Luffy ha sempre avuto un sogno: salpare in mare. 

Quando a sei anni ha incontrato Shanks e la sua ciurma, sentendo i racconti delle loro avventure, questo sogno è diventato sempre più grande. Quando poi Shanks gli ha salvato la vita rinunciando al proprio braccio, Luffy ha capito che il suo non era soltanto un sogno, era una certezza, una promessa come quella che ha fatto al pirata al molo.

Diventare il re dei pirati ed essere la persona più libera in tutti i pari e tutte le terre.

14 anni dopo, all'età di 21 anni, Luffy ha realizzato il suo sogno. E non solo il proprio, ma ha anche iniziato a vedere i propri nakama realizzare i propri sogni. 

Eppure continua a provare questa strana sensazione. La prova già da un pò, ma vedere uno ad uno i propri nakama realizzare i propri sogni era una buona distrazione. 

Adesso però che ha 25 anni e il suo corpo inizia a chiedere il conto di tutti gli sforzi che gli ha fatto fare, inizia a chiedere se ne è falsa la pena. 

Sì lo so cosa pensate: Monkey D. Luffy che prova rimorso per qualcosa? Impossibile. 

Dopo tutto, sono passati tanti anni da quando ha promesso ai propri fratelli di vivere una vita senza rimpianti, ed è quello che ha cercato di fare tutta la vita. 

Ha vissuto una vita spensierata e incentrata nell'allenarsi per diventare forte abbastanza da proteggere i propri nakama. Nel trovare i propri nakama, salvarli, vivere nuove avventure insieme e sconfiggere i nemici di turno senza fermarsi fino a quando il proprio corpo non si rifiutava di andare avanti.

Eppure... Eppure, cosa sarebbe successo se Luffy si sarebbe impegnato un pò di più?

Se avesse usato un pò di più la mente e meno il proprio corpo, a fare meno affidamento ai vari Gear. 

Probabilmente non si troverebbe costretto a letto a soli 26 anni, circondato dai propri nakama.

Non ha mai voluto preoccuparli nascondendo loro il dolore che provava dopo ogni battaglia, o perfino dopo la morte di Ace (l'unico testimone è stato Jinbe, che ha promesso di non farne parola con nessuno).

'Eppure eccoli tutti qui' ha pensato pochi minuti fa, al suo risveglio, quando ha visto Zoro seduto a terra a braccia incrociate, appoggiato al suo letto e pronto a proteggerlo come ha sempre fatto. Quando ha visto Sanji dal seduto dal lato opposto della stanza, pronto a proteggere il resto della ciurma come sempre, nonostante Jinbe sia di vedetta.

Quando ha visto Franky appoggiato al muro, con Robin appoggiata a lui e Chopper addormentato fra lei sue braccia.

Povero Chopper, quanto ha pianto quando ha capito di non poter fare nulla per salvare la vita di Luffy, del proprio Capitano.

Gli si è spezzato il cuore e gli spezza tutt'ora al pensiero.

Odia vedere i propri nakama piangere. 

Poi ci sono Nami e Usopp, che dormono vicini e che sono il motivo per cui si è svegliato: non perché Russi no o altro, non è questo che interrompe il suo sonno, ma perché Luffy sapeva che stavano piangendo.

E nonostante si trovi allettato da mesi ormai, gli istinti da capitano e da amico lo hanno svegliato portandolo via dalla terra dei sogni, in cui per qualche breve momento non provava alcun dolore.

Ha continuato a osservare i propri nakama, soffermandosi infine su Brook, che sembra dormire.

Brook, che ha passato tanti anni da solo, Brook che ha visto i suoi nakama morire, Book a cui Luffy ha promesso una vita di avventure insieme, una calda sera estiva.

Broom, che presto vedrà di nuovo un nakama, un capitano, morire

Silenziose lacrime rigano adesso il volto del giovane Re dei Pirati, mentre osserva i volti delle persone a lui più care al mondo e che presto soffriranno a causa sua.

Luffy è sempre stato pronto a morire.

Quando ha deciso che sarebbe diventato re dei pirati l'ha messo in conto, nonostante la sua giovane età.

Ha sempre pensato che sarebbe morto combattendo qualcuno, o magari per mano della marina, o di Garp e dei suoi intendi allenamenti (aveva 5 anni ed era particolarmente stanco, ok?).

Ma ha cercato di vivere una vita senza rimpianti, così da poter andarsene con un sorriso.

Come Ace.

Ma adesso? Adesso Luffy non vuole morire. 

Non vuole lasciare i propri nakama. Vuole alzarsi da questo letto, stringere tutti in un forte abbraccio e poi partire per una nuova avventura tutti insieme.

Ma non sempre si può avere quello che si desidera. È la triste verità che ha imparato a 8 anni quando ha saputo della morte di Sabo, che gli è stata ricordata a meno di 18 anni quando ha penso Ace proprio dopo averlo liberato.

Calde lacrime continuano a rigare il suo giovane volto, fino a quando una fredda mano non gliele asciuga.

"Sei sempre il solito piagnucolone." sente dire dalla voce che pensava non avrebbe mai più sentito.

La voce che ha accompagnato gli anni più importanti della sua vita, che ha accompagnato i suoi sogni, i suoi incubi, i suoi ricordi.

Ed è con un ultimo sorriso che Monkey D. Luffy, il giovane Re dei Pirati, capitano dei Mugiwara, lascia il mondo.

Ace è qui, al suo fianco e se c'è Ace qui con lui, il suo amato fratello che più di una volta lo ha tirato fuori dalla bocca di un coccodrillo, di una tigre, salvandolo più volte fino a salvarlo con la propria vita, Luffy non ha più paura di niente. 

Note Autrice:

L'ho scritta mesi fa e non sapevo se postarla o meno, but here we are ✧
Se volete, lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate (: