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Autore: Teo5Astor    08/06/2022    4 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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28 - Il Cell Game
 
 
Lazuli smise di precipitare nel vuoto dopo pochi secondi. A differenza delle altre volte in cui aveva attraversato un portale o qualcosa di simile, ora, infatti,sapeva volare.
Cominciò a fluttuare, e la luce intorno a sé era ancora così abbagliante che sembrava potesse avvolgerla senza lasciarla più andare.
Ma lei doveva andarsene da lì. Doveva sbrigarsi.
Aveva una missione.
Si gettò in volo in picchiata, accelerando la caduta per uscire il prima possibile da quel limbo accecante. Sentiva l'aura di Radish sempre più vicina e definita. E ne percepiva anche altre, ad esempio quella di Vegeta e una molto simile a quella di Goku. Poteva appartenere a quel ragazzino che era suo figlio in quel mondo privo di senso, Gohan. Ma non quella di Goku. Non c'era traccia della sua aura.
Quella di Cell le appariva gigantesca, se paragonata alle altre. E anche terribilmente ostile.
Come temeva, era in ritardo. Il Cell Game era già iniziato e forse era persino troppo tardi.
Si morse il labbro inferiore e strinse i pugni con rabbia, mentre riapriva gli occhi e cominciava a guardarsi intorno.
Rivide il cielo. Un cielo azzurro, privo di nubi. Limpido. Ignaro di quello che stava succedendo sotto di lui, probabilmente.
Forse il cielo non era così diverso dal mare. Se ne fregava anche lui di quello che poteva capitare agli umani e a tutto il resto. Alle nuvole, alle stelle... il cielo restava sempre lì a fare da cornice a qualunque cosa. Dovevi volare per non precipitare, così come dovevi nuotare per non affogare. E Lazuli non solo sapeva nuotare molto bene, ma ormai aveva imparato anche a volare.
Aveva imparato a essere forte durante la sua vita, solo che negli ultimi tempi aveva un po' scordato di esserlo.
E adesso si sentiva forte, era pronta per fare quello che doveva essere fatto.
Non c'era tempo per i rimpianti, nemmeno spazio per le insicurezze.
Era diventata una Regina, e come tale doveva comportarsi. Aveva trovato l'amore che tanto aveva rincorso. Non poteva perderlo, non dopo aver corso così tanto da non aver avuto quasi più fiato per raggiungerlo.
 
Abbassò lo sguardo, e la prima persona che vide fu proprio Radish.
Il suo cuore perse un battito.
Era ferito, ricoperto di sangue e con la battle suit ridotta quasi a brandelli. Ma era ancora in piedi, in qualche modo.
In piedi per proteggere delle persone a terra alle sue spalle.
Lazuli riconobbe subito Lapis, privo di sensi e con la testa appoggiata sulle cosce di Lunch, che stava cercando di accudirlo e intanto piangeva. Era tornata la Lunch che conosceva, quella con i capelli blu e l'indole pacifica. Non c'era più traccia della bionda squilibrata che si era palesata davanti a lei il giorno prima, anche se doveva ammettere che non le era dispiaciuto quel lato nascosto e bipolare della sua amica.
Accanto a lei si trovava Bulma, che stava cercando di fare aria sul volto di Chichi, anche lei a terra svenuta.
In qualche modo suo fratello era riuscito a uscire dal corpo di Cell, e questo le fece tirare un sospiro di sollievo. Riusciva a percepire la sua forza vitale, oltre a quella di Chichi, quindi stavano bene. Non si poteva dire altrettanto di un'altra persona stesa a terra poco più in là, coperta da un mantello bianco che doveva appartenere a Junior, seduto con la schiena appoggiata a una grossa roccia non distante da quel cadavere. Già, un cadavere, purtroppo...
Lazuli non percepiva nessuna aura provenire da quel corpo. Sotto il mantello spuntavano dei lunghi capelli lilla. Doveva trattarsi di Trunks, il ragazzo venuto dal futuro che aveva conosciuto a casa di Radish.
Lazuli strinse i pugni e si morse un labbro. Non dovevano andare così le cose. Avrebbe dovuto salvare tutti.
Junior sembrava ridotto male, faticava anche a respirare. E lo stesso si poteva dire di Vegeta, isolato dal resto del gruppo e col viso ridotto a una maschera di sangue. Più in lontananza, nascosto dietro una rupe, riusciva a intravedere Mr Satan e, vicino a lui, un ammasso di componenti meccaniche e bulloni miste a sangue che non riusciva a decifrare, ma che le ricordavano molto la scena che aveva visto quando Lapis aveva ucciso Gero.
In tutto questo, una serie di boati e spostamenti d'aria ricolmi di energia sconquassavano quella zona desertica e il cielo che osservava mestamente quel paesaggio di guerra.
Cell e un ragazzino biondo combattevano a mezz'aria, sfidandosi in un corpo a corpo di violenza inaudita. Sotto di loro il ring aveva lasciato spazio solo a un cumulo di macerie e crepe che squarciavano il terreno.
Si trattava di Gohan, il figlio di Goku. Un ragazzino. Probabilmente si era trasformato. Di sicuro la sua forza era spaventosa, nonostante fosse in evidente difficoltà e ridotto piuttosto male. Lottava con un braccio solo, il destro, l'altro era abbandonato lungo il fianco, inerme. Doveva esserselo rotto. Cell invece sembrava in perfetta salute, almeno in apparenza. E aveva ancora le sembianze dell'Essere Perfetto, nonostante Lapis non fosse più all'interno del suo corpo.
Non c'era traccia di Goku, in compenso. Non riusciva a vederlo e nemmeno a percepire la sua aura.
Un brivido le corse lungo la schiena, mentre cominciava a scendere di quota e ad avvicinarsi a terra.
 
Lazuli vide Radish voltarsi verso di lei e sorriderle quando ormai si trovava a pochi metri dal suolo. Aveva percepito la sua presenza anche lui, del resto.
Atterrò praticamente tra le sue braccia, perché lui non le diede nemmeno modo di poggiare i piedi sul terreno che subito la strinse a sé.
"Lo sapevo che ce l'avresti fatta, Là." le disse, prima di baciarla. "Sei una Regina di Cuori pazzesca! E ti faccio i complimenti anche per il perizoma... sai, mi è venuto naturale sbirciare sotto la gonna mentre atterravi e... ahia!"
Lazuli lo interruppe pestandogli un piede con veemenza e pizzicandogli forte la guancia.
"Ti reggi a malapena in piedi, ma vedo che non perdi mai il tuo animo da maniaco pervertito" sbuffò. "Quanto puoi fare schifo?!"
"Infinitamente di più di quanto tu possa immaginare!" ammise Radish, grattandosi la nuca. "Ma non posso farci niente, se si tratta di te".
Lazuli scosse la testa e si sciolse in un sorriso. Era felice di essere lì. E che lui stesse bene.
"Mi sei mancato, scemo. Stai bene?" sospirò, accarezzandogli la stessa guancia che gli aveva appena martoriato con un pizzicotto.
Aveva il volto ricoperto di sangue, lividi e polvere, ma i suoi occhi neri come la notte brillavano come nei giorni migliori. Come quando tutto era più leggero. Come nei giorni felici.
"Io sto bene, non devi pensare a me. Loro sono messi un po' peggio..." rispose lui, indicando gli amici alle sue spalle. "E anche il piccolo Gohan non se la sta passando troppo bene. Ma, adesso che sei qui, sono certo che ce la faremo!"
"Oh, Lazuli! Grazie al cielo sei arrivata! Non ti sembra di essere in ritardo!?" esclamò Bulma, richiamando la sua attenzione.
"L-La... Lazuliii! Che bello vederti!" scoppiò in lacrime Lunch.
"Scusate se ci ho messo più tempo del previsto, io..." provò a giustificarsi, avvicinandosi a loro.
"Ah, non preoccuparti per quello, tesoro! Basta che farai fuori sul serio quel mostro, come ci ha assicurato il tuo Radish!" la interruppe la turchina. "E comunque ti sta una favola quel vestito".
"È... È bello che tu sia qui... sei davvero diventata una regina" sorrise Lunch, asciugandosi le lacrime.
"Sono felice che voi stiate bene" sorrise a sua volta Lazuli. "Anche se immagino che... ecco... non tutti...".
"È una guerra, Là. E, come tutte le guerre, è una vera merda..." intervenne in suo soccorso Radish, vedendola in difficoltà. "Avevamo messo in conto di poter perdere qualcuno per strada... ma abbiamo le Sfere, li faremo tornare. Anche se... a-anche se fa male..." aggiunse, stringendo i pugni e digrignando i denti, con lo sguardo rivolto verso Cell.
"Ma... cos'è successo?" domandò Lazuli.
Bulma e Lunch abbassarono lo sguardo. Radish respirò profondamente.
"A parte Mr Satan che ha voluto combattere per primo e si è ritrovato a centinaia di metri da qui grazie a un ceffone appena accennato da parte di Cell, intendi?" accennò un sorriso Radish.
"Penso che non si riferisse alle pagliacciate di quel buffone" prese la parola Junior.
Aveva il volto tumefatto, respirava a fatica e gli mancava anche un braccio.
"Già..." scosse la testa il Cappellaio. "Sarà anche un buffone, però è simpatico" aggiunse, facendo l'occhiolino a Lazuli.
Aveva ragione, e poi lui ormai sapeva della proposta di lavoro che le aveva fatto Mr Satan. Una proposta che poteva cambiarle la vita. Avrebbe mai trovato la forza di andare fino in fondo? Con tutto... il lavoro, la sua storia d'amore con Radish. La sua missione contro Cell.
Sarebbe riuscita a tornare nel suo mondo? Nel mondo da cui provenivano tutti, in realtà. Ma voleva davvero tornare? Certe cose sembravano più facili in quella realtà assurda e illogica dove era appena diventata una regina in grado di volare e scagliare onde energetiche. Dove sentiva che stava riuscendo a fare pace con sé stessa, almeno un po'.E dove aveva appena saputo amare l'uomo che rincorreva da una vita, soprattutto.
Si era persa in quel luogo o si era sempre persa in sé stessa?
"Stai pensando troppo come al solito, vero?" interruppe le sue riflessioni Radish, sollevandole il mento tra indice e pollice per imporle di guardarlo negli occhi.
Aveva il volto incrostato di sangue secco e terra, un sopracciglio spaccato e uno zigomo bluastro, ma il suo sguardo era davvero quello dei tempi migliori. I suoi occhi neri brillavano come un cielo notturno illuminato da una cascata di stelle. Come quei cieli che piacevano a Lazuli. Come quel cielo che li aveva osservati amarsi la notte precedente.
"Io mi perdo sempre nei miei pensieri..." arrossì leggermente lei.
"Beh, a volte abbiamo bisogno di perderci per trovare le risposte che abbiamo sempre cercato" le sorrise Radish, rassicurante come sempre.
"Comunque, simpatico o no, non abbiamo più tempo da perdere" interruppe quel momento Junior, alzandosi in piedi con estrema fatica tenendo fisso lo sguardo su Gohan, che continuava a lottare contro Cell. "Vuoi sapere come sono andate le cose?" aggiunse, volgendo uno sguardo severo verso Lazuli.
"Sì" rispose lei, senza abbassare la testa.
"Goku ha sfidato Cell da solo, ma a un certo ha capito di non potercela fare. Così ha ordinato a Gohan di occuparsi di quel mostro, perché era l'unico in grado di superare la sua forza" cominciò a spiegare. "Gohan non era pronto... non subito, almeno. Aveva bisogno di sprigionare la sua rabbia a un livello estremo per tirare fuori tutto il suo potenziale. Goku lo sapeva, l'aveva capito. Ma Gohan ha un'indole buona, non riusciva ad arrabbiarsi sul serio".
"Hanno combattuto tutti contro quell'essere orribile per aiutarlo! Neanche Vegeta è riuscito a metterlo in difficoltà..." sbottò Bulma, e Lazuli non poté fare a meno di guardare l'amico di Radish, solo e molto lontano da loro.
Era quello ridotto peggio, probabilmente. E quello che stava soffrendo più di tutti. A Lazuli non era mai stato simpatico, anzi, ma lo conosceva molto bene e lo capiva, perché per certi versi non era così diverso da lei: si rendeva conto che erano le ferite nel suo orgoglio quelle che gli facevano più male, nonostante avesse il corpo martoriato.
"Nessuno di noi ce l'ha fatta... e penso che ci avrebbe ammazzati tutti se non fosse..." disse Radish, interrompendosi e voltandosi verso Mr Satan e quello strano ammasso di rottami vicino a lui.
Erano molto lontani e Lazuli non riusciva a capire bene di cosa si trattasse.
"Se non fosse stato per Sedici!" scoppiò in lacrime Lunch.
"Sedici?!" gridò Lazuli, sgranando gli occhi.
Si sentì improvvisamente mancare. Sedici era quasi come un padre per lei.
Si voltò di nuovo verso Mr Satan e sentì gli angoli degli occhi riempirsi di lacrime. In mezzo a quei rottami, infatti, le sembrava di riuscire a distinguere una cresta di capelli rossi.
"Sedici si è battuto con coraggio per aiutare Gohan, ma quel mostro l'ha fatto saltare in aria. L'ha ridotto in mille pezzi" spiegò Junior, senza troppi giri di parole. "Sedici è un cyborg. Ed è un eroe. Il suo sacrificio non è stato vano".
"S-Sedici..." disse con un filo di voce Lazuli, mentre sentiva gli occhi riempirsi di lacrime che non voleva lasciare uscire. "Non... non è possibile...".
"Sedici è un cyborg, come lo era Gero, ma lui è davvero più umano di tutti noi messi insieme. Sono fiero di aver potuto lottare al suo fianco" spiegò Radish. "E... mi spiace di non essere riuscito a salvarlo, Là...".
"Sedici era consapevole che il suo sacrificio sarebbe servito a Gohan per arrabbiarsi sul serio" riprese la parola Junior. "E così è stato. In quel momento Gohan ha perso il controllo e raggiunto un nuovo livello combattivo, sprigionando una forza che nessuno di noi immaginava potesse avere".
"Gohan è diventato più forte di Cell in quel momento. Ce l'aveva in pugno, lo stava per uccidere... ma la sua indole è troppo buona e non è riuscito a dargli il colpo di grazia quando poteva farlo" disse Radish. "Io ho provato a dargli una mano e sono riuscito a suon di pugni a far sputare fuori a quel mostro almeno Lapis. Ti avevo promesso che almeno lui te l'avrei riportato".
"A quel punto quell'essere disgustoso è regredito alla sua trasformazione precedente, non aveva più speranze. L'avrebbero sconfitto anche prima del tuo arrivo, Lazuli" intervenne Bulma. "Era questione di pochi secondi, ormai, ma poi..." aggiunse, prima di cominciare a piangere con lo sguardo rivolto verso il corpo esanime di Trunks.
Già, il figlio suo e di Vegeta nella linea temporale futura da cui proveniva quel ragazzo. Lazuli non poté fare a meno di pensare anche a Mai, ignara di quello che era successo al suo compagno di vita.
"Poi quello stronzo ha pensato bene di autodistruggersi per far saltare in aria tutto il pianeta e uccidere tutti! Quel vigliacco!" sbottò Radish. "Se non fosse stato per Goku...".
"Goku ci ha salvati tutti. Ha teletrasportato da qualche parte quel mostro e così è saltato in aria solo lui" ringhiò Junior.
"Chichi è svenuta quando si è resa conto di quello che aveva fatto Goku" disse timidamente Lunch.
"Ma... come fa a essere ancora vivo Cell, allora?!" domandò Lazuli, perplessa. "E perché ha ancora le sembianze delle sua forma perfetta, se Lapis è qui?"
"Eravamo convinti anche noi che il sacrifico di mio fratello avesse posto fine alla vita di quel bastardo" rispose Radish. "E abbiamo anche abbassato la guardia".
"Si è generata una nube di fumo dalla quale è poi fuoriuscito Cell, che era riuscito a ricomporre il suo corpo smembrato e a tornare qui imitando la tecnica del teletrasporto di Goku" continuò Junior. "Con un fascio luminoso energetico ha trafitto il cuore di Trunks. È successo tutto così in fretta che... che non abbiamo potuto aiutarlo".
"Anche Trunks si era battuto alla grande..." disse mestamente Radish, con gli occhi lucidi, prima di guardare Bulma, che si stava asciugando le lacrime.
"Poi... Vegeta è impazzito di rabbia e di dolore e ha attaccato da solo quel mostro. Sono stata fiera di lui" accennò un sorriso Bulma. "Non sa mai esprimere quello che prova, ma ha dimostrato di amare nostro figlio".
"Non sappiamo perché Cell abbia riacquisito la sua forma precedente, e neanche perché abbia ritrovato le energie" intervenne Radish. "In più Gohan è rimasto gravemente ferito a un braccio per aiutare Vegeta e non so quanto potrà ancora resistere in quelle condizioni".
"Come potremo ucciderlo se non è crepato nemmeno autodistruggendosi?!" domandò Lazuli, allibita.
"Dovremo distruggere anche il suo nucleo interno, altrimenti continuerà a rigenerarsi. Deve avere per forza un nucleo" spiegò Junior. "E adesso, se non vi spiace, io devo andare ad aiutare Gohan. È l'unica persona che mi abbia davvero voluto bene in tutta la mia vita".
Lazuli lo osservò, piuttosto perplessa. Come poteva pensare di combattere in quelle condizioni?
"Sto arrivando, Gohan! Non permetterò che ti faccia del male! Aaahhh!" sbraitò, sotto sforzo, mentre il braccio mancante gli ricrebbe dal nulla spuntando fuori dal torace.
Spiccò il volo e si gettò nella mischia, frapponendosi per alcuni istanti tra Cell e il figlio di Goku. Ma persino agli occhi di una come Lazuli, che non aveva mai combattuto in vita sua, quello non era altro che un tentativo disperato.
Sentì Cell scoppiare in una fragorosa risata, mentre Gohan barcollava sospeso in aria e cercava di riprendere fiato e Junior veniva scagliato contro una montagna di roccia che gli collassò addosso.
Vide il mostro tramortire con un calcio sul volto Gohan sfruttando un suo attimo di distrazione a causa della sorte di Junior.
Mentre il ragazzino precipitava inerme verso il suolo, Cell, dall'alto, guardava proprio lei negli occhi. E sorrideva.
Sparì dalla sua vista per un istante e poi le ricomparve davanti.
Troppo veloce per poterne percepire qualunque movimento.
Troppo rapido anche per Radish, al suo fianco. Bulma e Lunch sgranarono gli occhi e provarono a urlare, ma non riuscirono a emettere nessun suono.
Il mostro la fissava.
La fissava e si leccava le labbra sottili.
"Ti stavo aspettando Lazuli. L'ho tirata per le lunghe con questi incapaci solo per te" disse, socchiudendo gli occhi e ampliando il suo sorriso. "Sei pronta a veder morire tutte le persone a cui tieni e che ti illudi provino qualcosa per te?"
Lazuli indietreggiò di un passo e lo scrutò senza abbassare lo sguardo, mettendosi in posizione d'attacco. Ma il mostro non si scompose. Non smise di sorridere.
"Sei pronta ad avere l'onore di diventare parte di me?"
 
 
 
 
 
 
Note: eccoci qui, ben ritrovati! In qualche modo sono riuscito a essere puntuale con questo capitolo che segna l'inizio del Cell Game, almeno per Lazuli, dato che la battaglia era già ampiamente cominciata. Spero vi sia piaciuto, ho voluto ricollegarmi in molti aspetti al Cell Game che abbiamo visto in DBZ, ma dal prossimo capitolo toccherà a Lazuli scendere in campo. Ce la farà a sconfiggere Cell?
 
Come sempre ringrazio tutti voi che mi avete aspettato e avete recensito subito lo scorso capitolo, tutti voi che mi avete dimostrato il vostro entusiasmo e la vostra vicinanza. Mi scuso ancora per la mia lentezza nelle risposte e nelle varie letture che ho in corso, purtroppo ho perso il ritmo e faccio ancora fatica a ritrovarlo. Ma piano piano arrivo dappertutto, in qualche modo resterò in piedi come C17 alla fine del Torneo del Potere.
 
Bene, nel prossimo capitolo ne vedremo delle belle e spero di essere all'altezza di questo arco narrativo conclusivo. Non so dirvi di preciso quando pubblicherò perché andrò qualche giorno al mare e staccherò la spina, quindi magari ci sarà bisogno di tre settimane, o magari di quattro, non voglio fare promesse. Magari poi tra due settimane sarò qui, non saprei! Comunque posso darvi il titolo provvisorio: "Il cuore di una Regina, il coraggio di un Cappellaio".
 
A presto!
Teo
 
 
   
 
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