò, non abbastanza piano da nasconderlo ai presenti.

Levy e LLuvia si guardarono sorridenti, mormorando teneri commenti e facendo arrossire Luxus, una cosa che non si sarebbero mai aspettate di vedere in vita loro.

Hikaru si accolló al padre, stringendolo forte a sé. Era la prima volta che lo abbracciava in pubblico.

“Luxus, sono quasi le otto e mezza” gli ricordò Mirajane, senza smettere di sorridere di fronte a quella scena, così dolce che era difficile credere si trattasse proprio di suo marito.

L’uomo ripose a terra il figlio, che rimase di fronte a lui, contento di quell’insolita dimostrazione di affetto.

“Hai ragione. Vado” fece, voltandosi.

Alle sue spalle, Mirajane finse un colpo di tosse “Ehm ehm”

Luxus si fermó, non sapendo cosa sua moglie volesse ancora da lui.

“Saluti con un abbraccio tuo figlio ma non tua moglie? Ma che modi sono?”

Il dragon slayer mantenne un’espressione indifferente, nascondendo il disagio che stava provando.

Perché Mira lo voleva umiliare in quel modo? Era uno dei membri più forti di Fairy Tail, famoso in tutto il regno di Fiore per i suoi potenti fulmini e la sua freddezza micidiale… e quel demone di sua moglie gli stava decisamente rovinando la reputazione.

Si voltó ancora una volta e, dopo due passi spediti verso Mirajane, gli diede un bacio, cosí veloce che alla maga sembró di averlo immaginato.

“Siete entrambi contenti adesso? Posso andare?”

Mira scoppió a ridere, insieme al resto delle ragazze della gilda.

“Certo amore, vai pure”

Luxus impallidì e un fulmine passó attraverso le pupille nei suoi occhi. “Dimenticati quel soprannome” fece, con una calma micidiale, che però non bastò a togliere il sorriso dalle labbra di sua moglie.

L’uomo raccolse le sue cose e uscí velocemente dal portone della gilda, sbattendolo con forza, come se volesse andarsene da quel posto al più presto possibile.

“Buon lavoro, papà! Torna presto!” gridó Hikaru, la mano ancora alzata in segno di saluto. La sua voce era così forte e allegra da aver riempito la stanza e rimediato in fretta alla freddezza del padre che, appena fuori dall’edificio, aveva sentito il suo saluto.

Luxus si voltó un’ultima volta verso la gilda. Nonostante cercasse di nasconderlo agli altri, era felice come non mai: non vedeva l’ora di concludere velocemente quella missione e tornare il prima possibile da quella piccola creatura rompiscatole che gridava sempre a gran voce il suo nome come se fosse un eroe.

Perché Luxus non era Ivan ed era pronto a dimostrarlo con tutto se stesso.

Anche da fuori dalla gilda, riuscí a mandare una scossa che spense e riaccese subito la luce dell’intero edificio.

Si incamminó spedito verso la stazione di Magnolia, mentre la risata candida e allegra di Hikaru risuonava in tutto il viale.

   
 
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