Before Avatar saga

Gray si rigirò nel letto per la quarantesima volta, sperando di riuscire a prendere un pochino di sonno, nonostante l’ansia lo stesse uccidendo. Un po’ si pentiva di aver accettato di aiutare Erza e Gerard con la questione di Avatar, ma ormai non poteva più tirarsi indietro. E poi, si disse, avrebbe potuto trovare un modo per distruggere E.N.D., come aveva promesso di fare.

Si passò un braccio sugli occhi e sospirò. Niente, non riusciva a dormire.

Si voltò verso destra, dove vide la figura di Lluvia, che dormiva sul divano. Sospirò di nuovo, poi si alzò e si avvicinò alla maga, piano. Gli sembrava scomoda su quel divano… e forse dormire in quella posizione non era l’ideale per il collo…

Si scompigliò i capelli: -Dannazione. -sussurrò. Si avvicinò di più al divano e, cercando di non svegliare Lluvia, la prese in braccio e la portò verso il letto. 

Lei gli si strinse al petto, in cerca di calore, e lui sorrise, dolce. Quella pazza sapeva essere tenera, quando voleva. 

La lasciò sul materasso e la coprì con il lenzuolo. La maga si rannicchiò subito sul fianco, con il viso rivolto verso Gray, che si inginocchiò accanto al letto. 

Rimase ad osservare la sua nakama. Aveva dovuto mentirle, ma non avrebbe potuto fare altrimenti. Meno persone venivano coinvolte e meglio era, certo… ma si sentiva un verme lo stesso. 

Lluvia gli era sempre stata accanto, in quei mesi. Si erano allenati insieme e lui si era abituato a quella stramba convivenza iniziata un po’ per caso. La sua amica lo aveva seguito, come sempre, e quindi si era trovato per forza di cose in quella situazione.

La sua amica. Era giusto considerarla tale?

No, si disse, non più.

Lluvia non era più sua amica e non era nemmeno una sorellina da proteggere, era… era qualcosa di diverso. Ma Gray non aveva mai provato quel sentimento prima, non così forte almeno… però non poteva certo dirle la verità in quel momento. Non sapeva nemmeno se sarebbe tornato vivo da quella missione…

Lluvia si mosse nel sonno e lui sorrise, intenerito. Allungò un braccio e le scostò una ciocca di capelli dal viso, soffermandosi un po’ troppo sulla guancia candida di lei. L’accarezzò, dolce. 

-Scusami. Ti prometto che ti dirò tutto non appena tornerò, d’accordo? -sussurrò. La maga si mosse di nuovo, stavolta per cercare maggiore contatto con la sua mano. 

Gray rimase lì ancora per qualche minuto, poi si fece forza e si rialzò in piedi, coprì meglio Lluvia con il lenzuolo e si bloccò. Si morse le labbra, poi si chinò sulla ragazza e le baciò la fronte, piano, per non svegliarla. 

-Tornerò presto. -disse e fece per uscire dalla stanza, ma si fermò sulla porta per guardare un’ultima volta Lluvia e imprimersi meglio nella memoria quel viso che ormai faceva parte della sua vita. Infine chiuse la porta e uscì da quella che aveva considerato “casa” per pochi mesi.

 (492 parole)