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Autore: _SbuffodiNuvola_    20/06/2022    0 recensioni
“Lucy distolse lo sguardo dal ragazzo, che si stava tormentando le mani, sporche di olio, nervoso come sempre quando non era alla guida della sua auto.
-Stavo solo pensando. Tutto qui.
-N-Non è che sei arrabbiata?
La bionda pregò che Natsu non si accorgesse che stava trattenendo il respiro. Aveva colpito nel segno, ma era troppo orgogliosa per ammetterlo. E poi era proprio con lui che ce l’aveva.”
One shot sulla Nalu di Edolas! Ho voluto scrivere qualcosina anche su di loro, mettendo anche la canzone “You don’t know me” di Victorious, che a parer mio è perfetta per EdoLucy.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edo Lucy, Edo Natsu, Natsu/Lucy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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You don't know me




-Ehm… Lucy? Che cosa succede? 

-Non posso starmene seduta qui fuori dalla gilda?

-No, no! Non intendevo quello… È che… sei strana oggi.

 

You think you know me

But you don't know me

 

Lucy distolse lo sguardo dal ragazzo, che si stava tormentando le mani, sporche di olio, nervoso come sempre quando non era alla guida della sua auto. 

-Stavo solo pensando. Tutto qui.

-N-Non è che sei arrabbiata?

La bionda pregò che Natsu non si accorgesse che stava trattenendo il respiro. Aveva colpito nel segno, ma era troppo orgogliosa per ammetterlo. E poi era proprio con lui che ce l’aveva. 

Anche se le era quasi impossibile tenere il broncio davanti a quel faccino adorabile…

No, Ashley. Non lasciarti distrarre.

 

You think you own me

But you can't control me

 

Guardando con la coda dell’occhio, vide che Natsu le si era seduto accanto, sul primo gradino della gilda. Teneva la giacca legata in vita e il petto era coperto solo da una canotta bianca, ormai sporca dall’olio e dalla polvere dovuta al controllo che aveva appena fatto al motore della sua macchina. Era tutto sudato, ma Lucy non poté fare a meno di pensare che fosse dannatamente attraente. 

-È successo qualcosa con Levy? -chiese lui, che si era grattato il naso, sporcandosi di olio anche in viso.

-No. -rispose Lucy senza guardarlo.

-Con Lluvia allora? -ritentò il ragazzo. Lei scosse la testa.

Avvertì lo sguardo timido di Natsu su di sé, ma non avrebbe ceduto. Assolutamente no. 

Diamine, come aveva fatto quello stupido a non accorgersene? 

Quando aveva visto Lucy e Natsu di Earthland parlare, aveva sentito una sensazione stranissima. Non era proprio gelosia, ma non sapeva come definirla, se non così. Insomma, quei due avevano un bel rapporto, ridevano e scherzavano insieme come se fosse stato del tutto naturale… perché lei e Natsu di Edolas non avevano un legame come quello? Perché doveva essere così difficile relazionarsi con lui quando non salivano su una macchina?

Eppure… lo trovava così adorabile quando si rannicchiava per sfuggire inutilmente alle sue torture… e pure quando le faceva quel sorriso timido…

 

You look at me and there's just one thing that you see

So listen to me

Listen to me

 

-No, nemmeno con Lluvia. -disse Lucy. 

-Allora… ti va di dirmi cosa succede? -chiese Natsu. 

La ragazza a quel punto si alzò in piedi, lasciando libere le lacrime che stava cercando di trattenere. Non le piaceva mostrarsi debole, soprattutto davanti a Natsu, ma non sarebbe riuscita a resistere ancora a lungo. Non sopportava più di tenersi dentro i sentimenti che provava.

-Iiiiiih! No, ti prego, basta torture! -esclamò Natsu, spaventato dall’improvviso movimento di lei. Si coprì la testa con le braccia, che abbassò quando si accorse che Lucy non si era mossa di un centimetro e… tremava?

-Lu… Lucy? -La chiamò, sorpreso. 

La ragazza si lasciò sfuggire un singhiozzo, facendolo sussultare.

-Stai… piangendo? -domandò, mettendosi in piedi a sua volta. Lucy trovò finalmente il coraggio di alzare lo sguardo su di lui: -Sì! Sto piangendo, va bene? Anche io piango ogni tanto, lo sai?

 

You push me back

I'll push you back

Harder, harder

 

Rimasero a fissarsi per qualche secondo, finché Lucy non distolse lo sguardo e si asciugò le guance con il guanto. 

-Lascia perdere. Non è niente di importante. -disse, allontanandosi. 

Ma che ci provava a fare? Era inutile dirgli cosa provava nei suoi confronti se lui non capiva. E poi come poteva sperare che la ricambiasse dopo tutte le torture che gli faceva subire? 

-Aspetta! -esclamò Natsu prendendole il polso. -Non… non piangere e dimmi cosa succede. Se posso fare qualcosa…

Lucy si voltò a guardarlo, poi, senza riuscire a trattenersi oltre, si buttò fra le sue braccia e seppellì il viso nel suo petto, bagnandogli la canotta di lacrime.

Natsu, sorpreso da quel gesto, la strinse a sé, prima incerto e poi con forza, e Lucy per una volta si lasciò proteggere da quella stretta che tanto aveva sognato. Non riusciva nemmeno più a trattenere i singhiozzi. 

-Shh, va tutto bene. -le sussurrò lui accarezzandole la testa. -Sfogati. Ogni tanto fa bene, sai?

-M-Mi s-sento u-una s-stupida…

-Non lo sei, Lucy. Stai solo piangendo. È umano. I sentimenti sono umani.

 

You scream at me

I'll scream at you

Louder, l-l-l-l-louder

 

 

-P-Però sono una qu-qualcosa di i-idiota. I-Io… s-sto così per colpa dei s-sentimenti.

Natsu, che le stava ancora accarezzando i capelli, si bloccò e la prese per le spalle: -Cosa c’è che non va?

Lucy allontanò malamente le mani di lui: -E ME LO CHIEDI ANCHE? -urlò, senza più riuscire a trattenersi. -Io sto cercando in tutti i modi di fartelo capire, ma tu a quanto pare non te ne accorgi! Sono mesi che ci provo e che cambio il mio modo di essere per apparire diversa ai tuoi occhi, ma tu non mi guardi nemmeno!

Natsu era senza parole, ma Lucy non gli avrebbe nemmeno dato modo di parlare, perché proseguì: -Perché non riesci a capire che per me non sei un semplice membro della Gilda? Perché non riesci a capire che vorrei essere guardata da te nello stesso modo in cui Gray guarda Lluvia? Perché per noi due non è facile come per il Natsu e la Lucy di Earthland?

-Natsu e Lucy di Earthland? -chiese Natsu, stupito. -Che… che c’entrano?

Lucy singhiozzò: -Ma non li hai visti? Non hai visto come parlavano, come ridevano e come si comportavano? 

-Beh, sì ma…

-Io vorrei che fra noi due ci fosse quel rapporto, Natsu. P-Perché ho visto come Natsu di Earthland mi ha guardata quando pensava che fossi Lucy di Earthland e perché ho visto come i suoi occhi si sono illuminati quando ha visto che la sua Lucy era qui, come lui. E-E io… -Lucy abbassò gli occhi e si strinse nelle spalle. -Io non potevo fare altro che pensare a come tu guardi me.

 

I'm dangerous, I'm warning you

But you're not afraid of me

And I can't convince you

You don't know me

 

Calò il silenzio. Lucy aveva il fiato grosso e il cuore le batteva forte, mentre Natsu non la guardava in faccia e si tormentava il nodo che legava la sua giacca in vita. 

-Lucy, sali in macchina. Voglio farti vedere un posto. -disse solo.

Di norma, Lucy avrebbe risposto di non darle ordini e si sarebbe accorta che il rosato aveva reagito con più sicurezza rispetto al solito, ma non era nelle condizioni migliori per ribattere. Aveva aperto il suo cuore al ragazzo che amava, cosa che lei, orgogliosa com’era, non avrebbe mai fatto.

Così salì in macchina e si mise la cintura, mentre Natsu chiudeva la portiera e saliva dalla parte del guidatore. 

-Dieci minuti e siamo lì, va bene? -disse. Mise in moto e partirono a tutta velocità.

Lucy non osò parlare per tutto il tempo, continuando a fissarsi le mani, che teneva strette in grembo. Quell’attesa la stava uccidendo e sentiva ancora le lacrime agli occhi. Ma dove la stava portando? In un posto pieno di gente per scaricarla davanti a tutti e metterla in ridicolo?

No, stavano entrando in un bosco. E Natsu fermò l’auto dopo qualche metro, uscì, le aprì la portiera e le porse una mano per invitarla a fare lo stesso. Chiuse a chiave la macchina.

-Ancora un attimo di pazienza. -disse quando iniziarono a camminare. Lei non rispose.

La condusse in una radura poco distante e Lucy non poté fare a meno di pensare che quel posto fosse magico: c’era un piccolo laghetto, formato da una cascata e circondato dagli alberi e da alcune rocce su cui era possibile sedersi. Sopra di loro era possibile intravedere il cielo, dove avevano iniziato a comparire le prime stelle. Natsu le lasciò la mano quando furono poco distanti dal lago, a cui si avvicinò per immergere le mani nell’acqua. 

-S-Se devi scaricarmi, fallo in fretta. -disse Lucy osservandolo senza ancora capire perché l’avesse portata lì. 

Natsu si voltò di scatto verso di lei, in panico: -C-Cosa?

-Mi vuoi scaricare, no? Non hai ancora detto niente su quello di cui parlavo prima…

Il rosato si alzò e la raggiunse. Le prese timidamente le mani: -Lucy, ragiona un attimo. Ti porterei in un posto del genere per scaricarti? E-E poi cosa ti fa pensare che lo voglia fare?

Lucy alzò gli occhi su di lui: -Non lo so, non sono mica una che legge storie d’amore, io. 

Natsu rise: -Sì, scusa, hai ragione. 

-Adesso ti faccio pure ridere? Sono così tanto ridicola?

Lui la zittì mettendole l’indice sulle labbra: -Lucy, smettila di dire così. Tu non sei ridicola, né stupida. Ti ho portata qui perché alla Gilda non si riesce mai a parlare senza essere interrotti e io… beh, sai come sono. A meno che non sia in macchina, sono un codardo. -le fece un sorriso imbarazzato. -Volevo portarti qui molto prima, ma non c’è mai stata l’occasione giusta…

-Volevi portarmi qui? -ripeté lei.

Il ragazzo annuì: -Ho pensato che fosse un bel posto, tranquillo e senza il pericolo di essere seguiti dagli altri… e che fosse il luogo perfetto per dirti che cosa provo per te, che no, non è quello che stai per dire. -disse, notando come avesse aperto la bocca per interromperlo. -Tu non te ne accorgi, ma ti guardo proprio in quel modo. È solo che quando ti giri verso di me, io non so fare nient’altro che spostare gli occhi su qualcos’altro. Tu mi piaci, Lucy, o forse c’è qualcosa di più, non so… però sai che non…

Lucy non lo lasciò finire. Lo prese per il bavero della giacca, che si era rimesso poco prima, e lo baciò sulle labbra. Natsu rimase immobile per qualche secondo, poi la ragazza sentì le sue mani poggiarsi sul proprio fianco e sulla propria nuca, delicatamente.

Da quanto aspettava quel momento? Lucy non lo sapeva. Non sapeva neppure quando Natsu aveva iniziato a piacerle, in realtà. 

Però una cosa poteva dire di saperla: nonostante non lo desse a vedere, quel ragazzo baciava maledettamente bene. Non che lei avesse baciato qualcuno altro oltre a lui, ovvio.

Quando si separarono, Natsu spalancò gli occhi: -P-Perché piangi? Ho-Ho fatto qualcosa di…

-No, stupido. -disse Lucy. -Ho dei sentimenti ok? Queste sono solo lacrime di felicità.

Il ragazzo sorrise, rincuorato: -Sei carina quando…

-Non finire quella frase, Dragion. O ti giuro che non finirai bene.

Lui ammutolì, ma poi le fece un altro sorriso e le scompigliò i capelli: -Ora ti riconosco, Ashley.

   
 
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